Eccomi qua, al mio appuntamento annuale col modello 730, e le relative scelte dell'8 per mille e del 5 per mille.
Per non finanziare la chiesa cattolica, dalla quale ormai mi sono distaccato ufficialmente, non basta infatti non sceglierla nel modello dell'8 per mille, ma occorre essere consapevoli che oramai da svariati anni anche le scelte che i cittadini fanno per lo Stato vanno nella realtà a finanziare ristrutturazioni di beni di diretta gestione e proprietà delle diocesi. Inoltre la non scelta dell'8 per mille, opzione esercitata da ben oltre la metà dei contribuenti, comporta che questa quota venga ripartita, a diretta richiesta, tra le confessioni che possono riceverla. Per cui, nella maggior parte dei casi la chiesa cattolica, pur ricevendo scelte esplicite da solo un terzo dei contribuenti (o forse meno) incassa direttamente o indirettamente una quota vicina all'80-85% del totale dell'8 per mille nazionale. Da anni questa percentuale è, dal mio punto di vista, fortunatamente iniziata a scendere.
Una singola scelta, per quanto sia ben supportata da serie motivazioni, quasi mai è sufficiente. Tante piccole scelte, oltre che non rappresentare più la misera goccia nell'oceano, danno anche un grado di maggiore consapevolezza di come stanno le cose.
Detto tutto questo, ecco che anche per quest'anno ho confermato l'8 per mille alla Chiesa Valdese che da anni ha conquistato la mia fiducia per il modo trasparente di presentare i rendiconti dell'impegno di questi fondi.
Per quanto riguarda il 5 per mille, questa volta sono tornato ad uno dei miei primi amori: Accademia della Crusca, qualcuno dovrà pure occuparsi degli ignoranti della lingua italiana come me.
Per non finanziare la chiesa cattolica, dalla quale ormai mi sono distaccato ufficialmente, non basta infatti non sceglierla nel modello dell'8 per mille, ma occorre essere consapevoli che oramai da svariati anni anche le scelte che i cittadini fanno per lo Stato vanno nella realtà a finanziare ristrutturazioni di beni di diretta gestione e proprietà delle diocesi. Inoltre la non scelta dell'8 per mille, opzione esercitata da ben oltre la metà dei contribuenti, comporta che questa quota venga ripartita, a diretta richiesta, tra le confessioni che possono riceverla. Per cui, nella maggior parte dei casi la chiesa cattolica, pur ricevendo scelte esplicite da solo un terzo dei contribuenti (o forse meno) incassa direttamente o indirettamente una quota vicina all'80-85% del totale dell'8 per mille nazionale. Da anni questa percentuale è, dal mio punto di vista, fortunatamente iniziata a scendere.
Una singola scelta, per quanto sia ben supportata da serie motivazioni, quasi mai è sufficiente. Tante piccole scelte, oltre che non rappresentare più la misera goccia nell'oceano, danno anche un grado di maggiore consapevolezza di come stanno le cose.
Detto tutto questo, ecco che anche per quest'anno ho confermato l'8 per mille alla Chiesa Valdese che da anni ha conquistato la mia fiducia per il modo trasparente di presentare i rendiconti dell'impegno di questi fondi.
Per quanto riguarda il 5 per mille, questa volta sono tornato ad uno dei miei primi amori: Accademia della Crusca, qualcuno dovrà pure occuparsi degli ignoranti della lingua italiana come me.