30 settembre 2007

27 settembre 2007

a red Walk On

Domani mi vesto di rosso. La maglietta almeno ce l'ho. Se farà freddo come oggi allora ho pure il giacchetto rosso. Avrò anche i calzettoni rossi; i pantaloni però no non ce li ho (e nemmeno le mutande, ché le tradizioni di capodanno non hanno mai attecchito).
Insomma, un normale segno di solidarietà a livello mondiale per la Birmania. E visto che qui si è U2er, un segno speciale anche per Aung San Suu Kyi.

23 settembre 2007

il valore del silenzio

Spesso capita di non saper apprezzare fino in fondo il silenzio. Quasi come se le parole, i rumori o i suoni fossero sempre indispensabili per esprimersi, per comprendere, per vivere.
Però tante emozioni, tante sensazioni, tanti sorrisi, tanta tenerezza possono essere espressi anche rimanendo muti. Forse restare in silenzio e far parlare gli sguardi, le mani, il respiro è il miglior modo di dire ti amo a chi si vuole bene e anche per celebrare i momenti migliori della vita.
Chi ci riesce è un artista. Lui lo era senz'altro.



20 settembre 2007

colpi al cuore

Poco fa, curiosando sul televideo della Rai, mi sono imbattuto sulla vittoria in coppa Uefa dell'Empoli. Bene, son contento, mi sta simpatica questa squadra.
Distrattamente, guardando il tabellino della partita, leggo che all'84esimo tale Iacoponi è stato sostituito da Eder.
Éder?!?!?!
No, non si trattava di lui.

19 settembre 2007

farsi una domanda e darsi una risposta

Che ne pensa SF del Talk like a pirate day?
Mi pare un'emerita stronzata.
Ci può spiegare meglio?
Certo e grazie per la domanda. Qui si parla un linguaggio piratesco quotidianamente, a cui ogni tanto si intercala col vernacolo livornese. Mi pare quindi evidente che non c'è la novità dell'evento a suscitare neanche un misero interesse. Per il resto, visto che il livello di cialtronaggine di questo blog è elevato, perché ogni tanto non sfruttare l'occasione per elevarsi dalla bassa media blogosferica?
Eh già, perché SF, ce lo vuole confessare?
!!!
???
Scappa in cambusa o t'inalbero sul trinchetto!

18 settembre 2007

some maintenance is good

Ma insomma, tra twitter e aNobii, le mie novità internettiane dell'anno, ce ne fosse uno che vada bene e non si blocchi o sia in manutenzione quasi perenne. E anche per flickr, che finora non mi aveva mai tradito, ho iniziato a sperimentare qualche hiccup (che nome del kaiser da dare ad un malfunzionamento).
Che siano per davvero i problemi energetici futuri, accennati qualche mese fa, arrivati di già tra noi?
A tal proposito l'Italia sta aderendo a future sperimentazioni sul nucleare di quarta (?!) generazione. Meno male, così la nostra dipendenza dall'estero potrà continuare; stavo in pensiero.

