30 dicembre 2011

non fate gli stolti, che vi garba

Dalla disponibilità di Franz che tramite friendfeed ha caricato sul suo dropbox dei bellissimi files, è scaturito sul social preferito un velato interesse. Per cui, approfittando dell'odierna segnalazione di Astridula e per fini di pubblica utilità, vi linko una pagina dalla quale potrete scaricare le registrazioni di alcune pieces (si scrive così?) di Paolo Poli.
Da non perdere, per finire l'anno ed iniziare quello nuovo in bellezza.

22 dicembre 2011

das palmfett

Tutti gli anni per dicembre ordino un paccone di dolci teteski di bavaria, jaaa. Cose buone dal mondo insomma. Il nuernberger lebkuchen è da sempre nei miei pensieri, fin da quando ero piccolo.
Una delle cose più buone al mondo che trovo in quasi tutte le confezioni sono i biscotti alla cannella, che chiamano spekulatius.
Dopo innumerevoli anni che li acquisto, oggi mentre ne assaporavo i primi dalla confezione appena aperta, mi son messo a leggere gli ingredienti e ti trovo il palmfett, il grasso di palma.
Il trovarvi questo ingrediente mi ha choccato e non poco infastidito ma ad essere onesto dovrei dire che sono dipendente da questa roba.
Il dubbio se continuare a comprarli me lo farò venire un'altra volta; la rivoluzione la farò per altro, per questo resto attaccato alla tradizione.

04 dicembre 2011

dunque si diceva delle violazioni del diritto d'autore

Da un tweet di ieri di Jacopo Paoletti, che riprende un articolo de La Stampa, leggo un comunicato del Consiglio federale svizzero, la più alta autorità che hanno i nostri vicini.
In tale comunicato si legge che, dopo un esame nato da una richiesta di verificare se le numerose azioni di download in internet possano recare danni al settore culturale nazionale, il quadro normativo attualmente in vigore in Svizzera è giudicato sufficiente per contrastare i comportamenti illeciti e non necessita quindi di recepire alcuna nuova modifica.
Il tutto si gioca in poche righe, con il massimo della chiarezza possibile che viene raggiunto dalla frase "le grandi case di produzione estere [...] devono adeguarsi ai nuovi comportamenti dei consumatori".
Pur sempre con la visione limitata al proprio orticello di noi siamo svizzeri e voi no, è proprio l'ultima parola a dirimere la questione: il punto fermo sono i consumatori. Adeguatevi a loro.
Da malpensante credo che se l'azione fosse stata promossa dall'inesistente industria disco/cinemato-grafica elvetica le cose forse sarebbero andate diversamente. Il fatto è che questo principio è applicabile anche qui da noi, che non saremo come gli svizzeri una colonia dipendente quasi totalmente dalla produzione estera, ma certo non stiamo poi tanto meglio.
Chissà se qui in Italia ci si accorgerà che il rapporto è completamente invertito e troveremo qualcuno che tenga a bada certi impulsi protezionistici dei bilanci di società, anche estere, a scapito dei polli allevati in gabbia quali siamo considerati noi consumatori.

03 dicembre 2011

dal ballo del qua qua ai van halen

Dopo pranzo, mentre si aspettava il caffè, il nipote n. 2, il cinquenne insomma, ha chiesto al babbo di metter su il ballo del qua qua. E guai se lo guardavamo mentre era lì davanti all'impianto hifi a ballare.
Finito quello, ha skippato Ufo robot (no dico, ha skippato Ufo robot!!!), che per me è come buttar giù una bestemmia: d'un tratto mi son ritrovato a 10 anni che la ascoltavo a tutto spiano, e questo cinquenne della malora che me ne ha fatto ascoltare solo pochi secondi.
Subito dopo la richiesta. Babbooooo, mi metti i van haleeeen? Lì per lì non ho compreso bene. Sai mica quale gruppo va per la maggiore tra gli asilanti. E invece son bastate le prime note...
Io sono sconvolto. Anch'io passai dalle canzoncine dello zecchino d'oro alla disco al rock. Ma lo feci dai 10 anni in su.
Lo ritroveremo tra un po' a pogare sotto ai palchi.

it's time - in Australia

In Australia pongono così la questione: non potersi sposare è una discriminazione per le persone gay. Mi sono accorto di averlo linkato da svariate parti ma non qui sul blog. Rimedio seppur in ritardo.


Da un commento al video: "The Supreme Court of the United States has already ruled on fourteen separate occasions that civil marriage is "a fundamental right of all citizens". Convicted murderers in prison for life have a constitutionally protected right to marriage. Britney Spears can get married and divorced in three days. Drunken strangers can get married by a guy in an Elvis costume in Las Vegas. If these people can, surely a gay couple who have been together for 30 years raising a family should be able to."

E non dico nulla su quale conosco di questi casi citati :D

30 novembre 2011

per me la pasta è al ragù

È da quando sono piccolo che associo la pasta al ragù. Per me è sempre stato l'abbinamento più naturale da pensare, ancor di più della pasta col sugo di pomodoro. Ne ho mangiati di tutti i tipi, ho pure imparato a farlo nonostante debba ammettere che il sacher-ragù solo poche volte mi viene molto buono. Il ragù è però sempre stato presente nella cucina di mia madre, lì sempre a ribollire lentamente. Il colore, la consistenza, il saperlo valorizzare con la giusta spolverata di parmigiano, la
È questo il motivo per cui alla finale del campionato sughi che è in corso su friendfeed tra carbonara e ragù ho scelto il secondo, non per una questione di sapori ma proprio di storia personale.
Era la finale che sognavo fin dall'inizio, una volta visto il tabellone con gli abbinamenti del primo turno, che ha costretto il ragù, sia ben chiaro col mio voto, ad eliminare il pesto alla genovese. E sono molto contento che sul podio, seppur ancora da definire le posizioni, ci sia finita pure l'amatriciana.
Proprio il pesto e anche gli spaghetti allo scoglio, sono i miei due più grandi dispiaceri del campionato. Il primo perché ha dovuto soccombere subito, i secondi perché non sono arrivato in tempo a votare e la pasta alla norma ha vinto di un solo voto. Il mare si meritava un posto in fino in semifinale.
Solite questioni di piccolezze internettiane. Che vinca il migliore.

27 novembre 2011

il piccolo muratore

Alla fine ce l'ho fatta a trovare la voglia di affrontare quella parte di parete che stava dietro il mobile del bagno.
E poco fa ho preso un po' di arnesi del mestiere, ho trovato un recipiente più idoneo -più piccolo- dove fare la mistura tra polverina magica ed acqua et voilà l'intonaco è stato preparato, la spatolina è servita più di quello che pensassi, lo sparviero (che manco sapevo che si chiamasse così) invece è servito meno.
Una cosa però ho compreso: questa era la prova generale, ché in fin dei conti è stato pur sempre un lavoro su una parete che sarà coperta dal mobile. Il vero lavoro però sarebbe rifare l'intonaco sul soffitto, proprio in corrispondenza del box doccia e della lavatrice. E ho capito che non saprei fare nulla se non disastri.
Un uomo per favore.

Nella foto la testimonianza che c'è un qualcosa sulla parete del mio bagno, che io chiamo intonaco fresco, che sta asciugando.


25 novembre 2011

e alla fine pranzi e cene

Amichi dell'internez, quando mario leone su frienfeed avrà concluso il campionato sughi, perché invece di scotennarci a vicenda rimestando nel torbido (la mafia del pesto contro la tribù del ragù, la Sicilia contro Roma, ecc.) non organizziamo un apposito evento fatto di pranzi e cene per dimostrarci chi e perché aveva ragione a votare quello che ha votato?

