Secondo uno dei miei capi, al telefono non dovrei mai dare spago a chi chiama per una qualsiasi promozione commerciale. Gli rispondi NOOO e finisci lì.
Solo che a me di cogliere questi stimoli motivanti non va per una mia contorta idea di educazione e anche perché spesso bastano pochi secondi e, seppur l'operatore/trice non raggiunga l'obiettivo di un contatto-contratto-appuntamento, si ottiene da loro comunque un saluto.
Con eccezioni ovviamente. Quella fissa è rappresentata dagli operatori della british telecom, che chissà da quale nazione chiamano. Seppur parlando in italiano hanno quella atonalità nella voce che mi disturba. Ecco, con loro mi è da sempre riuscito troncare le conversazioni sul nascere.
A volte però lo faccio anche con altri. Non in tutti i momenti della giornata sono dell'umore giusto. Per cui prima o poi doveva capitare.
Lei è un cafone.
Così si è espressa la gentil operatrice di Infostrada. Ma non quando, interrompendo la conversazione anzi, la sua chiacchierata, le ho comunque espresso buona giornata dandole della signora, che da queste parti ha pur sempre uno straccio di valore. Me lo ha detto sia alla seconda che alla terza chiamata, una successiva all'altra.
E voleva avere ragione perché secondo lei aveva tutto il diritto di tenermi al telefono.
Alla terza telefonata consecutiva, quando ha sbraitato forse già dapprima che alzassi la cornetta, al mio "signora, ma sta scherzando?!" ha ribadito il concetto, però salutandomi: lei è un cafone, buongiorno signor cafone.
Anche a Infostrada danno alla parola signore un valore.