30 settembre 2009

canzone del mese - settembre 2009

Capita a volte che uno stato d'animo che si protrae da un po' di tempo sia spazzato via da un elemento di novità. La scorsa settimana andò così, e la ascoltai per la prima volta da, chissà forse addirittura, un paio d'anni.
Il buon umore può essere contagiato da qualche virus, e questo ha pure contagiato l'inizio della settimana lavorativa. Difficilmente ho trascorso due giorni e mezzo così piacevoli in ufficio. Poi, come è anche naturale, le cose finiscono e sono bastati 10 minuti al lavoro questo pomeriggio per azzerare tutto. Ma non me la sento di cambiare quello che avevo già deciso ieri.
Marisa Monte, Carlinhos Brown y Arnaldo Antunes se unieron para hacer esa maravilla llmada Tribalistas. No, non sono diventato tutto d'un botto poliglotta. Non so manco bene l'italiano. La frase proviene dalla descrizione della canzone sul sito. Il nome del virus è Ja sei namorar - Tribalistas.


29 settembre 2009

i consigli cioccolatieri #16

Torna la golosissima rubrica de I Consigli Cioccolatieri. Le temperature si sono abbassate di quel poco da permettere il ritorno delle degustazioni del sottoscritto (in realtà mai cessate del tutto, ma potrebbe suonare cafone sentir parlare di degustazioni leggendo di cioccolato colante sulle dita per le quali non resta che il destino di venir ciucciate a più non posso).
Ho assaggiato per voi questi 3 prodotti.
Chocoletti Lindt di cioccolato fondente al Frutto della passione e Arancio - Summer edition: la serie dei chocoletti mi era sconosciuta, solo durante una casuale spesa all'Ipercoop mi sono accorto di questa nuova (?) produzione Lindt. Pensavo addirittura fosse una tavoletta, invece per chocoletti si intendono i quadratini (di tavoletta di cioccolato) separati l'uno dagli altri. Alla collaudata accoppiata fondente - arancio qui si aggiunge nel ripieno anche il frutto della passione. Decisamente da provare; forse non può piacere ma qui il frutto della passione non copre gli altri sapori. Hanno sapientemente dosato gli ingredienti. Personalmente ho fatto anche la prova scioglimento dentro una tazzina di caffè: da provare pure così.
Chocoletti Lindt di cioccolato bianco alla Fragola e Rabarbaro - Summer edition: il link è lo stesso dei precedenti. Curioso che sul sito italiano non abbia trovato traccia della linea dei Chocoletti. La combinazione era potenzialmente a forte rischio nausea. Il ripieno invece cerca, per essere onesti riuscendovi solo in parte, di contrastare il gusto del cioccolato bianco. Decisamente consigliato per chi ama la fragola.
Butlers Organic Chocolate 70% Dark with Crispy Mint Pieces: presi questa tavoletta all'aeroporto di Dublino in attesa di ripartire per l'Italia a luglio. Buon cioccolato fondente, per essere un 70% potrebbe, credo, essere migliore. Ma la combinazione con la menta, qui in pezzettini, è sempre da gustarsi fino in fondo: l'effetto antidepressivo è al solito potente.

Di entrambi i tipi di Chocoletti Lindt posso anche riportare il successo avuto in ufficio. Dove tra golosi conclamati, golosi refrattari, stitici affamati e stitici inconcludenti il campionario di cavie può definirsi decisamente ampio. Entrambe le qualità hanno ricevuto il plauso da molte parti. Considerando che li ho offerti con l'invito "toh, prendi uno di questi così diventi più buona/o" non potevo che raccogliere consensi entusiastici. Tutta questa bontà mi ha addirittura fatto tornare la voglia di andare in ufficio da oggi conciato così (for friends only). Un altro dei miei innumerevoli successi sul lavoro.

