29 giugno 2012

le grida sterili e il futuro di una città

Tornando verso casa stasera, nel passare dall'Attias mi sono imbattuto in alcuni cellulari dei carabinieri. Son restato per un attimo perplesso poi ho capito che dietro stava per partire una manifestazione e le forze dell'ordine erano lì alla testa del corteo. Sono sceso dalla bici e per una cinquantina di metri ho proseguito sul marciapiede. Un centinaio di persone forse.
Mentre passavo hanno iniziato con un microfono e un impianto di amplificazione posto su un furgone a urlare uno slogan: fuori il PD da Livorno!
Mi sono sentito raggelare.
Mi reputo facente parte di quella sinistra che pretende che i propri rappresentanti eletti siano migliori. Mi ritrovo quindi spesso critico nei confronti di chi ho partecipato ad eleggere ma che non sta dando, secondo me, il meglio di sé stesso. Arrivo anch'io in alcuni momenti alla fase della critica senza un costrutto. Eppure al partito del no a prescindere, dell'esser contro a prescindere, io non mi ci sono mai iscritto. Ecco, i partecipanti al corteo di protesta erano questi qui, che da qualche anno vengono chiamati antagonisti. Ma al di là del nome è proprio l'approccio che li contraddistingue. Non fai qualcosa, è colpa tua; fai qualcosa, è colpa tua. Starsene lì a criticare, a protestare. E il pensiero? Oltre a tutte le colpe al Pd, cosa c'è?
Qui sono anni che la dirigenza del Pd, ma un po' in generale di tutto il centrosinistra, dimostra i propri limiti di visione e di capacità nel dare una svolta per pensare ad un nuovo futuro per questa nostra città. L'insofferenza di buona parte della cittadinanza pertanto c'è, è quotidiana, non è un fulmine a ciel sereno l'espressione di malumore.
La mia sorpresa di stasera è però stata quella di aver sentito quella frase qui, a Livorno.
Per due motivi: non ho mai sentito urlare una frase del genere neanche quando veniva Almirante a fare quei comizi provocatori. Non c'era il grido: fuori il Movimento sociale da Livorno. E non penso che il 2012 sia un momento storico peggiore rispetto agli anni '70. Stasera mi è sembrato quasi che, in quei pochi attimi per urlare quello slogan, si sia rotto il giocattolo della tolleranza che qui è da sempre stato uno degli elementi fondanti dell'essere livornese.
L'altro motivo è più contingente ma, forse, anche più beffardo. Il corteo si stava dirigendo verso la Camera di Commercio dove è in svolgimento la seconda giornata della conferenza programmatica del Pd cittadino. Cioè dove, dopo molti anni che non succedeva, il Pd discute insieme alla cittadinanza del nuovo futuro per la città. Conferenza programmatica organizzata da De Filicaia, segretario comunale del partito, cassaintegrato, e Ciampini, coordinatore della segreteria, due lauree e disoccupato.
Forse non arriveranno a nulla, ma loro ci stanno provando a dare un nuovo pensiero alla città. E io mi vanto di aver fatto sempre le scelte migliori. Stavolta poi è ancor più facile: io sostengo chi prova a riempire un teatro o una sala di teste che si aiutino a pensare, e non a chi cerca di svuotare di idee una città.

