La Cei sta rafforzando in questi giorni il parere già dato tempo fa sullo spargimento delle ceneri dei defunti che sono stati cremati e sulla loro conservazione. Forse sta passando lontano dai riflettori, non che sia una gran notizia in effetti.
Il parere è dato per evitare consuetudini estranee ai valori della tradizione cristiana. Si inizia al solito presentando la cosa come un'apertura per poi parlare quasi esclusivamente dei divieti.
La cremazione non è contraria alla tradizione cristiana. Molte volte è stata ribadita da più parti all'interno della chiesa cattolica questa indicazione e certo la versione 2012 del rito delle esequie non aggiunge niente, neanche quello che si vuole ora far passare come novità. Adesso la specifica che si aggiunge è che però non va incoraggiata, proprio perché alcuni, c'è sempre chi rema contro, si fanno cremare in odio alla fede.
C'è una tale veemenza in queste frasi, come spesso fanno i rappresentanti della chiesa cattolica che per giustificare un discorso si inventano il nemico che vuole infangare la vera fede a tutti i costi, anche dopo che sia morto. Più che dal rispetto della tradizione cristiana sembra che molti all'interno della chiesa siano affetti da paranoie.
E, dopo aver detto che la cremazione si può fare coi dovuti però e distinguo, ecco la ciliegina della torta sull'evitare la dispersione delle ceneri, e più in generale sul non portarle fuori da un cimitero.
La tradizione cristiana, così ben rappresentata in tali documenti ufficiali, tende a dimenticare la banalità che il cimitero per tutti è un'invenzione non religiosa introdotta, almeno in Italia, da Napoleone. Insomma, le belle sepolture prima del 1800 erano riservate a pochi. Per 1800 anni la tradizione è andata da tutt'altra parte.
Nel documento della Cei pare che molto sia legato al terreno consacrato. Se lo è, ceneri sì, se non lo è, ceneri no perché la dispersione potrebbe sottintendere concezioni panteistiche o naturalistiche. Non dico che anche qui siamo all'accenno di paranoia scritto prima, ma ad un più misero stadio di fantasia al potere.
Il riferimento, nell'articolo dell'Uaar che ho linkato, alla presenza diretta nel business delle sepolture della chiesa cattolica, per altro del tutto vera, è solo l'ennesima testimonianza che il soldo, o la sua penuria, fa spostare a volte da una parte a volte dall'altra anche le religioni, sempre più mobili della fatidica montagna.