27 settembre 2009

del mandarsi una email per postare

Volendo scrivere il classico post provocante reazioni alla "e a noi?" mi è or ora venuta alla mente che io non l'avevo mai fatta, intendo l'esperienza scritta nel titolo (che poi, l'oggetto della email dovrebbe essere scritta quale titolo del post sul blog, dico bene?). Giusto per rendere un po' più interessante il postare mentre sono ebbro di noia.
Per voi lettori no, non cambia niente. Ma tanto dell'autoreferenzialità del blog si era già capito: posto per me stesso, e qualche volta nemmeno per quello. Poi dice che uno desidera il suo pubblico attento e partecipe... No, scherzo. Venite, commentate, ma soprattutto siate utili nei momenti in cui i miei deliri prendono il sopravvento: riportatemi coi piedi per terra, grazie.

Ieri sera, nonostante stia in casa indossando ancora una divisa estiva, ho iniziato la tradizionale cena autunnale/invernale a base di tè. Una volta a settimana, quando fuori è buio e ho un po' di freddo (e punta voglia di farmi da cena), passo alla fase earl grey.
Si è finalmente risolta la questione ricarica Uìnd andata a puttane. Con due giorni di ritardo ho controllato online sul sito della carta di credito: non solo non c'è l'addebito (non c'era già prima) ma mi è stata pure restituita la piena disponibilità della carta (per quasi un mese invece era stata diminuita dell'importo della ricarica). La prossima ricarica via bancomat.

Ecco, questo è quanto. Ora son qui tutto fremente per vedere se con l'invio di questa email succederà qualcosa sul blog. In che condizioni che sono. Ah già, e le dimensioni dei caratteri? Che faccio, le aumento? Provo. Ripeto: in che condizioni.

26 settembre 2009

la conquista del primo blocco

Oggi mi sono accorto di una cosa accaduta forse già dall'inizio del mese.
Qui sul blog non ne parlai ma a giugno pubblicai su Flickr una mia foto, bruttina a dir la verità, che scimmiottava un utente resosi ridicolo palesando la sua omofobia nel rispondere ad un commento di Pietro con un qualcosa del tipo "uè uè, qui niente froci"; peraltro il berghembear de noantri oltre che a commentare inserì pure delle foto di questo utente tra le sue favorite. Reo due volte, roba insomma da rischiare il delinkaggio, pure da questo blog, per manifesta cialtroneria.
Dopo qualche ora dalla pubblicazione di quella mia foto mi arrivò una flickr mail con la quale l'omofobo mi chiedeva di rimuovere il suo numero utente al mio post (sì, scrisse proprio così invece che riferirsi alla didascalia della foto, roba da buttarlo fuori da qualsiasi social network). Scelsi di inserire il numero utente e non il suo nome perché non mi piacque l'idea di additare qualcuno, comunque tolsi il suo numero anche perché aveva già avuto una sorta di chiarimento con Pietro.
A distanza di qualche giorno tornai sul suo account. E, se ricordo bene, l'ho fatto pure durante le ferie in agosto. Così, per curiosità, per vedere l'omofobo in azione tutto preso a gratificarsi per i bei commenti alle sue foto. Entrambe le volte andai appositamente a vedere il suo profilo sapendo che all'epoca aveva bloccato Pietro. A me invece no, veniva ancora proposto di aggiungerlo come contatto.
Ebbene, mi sono accorto che ora sono bloccato pure io. E non mi capacito del perché. Se fossi stato bloccato a suo tempo, in qualità di sodale del bergamasco, avrei accettato il (suo) triste destino. Ma ora, a distanza di 3 mesi, quale altra ragione se non quella di essersi spaventato davanti alla mia foto da briao con 2 boccali di birra in mano pubblicata ad inizio settembre?
A parte la battuta, non mi viene fatto nemmeno l'onore della patente di frocio e questo, scusate, è del tutto sconfortante.

umorismi famigliari

C'è una malcelata vena di umorismo in quest'uomo.
Per un istante avevo pensato pure alla risposta: ma fatevela voi una famiglia, fateli voi questi benedetti bambini, e poi cercate di crescerli nell'armonia che tanto andate a raccontare agli altri.
Preso dal mio misero delirio mi ero perso l'indicazione dell'audience del discorso; pensavo si stesse rivolgendo ai numerosi politici italiani che, in genere, lo ascoltano assentendo anche ai suoi starnuti. Per poi fare tutt'altro una volta usciti, quasi che ascoltino il verbo per prendere le misure per fare il contrario.
No, mi sbagliavo: non erano politici italiani ma vescovi brasiliani. Altro tipo di famigli.