25 giugno 2012

un rullo d'arte, e qualcosa in più

Dopo attento ascolto, miei cari sacherlettori, il blog qui presente esprime il più profondo e sentito ringraziamento ai Sigur Rós per aver creato un bellissimo nuovo album, Valtari.
, o Fjögur píanó hanno passaggi talmente toccanti da intravedere altro oltre alla musica. Non per niente hanno due video ufficiali molto particolari, per chi apprezza l'arte visiva è sicuramente qualche minuto ben speso. Il curioso video di Ég anda vi darà, se già non le conoscevate, informazioni utili sulla manovra di Heimlich, e non mi chiedete perché, è già tanto se con google translate trovo dei mezzi significati ai loro titoli. La prima versione del 2011, allora chiamata col curioso nome di Luppulagio, la preferivo all'appena pubblicata Varðeldur per un suono nettamente più pulito, ma tant'è, me ne farò una ragione.
Ci sono però due pezzi, Varúð e Dauðalogn, ai quali non posso pensare se non che sia arte allo stato puro. Il primo è già accompagnato da un bel video, il secondo -che per ora linko solo per l'ascolto- spero vivamente sia il prossimo video che pubblicheranno, così dice il sito ufficiale, col 2 di luglio.
Ecco, questi due pezzi sono per me, se riesco ad esprimermi, la sublimazione nella bellezza della parola vulnerabile. Una delle condizioni migliori per mettersi all'ascolto della loro musica.
Sappiate che mi son preso l'ennesima, stupenda, maglietta.
Scrivo cose del genere e non ho ancora comprato il biglietto per il concerto di Villafranca di Verona di domenica 2 settembre.

23 giugno 2012

a Leonardo andò decisamente meglio

Nel giorno del centenario della nascita di Alan Turing il mio pensiero è andato a Leonardo da Vinci.
Decisamente più fortunato il secondo essendo vissuto nel '500, periodo più aperto del '900.

11 giugno 2012

questo pride che non si affievolisce mai

La festa del gaypride quest'anno ha goduto delle belle decisioni prese dai suoi organizzatori. La prima che nonostante il terremoto comunque si continuasse, la seconda di eliminare i carri (che non ho mai capito perché li chiamino così visto che sono veri e propri tir) e devolvere le spese per questi in fondi per la ricostruzione, e la terza che ha visto aggiungere nel programma le iniziative di raccolta fondi, sempre per le zone terremotate.
Sono passato dapprima in piazza Maggiore dove sapevo esserci dei banchetti con la vendita diretta del parmigiano "ammaccato". Quando sono arrivato era già finito, in due ore lo avevano dato via tutto. Ecco, e a me niente? No. Se vuoi c'è del pane di Ferrara, altro prodotto tipico. Che per me, di tipico quel pane lì è che proprio non lo concepisco, né come forma né come gusto. È altro dai, non è pane.
Doveva piovere e invece c'era il sole. Già l'inizio era stato promettente. Tantissima gente che, per la prima volta, è stata l'unica protagonista. Eh sì, è stato il mio primo gaypride senza carri. Ora, dopo questo Bologna Pride 2012, so che è possibile anche un altro pride, più centrato sull'iniziativa di gruppi più piccoli e che dà, di conseguenza, più visibilità alla grande massa dei partecipanti. Le bande presenti sono state molto brave e coinvolgenti, vero trait d'union per tutta la parata. Pure Bologna, dopo l'accoglienza un po' freddina del 2008, è stata partecipativa.
Io, come ho scritto in qualche tweet, così tanta gente non l'avevo mai vista tranne, ovviamente, allo storico pride di Roma 2000. Mi son trovato all'angolo tra via Marconi e via dei Mille, e poco più avanti tra questa e via dell'Indipendenza ed entrambe le volte ho visto in due direzioni gente a non finire.
Sono pertanto rimasto molto sorpreso questa mattina nel leggere in giro le stime che parlavano di una partecipazione di 30.000 persone, visto soprattutto che non erano provenienti dalla questura. Io avrò pure preso un abbaglio, ma anche chi ha riportato questo dato.
Ho fatto un po' di foto. Le sto caricando poche alla volta perciò tornate a vederle.

09 giugno 2012

al Bologna Pride

Oh, io oggi pomeriggio sarò al Bologna Pride. La lobby gay colpirà ancora: scappa Giovanarda! Yeppa yeppa yeah.

05 giugno 2012

ognuno ha gli amici che si merita

Oggi, compleanno del mio migliore amico, vengo chiamato da lui al telefono.
Rimasto un po' basito dalla situazione dell'avergli fatto gli auguri durante la sua telefonata, e non mia, mi ha sorpreso ancor di più per il motivo della stessa.
Era per avvisarmi che, tante volte stessi per partire per andare a cena da lui, restassi a casa perché quest'anno non fa niente.
È stata la prima volta che mi chiamano per dirmi che non c'è una festa alla quale tra l'altro nessuno mi aveva invitato.