29 giugno 2006
guardatevilli mancati
le pacchie che finiscono
28 giugno 2006
Pride: è il giorno migliore
One man come and go
One man come he to justify
One man to overthrow
In the name of love
What more in the name of love
In the name of love
What more in the name of love
One man caught on a barbed wire fence
One man he resist
One man washed up on an empty beach
One man betrayed with a kiss
In the name of love
What more in the name of love
In the name of love
What more in the name of love
Early morning, April four
Shot rings out in the Memphis sky
Free at last, they took your life
They could not take your pride
In the name of love
What more in the name of love
In the name of love
What more in the name of love
27 giugno 2006
come cestinare futuri ing.
Potrei mettermi a piangere, solo che qui sul blog le lacrime come le fo?
Pensando in positivo invece mi dico che in fin dei conti è pur sempre lavoro e che finalmente mi sarà assegnata una mansione corrispondente al mio inquadramento, ché finora erano sempre superiori. Una carriera in... discesa. Vado a farmi una crostata, è meglio.
E chi vorrà andare a ing. gli cestinerò la domanda! Almeno questo.
26 giugno 2006
no livornesi
Di tutte le cose sentite in queste ore l'esclusione dell'Emilia dal conteggio dei voti del nord, fatta dalla nexus ma accettata da tutti, per questioni geopolitiche ha dell'incredibile. Un po' come escludere Livorno dal resto della Toscana (cosa che per motivi campanilistici non ci dispiacerebbe affatto). Ho scritto qualcosa nei commenti a questo post sul blog delle Rane. Allora per lo stesso ragionamento la provincia di Milano (no dico, Milano!) dovrebbe essere esclusa dal conteggio dei voti del nord. Così il resto del nord sarà ancora un po' più distante dal resto d'Italia. Se questo è il dato che deve essere per forza dimostrato, allora dimostriamolo ma almeno con qualche sottotitolo che avverta che ci stanno prendendo in giro, così tanto per non apparire troppo seri, perché esserlo affermando queste cose è impossibile.
neanche stavolta un misero 50%
Un dato invece è certo: come sondaggista, per la sola affluenza alle urne poi, sono veramente una ciofeca. Mi proporrò per un posto alla nexus, hai visto mai fosse la svolta della mia vita.
il paese dei call center
25 giugno 2006
il sondaggista
24 giugno 2006
pancioc
23 giugno 2006
stress da abolire
Se l'estate vi stressa abolitela, altrimenti godetevela in tutte le sue forme.
21 giugno 2006
cacatoio con vista
A distanza di due anni e mezzo dai lavori condominiali del secolo è sinceramente un po' troppo dover intervenire di nuovo. Il motivo è semplice: quella parte di grondaia e il relativo pezzettino di tetto che la sovrasta erano stati montati in modo tale da creare uno spazio, fino ad allora inesistente, nel quale si sono infilati, accovacciati, nidificati, trombati, e soprattutto scagazzati a piacimento gli odiati rappresentanti della specie Columbia livia. Questi piccioni 'e mmerd (nome più appropriato) infatti hanno reso il cortile della famiglia che sta a piano terra nel palazzo accanto un vero e proprio deposito di guano, purtroppo di pessima qualità. Dopo due anni di giuste diffide il nostro amministratore ha presentato il preventivo dell'intervento di eliminazione del suddetto cacatoio abusivo. Costo dell'intervento circa 400 euro a condomino, e ora che ci penso mi sa anche che sia un costo Iva esclusa.
Il risultato che sarà ottenuto sarà il seguente: i piccioni torneranno come prima a cagare felici e contenti sulle stese panni, la mia compresa.
19 giugno 2006
il nuovo del 1948 e il vecchio del 2005
Tolto questo punto non approvo una qualsiasi delle altre riforme votate. Contrario su tutta la linea soprattutto sui poteri dati al premier e sull'assenza di funzioni di controllo serie che li bilancino. Illuminante la concezione vecchio stile dell'uomo forte al comando, al quale niente e nessuno potrebbero in realtà togliere il potere, salvo una volontà autolesionistica della maggioranza dei parlamentari di buttarsi nel vuoto di elezioni in cui dovrebbero giustificare, nel breve volgere di poche settimane, il voltafaccia e trovare nuove alleanze. Volontà praticamente impossibile che si verifichi.