18 novembre 2011

AB


L'impressione dei primi venti secondi di ascolto me la ricorderò per sempre: un brivido freddo lungo la schiena ed il timore che al mio nuovissimo impianto Technics fosse successo qualcosa, le casse distorcevano il suono, e non mi pareva possibile.
Poi mi accorsi che no, iniziava proprio così, la musica era proprio registrata così. Ma che album avevano fatto questi?
Lo comprai per Until. Per il resto non ne sapevo nulla. Solo che Until era, è la n° 4. E già tra EBTTRT e One fui sopraffatto dalla gioia. E quando arrivai a The Fly, MW e a UV ero già in orbita. E con Acrobat e LIB conclusi in qualche nuovo anfratto della mia mente e del mio cuore l'ennesimo viaggio che questi quattro dublinesi mi avevano già fatto fare molte altre volte.
L'uomo e l'amore espressi in tante forme e con tante sfumature, coi loro punti di forza e con le loro più numerose debolezze.
20 anni dall'uscita di Achtung Baby. E io, che all'epoca corsi a comprarmi il mio secondo cd di sempre, che mi sa che non comprerò la stronz edition rimasterizzata. Almeno la cialtronaggine è restata la stessa.


17 novembre 2011

domanda sulla gelmini

C'è qualcuno che sa dirmi cosa ha firmato l'ex ministra Mariastella Gelmini nell'ultimo giorno, anzi nelle ultime ore da ministro?
Intendo incarichi, affidi, documenti, finanziamenti.
Le voci che ho sentito ancor prima di venire su internet sono agghiaccianti. Magari hanno esagerato, si sono trattenuti troppo nel riportarmi la notizia per timore che io scoppiassi.
Grazie in anticipo.

14 novembre 2011

e due acciughine fresche

Assistere ad una corsa amatoriale nella piena periferia pratese è un'esperienza.
Già il vedere i preparativi con gli stand gastronomici in funzione ancor prima che siano arrivati alla partenza tutti i partecipanti, ti fa fa capire che forse ne sarà valsa la pena di essere svegliato alle sette di domenica mattina.
Chiaramente sto parlando di crostini, lampredotto e mortadella. Con cosa vuoi correre sullo stomaco, scusa?
Poi c'è l'estrazione tra i concorrenti dei premi offerti dagli sponsor. Prima della partenza, perché così, almeno i più -mi verrà spiegato-, resteranno qui invece di avvantaggiarsi lungo il percorso.
Gare non competitive, dice.
Infatti, quando alla fine si sono messi sulla strada in attesa dello starter, ecco che ti vedo una buona metà dei presenti che inizia a correre. Lì per lì penso che vadano a fare un po' di riscaldamento, ma no, bastano quei 30 secondi per vederli svoltare dietro l'angolo per farmi capire che non torneranno indietro.
Solo per gli aficionados quindi il classico sparo di pistola.
Pum. E via, io e la TUF sister che ci avviamo verso la pasticceria a far colazione coi bomboloni.
Più avanti ci piazzeremo all'angolo di strada già occupato da Stellalpina. I partecipanti alla gara da 3 km stanno già passando da lì. Una fauna variopinta.
Due donne, con fare da similsportive della domenica, trotterellano accanto l'una all'altra scambiandosi ricette "...e poi prendi due acciughine fresche...". Ancora qualche minuto ed ecco che a chi stava per sbagliare strada Stellalpina urla "ma no, vada di là, verso il centro Alzheimer". Ecco, cose così.
Poi è passato Inve, ancora in gamba. All'arrivo mangerà recuperando tutte le calorie spese. Un po' di foto.

13 novembre 2011

in questi 17 anni

L'idea l'ho presa da questo post su friendfeed di Laura Carcano.
Dal 1994 ad oggi che ho fatto? Cosa mi è successo? Un po' di cose, alcune interessanti, altre no.
Mi sono laureato.
Ho avuto tre nipoti.
Ho iniziato a lavorare.
Ho lavorato in quattro posti.
Ho avuto qualche uomo.
Ho incontrato svariati nuovi amici.
Ho perso svariati amici.
Ho mantenuto la mia amicizia solo con una persona.
Sono stato più volte a funerali che a matrimoni.
Ho conosciuto internet, usenet e un po' di social network.
Ho creato il nick sacherfire.
Sono stato a sei gaypride.
Ho vinto per la prima volta le elezioni politiche.
Ho vinto sempre per le elezioni locali.
Ho iniziato a vivere da solo.
Sono stato all'estero (Tanzania) per la prima volta.
Ho visto sette volte gli U2.
Sono stato nel pit a Dublino e ho ascoltato One, Until, TUF di fila una dopo l'altra, e verso la fine del concerto Bad.
Ho rimpianto più volte la Prima Repubblica.
Ho pensato più volte di essere migliore di molte delle persone che ho incontrato sulla mia strada.
Ho pensato più volte che rimpiangere la Prima Repubblica non faccia di me una gran persona.
Ho deciso di preferire i mezzi pubblici a quelli privati.
Ho deciso di preferire la bicicletta ai mezzi pubblici.
Ho affinato le già presenti capacità culinar-pasticcere.
Sono diventato più solitario.
Sono restato lo stesso brontolone.
Ho migliorato il mio linguaggio bestemmiando un po' di meno.
Ho in fin dei conti cercato di vivere una vita che mi desse qualche soddisfazione. A volte ci sono riuscito.

12 novembre 2011

di tre non ne fate uno

Ieri mattina una domanda a bruciapelo da parte di due mie colleghe.
Cinque metri cubi quanto pesano?
... metri cubi di cosa, scusa?
Di acqua pura e distillata.
Cinque tonnellate. È stata la mia risposta immediata.
Dopo di ché è arrivata una terza collega e si è messa insieme alle altre due a disquisire sui metri cubi, sull'acqua, su quanti chili compongono una tonnellata, sulla densità, sul peso specifico, sulla massa (che è concettualmente differente dal peso), sui decilitri, sui decametri, su cosa non so nemmeno più.
Dopo 10 minuti di deliri mi sono riaffacciato alla loro porta e vedendo che erano ancora lì, due al computer e la terza alla calcolatrice, ho semplicemente detto loro che di tre non ne facevano una. E ho chiuso la porta.

11 novembre 2011

il clan dei maritozzi

Se avete bisogno di un team di valutatori, alias assaggiatori, di maritozzi ingaggiate me e qualche mia collega. Ormai in ufficio abbiamo quasi terminato di passare al vaglio le pasticcerie livornesi.
Oggi hanno tirato fuori il vassoio alle 12,30 -che uno magari sta già pensando alle penne alla puttanesca-. Il furbo del collega che di soppiatto lo aveva portato in ufficio, ha messo il vassoio nell'ufficio del dirigente, tornato proprio a quell'ora.
Ma, professionali come non mai, il team si è prontamente riunito. Ricevute le solite minacce, a me ad esempio per averne uno è toccato promettere di fare sette copie di un fascicolo, ecco che ci siamo strafogati.
Già al tatto il mio giudizio è sceso sotto la sufficienza, l'impasto non andava bene, la cottura manco a parlarne, la panna era invece favolosa. C'era un lieve bagno di liquore che a me è garbato assai mentre ad un paio di colleghe ha fatto letteralmente ribrezzo.
Comunque sia abbiamo stroncato la pasticceria regina di maritozzi a Livorno. In quanto a spietatezza non siamo secondi a nessuno.