23 settembre 2009

Blog Action Day 2009

Finalmente è stato deciso il tema del Blog Action Day 2009, che cadrà il prossimo 15 ottobre: le variazioni climatiche.
Questo blog, come nei due anni precedenti, aderisce all'iniziativa per scrivere e pubblicare nel corso della giornata deputata un post sul tema prescelto.
Invito i sacherlettori a cliccare e a valutare se sia il caso di aderire.
Cliccatevillo e aderitevillo, insomma.


21 settembre 2009

per un risparmio ancora maggiore

Al rientro dalle ferie il nostro direttore disse che dovevamo cambiare la fornitura di bottiglie di acqua, unico benefits che abbiamo insieme ai caffè (e comunque questo è l'unico posto di lavoro dove sono stato a dare qualcosa in questi termini). Dalle bottiglie da mezzo litro a quelle da due litri. Motivo, per risparmiare. Seguì una pletora di critiche che avrebbe sepolto chiunque. Ma non lui.
Oggi per la prima volta sono state distribuite le bottiglie grandi. Per cui è arrivata finalmente l'occasione per fargli lo scherzo da tempo programmato.
Curioso che la mia collega E. stamani mi abbia chiesto, tutta timorosa, se ero certo di farglielo. Perché, Andrea, a seconda di come gli gira o ti va bene bene o ti va molto male.
Sono quasi due anni che sono lì e rimango tuttora meravigliato del timore, per non dire di peggio, che quest'uomo ha infuso a mezza struttura. Non so se dipenda dal fatto che rispetto ad altri con me c'è meno differenza d'età, ha solo quattro anni di più, ma è certo che nessuno abbia mai pensato di vederlo mai diversamente dal suo ruolo di direttore. E' certo burbero qualche volta, ma la mia meraviglia sta nel cogliere l'incapacità di molti nel non andare oltre per accorgersi che in fin dei conti c'è un uomo che ha, e anche ben sviluppata, una naturale voglia di scherzare.
Al solito divago.
Sfruttando l'occasione di un suo appuntamento fuori ufficio, ho preso una tanica da 10 litri, l'ho riempita e gliela ho messa sotto la scrivania con sopra un cartello: "per un risparmio ancora maggiore". Al suo ritorno, tempo 5 secondi e mi chiama al telefono (ma che, forse forse ha capito dove andare a chiedere spiegazioni?).
Almeno è potabile?
Ah ah ah ah ah.
Stronzo!!!
AH AH AH AH AH!
Si è messo a ridere anche lui e mi sa che è ancora lì a farlo.

19 settembre 2009

conti da far tornare

Rivista soci coop Nuovo Consumo: Tuta della Fila in offerta ai soci a € 25. Con 500 punti socio il prezzo scende a € 15.
Verifico che forse (hai visto mai i restringimenti dovuti ai primi lavaggi) la xxl è la taglia giusta per me e acquisto.
Scontrino, articoli acquistati: Tuta u. art. millban#0405 € 39,90.
Scontrino, sconti: Tuta fila con z. -€ 17,90. Op + Valore al socio -€ 8,00.
Scontrino, carta punti: premi -400 punti.

Pensiero da socio coop: 39,90 meno 17,90 fa 22,00. Ma non costava 15?
Punto d'ascolto soci: vede, sullo scontrino c'è lo sconto e le vengono pure scalati 400 punti per un controvalore di 8 €.
Pensiero da socio coop: sì, ma l'offerta parlava di 500 punti per un prezzo finale di 15 €. Qui ho utilizzato solo 400 punti per un prezzo finale di 14 €. Va bè, meglio così.