Ma su tutto, il mio no si basa su un pensiero che non mi toglierò mai dalla mente. Una costituzione, nuova o revisionata che sia, deve poter prevalere, tutelando quindi le istituzioni, sulla classe politica che la dovrebbe applicare. Deve cioè valere al di là delle qualità della classe politica presente in un periodo. Una costituzione che dia indirizzi e visioni che siano indifferentemente applicati da una qualsiasi maggioranza parlamentare.
Ecco perché voterò no. Chi ha proposto questa riforma lo ha fatto pensando ai propri interessi, non a quelli di un'intera nazione. Chi ha proposto questa riforma non ha la concezione di nazione, se non quale occasione per far prevalere interessi particolari e parziali a scapito di quelli generali. Chi ha proposto questa riforma era ben consapevole di rappresentare gli interessi della "coscienza sporca" del paese, di chi io me ne frego, di chi io ci provo, di chi pretende senza dare, la cui fortuna è stata quella di convivere con un'altra coscienza, certamente portatrice di un maggior senso civico, che è disposta a fare dei sacrifici per uno straccio di coesione sociale in più.
I politici attuali non hanno né la stoffa né la reale volontà di realizzare una seria riforma costituzionale. Il testo approvato pare scritto per risolvere problemi contingenti mancando del tutto di una visione futura. Hanno scritto, e male, una costituzione che non dà futuro ma solo un triste presente che sarà già un passato nel momento in cui venisse applicata. Non riconosce alle istituzioni interessate un respiro di funzionalità sottoponendo tutto e tutti alla pessima forma di governo del premierato forte.
Questa modifica è da rigettare perché sa di vecchio, soprattutto se paragonata con la Costituzione del 1948 , testo quest'ultimo perfettibile ma sicuramente scritto con ben altro spirito di servizio per un paese nel quale identificarsi e per il quale valga la pena di impegnarsi.
18 giugno 2006
una 2a possibilità?
A margine, nella stessa giornata di ieri, a São Paulo erano... 3 milhões. Fatti i dovuti e mai scontati confronti con i dati demografici è come se in Italia fossero andate al corteo circa 900.000 persone. La differenza dipenderà da cause identificabili, certo è che stride alquanto.
16 giugno 2006
breve analisi di un disinteresse
Sono partito da questo messaggio inviato da Terry Davis, segretario generale del Consiglio d'Europa, alla Conferenza internazionale contro l'omofobia per cercare questi avalli in documenti ufficiali dei nostri partiti. In fin dei conti, mi sono detto, sono curioso di sapere su quali basi fondano i loro ragionamenti.
Sono andato sul sito della Lega; ebbene, nella sezione dei documenti politici non c'è traccia non solo di documenti sull'omosessualità ma, pensando magari che l'argomento fosse trattato all'interno di documenti più generali, neanche sulla famiglia. Questo almeno nelle tesi del loro ultimo congresso. Nelle proposte di legge della sezione politiche sociali non ho trovato niente. Nel documento della scuola politica su cosa in 5 anni di governo è stato fatto, al paragrafo 2.3 si parla di famiglia ma soprattutto in termini fiscali. In definitiva non ho trovato nulla sui diritti civili.
Sono andato sul sito di AN; sulla sezione dei dipartimenti on line, mi ha attirato l'esistenza della Consulta etico religiosa, e infatti non sono stato deluso. Tra le pubblicazioni una su omosessualità e natura. Non sono tanto le tesi espresse a lasciarmi perplesso, quanto l'italiano. Un testo simile la maggior parte delle persone che conosco lo avrebbe scritto meglio. Nel testo è presente un paragrafo sui motivi biologici antropologici, tema spesso citato dal mondo politico che in realtà è del tutto privo di una benché minima conoscenza dell'argomento ispirandosi sovente a quel determinismo biologico e/o al creazionismo scientifico che saltuariamente torna in voga negli ambienti cristiani integralisti americani. Ma la chicca sta nel paragrafo sui motivi sociali: "[se le unioni omo venissero legalizzate]... sussisterebbe anche il pericolo che una persona con tendenza omosessuale potrebbe dichiarare la sua omosessualità o addirittura cercare un partner allo scopo di sfruttare le disposizioni di legge". Inoltre nel paragrafo sui motivi giuridici si legge: "Gli omosessuali, in quanto persone e in quanto cittadini, possono sempre ricorrere, come tutti i cittadini, al diritto comune per tutelare situazioni giuridiche di reciproco interesse". Questa tesi si sta diffondendo sempre più, anche a sinistra. Rinunciate, froci che non siete altro, a lottare per dei diritti che non vi saranno mai riconosciuti tanto ci sono già leggi che tutelano accordi privati. Il diritto soggettivo che riconoscerebbe una cosa ignorata dai diritti civili, universali. Una bella lezione su come tornare indietro di secoli.
