20 aprile 2013

la riproposizione di Napolitano

La rielezione di Napolitano alla Presidenza della Repubblica apre uno scenario originale e per niente salutare alla democrazia italiana. La prima carica dello Stato trasformerà il suo ruolo di garanzia in un qualcosa di diverso, un ruolo ambito non più a fine vita politica ma da potersi perpetuare.
La mia felicità di aver visto Napolitano eletto nel 2006 è finita un'ora fa quando ho saputo della sua disponibilità a farsi rieleggere.
Questa ma anche altre decisioni sue e di altri, fatte in nome e per interesse del Paese quando il tutto si riduce a qualche centinaio di esponenti politici e il non aver saputo cogliere il bisogno di rinnovamento da parte dei grandi elettori e, a questo punto, anche di Napolitano, porterà ad altre rotture con il resto dei cittadini italiani. Il tutto per perpetuare cosa e chi? La generazione dei 60/70enni?
Curioso che in troppi, vedendo le difficoltà di trovare accordi siano andati a cercare soluzioni verso un 88enni e non verso le generazioni più giovani, le uniche che saranno condizionate in pieno dalle scelte come quella che sarà compiuta tra poco e che le pagheranno in pieno, in termini di tenuta democratica di questa società.

13 aprile 2013

la nuova scusa

Quest'anno la nuova scusa del mio amico F per non avermi fatto gli auguri il giorno del mio compleanno è stata: però giovedì me ne ero ricordato che ieri era il tuo compleanno. Poi abbiamo avuto ospiti.
Son 24 anni che ci facciamo reciprocamente gli auguri e solo due volte, di cui una del tutto casualmente, ha azzeccato la data del 12.
Ognuno ha gli amici che si merita. Ora potete farmi gli auguri, senza scuse alla 'avevo judo'. È la cosa che apprezzo di più.

08 aprile 2013

una stronza in meno

Sottotitolo: perché ogni tanto, il politicamente scorretto è necessario. Sempre che si debba considerare scorretto ricambiare il disprezzo.
Questo inizio di aprile con oggi prende una svolta positiva. È venuta a mancare all'affetto dei suoi cari... no, ricomincio. È morta Margareth Thatcher. Una che ha fatto patire una grande fetta del paese da lei governato per 11 anni. Penso che tra i politici degli ultimi decenni sia stata quella che ha seminato più disprezzo sugli altri, fossero avversari, cittadini, finanche compagni di partito.
Ricordo ancora le sue lacrime nell'intervista televisiva concessa, credo alla BBC, circa 6-7 mesi dopo essere stata defenestrata dai suoi da Downing street. Si trovava a fronteggiare solo l'umana emozione del vedersi dimenticata in così poco tempo. Lei, che scientemente con le sue politiche liberiste volle dimenticare una parte dei suoi concittadini. La teorica, e ne paghiamo anche qui tuttora le conseguenze, dell'inesistenza della società e dell'affermazione dell'individuo in salsa europea.
Insomma Thatcher, anche qui nella piccola e brutta landa di questo blog vale la massima sempiterna che si raccoglie quello che si è seminato. Nulla di più, nulla di diverso. Il mondo oggi è migliorato perché c'è una stronza in meno.