SF dialoga col proprio inconscio: alla fine l'offerta socio è stata ancor più conveniente. Ora, che ci fai con la tuta? Bè, semplice no? Semplice cosa? Ma non so... potrei... ecco... sì, insomma... Allora? Esempio fare sport? Eh? Ahahahah. No, dico magari qualcosina, mica da esagerare. Te sport? Ahahahahah. E' che dovrei fare qualcosa, la corsa fatta alla stazione di Bologna ad agosto che non riuscivo a raggiungere quella ragazza che correva (quasi camminava) davanti a me, quella sensazione che si stesse spaccando il torace una volta seduto, bè io non le ho dimenticate. Ah già, è vero; però una soluzione migliore c'è. Quale? Darsi una patta. Mhm, però con indosso la tuta. Ok, non ti impedirò di schiattare indossando una tuta. Oh grazie.

non voglio sentir volare una mosca

Stamani sono uscito per andare a comprare un po' di caffè e altre cose buone dal mondo.
Il fatto è che non mi ero accorto delle condizioni in cui ero. Solo quando ho riposto la bici nel parcheggio dei miei mi è venuto da guardare in basso. E in quei 200 metri scarsi che mi separavano da casa mia mi sono vergognato come un porco, anche per il pensiero di tutto quel tempo che ho trascorso in centro.
Di cosa sto parlando? Ma di questo classico esempio di stile alluvionale.
Non voglio sentire risate, schiamazzi o quant'altro!
Ah, per inciso: i calzini sono beige.

18 settembre 2009

l'enciclopedia priva di qualsivoglia contenuto

In una parola sola Nonciclopedia. Perché il vostro sapere enciclopedico possa essere messo in dubbio, perché dopo la Walk of Fame è giusto che entriate pure nella Walk of Shame. Perché è ora di smetterla di pensare che una lingua scritta necessiti di regole ortografiche (modestamente per questo hanno pensato anche allo slogan: Noncicloppedia, lenciclopedia l'ibbera dal'orttografia).
Insomma, sbirciatevillo.
Ah, la fonte dalla quale ho appreso dell'esistenza di cotanto pozzo di sapienza è proprio la sorella maggiore: Wikipedia.

17 settembre 2009

le tue galleries con la roba degli altri

Da qualche giorno ho notato una modifica aggiuntiva agli account su Flickr. Ora è possibile che ciascun utente abbia, oltre alle sue collections e ai suoi sets anche le galleries. Fatte però, quest'ultime, con le foto degli altri.
Scrivo coi termini inglesi perché mi rifiutai fin dal primo momento in cui fu disponibile la versione italiana di ragionare in termini di raccolte e preferite; i set dovrebbero diventare gli insiemi però sembra che a mr Flickr nessuno glielo abbia detto che set non è una parola italiana.
Tornando alle galleries in pratica, se capisco bene, sarebbero una sorta di set di foto altrui, non necessariamente anche tue favorites. E' che, con tutta onestà, di questa novità non ne sentivo l'esigenza; o meglio, non ne ho compreso finora l'utilità, se non il voler aumentare l'interazione tra utenti. Che poi uno se ne starebbe anche per i fatti suoi ogni tanto. E invece no, ecco che arriva un altro e che ti inserisce una tua foto nella sua gallery. Ragiono così, a cavolo, visto che nessuno ha osato farlo con le mie foto, da cui si comprende come su Flickr ci siano persone abbastanza consapevoli di cosa sia la fotografia.
Ovviamente sono curioso di vedere quanto resisterò prima di aprire, fondare, creare la mia prima gallery. Che a criticare sono bravo ma poi in fondo in fondo riesco, capita un minimo la novità, ad aderirvi senza troppi problemi.

