In fondo il grestel è solo un po' di patate.
Questa frase potrebbe sembrare ad un trentino una bestemmia. Eppure oggi l'ha proferita la sachermamma, trentina fin nel midollo. Se lo dice lei mi adeguo, ho pensato dapprima, anzi un corno, non gliela ho fatta passare e ho fatto bene a rimarcare la sua uscita esprimendole il mio fastidio e la mia disapprovazione. Ci ho aggiunto anche che, essendo un piatto invernale, insomma oggi proprio, con 24°, non sarebbe stato il caso.
Il grestel, che qui a Livorno pronunceremo grEstEL, dimostrando fin dall'inizio di non sapere di cosa si tratta, ché qui le e strette, brevi e delicate raramente le sappiamo apprezzare, figuriamoci pronunciare, non è altro che un tipico piatto di recupero di avanzi. Tre ingredienti: lesso, cipolla, patata. Messi in padella nell'ordine inverso a come li ho scritti, con anche mezza civiltà contadina dentro di esso, coi suoi sapori semplici che ti rendono bella la vita.
5 commenti:
Io sono nel periodo patate: le faccio in tutti i modi. Proverò anche questo.
Allora ti chiamerò patato :D
Chiedo la ricetta, così avrai un tocco di trentinità in casa tua?
Fai un video su youtube mentre lo prepari. Grazie, se ci dai la ricetta la proviamo, anche se non sono molto esperto di lessi. In cucina.
Il mio canale su youtube come un canale giallozafferano qualsiasi? Mah, ora ci penso.
Chiedo alla sachermamma la ricetta e la scrivo qui, a disposizione anche di altri.
Se vuoi puoi scrivere di quali tipi di lesso sei esperto ;-)
Lessi umani... quei maschi (?) che sono espressivi ed interessanti come una sogliola surgelata lasciata in frigo un mese.
Posta un commento