15 settembre 2007

sfumare un sorriso

Oggi doveva essere il mio ultimo giorno di contratto. 11 giorni fa mi fu comunicato che non ci sarebbe stato un rinnovo. Perché non si possono permettere un'assunzione a tempo indeterminato, perché sono col bilancio in rosso, perché si parte dai contratti che tutelano meno chi lavora per risparmiare, come se fosse il costo del lavoro la voce peggiore ad incidere sul bilancio.
Tante e belle parole, come si suole fare in queste occasioni, sono state spese su di me dal nuovo amministratore anche se ha avuto meno di un mese per conoscerci tutti. E una semplice richiesta di una futura disponibilità per contratti a progetto che, un istante dopo aver realizzato cosa stava succedendo, ho dato rinunciando -ahimè a quei momenti- a un po' di banali sogni di vita tranquilla e dignitosa.
Dopo di ché ho passato qualche giorno durante i quali mi sono a mio modo estraniato dalla situazione, quasi che il pensare a come salutare al meglio le mie colleghe portando loro una torta ed una rosa per ciascuna fosse la vera priorità. E il pensiero del colore delle rose -di che colore devono essere le rose per un'occasione del genere?- ha alloggiato nella mia testa per tanto di quel tempo da diventare l'appiglio al quale aggrapparmi. Un modo per restare ancora un po' con la mente a quei cinque anni di pedalate controvento fin laggiù, in piena zona industriale. Al dove andare a propormi, creando il dovuto entusiasmo artefatto, ci potevo pensare dopo.
Poi è arrivato lunedì quando mi sento dire che il contratto sarà rinnovato, anche se per poco. In pratica il tentativo di trovare immediate soluzioni alla mia sostituzione con qualcuna delle mie colleghe non è andato a buon fine per cui ha pensato che tutto sommato un altro po' da dipendente ci posso restare. Addirittura non vuole disperdere quel patrimonio aziendale che la mia competenza rappresenta.
Un po' di confusione, un po' di stanchezza -visto che allo sportello siamo a pieno regime- hanno dato a tutte queste giornate un'atmosfera di ovattata apatia. Dopo tutti questi anni il mio timore di arrivare ad una situazione del genere si è palesato. Ho scoperto solo ora che era, almeno per la fase iniziale, sostenibile e questo a suo modo lo ho trovato confortante.
Non piace a nessuno però essere tirati e poi mollati a ripetizione; da parte mia so che non è salutare per il mio equilibrio. Ed è proprio qui che mantengo ancora i miei timori. Per ora la storia pare essere finita bene, eppure è come se mi fossi assottigliato ancor di più. Forse la prossima volta non occorrerà una bella folata di vento, forse basterà una brezza. Però a differenza da ora, che trovo soddisfacente il non essermi troppo abbattuto, mi riterrò fortunato se non mi accorgerò di essere stato soffiato via.

12 settembre 2007

non ci resta che ridere

Stamani è venuto un aspirante studente a chiedere, pure col supporto della madre, se medicina legale è attinente (ok, non si è espresso di certo in questo modo ma sorvolo) più a giurisprudenza che a medicina.
(aiuto, salvatemi!) Scusi, non ho capito. Potrebbe ripetermi?
E lì mentre me lo ripete interviene anche la madre. Che poi bacchetta il figlio, una volta che ho azzardato una mezza risposta, che aveva ragione lei, che quel legale con giurisprudenza non c'incastra niente.
Ero già lì che invocavo aiuto, in una giornata in cui avevamo affluenze oceaniche, quando la di lui madre se ne esce con richieste di sapere se una futura laurea (no, scusi che ha detto, laurea? ma lo ha visto suo figlio, quando mai ci arriverà in fondo?) possa servire per il concorso dai carabinieri.
(e io che cosa vuole che... ma che cazzo venite qui) Carabinieri signora?
Certo, e bla bla bla...
(AIUTOOOO, voglio regredire allo stato di... sì, fino allo stadio larvale) Ma vede, bisognerebbe sapere quali requisiti prevede il concorso
E mentre mi disquisisce delle sue logiche supposizioni, zittisce il figlio che tentava di intromettersi con un classico ma sempiterno 'zitto te', che tanto piace alle mamme.
(sì guardi, la massima aspirazione di suo figlio non può che essere il caramba) Alla fine riesco a dare un'altra mezza risposta e un salvifico buongiorno.
Rivolto alla mia collega: questo qui.... (zitto, che il marito della collega è caramba pure lui) ah, no niente, andiamo avanti, c'è troppa gente.

11 settembre 2007

che succede

E va bene, anch'io il post del giorno. Però qui lo scrivo e qui lo nego (il che, per uno scritto, è un po' difficile), perché la verità fa male, e cioè che se c'è uno che vive in un mondo tutto suo quello sono io. In generale sono così, le cose le afferro dopo -molto dopo-. Ne vengo a conoscenza dopo -molto dopo-. Qualche volta faccio eccezione a me stesso, e mi meraviglio con acute analisi da fantastico preveggente, ma poche volte -molto poche- giusto per non spaventarmi di me.
Io sei anni fa ero al lavoro. Il primo aereo si schiantò sulle Torri Gemelle che mancavano pochi minuti alle 9 ora di New York. Le 15 in Italia. Ero in quella specie di ufficio senza finestre dove lavoravo all'epoca. Non ricordo se ero da solo o se eravamo in due. Fatto sta che alle 17,30 ero già a casa, ché all'epoca ci tornavo molto prima di adesso. Per la strada, col senno di poi, ricordo un po' meno gente, ma forse era solo un'impressione. Al solito, dopo una giornata passata alla luce artificiale, mi facevano male gli occhi. Così non accesi nemmeno la tv. Probabile che sfogliassi un libro.
Prima di cena, passate le 20, mi decisi ad andare un po' su internet, un po' di siti, email, e poi solita navigata piena di curiosità su IFMU2, il newsgroup dei fans degli U2; e lì vidi post dai strani oggetti: 'le twin towers sono crollate', cose simili. Lì per lì verificai se ero sul mio newsgroup, ma sì, c'ero proprio, non mi ero sbagliato. Andai di corsa alla tv e iniziai a vedere le immagini degli schianti e poi quelle dei crolli. Dopo quasi 6 ore.
E d'improvviso realizzai che ero da solo. E telefonai all'amico F e poi ai miei. E tornai a far parte di questo mondo.