16 settembre 2009

scrosci sui calzini bianchi

Stamani appena alzato ho capito che non sarebbe stato il caso di prendere la bici a causa della pioggia. Ho dunque preparato una busta con dentro le scarpe buone, un paio di calzini e pure un paio di pantaloni. Ho indossato invece quanto di più sgrauso avessi in casa, scarpe invernali da buttare e uno degli innumerevoli pai di calzini bianchi che ho.
Armato col mio sacco sulla spalla e preso l'ombrello ho affrontato, con lo sprezzo del pericolo che mi contraddistingue, marciapiedi pieni di buche e pozzanghere, strade come fiumi, grondaie rotte e grondanti.
Le acquate che prendo sono quasi sempre sulla strada per casa. In ufficio arrivo quasi sempre integro. E questo da tanti anni. Oggi invece ci sono arrivato bagnato fradicio. Diciamo che fino all'altezza delle mutande l'ombrello ha retto. Più giù no. Se ci fosse stato il vento forse avrei salvato il collo. A volte mi sento proprio fortunello.
Ho passato 10 minuti in bagno a cercare di ricompormi. I calzini bianchi che indossavo sono stati stinti dalle scarpe vecchie in un arcobaleno di colori che non avevo mai visto. Ho cercato pure di sciacquarli un po' ma i colori restavano. Li ho stesi in una saletta, insieme al resto, ma non c'è stato verso neanche di farli asciugare.
A volte mi torna alla mente un mio amico che mi brontolava perché portavo i calzini bianchi (corti, ovviamente), perché erano quelli che allontanavano tutti i possibili pretendenti (che comunque, da bravo astigmatico, io non mettevo mai a fuoco).
Oggi nella saletta non è entrato nessuno. Credo, senza ombra di dubbio, sia stato l'effetto calzino bianco. Si vede perdura pure col bagnato.

15 settembre 2009

SacherFire minaccia i SacherLettori

Cari SacherLettori, se verrò a sapere che qualcuno di voi stasera guarderà lo speciale dell'insetto pungente sulla consegna delle prime case ai terremotati d'Abruzzo il qui presente, dolce, buono, caro, e tutto quel che di bello si possa dire SF vi leva dar mondo! Vi sfò!
L'impeto distruttivo è dato dall'aver saputo che pure il giorno 29 settembre, compleanno del nano, ci sarà una seconda puntata della saga.
Resta inteso che chi seguirà anche quella occasione, lo disintegrerò con le mie manine.

13 settembre 2009

un'anima persa

Sono incerto se aderire alla 2a giornata nazionale dello sbattezzo fissata per il prossimo 25 ottobre oppure rimandare.
Le ragioni per farlo le avrei tutte, ora poi con l'iniziativa dell'UAAR partita lo scorso anno c'è la possibilità di fare un gesto non isolato in modo tale da poter far parlare e discutere. Al passo solitario do la stessa importanza ma il gesto collettivo ha in sé una forza in più: non poter essere sottaciuto dalla controparte.
La mia incertezza ha solo ed esclusivamente ragioni familiari. Insomma, sono stato esplicitamente invitato da mia madre a non farlo se non dopo la sua morte. Essendo stato battezzato nel suo paese su in Trentino le ragioni sono le più ovvie: non vuole che nessuno sappia che suo figlio ha fatto un gesto del genere. Non mi ha detto la classica frase chissà cosa diranno gli altri ma il senso c'era tutto. Povera la mi' mamma.
Se rinnovassi l'argomento in questo periodo mi verrebbe ricordato che a breve ci sarà il battesimo del terzo nipote. Per il 25 ottobre avrebbe giusti due mesi, forse sarà presto ma magari cercando un accordo con mia sorella potremmo far coincidere le date. Così il conto resterebbe pari: un'anima nuova di zecca ed un'anima persa.
Alla fine deciderò se farlo ora solo qualche giorno prima del 25 ottobre e alla mamma glielo dirò. Dopo averlo fatto ovvio, ché anch'io coltivo la mia bella dose di ipocrisia.