Sono andato poi sul sito di FI; singolare come tra le 23 riforme del governo del nano citate a sinistra non sia presente nulla che richiami alla famiglia. Nella carta dei valori, di cui segnalo a margine il capitolo "partito di centro liberal-popolare e liberal-socialista", mi ha colpito il cap. "contro il relativismo culturale", perché inizia con la frase "le società occidentali vivono oggi una sorta di eclissi di valori" che mi ricorda tanto qualcun'altro. Insomma non ho trovato espliciti riferimenti a nessuna tematica omosessuale.
Sono andato sul sito dell'Udc; pensavo di trovare qualcosa. Il sito è semplicemente vuoto di documenti. Sul link del congresso dello scorso anno c'è la descrizione della scenografia ma non cosa è stato deciso. Nulla.
Mi sono buttato, alla Totò, a sinistra. Sul sito dell'Ulivo mi sono scaricato il programma. Riporto quanto scritto nel capitolo sulla giustizia, paragrafo sui diritti civili: "L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un'unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà". Posso capire che nel rendere operativo un testo simile si facciano proposte diverse ma non credo che Rutelli se lo sia letto fino in fondo.
Tutto questo per dire che in realtà, tranne l'accenno di principio presente nel programma dell'ulivo, non vi è traccia, oltre alle dichiarazioni quasi quotidiane che il vento porta via, nei documenti dei partiti di nessun riferimento a questioni inerenti i diritti civili, tanto meno quelli specifici degli omosessuali. Una tematica, per così dire, di scarso interesse. Scarso interesse politico ma non sociale. L'idea che mi sono fatto, o meglio che ho rafforzato avendola già da tempo, è che se possibile il mondo politico attuale, condito da tanti 60 e 70enni, è sempre più distaccato dalla società.
15 giugno 2006
cit. cinematografiche
carinerie
Risposta: Vaffanzum a te e al mare!
Pensiero: che modi! Interesserò chi di dovere.
Sms (2): ti pare possibile?
Risposta: potessi tu non trombare per il resto della vita!
Sms di replica: sono sulla buona strada!
Pensiero finale: sono tra loro compatibili!
14 giugno 2006
187 reprise
09 giugno 2006
187
se sono spento
Arrivo a volte, quasi giustificandomi di esistere, a pensare che dopotutto non darò fastidio a chi mi circonda se sto buono, adotto un profilo basso, in pratica rimango nell'angolo. Ma basta che qualcuno, della mia stessa combriccola o no non è molto importante, alzi di un po' lo sguardo verso un cielo qualsiasi, anche solo nuvoloso, e subito a ricevere inviti, proposte pressanti che scadono facilmente nell'ironia malcelata, nella denigrazione urlata, nel disprezzo di non poter non solo dire ma neanche pensare a una sigla quale pacs. Che poi, questa sì ironia allo stato puro, non è mica questo il grande obiettivo. Sarebbe il matrimonio. Solo che è talmente grande l'abitudine a restarsene nell'angolo che poi neanche io in definitiva ci credo. Resta il sogno, l'idea da vagheggiare ogni tanto, non troppo spesso però sennò il sogno diventa ossessione.
Poi leggo questo invito a starsene tranquillo e penso che lo scorso anno quando dissi, con tanto di giornale sventolato sotto gli occhi, che andavo a Milano al pride mi sentii rispondere: che locale è, e poi c'è bisogno di andare a Milano per un locale? Ci sarà anche da lottare per i diritti ma iniziare a lottare da dove uno vorrebbe starsene veramente tranquillo, da casa propria, dalla famiglia, proprio quella costituzionalmente e biblicamente riconosciuta, è sconfortante. A volte fa reagire in modo rabbioso, a volte diverso. Restarmene spento per un po' permette di trovare quel disequilibrio in cui posso sguazzare e che rende meno problematica la vita ma senz'altro più vuota. Quello stare spento che non mi fa dimenticare che sopra c'è un cielo ma che mi fa tenere gli occhi bassi per non guardarlo. Quel silenzio pesante nella mente che fa rispondere automaticamente che le cose vanno bene. Poi, perché per definizione un disequilibrio tende a modificarsi, ogni tanto mi riaccendo e ho addirittura delle pretese di un riconoscimento, di nuovi diritti. In fin dei conti il cielo è sempre lì che aspetta, nuvoloso o terso che sia. Peccato non poterlo godere insieme a chi vorrei, fosse solo un banale appoggio.
