Vengo a sapere che il forno aveva pure il programma pasticceria. Ventilato sì ma col programma.
È stata, che io ricordi, la seconda sachertorte preparata interamente fuori dalla mia casetta. La prima, ricordano le cronache della prima repubblica, fu creata, con infinita meraviglia delle mie zie e di mia madre per la concessione della cucina a loro da sempre negata, a casa di mia nonna nei primi anni '90.
Insomma, la sfida della ventilazione era una cosa che non avevo ancora avuto occasione di affrontare. Per me una novità assoluta, viaggio ancora con un vecchio forno elettrico e so che, quando tirerà le cuoia, sarò costretto a reinventarmi.
Due cose su tutte: sì, la ventilazione fa quello che dice, distribuisce il calore per bene e infatti l'impasto si è lentamente alzato quasi fosse un disco perfettamente piatto. E no, per ora la ventilazione mi ha fatto toppare sui tempi di cottura ma soprattutto sulla giusta temperatura per una perfetta lievitazione.
Non ne sono restato soddisfatto ma nel giro di 20 minuti ne ho vista comunque svoltolare via sotto i miei occhi la prima metà.
Tanto c'era pure il secondo dolce. Il dessert è stato garantito.
I bucatini all'amatriciana erano notevoli. Pure l'orsetto di maiale ha riscosso un certo successo.