12 settembre 2009

Vestito di settembre

Trovandomi a modificare un po' di feed, a spostare qualcuno nella categoria dei blog defunti, insomma a fare un po' di pulizie nonostante non sia primavera, ho pure deciso di cambiare abito al blog. Devo solo riuscire a ritrovare la foto originaria del mio header e ritagliarla in modo tale da adattarla meglio a questo template. Per il resto può andare.
Voi che ne dite?

a buon rendere, dir

Nell'insieme dei rapporti coi colleghi e coi capi che si instaurano sul luogo di lavoro annovero dall'altro giorno una novità.
Sfruttando l'occasione di una mia richiesta fatta con tono simpaticamente scocciato di portare in ufficio le foto del suo viaggio a New York (una cosa del tipo "insomma, dovresti vergognarti: per il tuo compleanno non hai portato nemmeno un dolce, portaci almeno le foto del viaggio"), il mio direttore mi ha prontamente risposto che avrebbe gradito avere qualche mp3 uduico.
Sorpreso, ho però subito chiesto se gradisse una compilation da album o dei live. Sorpreso a sua volta, e attratto dall'idea, ha osato un "beh, certo un live non sarebbe mica male".
E' la prima volta che sul lavoro condivido tutto contento un po' di musica. Per l'occasione ho portato a far vedere le foto di Dublino, ché mica potevo collegarmi agli account su Flickr o su Picasa, del mio essere SF non hanno percezione alcuna, per loro fortuna. Le foto sono state sì gradite ma speravo di più.
Poi ho dato la pen al dir con sopra caricato un Losing control in Torino che, seppur di media qualità audio, fa sempre la sua figura, ed una compilation che avevo già caricato sulla pen per un mio amico. Le classiche miscellanee che faccio, roba da due o tre canzoni ad album, di quelle non troppo famose. Per dire, a rappresentare TUF ho scelto Wire, TJT Red Hill Mining Town, Pop Mofo, l'ultimo album NLOTH con Stand Up Comedy. Il mio amico per il quale avevo preparato la compilation mi ha detto che ho scelto delle canzoni a lui sconosciute veramente belle. A questo punto attendo il dir.
L'ho visto caricare gli mp3 sul suo lettore. Penso che me li abbia chiesti per avere un qualcosa di diverso da ascoltare mentre se ne va a correre. Alla fine mi ha restituito la pen ringraziandomi con un a buon rendere.
Mi perplimo: non so cosa ascolti. Al momento però non ha ancora portato le foto.

11 settembre 2009

let's sacher again

Certe volte sembra che me le chiami da solo.
Ieri mia madre mi chiede se per sabato le faccio una sacher. E' per un 30° anniversario di matrimonio, fa con sguardo teso al convincimento più assoluto.
Ora, ti pare che io stia lì a commuovermi? Tiro o non tiro fuori il peggio di me in questa occasione? Il pensiero va ad una delle indefinite, ed infinite, coppie di amici dei miei. Non mi importa chi siano, e nemmeno l'occasione, il no è a prescindere.
Stavolta però vengo sorpreso. Ma è per tua cugina L.
Toh, una delle mie preferite. Già a 30 anni di matrimonio? Me ne ricordo come fosse ieri di quel pranzo di nozze (io dei matrimoni ricordo immancabilmente la parte dove si sta con le gambe sotto ai tavoli). Potevi dirmelo prima che era per lei, cara mammina.
Ecco, ora è nel forno. E pensare che, pur non essendo stato nemmeno invitato, nel prendere gli ingredienti ho deciso che l'occasione valeva l'utilizzo della cioccolata di miglior resa anzi, l'ho pure terminata. Mi do del bravo e del buono da solo, vai.