alvaren hastighet

Poco fa ho trovato nella cassetta della pubblicità che c'è fuori dal portone il catalogo Ikea. Metà settembre! Capite che non potevo restare senza scriverne un post. D'altronde qui lo si aspettava tra un mese e mezzo ad andare bene. Si vede che i recenti commenti sparsi in giro per la blogsfera hanno prodotto questo frutto.
Quindi tutto bene? Ovvio che no. Avendolo già sfogliato una decina di giorni fa non mi ricordo di essere stato impressionato da nessun articolo ivi presente. Ora lo riguarderò per bene ancora. Chissà che per la prima volta nella storia il qui presente SF non entri veramente in un Ikea. Perché sì, qui si parla, si commenta, si posta sull'argomento senza aver mai avuto la benché minima cognizione di causa.
Ah già, dimenticavo. Il titolo? Tasso di Serietà, in svedese. Però non son sicuro che sia corretto perché mi pare strano non ci siano lettere con punti o segni particolari; ma forse questa è proprio un'altra misura del grado di serietà di questo blog.

04 settembre 2007

I like this world

Nel mentre che decido se aprire qualcosa stile tumblr o no (la seconda che ho detto), la navigazione tra blog dà i suoi fantastici risultati. Via Panda sono arrivato a Metilparaben.
Ci fu lo scorso anno il generatore casuale di articoli di libero, ma quest'anno il Generatore casuale di norme del catechismo batte qualsiasi cosa. Divertitevi.

02 settembre 2007

piccole lezioni di vita

Come si può leggere ogni tanto qui, o come si può capire ascoltandomi di persona, è facile che quando apra bocca dica quello che penso. Forse do l'impressione di farlo sempre, in realtà non è così, sia perché ci sono cose che preferisco finiscano presto piuttosto che alimentarle con polemiche, sia perché ogni tanto proprio non me la sento di fare il bastian contrari per non arrecare troppo disturbo. E poi non sempre, quando sto zitto, ho per forza qualcosa da dire che trattengo sulla punta della lingua.
Non è un caso che ogni piccola parte in cui ho suddiviso il post precedente contenga un finale sì scherzoso ma anche veritiero di quello che mi passava per la mente in quei momenti. E tutte cose che potevano benissimo essere non dette.
Con la sua consueta gentilezza, e le continue richieste di permesso, il buon Tito ha tenuto a dirmelo. Che agli altri non piace la verità. Quasi mai. Anch'io sono tra quelli a cui non piace la verità; perché faccio fatica ad accettarla. E quando sono arrivate le sberle me le son prese tutte e sempre, come se non bastassero le mie critiche a me stesso che ritengo essere tra le più dure.
Vuoi che non lo sappia Tito? gli ho risposto. E poi giù una serie di prese di giro a lui, in casa sua.
E' che alla fine ho capito che ci rimettevo troppo a darla vinta alla mia timidezza, sempre e comunque. Ma, come tutti quelli che in un modo o nell'altro possono definirsi tali, va quasi sempre a finire che non parlo, non argomento più di tanto, semplicemente sbotto, sparo, sentenzio, quasi che in una pur breve frase si debba concentrare tutto quello che avrei da dire, a mo' di sfogo anche se i toni sono scherzosi. La maggior parte delle volte mi mancano le parole; ma non le battute. E allora, almeno quelle, vengono fuori.
Ma queste cose si pagano. Difficile passarne indenni. E forse, nemmeno salutare. E', se non unicamente almeno in buona parte, una questione di scelta. Tra una rinuncia e una -supposta tale- onestà. E' più facile che scelga la seconda.
Immaginatevi questa scena, da una parte un Tito qualunque che chiede ad un Andrea qualunque, dopo essere stato in rispettosa attesa che l'ospite si chetasse, il permesso di chiedergli una cosa, e che questo concetto, forse per rafforzarne ancor di più il valore, venga ripetuto. Dall'altra parte quell'Andrea che vede che qualcuno sta aspettando che finisca di parlare (che aspetti!), e che poi, alla seconda ripetizione della richiesta di permesso per formulare la domanda si cheta (ma pensa tra sé e sé: che palle Tito, moviti a far sta' domanda! stringi! arriva al dunque!). Stavolta non te l'ho detto. Però te lo ho dovuto scrivere :)

