29 novembre 2008

dov'era il fascino della divisa?

Per la prima volta in vita mia, dopo ben 21 anni e mezzo dall'aver preso la patente, sono stato fermato ad un posto di blocco. Tornavo dalla spesa, era una pattuglia di carabinieri qui vicino casa. Per dire, manco sapevo dove fosse la carta di circolazione, che però quello che mi parlava ha chiamato ancora libretto. Finora mai, nelle innumerevoli volte che ho incontrato dei posti di blocco, mi ero visto agitare contro la paletta.
Mentre uno sulla macchina verificava la patente collegandosi a chissà quale banca dati l'altro si è fatto un giro intorno alla macchina. Chissà che spettacolo devono essere state per lui le borse della spesa.
Sembra tutto a posto. 5 minuti per verificare i documenti. Non erano neanche carini. Sì, proprio 5 minuti persi.

bontà e cattiveria

Oggi, andando a fare la spesa, all'ingresso della coop c'era la raccolta per il banco alimentare. Come ogni anni ho preso il sacchettino per mettervi dentro qualcosa.
Tempo fa presi informazioni sull'iniziativa. Come mi aspettavo trovai conferme che dietro all'iniziativa ci fossero preti e compagnia.
Rinunciare a comprare qualcosa o fare una spesa più intelligente? Scelsi per la seconda, e da allora continuo: omogeneizzati e comunque alimentari per neonati.
Si riduce, se non a zero quantomeno all'osso, il rischio di vedere delle suore mangiare dai barattolini.

23 novembre 2008

e mettersi un Picasso in casa?

Esprimere un parere non è facile, mica si è critici d'arte qui. Certo che la mostra su Picasso non lascia indifferenti. Sia per i pregi che per i difetti.
Spazi angusti e conseguente layout delle opere discutibile; visitatori vocianti, guide per i gruppi organizzati ignoranti (in fatto di educazione). Spazi museali italiani siti in posti incredibili mancanti dei più elementari metodi comunicativi odierni (leggi, sito internet). Bastano queste poche righe per le critiche, sennò il post diventa un lamento.
Le opere di Picasso non lasciano indifferente. O ti piacciono oppure no, se sei come me abituato a ragionare di pancia per queste cose. Scopo dell'artista raggiunto, quindi.
Curioso che poi in contesti del genere uno si lasci andare ad argomentazioni semiserie. Io ad esempio, dalle infantili uscite su: "questo lo vedrei bene a casa mia", "queste piccole formelle starebbero bene in bagno, me le compri Paolo?", a ridicole considerazioni su opere immodestamente ritenute incompiute nonostante l'audioguida dicesse cose completamente differenti.
Ci sono due opere, entrambe con lo stesso titolo "Due donne che leggono" che non possono dare adito ad equivoci: "Due amanti che leggono". Qui l'audioguida tradisce alla grande.
Mi era venuto in mente di proporvi un piccolo sondaggio. 3 delle opere esposte mi hanno particolarmente colpito. Avrei voluto proporvi la scelta di quale delle 3 vedevate meglio per la parete bianca del mio salotto. Il fatto è che dopo due ore di ricerca sulla rete non ho trovato immagini della terza. Non solo, ma mi sono accorto che tante altre opere non si trovano. Pure sui siti di vendita di poster.
Quindi il sondaggio lo proporrò se qualcuno mi aiuta a trovare la terza immagine: Busto di donna
(Parigi, 15 gennaio 1938) olio su tela cm 46 x 38 Smithsonian Institution, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC. O almeno credo sia questa, altrimenti è quest'altro quadro: Busto di donna su sfondo marrone e bianco (Parigi, 1928) olio e cartoncino su tela cm 55 x 46 Collezione Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte. E' che ora non ricordo più quale mi piacesse di più.
Gli altri due ve li propongo qui:
1. Arlecchino, 1917

2. Arlecchino musicista, 1924

Poi siamo andati da Valentino, trattoria in via Cavour. A Roma si mangia sempre bene. Se le porzioni dei primi fossero state un po' abbondanti non avremmo certo fatto complimenti. Il caffè del papa (oibò) e poi via da Giorgio. C'era pure il cambio della guardia, che faceva tanto Londra. Una concentrazione tra il pubblico di bei ragazzi -tutti militari- che ha reso la giornata ancora più splendida. Secondo l'accompagnatore una buona metà erano della famiglia, secondo me invece i più erano molto compresi di sé stessi. Una ragione per Paolo per continuare ad affermare le sue teorie, una ragione per me per dire che un etero vanesio è e resta solo un etero vanesio (al massimo diventa solo più stronzo). Le batterie del catorcio di macchina digitale mi salutano subito dopo piazza del Quirinale. Sono imbelvito.
In attesa di essere raggiunti dagli amichetti impegnati fino a poco prima al Romecamp2008, scelgo casualmente, ma anche no, un luogo deputato all'occasione: la scenica scalinata del Campidoglio. Buzzurri tentativi di deviare su un agio-e-qualcosa di mostra su Pavarotti (seppur gratuita) saranno sulla scalinata stessa ignorati; due passi e pizza bianca, o meglio un altro dei modi strani di parlare in quella che dovrebbe essere una delle capitali del mondo: schiacciata, si chiama schiacciata.