09 settembre 2009

passato e futuro di piccole dimensioni

Mi viene da sorridere, in senso amaro ovviamente, a leggere quei passi dei resoconti sulla fiaccolata contro l'omofobia di ieri sera a Milano che riferiscono di chi chiedeva ai partecipanti se fosse una veglia per ricordare Mike Bongiorno.
Nel loro piccolo sono degli esempi di come qui in Italia ci siano veramente tante persone più tese al passato che al futuro. Disposte più a pensare ai morti e a come celebrarli che non a come far vivere bene chi è in vita e chi verrà.
Ieri, nel mentre sms-avo e chiamavo verso Milano, ho scoperto una cosa che mi ha sorpreso e non poco. A Livorno c'è, addirittura aperta da qualche mese, una sede dell'arcigay. Lì per lì ho pensato che a presentarsi quale arcigay Livorno su feisbuc fosse quel circolo che fu aperto a Piombino qualche anno fa. Invece no, da aprile c'è pure in città.
E questo, nel suo piccolo, lo vedo come una rappresentazione dei confini tra il mio passato e il mio futuro. Tra la mia atavica asocialità e la mia quasi infinita capacità di sperare nonostante tutto.
Ora non avrei più scuse per diventare socio. Tra l'altro è a 5 minuti di bicicletta da casa. Tanto chi mi conosce ha già capito: troverò le più ridicole scuse per saltare gli incontri settimanali. Ma d'altronde è vero, via Ferrigni è piena di buche, con la bici di sera rischierei di forare, di cadere, di picchiare la testa e diventare di botto migliore. Si vedrà.

06 settembre 2009

your boyfriend John calls from Croke Park

Cosa ti fa Bono dal minuto 1:30 in poi? A saperlo glielo lanciavo anch'io. Guardare per credere:


aggiornamenti da perdere

La ricarica al cellulare fatta lunedì scorso dal sito di uìnd non mi è stata accreditata. Non è che sono lì a ricaricare tutti i giorni, ne farò un paio all'anno anzi, giusto perché quando voglio so essere pignolo, era dal 13 dicembre che non regalavo loro soldi, per cui se lo faccio è solo per bisogno. Stavolta però c'era l'imperdibile offerta del 10% in regalo. Wow, pago 50 per avere 55. Un paio d'anni fa furono molto più generosi. Comunque, al mio solito divago, interrogato all'uopo il mio omonimo operatore del call centre ha fatto le sue verifiche, bla bla bla, no, a loro non risulta nulla. Se, per qualsiasi motivo, la ricarica non va a buon fine l'operazione la annullano dopo le 24 ore. Ultimo consiglio, senta quelli della carta di credito. Ci avevo già pensato comunque grazie.
Eh! Provateci voi a parlare con quelli della carta di credito. Il servizio clienti non ti fa parlare con nessun operatore, solo bei dischi registrati con opzioni standard. O chiamo il numero per lo smarrimento/furto della carta o continuo come sto facendo a monitorare l'estratto conto online, solo che per essere definitivamente certo devo attendere il giorno 25 (è così, non c'è spiegazione, solo fede; accontentatevi). E per ora di rifare una ricarica, con o senza bonus, non se ne parla. Il cellulare andrà avanti anche coi vapori del credito residuo.

Ho scritto, per la prima volta (unica eccezione proprio questo blog), una descrizione sul mio account di FriendFeed: scioccamente illuminista, dà alla vita un significato di non sense.
Se per caso questa descrizione non avesse senso, avrei almeno raggiunto lo scopo.

Ho acquistato una seconda cornice dorata. Il vetro è, visti i precedenti, incidentalmente tuttora integro. Entrando in [fase artistica mode on] ho da poco completato una delle due opere che dovrebbero andare sulla parete in salotto. Devo solo lasciare asciugare ancora un po' e poi assemblerò cornice, vetro e opera. Vigliaccamente non appenderò ancora nulla in attesa di decidere cosa fare con la cornice rimanente ma orfana del vetro. Magari stavolta la parete bianca si distrarrà e non manderà nessuna maledizione.

Continuando la [fase artistica mode on] ho messo su a lievitare la pasta per la pizza e nella casseruola, a fuoco lento, il ragù. Se faccio entrambe le cose è sintomo di salute mentale. Evviva.