01 novembre 2011

la BBC ti dà il numero

Ma tu guarda un po' che bel giochino hanno messo sul sito della BBC.
Siamo arrivati ad essere in sette miliardi? Bene, tutti sanno ormai della diatriba se il settemiliardesimo nato sia la bambina indiana o quella filippina.
Ma tu che numero sei? Ce lo dice mamma BBC.
Dice che io sono il 3.530.361.175esimo. Oppure anche il 77.567.529.966esimo ad aver messo piede sulla Terra.

31 ottobre 2011

l'importanza della cravatta

Circa tre anni fa, quando traslocammo l'ufficio nella sede nuova, iniziai per un po' a vestirmi più elegante del solito. Per la prima volta infatti andai al lavoro indossando la cravatta. La tenni fino a quando non iniziai, per il freddo, ad indossare maglioni.
Nei tre anni successivi sono tornato qualche volta a indossarla ma mai con la continuità di allora.
Mi parve una soluzione da adottare visto il nuovo ufficio, un cambio radicale nella postazione di lavoro che mi venne affidata rispetto alla soluzione precedente. All'epoca mi venne fatto notare anche che quello era il mio modo per elevarmi dall'ambiente in cui mi trovavo, una sorta di tenersi staccato da certe persone e dinamiche instabili da ufficio. Che sì, ci saranno stati anche i lati buoni, ma erano più quelli che davano da pensare.
Questo post è solo per dire che da una settimana ho ripreso con continuità ad indossare cravatta, gilet di cachemire e cardigan. Quasi che sia un accessorio di abbigliamento a marcare un rango superiore, esigenza che ultimamente si è fatta impellente.
Che io sia una persona migliore di altre lo ho, senza tanta falsa modestia, sempre pensato. E pure più elegante.

28 ottobre 2011

piccoli gesti di finanza spicciola

Non so voi ma io, invece di andare a cercare conti correnti bancari con tassi d'interesse maggiori di molte forme di investimento, sto spostando parte dei miei soldi su Banca Etica.
Che di interessi te ne dà molti meno e in cambio ti dà la certezza che non finanzierà mai gli amici del quartierino, quelli che fanno i grandi imprenditori ma coi soldi degli altri, e quelli che pensano che per aumentare le assunzioni bisogna facilitare i licenziamenti.
Tanto poi alla fine è vero che tra qualche anno ci ritroveremo tutti un po' più poveri ma certi modi di agire sul mercato finanziario avranno sempre meno miei soldi, a partire da ora.

Disclaimer. Il qui presente bischero è da 12 anni socio di Banca Etica, non la scopro ora. Per soli motivi di praticità, anni fa avevo chiuso il conto da loro. E ora l'ho riaperto, mosso dalle ragioni di cui sopra e dalla mia solita voglia di compiere dei gesti che diano un segnale sì piccolo ma per me significativo.

04 ottobre 2011

la saggezza vs censura

Bè certo, anche Wikipedia rischia di incorrere nelle richieste di rettifica dei propri contenuti entro 48 ore. Che, è forse speciale?
Sì, lo è. Ma non basta evidentemente in questo fine 2011 italiano, anzi forse è una colpa esserlo.
Credo che dovremmo abituarci a situazioni come questa. E a reagire di conseguenza, assottigliando il linguaggio e facendolo più denso e più ricco di significati. Oh sì, la censura è sempre stata giocata stando sul filo della fine -e a volte ironica- saggezza.

02 ottobre 2011

l'Italia è uno strano paese

Mi fa specie quando scopro in un libro un pensiero che pensavo mio. Mi vengono dubbi se forse non sia stato influenzato in qualche modo in passato e che sia andato nel tempo a ripetere come un pappagallo una frase pensato fino ad allora come originale.
Ho terminato da pochi minuti Il sistema periodico di Primo Levi. Di una bellezza e uno stile unici. Lieve alla lettura, profondo nei pensieri e nei ricordi che lascia.
E poi quella frase, sul racconto dell'oro. Scritta nello stesso contesto in cui l'ho da sempre usata anch'io, cosa che mi ha del tutto spiazzato.
Immagino sempre una donna, vestita esageratamente elegante, che si presenta a me e chiede di essere annunciata ai piani alti dove, a sentir lei, è attesa. Al mio mi dice il suo nome signora, un breve ma intenso irrigidimento ed un tagliente dottoressa. Al che, al contrario dei miei usi pubblici, sorge in me la considerazione sa, l'Italia è un paese strano, si dà della signora ad una donna e qualcuna se ne risente; l'Italia è proprio un paese strano. Sottolineando con un tono che non ammette repliche la seconda ripetizione. Il finale beffardo, venga dottoressa l'accompagno, fa da spartiacque alla scelta di convenienza tra l'urgenza della riunione e la volontà di mettere inutilmente i puntini sulle i. Nel secondo caso si scende fino al portone d'ingresso.
Ecco dove sta la differenza che, in un certo qual modo, mi rinfranca un po'. Io, al contrario di Primo Levi, metto prima il sostantivo e poi l'aggettivo.

24 settembre 2011

di facile intuizione per tutti

Il ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca tenta di porre una toppa alla gaffe del comunicato stampa di ieri (vedi post precedente), con la più classica delle situazioni che vede le toppe peggiorare il buco.
Credo questo nuovo comunicato stampa sia stato scritto dalle stesse persone di quello di ieri.
Perché sì, è vero che quel finanziamento di 45 milioni uno poteva averlo dato (lo è stato davvero?) per la costruzione del tunnel A Ginevra, e questo possa aver, con una qualche traversia logica, portato qualcuno a confondersi tra tunnel e tunnel, certo è che qui il nostro ministero sta cercando di insegnarci una nuova lingua italiana.
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento
diventa
il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso
Avrebbero solo da vergognarsi per la loro ignoranza. Invece tocca star lì ad ascoltarli pure mentre ci dicono che gli asini, come di facile intuizione per tutti, volano.

Questi gli screenshots, volessero un giorno cancellare il tutto:



il tunnel

L'esperimento del Cern di Ginevra che ha portato a registrare nei neutrini sparati verso i laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare posti sotto il massiccio del Gran Sasso una velocità superiore di quella della luce ha fatto balenare alcuni cervelli.
C'è gente in giro, gente di un certo livello, studiata intendo dire, che pensa che una particella come un neutrino abbia bisogno di un tunnel per andare da Ginevra al Gran Sasso?
Sì, c'è e si trova nell'ufficio stampa del ministero dell'istruzione, dell'università e della (sigh) ricerca. Ha come capo una certa Mari Star.

23 settembre 2011

qui lo dico e qui lo nego

Da oggi mi piace un po' meno. Vuoi perché pur avendo solo due anni più di me nelle ultime foto lo vedo invecchiato, vuoi anche perché ora avrà l'opportunità -che però non sfrutterà- di liberarsi e di sbracarsi un po' e a me invece piaceva il suo essere tutto perfettino, senza una piega fuori posto, tutto impostato e rigido.
Sì, fino a stamani -e solo come aspetto- a me piaceva Luca Volontè.
Ora non più. Si frustrerà ancor di più e diverrà se possibile un omofobo peggiore.

21 settembre 2011

a volte mi sentivo sulla luna


Un grazie è semplicemente doveroso a chi saluta con un "To anyone who ever felt touched by our music, our deepest thanks for listening."