08 giugno 2006
06 giugno 2006
rimarranno senza parole
04 giugno 2006
er pupo de tor lupara (lungo)
Si potrebbe canticchiare all'infinito la canzoncina che piace tanto, “Casilina”, ma in realtà ne ho solo intravisto l'inizio non percorrendola neanche per un metro. Troppi posti e nomi mi sono stati fatti per ricordarmeli, comunque ci provo.
Sceso dal treno, ma che freddo fa, che è sta roba? Sali in macchina, a Piramide, er Testaccio de qua, l'Aventino de là, er Tevere, la soprintendenza, la sinagoga, qua ce sta mastella, gira e rigira, Aracoeli e Campidoglio, belli!!! Parcheggia. 'Namo de qua. Ore 16 (ricordarselo). Inizia a piovere. Vista sui Fori, che bellezza. Piazza Campidoglio, spettacolo, vedo un cortile, che ci sarà? No, questa è l'uscita dei musei (capitolini), ops scusi. Andiamo via. Si scende dal Monte Caprino, ritrovo gaio, ah grazie magari ci ritorno. L'isola Tibberina, Trastevere parte tranquilla, Trastevere turistica. Poca gente in giro. Il ponte Sisto, che fa tanto Giorgia ma io cerco Filippo Nigro che nun c'è. Palazzo Farnese, Campo dei fiori, strade e stradine, corso Vittorio Emanuele, e qui? Oddio che bella: Piazza Navona! Marini – Gerini, stesso manutentore. Le fontane e quei palazzi, e quel terrazzo fiorito all'ultimo piano farebbe proprio per me. Una chicca. Lì c'è il Senato. E avviati per altre stradine, toh ma questo è Montecitorio. E di lì Piazza Colonna, ah ma allora palazzo Chigi è qui, no è qua. Ah! Galleria Alberto Sordi, la Feltrinelli. The very best of Alex Del Piero, un must. Un'altra cosa che non posso riferire, basta che ti sbrighi a postare. Almeno c'è un bel tepore qui dentro. E via di nuovo. Il tabaccaio di fiducia, giriamo di qua. Alzo lo sguardo dopo un po': via dell'Umiltà, oh ma dove mi porti! fa il livornese a spasso un po' scocciato. Manco so 'ndo sta. Gira a sinistra, Fontana di Trevi, ma vi levate tutti quanti che voglio fare una foto?! Si sono concentrati tutti qui. Pertini. Auto blu con autisti col gessato, accidenti! Tritone. Qui ce sta l'ambasciata di Spagna quindi siamo in piazza di... ah sì, ma allora... e infatti eccola lì. Mmh, forse è il tempo, non rende. Via Condotti, il caffè Greco, ci stanno dentro come le sardine vista la pioggia. Bulgari non fa vedere la vetrina sfondata, tutto chiuso. Hermés, abbordabile sì, con un bazooka. Via del Corso. Piazza del Popolo. Bellina veramente. E lassù? Mo ce annamo. E sali verso il Pincio, e la casina Valadier e la vista, grandiosa! C'è pure l'orologio ad acqua. Prende in giro questa guida nostrana? Ho le scarpe zuppe, e... che fantastica presa di coscienza: ho solo queste, nemmeno un paio di pantofole! Non lamentiamoci per una volta e proseguiamo. L'orologio si trova ma per manutenzione straordinaria non ha le lancette, che culo! E cammina de là, questa è valle Giulia, il museo di Arte Moderna. E ritorna verso piazzale Flaminio, e via Ripetta. L'Ara Pacis! Ma cos'è? Uno schifo! Il Mausoleo di Augusto che aspetta di cadere a pezzi, altre stradine, via dei Coronari coi negozietti di antiquariato, aspetta che guardo qualcosa per il salotto, no forse è meglio di no. Quello là è Castel S. Angelo. E allora prendiamo il ponte omonimo. Via della Conciliazione con i megaschermi con pubblicità inclusa? No, son solo preti che parlano. Cammina lungo il Tevere, via della Lungara, Regina Coeli, Trastevere turistica. Ora c'è gente, avrà smesso di piovere da mezz'ora, fanno come le lumache. Un bancomat nun se trova. Ma ce li ho io. I Spaghettari. Dentro o fuori? Ma me state a pijà pe'... dentro! Ore 21,15!!!! Chi assaggia il vino? Prego. O sommeliera de trattoria, la goccia sulla tovaglia però no. Bboni i rigatoni, e ancora più bboni li sartinbocca a la romana. Eppure lei l'ho già vista, ah sì? Eh sì. Pensa che ti ripensa, uno dei miti dell'adolescenza! S'è sfatta, no semplicemente dimostra i suoi. Via di nuovo, bancomat trovato. Isola Tiberina, Monte Caprino, macchina e via. Palatino, Circo Massimo, Colosseo. E prendi la Labicana, e gira pe a Merulana. S. Giovanni, chissà pensavo fosse più grande. Va bè sto zitto. Lì ce stanno li chiodi. Porta Maggiore (e a Casilina! Felicità). S. Lorenzo. E fuori città. Il G.R.A., all'uscita n° 12 ce sta... boh, me pare campagna. Eh infatti. A bretella parallela alla nomentana. (preferivo a casilina, al limite a tibburtina). Tor Lupara? Sarebbe? Come, no borgata malfamata? addirittura comune a sé? Me s'ammoscia a casilina. Scendi per la strada riparata. L'ermannica magione. Che bello essè stanchi prima d'annà a dormì. ??? boh. E dormo pur'io, anche col letto nuovo.