21 novembre 2008

vamos adelante, Pablo


Che ne dite, era un po' confuso, no? A prima vista a me pare di sì. Poi magari domani mi ricredo.
L'utilità di questo post è pari alla sua lunghezza; ma in realtà era per mettere in chiaro una cosa: sarò a Roma non per il Romecamp, ma proprio per andare da Picasso.
Mi sa che il nome Pablo faccia da complemento essenziale alle personalità non proprio normali. Dovrò chiedere ai miei della scelta del nome Andrea anziché Paolo.

20 novembre 2008

Europeana

Riuscirà il progetto dell'Unione Europea chiamato Europeana a raggiungere gli scopi che si prefigge? Mica da poco il lavoro da fare. Finora chi lo ha tentato ha esaurito le forze e la volontà nonché, credo, i soldi; ma qui c'è di mezzo la cultura di un intero continente, l'Europa.
Ecco, c'è di mezzo la migliore idea di Europa che noi stessi possiamo dare. Forza!

16 novembre 2008

mal-something

Mi sono accorto, nel tentativo di masterizzare un cd dopo un po' che non lo facevo, che il masterizzatore si è catafottuto.
Dice il saggio: MALIDETTO'RTEGAMED'EVA!

wiki-madness

Dopo averci dormito su una notte non sono ancora del tutto convinto di aver fatto la cosa giusta. E' un aspetto del mio carattere che ben conosco e col quale convivo quasi serenamente, o forse è solo rassegnazione; e cioè che ogni tanto devo per forza fare qualcosa di impulsivo, appena l'idea di un qualcosa mi sfiora non posso resistere e debbo realizzarla il prima possibile.
L'unico elemento che può farmi retrocedere dalle mie intenzioni è l'accorgermi di poter fare del male a qualcuno, anche solo indirettamente.
Forse è un estremo bisogno immediato di senso di soddisfazione ad essere la molla dell'impulsività. Non l'ho ancora ben capito. Magari è dovuto ad un accumularsi di insoddisfazioni, frustrazioni e chi più ne ha più ne metta che colleziono durante le mie giornate, quelle in cui respiro solamente e il vivere è invece da tutt'altra parte.
Allora per dare un senso al mondo, anche se proveniente da un banale appartamento in zona semicentrale di Livorno, ecco che basta una fioca lampadina che si accende e il tutto riacquista un vago sentore di senso compiuto.
Di che parlo? Nulla di che, ieri sera ho solo fatto una donazione a Wikipedia, anzi a Wikimedia Foundation; con un ultimo barlume di lucidità mi son detto che pur non essendo un wikipediano sono però un discreto usufruitore dell'enciclopedia libera. Detto fatto.
Un senso a queste giornate è stato dato, un briciolo di soddisfazione è stato raggiunto, solo che la parte destra della mia testa è ancora sotto micidiali effetti nevralgici. Sì lo so, non c'entra un cazzo, eppure giuro che per un attimo lo avevo pensato che potesse servire anche quale antinevralgico. Abbattetemi per favore.

13 novembre 2008

17 anni per rispettare una volontà

Curiosa la vita a volte. Un ateo come me che si sente di augurare un "riposa in pace" ad Eluana Englaro.
Pensare che col rispetto delle sue volontà e del principio di autodeterminazione, dopo un limbo durato troppi anni, finalmente andrà a compiersi il suo destino mi dà sollievo. Non sono contento, non sono felice, solo mi sento sollevato per lei.
Ridicole certe posizioni che parlano di omicidio, eutanasia. Che vogliono far passare per il tramite delle leggi di un paese una morale religiosa che neanche tutti i credenti cattolici vorrebbero seguire. Ennesimo esempio di tracotanza.
Mi permetto di invitare i sacher-lettori a scrivere anche solo poche righe sulle proprie opinioni su questo caso. Che ognuno dica la sua. Altrimenti qualcun altro si arrogherà il diritto per parlare in vostra vece.
Finalmente ad Eluana Englaro è stata riconosciuta la sua volontà. 17 anni solo per la sua volontà.

10 novembre 2008

non in mio nome

Ce ne sono state tante di iniziative come questa in passato. Il discorso è che alla fine gliene ho fatte passare troppe. E anche se ora il riferimento è alla piccolezza dimostrata dal premier nel definire Obama abbronzato, questa vale anche per tante di quelle occasioni mancate. Not speaking in my name.
Via Stoney.

Mama Africa

Sempre dove c'era bisogno. E' possibile incarnare l'anima di un continente intero, Miriam Makeba era giusto questo.

08 novembre 2008

motivazioni

Può servire, per invogliarti ad aprire 'sto cavolo di account su FacciaLibro, farti sapere che ora ce l'ha pure la Lailly?

stature a vanvera

Arrivo da buon ultimo. La statura intesa in senso stretto e la statura, intesa in senso lato, intellettuale, da statista, morale, e chi più ne ha più ne metta, di chi parla di abbronzatissimo è solo un briciolo più alta del livello del suolo sul quale poggiano i suoi rialzi.
E chi non capisce la battuta, stupido! (ché i copyright sulle patenti da imbecilli e da coglioni le ha sempre l'uomo-a-vanvera).

02 novembre 2008

canzone del mese - ottobre 2008

Una canzone di una potenza e grandiosità incredibili. Ma in realtà è solo una canzone sincera. The Cure, Plainsong.