13 settembre 2011

quelli che vincono le guerre senza andare in battaglia

Insomma, quelli che hanno rappresentato nell'ultimo decennio o forse più per il nostro ministro dell'economia la vera causa dei mali economici italiani, ci stanno comprando.
Fra un po', che tanto non hanno mica fretta questi, ci detteranno pure le regole.
Mi immagino la scena nella quale Tvemonti se ne sta lì col cappellino in mano perché questi possano comprare un po' di più, che poi ci pensa lui a dirci che tutto andrà bene.
Mi immagino anche che questi qui, che non sono altro che quelli che sanno vincere le guerre senza nemmeno scendere in battaglia, appena il nostro si volta, si facciano delle grandi risate. E, scusate l'amara constatazione, ne hanno ben donde. Hanno aspettato lungo il fiume il cadavere del nemico.

il farci di D'Alema

Dal minuto 3:10




Il matrimonio, come è previsto dalla Costituzione nel nostro paese se non la si cambia, è l'unione fra persone di sesso diverso ... finalizzata alla procreazione, ect. ... tra l'uomo e la donna. Questo dice la Costituzione.


Art. 29 La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.


Oltretutto le organizzazioni serie degli omosessuali italiani non hanno mai rivendicato di andarsi a sposare in chiesa etc., hanno posto un problema diverso, hanno posto il problema ovviamente che vengano riconosciuti i diritti delle persone che si uniscono, tra cui il diritto all'eredità e il diritto all'assistenza ... perché due persone che convivono hanno diritto a vedere riconosciuta questa loro condizione e tutelata sotto ogni profilo.

Quali organizzazioni serie?
Rivendicato di andarsi a sposare in chiesa? Ma chi ha mai chiesto alla politica italiana di fare un qualcosa per cambiare il diritto canonico? L'istituto da modificare è quello del matrimonio civile, l'unico che può andare bene a tutti i cittadini, salvo diversa loro scelta con una delle forme di matrimonio religioso riconosciute.

Una parte importante di questo paese ritiene che il matrimonio è un sacramento e quindi io penso che il sentimento di questi italiani vada rispettato...


Lo riterrà una parte importante di questo paese ma non la Costituzione (vedi sopra). Attieniti ad essa.

...ed è possibile rispettare questo sentimento senza comprimere i diritti delle persone omosessuali che devono essere riconosciuti, cioè in definitiva è possibile trovare un compromesso ragionevole.


Sono io che non capisco ma come si fa a non comprimere dei diritti che non sono ancora riconosciuti, che non ci sono ancora?

06 settembre 2011

scioperato

Sono reduce dalla manifestazione della CGIL. Ho raggiunto il Comune a corteo ultimato e sinceramente speravo in un numero maggiore di partecipanti. Non so, è solo la mia impressione, forse al sindacato saranno soddisfatti comunque.
Mi sto leggendo online un po' di commenti sul senso di fare uno sciopero oggi, nel 2011. Alcuni presentano aspetti interessanti, altri semplicemente fanno cadere le braccia.
Privilegio, contro i precari, inutilità.
Mi sembra che ci siano già dei sindacati che non usino più lo strumento dello sciopero centellinando le motivazioni di cui sopra a seconda della convenienza. Si vede che chi critica lo sciopero odierno, o anche semplicemente lo strumento in sé, è più vicino ad altre sigle che non alla CGIL.
Molto spesso si perde la vista sulla motivazione principale dello sciopero: la manovra economica del governo.
Non riconosco alla CGIL un ruolo guida assoluto, le riconosco invece di rappresentarmi anche stavolta, fosse solo per il motivo che è l'unica realtà organizzata che cerca di reagire.
La possibilità che introdurrebbe la manovra di licenziare in deroga all'art. 18 con l'accordo dei sindacati ha prodotto reazioni negative anche nelle altre sigle, vedi ad es. le dichiarazioni di Bonanni. Ma sono proprio loro che nel tempo si sono dimostrate disponibili a sacrificare parte dei lavoratori per un supposto salvataggio degli altri.
Ecco, è proprio questo ineluttabile destino a cercare la soluzione delle crisi altrove invece che guardare verso le cause che le hanno generate e soprattutto questo essere disposti a fare i nomi di chi non lavorerà più e quelli di chi resterà al lavoro che non tollero.
Fino ad allora sarò ben disposto a rinunciare allo stipendio per uno sciopero indetto dalla CGIL.

03 settembre 2011

la paura che dà l'Ise

È la moda di questi giorni. Dai, anche voi fatelo. Calcolatevi il vostro Ise.
No, non mi sbaglio, ho scritto bene: Ise. Essendo da solo l'Isee corrisponde all'Ise. Altrimenti avrei dovuto dividere l'Ise per il parametro che tiene conto del numero dei componenti il nucleo familiare.
Memore di qualche infarinatura, in fin dei conti ai tempi dell'università già iniziarono a far dichiarare quanto c'era in banca, quanto era il reddito familiare, quante proprietà uno avesse, ho rivisitato un po' di istruzioni e me lo sono calcolato. Per un'approssimata verifica di controllo cliccate qui.
Spavento.
Finora infatti avevo pensato che la casa, o meglio il reddito da fabbricati, dovesse essere considerato come da denuncia dei redditi, cioè rendita catastale rivalutata del 5%. E invece no. Tocca moltiplicare per il parametro 110.
Seppure con gli abbattimenti di parte del valore della casa e di parte dei soldi in banca, sono dentro la fascia B. Io, infimo livello commercio e servizi, senza nessun premio, ad personam, indennità.
Ora mio malgrado, e malgrado il mio reddito, passerò per un buon partito. Cosa mi aspetterà?

02 settembre 2011

cat & mouse

Fresco fresco di giornata.


28 agosto 2011

È così bello parlare a vanvera

Ho colpevolmente tenuto sul mio comodino per circa un anno il libro "Tremonti, istruzioni per il disuso". Stamattina ho concluso la sua lettura. Gli autori sono gli stessi del blog noisefromamerika, che già da tempo linko qui sulla destra.
In parte cose risapute, in parte no almeno per me, ma su tutto la semplicità nello smontare il falso profeta dell'economia italiana.
Perché il concetto è semplice: per parlare per bene di economia occorrono gli economisti; come per parlare bene di scienza occorrono gli scienziati. Il concetto è semplice solo se non si guarda in casa nostra perché qui, qualsiasi sia l'argomento, è il politico che parla. E spesso lo fa a vanvera.
Ne consiglio vivamente la lettura.

27 agosto 2011

le opportune scelte nel cerchiare i diversi

Anche se per ora google+ non pare abbia preso molto, al di là dei numeri che vengono comunicati, praticamente ogni giorno vengo aggiunto nei contatti, che lì si chiamano cerchie, di qualcuno.
Gente per lo più sconosciuta. Curioso sempre nei loro profili ma, in tutta sincerità, contraccambio in misura nettamente inferiore, diciamo 1 a 10.
Quello che un paio di volte in questa settimana mi ha colpito è che sono stato linkato anche da gente che nel proprio profilo ha pubblicato frasi, battute e quant'altro, omofobe.
Sì perché il fare una battuta per affermare la propria eterosessualità mettendola in contrapposizione con l'incertezza -manco il diritto a venire riconosciuto per gay- della sessualità altrui, quasi che uno dovesse convincersene da solo prima ancora che convincere gli altri che lui no, è etero, per me si chiama omofobia. Se della peggiore o migliore specie non importa.
Ma allora mi chiedo perché gente così mi inserisca nei propri contatti. Forse è perché ho scritto molto poco sul profilo? O forse è perché mentre sono troppo presi dal vedersi esteriormente non riescono a comprendere il semplice fatto che i gay sono lì tra loro anzi, sono andati addirittura loro a linkarli.
Per ovviare alle loro cecità ho da poco modificato la frase del profilo aggiungendo un disclaimer.
Always the same chaltrons [disclaimer: lo scrivo qui, forse potrà servire almeno per chi sa leggere. Qui, tra l'altro, si è anche gay. Se nel tuo profilo hai contenuti anche solo vagamente omofobi (sì, quelle che spacci per battute sono parole omofobe, fidati) passa oltre, non mi inserire tra le tue cerchie.]