Alziamoci, piacere Andrea, alla sorella. Aripiacere Andrea, al babbo (sì ma la mano ridammela intera). Baci Andrea, alla mamma. S'è svejiato er pupo. Pupo?!? Quello lì? Eccerto! Va bè. Colazione. Che famo? Tivoli? Ma sì. E monta in macchina, stradine di campagna, Guidonia. Bel posto, complimenti!! Per favore andiamocene. E non si può, tutti in coda, a passo di lumaca. E gira di qua, e sali di là. Tivoli. Villa Adriana non è la nostra meta. Parcheggiamo lì. Entriamo qui. Villa Gregoriana. Bella. Cascate, sentieri, di nuovo cascate, grotte. Scendi, scendi e scendi. Ma poi tocca salire. E fai le foto. Alla fine mi accorgo che non avevo impostato per le foto panoramiche ma per i primi piani. Fa niente, nessuno se ne accorgerà, tanto non sono mica un fotoblogger. Posto meraviglioso da consigliare per passeggiate romantiche, con un rischio concreto però: che bello caro!(bacio appassionato), stupendo caro! (bacio ancora più appassionato). Mo' però me porti a casa perché so stanca!!! Eh già.
E via di ritorno. Scendi. Ducati soldi buttati. C'è da mangiare, in fin dei conti questo è un Roman Sacher Time, sinonimo di buona cucina. E infatti. Buono, buono buono. Chinotto? Ma per favore. Ma è quello vero, originale. Si si, passa ir vino. Tutto contento che taglia la sacher. Bè, è venuta pure buona, meglio così. Pare di stare a meraviglia, ma c'è da andare. Baci e abbracci. Tor Lupara e il 337. C'è un po' di tempo. E allora Terme di Caracalla, mura aureliane. Il cimitero acattolico. E poi Monte Testaccio o de' cocci. Localini vari. Aspetta il treno, e un ultimo ciao al cicerone de noantri.
Le foto del Roman Sacher Time.
er pupo de tor lupara (breve)
01 giugno 2006
SF on tour - the Roman Leg aka RST
canzone del mese - maggio 2006
.
When the night shows
the signals grow on radios
All the strange things
they come and go, as early warnings
Stranded starfish have no place to hide
still waiting for the swollen Easter tide
There's no point in direction we cannot
even choose a side.
I took the old track
the hollow shoulder, across the waters
On the tall cliffs
they were getting older, sons and daughters
The jaded underworld was riding high
Waves of steel hurled metal at the sky
and as the nail sunk in the cloud, the rain
was warm and soaked the crowd.
Lord, here comes the flood
We'll say goodbye to flesh and blood
If again the seas are silent
in any still alive
It'll be those who gave their island to survive
Drink up, dreamers, you're running dry.
When the flood calls
You have no home, you have no walls
In the thunder crash
You're a thousand minds, within a flash
Don't be afraid to cry at what you see
The actors gone, there's only you and me
And if we break before the dawn, they'll
use up what we used to be.
Lord, here comes the flood
We'll say goodbye to flesh and blood
If again the seas are silent
in any still alive
It'll be those who gave their island to survive
Drink up, dreamers, you're running dry.