05 settembre 2009

bevi che ti passa

Dopo la prima settimana di lavoro dal rientro delle ferie ecco che constato quello che già sospettavo: in ufficio, dato il caldo che viene solo in parte mitigato dal condizionatore -chè il locale dove sto io è alquanto sfortunato-, bevo molta acqua, da 1 a 2 litri di acqua al giorno; durante il mese di agosto, dovuto forse alla più estrema pigrizia, invece a casa avevo quasi costantemente la lingua secca e le classiche sensazioni da disidratato cronico.
Giovedì durante l'intera giornata, complice anche la Festa della Birra, credo di aver bevuto non meno di 4,5 litri di liquidi. A prima vista non mi sono neanche gonfiato, o meglio non lo sono di più di prima. In parte smaltiti per le consuete vie e in buona parte immagazzinati per questioni di mera sopravvivenza.
Per ora è l'unico elemento positivo che ho trovato nell'essere tornato al lavoro. Ma quando finirà il caldo e berrò di meno?

04 settembre 2009

in alto i Pokkali

Festa della birra a Marina di Carrara? Certo che sì, però durante la settimana, così evitiamo le folle del fine settimana.
Giorno deputato per consacrarsi alla Pefanda Pionta che fiene da Pafiera, ieri.
Arrivo un po' tardivo, oltre le 21,20, ma d'altronde se si lavora...
Entrando nella Fiera vedo un porchettaro. Entrando alla Festa solito sconforto: pienone di gente, e 3 file da fare: cassa, birra, mangiare. Noto che il menu è sempre quello: stinco, wurstel con crauti. No, allora opto solo per la birra e vado di porchetta.
Il piazzale è pieno di tavoli, apparentemente tutti occupati. Ma troviamo una porzione di tavolo libero con una certa facilità. La scelta del giorno feriale ha giovato. Ciascuno va a prendersi le proprie cose. Rientrando nel piazzale coi panini alla porchetta mi fermo allo stand della birra più vicino e prendo il boccalone da 1 litro. Ma arrivando al tavolo vedo che gli altri avevano preso una birra differente: è la weizen, mi dicono, si prende a quello stand là.
Uffa accidenti a me che me ne scordo sempre. 10 minuti alle 22, termine ultimo per avere la birra in boccali di vetro. Di corsa alla cassa e poi di corsa allo stand della weizen.
Il mio ritorno al tavolo non passa inosservato: ti vuoi fare del male con 2 litri di birra?
Il litro di chiara va giù in meno di mezz'ora. Al primo sorso di weizen avverto che sì, potrei farmi del male se non stessi attento. Rallento. Finita la porchetta mi viene offerto quel panaccio bavarese che avevano avanzato gli altri; panaccio che però è tornato utile.
Ein prosit, ein prosit, der Gemuetlichkeit... continua la bbb (banda bria'a bavarese). In alto i pokkale, yaaa!
A un certo punto dico all'amico F che sto sudando birra. Si mette a ridere ma forse era la verità. Un'ultima cosa: ora potete spaventarvi.

01 settembre 2009

al tappeto

Appena entrato dal portone stasera qualcosa ha attirato il mio sguardo verso il pavimento: un catalogo ichea. Quello nuovo. Era l'ultima copia e pensare che il mio vicino di casa non era ancora arrivato, me l'avrebbe presa lui altrimenti.
Formato più compatto rispetto agli ultimi, interpretato subito con un anche all'ichea c'è crisi. Tutti gli anni però la stessa sensazione. Sfoglio, sfoglio e sfoglio, sì bellino quello, madonna che brutto quest'altro, mi ritrovo dopo un po' a pensare con difficoltà a cosa vedrei bene fra tutta quella roba in casa mia. Non so mai decidermi, nulla che spicchi sul resto.
Quest'anno non ho notato novità sui nomi degli articoli. Nessuna serie Br
ügølæ ma al suo posto un tappeto Andrea. Ma dico io, ma come si fa a dare il mio nome ad un tappeto. Se proprio bisogna diamolo ad una tortiera e non per via del pasticcere pasticcione che è in me ma nel senso di chi è più torta di me.
Alla fine richiudo il catalogo, che comunque sarà per quasi un anno a portata di mano (quello dello scorso anno l'ho riposto a luglio), e mi ricordo solo in questo momento che io, unico gay d'Italia e forse del mondo, non sono mai entrato in un ichea.