Una speranza la mia, non di più.

18 agosto 2011

la grande finanza e le piccole menti

L'introduzione di una tassa, la cosiddetta Tobin tax, sulle transazioni finanziarie in borsa affosserebbe i mercati. Dicono. Un'aliquota intorno allo 0,1% che affossa: bah.
In questo periodo, che non c'è questa tassazione, i mercati si affossano da soli grazie a enormi manovre speculative, obiettivo da contrastare proprio con una tassa del genere menzionato.
Lo vedo solo io che il momento per introdurla è più propizio che mai?

17 agosto 2011

popolare

È comparso poco fa sulla bacheca del mio blog l'avviso per inserire AdSense nel codice. Motivazione: il tuo blog è popolare, e molti blog popolari guadagnano con AdSense.
Popolare questo blog?
Mettetevi subito in fila, e zitti, sennò gli autografi non ve li fo!

cartolina

Mi è arrivata una cartolina. Ormai chi le invia più?
Leggo lo spazio del destinatario, sorprendendomi nel non trovare il mio nome. C'è scritto: Io sono a Falterona. Nipote G.
Poi, nello spazio per i saluti, il mio indirizzo.

16 agosto 2011

libri in agosto

Se di questi tempi le decisioni della maggioranza parlamentare o direttamente del governo fanno sempre più rizzare i capelli, c'è da preoccuparsi ancor di più quando vengono prese in spirito bipartisan.
In barba alle regole del tanto decantato mercato, la legge 128 del 27 luglio 2011 obbliga entro paletti molto limitati la disciplina del prezzo dei libri.
Dal 1 settembre prossimo infatti non saranno più possibili sconti, da calcolare sul prezzo di copertina, superiori al 15%. Solo in pochi casi eccezionali essi potranno arrivare al 25%, ma per periodi limitati e comunque non durante il mese di dicembre.
Il tutto parte dal falso assunto che siccome, è la stessa legge che lo ribadisce il concetto, l'editore è libero di fissare il prezzo di copertina ecco che la libera concorrenza è garantita.
In questo modo si tutela la categoria dei librai, schiacciati sempre più in questi ultimi anni dalle scontatissime vendite online.
La categoria dei lettori qui in Italia è molto risicata, soprattutto se confrontata con altri paesi europei. Questa legge rischia di ridurla ancor di più. Perché se il permettere ad una categoria di commercianti di sopravvivere si traduce in un aumento dei prezzi d'acquisto ecco che uno degli effetti più naturali sarà quello di veder ridursi il numero dei consumatori, con le conseguenze sulla diffusione culturale in questa nazione, sempre più vicina alla stasi se non addirittura all'analfabetismo.
Qui sta uno dei mali di questa classe politica, o forse non solo di questa ma anche di tutte le precedenti. Non arrivare mai a vedere che gli interessi di un pubblico, chiamatelo di consumatori chiamatelo di cittadini (anzi, loro lo dovrebbero sempre chiamare così) sono maggiori di quelli di una categoria. Vedere cioè la massa di cittadini come un frutto da spremere sempre e comunque.
Fino al 30 agosto sui siti online ci sono sconti importanti di cui approfittare. Se potete fatevi quest'ultimo regalo. Io per 70 euro mi son già preso 11 libri su ibs. E penso di non aver finito.

non è un concetto difficile

Suvvia, davvero che non è difficile arrivarci. Via 9gag.


03 agosto 2011

la vita lungo una route

Da qualche giorno tale conoscente, se si può definire così chi ho incontrato una volta per 2 minuti, che risponde al nick di Marmaz se ne è andato in America e sta percorrendo la Route 66.
Che io, quanto sono bravo a volte, sapevo già da ben pochissime settimane che in realtà della Route 66 ne è rimasto solo il mito. È dal 1985 che è stata smantellata, spesso nel senso letterale; per accorgermene ho impiegato solo quei 26 anni. Un'inezia.
Insomma per farla breve, i tweet del milanese errante e, vedo ora, i suoi post sul blog stanno cercando di riportarlo in voga, questo mito. Curioso, visto che molti non vogliono neanche vedere ma solo sorvolare. Sì perché il midwest americano per molti è costituito dagli flyover states.
So da me che mi son buttato nei viaggi altrui, fosse solo per compensare la mia staticità, però stavolta mi pare una cosa carina sottolineare questo divenire sulla strada, questo viaggiare che non abbia la banalità di uno spostamento ma che sia un eterno apprendimento.
Unico appunto: il viaggio non è accompagnato, quanto meno dalle tracce scritte, da una colonna sonora. Mo' glielo twitto.
Ed un'unica, per ora, caduta di stile: non sapere che a Saint Louis c'è l'arco. Ma insomma!

31 luglio 2011

e chiusero il 360° Tour con 40

Ma della chiusura del 360° Tour con "40" ne vogliamo parlare?
Due righe, o solo due parole, su.



Che poi a voler proprio sottolineare dell'altro uno direbbe che nei 111 concerti del Tour hanno suonato Bad solo 14 volte. E due di queste le ho ascoltate. Non male direi.

30 luglio 2011

a volte sono critico

A febbraio l'amministrazione comunale annunciò che, per carenza di fondi dovuti ai continui tagli dei trasferimenti agli enti locali, per la prima volta dopo ben 25 anni Effetto Venezia non si sarebbe tenuto.
In primavera però la Camera di Commercio annunciò di voler entrare nell'organizzazione dell'evento mettendo a disposizione un po' di soldi. Prima volta che avveniva per un soggetto che non fosse il Comune.
Ora io non lo so se lo spettacolo ha risentito di più della penuria di finanziamenti o delle scelte organizzative operate da chi non si occupa, né si sa occupare, di cultura, ma ieri sera ho assistito al peggior spettacolo di inaugurazione di Effetto Venezia a cui abbia mai assistito.
Musiche classiche, balletto e fuochi. Addirittura il tutto col titolo di Fuochi di Parigi.
Staticità nell'impressione generale, pessima amplificazione, poveri fuochi d'artificio ed un pregio: il tutto è durato poco più di un'ora.

28 luglio 2011

in quei 600 metri

Nel tragitto in bici dall'ufficio a casa, o viceversa, passo per circa 600 metri in zona pedonale o accessibile solo ai mezzi pubblici.
Mediamente impiego a percorrerli un paio di minuti -che io pedalo quasi sempre a velocità di crociera, e poi, signora mia, mica vorremo dimenticarci di quelle pendenze dello 0,00001%-.
Ebbene, sempre mediamente, durante quel tratto conteggio almeno una dozzina di infrazioni della strada compiute da auto private o da moto e motorini. E conto solo quelle infrazioni sanzionabili con anche il sequestro del mezzo.
Conscio del fatto che quello che osservo al passaggio in centro è solo una goccia di quello che succede, se solo volessero rimpinguare le povere casse del comune, i nostri amministratori dovrebbero far piazzare in quei 600 metri di pieno centro qualche vigile urbano che stia, non è scontato per cui lo scrivo, attento al traffico.
Inoltre con le stesse azioni sanzionatorie aiuterebbero a diminuire l'incidenza di auto e moto sulle strade cittadine. E magari aiuterebbero involontariamente l'azienda del trasporto pubblico che sta navigando in bruttissime acque.
Insomma, non dico la panacea di tanti mali, ma quasi.
Livorno però è altro.