cinghiali e attentati

Andare nella inner Tuscany riserba sempre delle sorprese. Stavolta c'è stata ad es. la conoscenza, rigorosamente a distanza, di Nemorino - alias il Brad Pitt dei gatti. O anche vedere, su un piatto non mio, una bistecca di cinghiale che mi sussurrava amaramente: dovevi ordinare me, bischero! Poi, per ultimo, ma ben poco dulcis in fundo, un attentato alla mia vita.
Ma andiamo per ordine.
Si era lì per festeggiare quattro persone. Però le cose non mi tornavano. Per cui - con la consueta gentilezza che mi contraddistingue - ho chiesto a chi era nata l'8 agosto il perché del suo festeggiamento. Banalità, e a me scoccia ricevere come risposte delle banalità.
Poi c'è un'altra festeggiata che mi sms-essa con un 'aperitivo da Nemorino': avranno aperto un nuovo locale? Mi ricordo invece che trattasi del gatto simil-siamese-che-tanto-piace. Sarà, a me pare pazzo, ma proprio da legare. Qui però sono tutti gattofili.... no, anche i gattofili lo dicono - mi pareva. Per poco con l'aperitivo non mi embriaco.
Andiamo? ma no non siamo tutti. Siamo pronti, usciamo tra 10 minuti (chi può rispondere così? quelli dei fusi orari tra Italia e Tunisia). Sì sì, come no. Ci avviamo, e all'arrivo nella fredda gola appenninica, ci raggiungono dopo neanche 5 minuti. Bene.
Qui da me c'è la cosiddetta ribotta a Montinero, lì c'è stata la ribotta a Spedaletto. Spettacoli a tavola. E io mi ci son messo puro d'impegno, ma quella rostinciana continuava a moltiplicarsi nel vassoio.
Buona la torta, buonissima, fanno la coppia BQC (ché non una sigla aeroportuale) all'unisono. Sì, certo, però c'era troppo bicarbonato, non si sentiva?
Freddino lassù. Sì, decisamente. Scendiamo. Musica triste, unico sussulto sul video che NON mi ha visto tra le comparse (cmq protagoniste). Via di nuovo. Assistere al passaggio 49.999 - 50.000 km son cose. Faccio foto! Un noooo! lontano sembra arrivare alle mie orecchie; imperterrito non me ne curo e scatto.
E via a Prato. E via a letto. Buongiorno, oh ma ciao. Vieni qui in terrazza che si sta di un bene. Prendi la seggiola, ma sì quella. Comoda vero? Sì. Ma che bello, finalmente vedo la farina di carrube. D'ora in poi niente è precluso, pure il dessert definitivo potrà essere realizzato (soliti entusiasmi infantili). Un altro po' di bla bla. Stok!! ??? Stak!!! ?????? Strakiò!!!!
Sbraciolommi il dito mignolo della mano destra e pure la schiena nello schianto - cedimento strutturale - detonazione a distanza - chiamatela un po' come vi pare - della seggiola che all'uopo mi era stata favorita sul terrazzo in quel di Prato. E per fortuna che sono stato preso al volo. E tutti che si prodigano, e tutti prendi il cotone, e prendi il disinfettante, e tutti a fare: ehhhhh, la schiena!! E tutti ad aspettare che dica qualcosa. Ora mi dai i danni! E, ma, veramente... ripaga te la seggiola, te tu l'hai rotta (ma si vedeva non ci credeva a quello che diceva).
Poi arriva il risarcimento, che accetto ovvio, mica sono un approfittatore. Tiè, un po' di foto.

01 settembre 2007

SF on tour: the inner Tuscany leg

Ogni tanto bisogna che vada nella inner Tuscany. Per loro ma anche per me lo faccio, che mi piace, con la giusta moderazione, confrontarmi con questi modi di concepire la vita così..... sì, insomma.... va bé, sempre di campagnoli toscani si tratta.
Solo una cosa mi sconforta: ma sarà brutto nascere di agosto che poi tocca festeggiare di settembre?