26 luglio 2011

indicatori di crisi

Ho letto ieri che i saldi estivi quest'anno stanno andando male, circa un 10% in meno delle previsioni. E pensare che pure io sono andato a comprarmi un paio di scarpe.
Qui nel mio quartiere, da ieri mattina, ci sono un sacco di parcheggi liberi lungo le strade. Proprio nelle ore che non lo consentirebbero.
O si tratta di emigrazioni di massa, e allora le due cose andrebbero a braccetto, oppure si tratta di vacanze di massa, e allora le due cose potrebbero lo stesso andare a braccetto visto che alle scarpe si rinuncia, avendone altre 10 paia, ma alle vacanze no. Pure con una settimana d'anticipo sull'inizio di agosto.

25 luglio 2011

siritirimiri

Siritirimiri è un termine di senso compiuto, quanto meno nel dialetto di mia madre. Temo che forse sia più da lessico familiare o poco più esteso, mai stata la sachermamma questa fonte più che attendibile.
Insomma, a parte i discorsi, siritirimiri è un indumento attillato. Che, a ben pensarci, rende pure l'idea.

21 luglio 2011

l'amore parla un suo linguaggio

Ma allora esistono quegli uomini che riescono ad imparare anche se a fatica il tuo linguaggio e ad entrarti nel cuore? Potevate dirmelo prima.



Tanto mi è garbata l'idea che gli perdono il tremendo sottofondo musicale. Voi però ascoltate questa, è meglio.

16 luglio 2011

Proud to live in Tuscany

Detto, fatto.
Il governo delle mille puttane decide di varare una manovra contenente anche il ticket da 10 € sulle prestazioni diagnostiche e specialistiche?
Il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Orgoglioso di essere un suo elettore.

sono tuo nipote

Giovedì me ne stavo in ufficio alla mia scrivania quando ha squillato il telefono.
Buongiorno, ho esordito. Quasi senza un attimo di pausa la risposta: sonotuonipotegabriele.tivolevochiedereunacosazio. Ho letto Harry Potter 1, mamma dice che te hai gli altri. Mi presteresti il numero 2? Ciao.
Il 9enne-e-mezzo lo ha letto in un giorno. Ora mi ha chiesto il 3.

13 luglio 2011

Enjoy the tube

Il sondino di Stato, la nuova iniziativa governativa che sarà approvata definitivamente a settembre, pure col beneplacito di uno stato estero, per farti vivere ancora di più le gioie che i tuoi ultimi giorni ti potranno riservare. Enjoy the tube.

Oltre che a linkare il post, riporto comunque il testo dell'articolo su Repubblica di Stefano Rodotà, così come riportato nel blog dell'onorevole Ghizzoni.

Pessima giornata, ieri, per la civiltà giuridica di questo paese. Pessima giornata per la legittimazione sociale del Parlamento, che si allontana vertiginosamente dalle persone, da anni favorevoli quasi all´80% al diritto di ciascuno di decidere liberamente sulle modalità del morire. Questo ci dice il voto con il quale la Camera dei deputati ha approvato le norme sulle “dichiarazioni anticipate di trattamento” che espropriano ciascuno di noi del potere di decidere sul morire. Non è ancora una legge della Repubblica, perché il testo dovrà di nuovo essere esaminato dal Senato. Ma, dopo che si è riusciti a peggiorare un testo orribile già all´origine, ogni speranza che i senatori possano avere qualche ripensamento sembra del tutto infondata.
Al posto della volontà della persona compare ormai, violenta e invadente, quella del legislatore.
Perdiamo il diritto all´autodeterminazione, che la Corte costituzionale, con la sentenza n. 438 del 2008, ha riconosciuto come diritto fondamentale della persona. Si esclude, infatti, che la persona possa liberamente stabilire quali siano i trattamenti che intende rifiutare qualora, in futuro, si trovi in situazione di incapacità. Le sue dichiarazioni non hanno valore vincolante, vita e corpo della persona sono sottratti al governo dell´interessato e affidate a regole autoritarie, alla pretesa del legislatore di farsi scienziato, ed alla decisione del medico. La persona scompare, altri soggetti compaiono al suo posto. La dignità nel morire è cancellata.
Invece di rispettare la persona quando riflette sul momento più difficile e intimo della sua esistenza, si dà voce ad uno spirito vendicativo, esplicitamente dichiarato da quelli che hanno attribuito al testo votato ieri la funzione di chiudere la fase aperta dalla decisione della Corte di Cassazione nel caso di Eluana Englaro.
Una rivincita contro una sentenza definita “giacobina” (quale approssimazione culturale in questo modo di esprimersi!), mentre si è trattato di una sentenza così accuratamente argomentata da mettere la nostra giurisprudenza al livello della miglior riflessione giuridica internazionale su questi temi.
Ieri, al contrario, ci siamo allontanati dall´Europa e dal mondo, spinti dal medesimo, cieco furore ideologico che ha prodotto la pessima legge sulla procreazione assistita, che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima in alcuni dei suoi punti più significativi e di cui si occuperà anche la Corte europea dei diritti dell´uomo.
Questo è il destino al quale va incontro la legge sul testamento biologico. Ed è inquietante che nel dibattito parlamentare siano state usate parole quasi intimidatorie, quando si detto che sarebbe un brutto giorno per la democrazia quello in cui la Corte costituzionale decidesse contro la maggioranza del Parlamento, una volta investita del giudizio sulla nuova legge.
Possibile che ogni volta si debba ricordare ai parlamentari che le corti costituzionali sono appunto “giudici delle leggi”, che hanno proprio il compito di vegliare sul rispetto dovuto dal Parlamento alla Costituzione? Possibile che ignorino che la discrezionalità del legislatore incontra limiti precisi in particolare quando sono in questione la vita, la salute, la dignità della persona?
La verità è che il testo votato ieri non chiuderà le polemiche, ma avvierà una lacerante stagione di conflitti. Si è detto che si voleva sottrarre ai giudici il potere di decidere sulla vita. Accadrà il contrario, perché siamo di fronte a norme che apriranno la via a contestazioni, a ricorsi, a eccezioni di incostituzionalità.
Si è imposta una logica che rende le persone prigioniere proprio di quelle costrizioni dalle quali, con un testo semplicemente ricognitivo del diritto all´autodeterminazione, avrebbero potuto liberarsi. Si corre il rischio di vie traverse, di sotterfugi. Esattamente il contrario della lezione civile di Beppino Englaro, che ha accettato la via aspra e lunga della legalità, e che ieri, per questo, è stato insultato nell´aula di Montecitorio. Si incentiverà il terribile “turismo eutanasico” verso altri paesi, un cammino che già più d´uno ha cominciato dolorosamente a percorrere.
Questi sono i frutti amari dell´ideologia, della pretesa di sottomettere ai propri convincimenti “le vite degli altri”, proprio quelle che dovrebbe essere massimamente rispettate. E´ quel che accade in tutti i paesi che hanno approvato leggi in questa materia, è quel che hanno fatto, con vera carità cristiana, la Conferenza episcopale tedesca e il Consiglio delle Chiese evangeliche nell´opuscolo con il quale hanno dato ai fedeli le istruzioni sul testamento biologico, che legittimano quasi tutto quello che in Italia viene vietato.
Ma questo è pure il frutto amaro di un bipolarismo distruttivo, di una cieca obbedienza di parlamentari ormai senza relazione alcuna con il mondo che li circonda, di una appartenenza imposta dal fatto che il loro destino personale e politico è solo nelle mani del padrone della maggioranza.
Nella vituperata Prima Repubblica la civiltà del confronto non venne meno neppure nella discussione di leggi assai più dirompenti per i problemi di fede che ponevano, come quelle sul divorzio e, soprattutto, sull´aborto. Oggi che si prospetta il ritorno di un partito cattolico, con imprimatur cardinalizio, la vicenda del testamento biologico non è l´auspicio migliore.

La Repubblica 13.07.11


10 luglio 2011

la ricerca della dolcezza

La settimana appena trascorsa ha visto tre mie colleghe portarmi, nell'ordine:
a. un gelato simil stecco ducale, però con doppia copertura, una di cioccolato bianco e sopra ancora una di cioccolato fondente;
b. un maritozzo;
c. una brioches con dello zucchero di canna spolverato sopra.
Non saprei scegliere quale dei tre fosse il più buono. Certo che il caldo che sta facendo in questi giorni non ne agevola la corretta conservazione.
Il tutto per vedere se il tentativo di addolcirmi avesse prodotto dei risultati per loro tangibili. Per ora l'obiettivo, a loro detta, non lo hanno raggiunto. Forse durante la prossima settimana andrà meglio. Per tutti.

09 luglio 2011

i bottegai degli ebooks e le piccole isole felici

Da qualche tempo ho iniziato a scaricare i famosi libri digitali o ebook, di cui tanti parlano ma che forse in pochi leggono.
Rispettoso di questo principio infatti neanche io mi sono cimentato nella lettura completa di una sola opera scaricata.
Ho trovato un sito, segnalato qualche mese fa da uno dei miei contatti -purtroppo non ricordo chi ne scrisse sul proprio blog- che ha una buona raccolta di classici scaricabili o in formato epub, per il classico lettore da ebook reader, o anche in formato pdf. Liber liber, questo il sito, è bellino. Fateci un giro e curiosate. Dà la possibilità di scaricare il file gratuitamente oppure a scelta pagando un contributo di 0,99 €. Liber liber è un sito piccolo, fuori dai grandi circuiti di vendite online. Appare come un'isola in mezzo al mare.
Una gran cosa, che ho imparato lì da loro, è che i files scaricabili non hanno i DRM. Che, mi si dirà, per un'opera classica ormai priva di diritti d'autore non hanno senso. Peccato ci sia qualcuno in giro che glieli mette ugualmente.
Nel curiosare tra i vari negozi online sono rimasto sorpreso dal non trovare ebooks gratuiti anche sui siti più grandi. Solo su IBS ho trovato un paio di libri in omaggio, su LaFeltrinelli e su BOL o non ci sono o quelli gratuiti sono ben nascosti. In fin dei conti sulle opere classiche uno sforzo potrebbe essere fatto, non essendoci più i diritti d'autore. Quello che ho visto sono invece prezzi che arrivano anche a 13,99 €, praticamente da libro stampato!
Un po' un mondo che va alla rovescia. Negli albori di una nuova tecnologia c'è sempre chi spaccia fumo per arrosto. O per dirla in altri termini, chi ha la mentalità da bottegaio che pensa solo all'incasso odierno e non quella di mercante.

02 luglio 2011

tacco suola

Non ho partecipato a muovere l'economia. In fin dei conti si è trattato di una cosa da 40 euro. E soprattutto, è avvenuto dopo due anni dall'ultima volta.
Nel primo giorno dei saldi estivi, son tornato a comprarmi un paio di scarpe. In genere ne scrivo, anche perché l'acquisto di un paio di scarpe è per me una di quelle cose da segnare sul calendario. O sul blog.
E poi i numeri giusti stavano già esaurendosi all'inizio del pomeriggio, figuriamoci.

01 luglio 2011

per continuare a dire quel che mi pare, e non solo

A chi si chiedesse come mai qualche volta posto lo stesso argomento su più social network è perché nel tempo mi sono accorto che di voi sacherlettori in realtà dovrei farci più gruppi: chi segue il blog, chi il twitter, chi friendfeed, chi mi plonkò/bloccò/cancellò.
Per cui, stavolta ultimo ma non meno importante, ecco anche qui sul blog l'appello a firmare contro la decisione, ormai prossima ventura, dell'autorità per le comunicazioni sulla nuova regolamentazione del copyright su internet che presenta, anche se fosse solo potenzialmente, un altissimo rischio di censura.
Leggere, ponderare, e decidere se firmare.

26 giugno 2011

Marx non era un geologo

A noi geologi Marx ci faceva un baffo, perché seppe indicare solo un obiettivo minimo, e forse neanche raggiungibile. Noi invece, oltre che guardare in grande sappiamo che il nostro obiettivo lo raggiungeremo.


Tra qualche centinaio di milioni di anni.

dove va l'istinto


Didascalia:
"Quando l'istinto della tigre va a puttane"

25 giugno 2011

matrimonio gay nello stato di New York

Dialogo ipotetico:
- è stato approvato il matrimonio gay qui nello stato di New York
- non ci credo
- ah no? guarda lassù

19 giugno 2011

Europride

A distanza di una settimana ho quasi terminato di pubblicare le foto dell'Europride di Roma. È stata una bella festa, soprattutto per la compagnia che ho avuto.
Devo dire che per essere Euro questo Pride ha avuto pochi elementi di interazionalità, o almeno è questa la mia impressione. Ed è anche stata una festa con meno sorrisi di quanto mi aspettassi. Che stia diventando come quelle persone alle quali non va mai bene niente? No, vero; anche perché sono così già da moltissimi anni. So solo che l'altro giorno, nel leggere questo post di Marmaz, ne ho condiviso in buona parte le impressioni.
Comunque ne vale sempre la pena esserci. E le foto poi sono veramente belle. No, non le mie, quelle degli altri. Cliccate qui, và.


15 giugno 2011

quei miseri 3 euro risparmiati

Solo oggi, a distanza di tre anni e mezzo dall'incidente d'auto che i miei fecero e che li portò all'obbligato acquisto di una nuova, mi è stato riferito che tutto nacque da una decisione dell'ultimo momento di andare a Lucca non passando per l'autostrada.
Sai, era per risparmiare 3 euro. Però poi ne abbiamo dovuti spendere qualcuno in più.

10 giugno 2011

Europride Roma, arrivo!

Giusto per dire che domani me ne vado a Roma all'Europride. Ci vediamo tra piazzale dei Cinquecento e il Circo Massimo, insieme agli amici cialtroni che ho e che passeggeranno attendendo spasmodicamente il momento clou: il mio passaggio dal Colosseo e la mia voglia di fare foto ad ogni suo arco.
Cosa pensavate, che il clou fosse Lady Gaga? Io cammino con gli U2ers doc.

l'ebrezza della giusta misura

Io, le misure delle magliette americane, al solito le sbaglio. Mi fido dei loro XL o XXL, tanto mi dico di più grande c'è pure la 3XL. Poi regolarmente mi arrivano delle vesti che ricoprono me e chi mi sta accanto.
E non c'è versi che impari le loro tabelle contenenti le misure reali: quello che mi pare della mia misura sembra sempre gigantesco, quindi mi trattengo e scelgo la taglia più piccola ma nonostante questo arrivano quei teloni pazzeschi.
Stavolta poi avevo preso tre magliette, tutte XXL e tutte sullo stesso sito. Le loro dimensioni differiscono, tra una manica e l'altra, di spanne tra la più piccola e la più grande.
La prossima volta scelgo una S. Proverò l'ebrezza della giusta misura.

05 giugno 2011

lotte tra froci

Ecco, mercoledì è iniziato l'Eurogay Pride e già subito a volerlo eclissare perché si sa, le prime donne vogliono i palchi tutti per loro.
Razzzziiiii, e sei pure bruttooo!!!

ogni due anni

Una volta ogni due anni mi riprometto di prendere la caldaia a vapore di mia madre per fare le grandi pulizie in casa.
Una volta ogni due anni, dopo averci pensato per settimane, prendo la caldaia a vapore di mia madre e la porto in casa.
Una volta ogni due anni, dopo aver lasciato per svariati giorni la caldaia a vapore di mia madre in mezzo al corridoio, mi decido ad usarla.
Una volta ogni due anni, dopo aver messo l'acqua nella caldaia a vapore di mia madre e attaccata la spina, mi ricordo che a me non è mai riuscito chiudere per bene la valvola, perché il vapore esce di lì e non dalla pistola.
Una volta ogni due anni, e dopo qualche tentativo di chiusura della valvola mollo la caldaia a vapore di mia madre e continuo le pulizie con gli stracci, il vetril e soprattutto con olio di gomito.
Una volta ogni due anni, nel restituire la caldaia a vapore di mia madre mento per evitare di sentirmi dire che non sono buono a nulla e dico che sì, ho pulito ma che speravo venisse meglio.
Poi per i successivi due anni della caldaia a vapore di mia madre non ne vorrò più sapere.

04 giugno 2011

io vado a votare al referendum perché


Io vado a votare SI al referendum sul nucleare perché desidero che la mia nazione decida di investire seriamente sulle energie rinnovabili, uniche a poter ridurre fortemente la nostra dipendenza dall'estero, uniche a poterci dare un futuro sostenibile in termini ambientali.
Io vado a votare SI ai referendum sull'acqua perché la gestione privata si sottrae ai controlli, perché questo è il paese dell'imprenditoria privata fatta coi soldi pubblici e senza assumersi gli oneri, anche economici, delle gestioni precedenti. Perché quando un soggetto pubblico è obbligato per legge a cedere la maggioranza delle quote ad uno privato non si sta rendendo il mercato più aperto ma lo si sta bloccando in un reticolo di puro familismo. E proprio per quanto detto, preferisco mantenere una gestione pubblica, seppur deficitaria, perché non potrà mai sottrarsi al controllo.
Io vado a votare SI al referendum sul legittimo impedimento perché il diritto di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge sia ribadito nella pratica quotidiana, e non resti scritto solamente sulla Costituzione.

02 giugno 2011

rosati

Non me lo so proprio spiegare. Fino a ieri ho sempre pensato che il vino rosato fosse prodotto da uve "rosate". Non so neanche come questo pensiero mi sia entrato in testa, credo decenni fa, so solo che non se ne è mai andato in tutto questo tempo.
Poi ieri a pranzo dai miei c'è una bottiglia di Pinot Rosa. E ne leggo l'etichetta: prodotto da uve Pinot Bianco e da uve Pinot Nero. Ma come???
Mia madre (alzando gli occhi al cielo ma tentando di indolcire la pillola per il figlio degenere): anche l'uva schiava produrrebbe un vino di colore più scuro di questo. Per cui sì, certo che è il prodotto di più uve.
Mio padre: non pervenuto.

30 maggio 2011

e ora sotto coi referendum

Sì, perché se oggi è stata una bella giornata per Milano, Napoli, Cagliari e un po' di altre città italiane, ora viene il bello.
Che il voto amministrativo abbia assunto, dopo le dichiarazioni del nano, valenza politica si sapeva da settimane. Ma alla fine ora ci sono amministrazioni di sinistra dove da decenni vinceva il centro destra e pure dove, dopo le esperienze consecutive di Bassolino e Russo Iervolino, era veramente difficile pensare di restare in testa anzi, addirittura con un netto spostamento verso sinistra, vista la coalizione che appoggia De Magistris.
E ora viene il bello: i referendum. Qui, ancor più che nelle parziali amministrative, il voto è politico. Energia, economia, giustizia. In altri termini: nucleare, acqua, legittimo impedimento.
Se oggi, coi risultati dei ballottaggi e come ha detto Ventola, è stato dato l'avviso di sfratto, ai referendum del 12 e 13 giugno potrebbe essere data una spallata decisiva sulle velleità di governo di questa maggioranza.
Dai, iniziamo ad interessarci per bene, e a far interessare chi conosciamo. 25 milioni di elettori alle urne è un risultato difficile da ottenere. Sulle ali dell'entusiasmo è un pochino più raggiungibile.

29 maggio 2011

tenere alta la bandiera amaranto

Mi è squillato il telefono ieri pomeriggio. Era la Doxa per un breve questionario. Già l'accento tenuto nel corso della breve presentazione non mi tornava poi ho compreso che anche loro si stanno rivolgendo a maestranze straniere per la fornitura di call centre. Alla fine l'Italia non sarà più un paese di operatori di call centre, e questo è spiazzante visto che da tre lustri è stata l'offerta lavorativa più frequente che un giovane, ma anche no, si poteva sentire rivolgere.
Il questionario verteva sul calcio. Ma sì dai facciamolo, mi dico, in fin dei conti sono stato quasi una vita abbonato in curva, fa quasi il caso mio.
Per chi fa il tifo? Per il Livorno. Sento che scorre velocemente la lista che ha davanti e poi inizia il panico dell'operatrice che dovrebbe, intuisco, avere di fronte la lista solo delle squadre di serie A. E infatti: e per le squadre di serie A? Veramente tifo Livorno. Sì ma tra le squadre di serie A ne ha una preferita? Tifo Livorno! Cogliendo il tono da tifoso che non ammette repliche si butta sulla domanda di emergenza che dovrebbe farmi rispondere comunque alla prima: segue i risultati della domenica, anche solo guardando un telegiornale? Sì. Al risultato di quale squadra è più interessato? I risultati li guardo nel loro complesso. E di quale squadra segue di più i risultati? Del Livorno!!!
Ho avuto come il sentore che mi abbia iscritto al partito del non sa-non risponde. Solo dopo esserci salutati ho fatto mente locale che già da un paio di mesi o forse più ho iscritto la linea telefonica al registro delle opposizioni.

28 maggio 2011

la mia nazione è differente

Volevo intitolare questo post "il mio blog è differente" ma poi mi son deciso a dare un profilo più sobrio.


Foto vista su FriendFeed, proveniente da qui.

26 maggio 2011

la corruttela

In ufficio sanno come corrompermi.


Per la cronaca, ne ho mangiato solo uno. Gli altri tre sono stati divisi in 8 persone.

21 maggio 2011

antipatie

Ho degli amici che pubblicano, sul loro profilo di fb ma forse anche da qualche altra parte, la foto del loro biglietto dei concerti di Milano del 20 (poi spostato al 22) e 21 maggio 1992! L'arrivo della ZooTv in Italia.
Tutto ciò non è bello. Tutto ciò non è simpatico.

20 maggio 2011

prototipo d'accoglienza

E pazienza se come fotoscioppatore d'immagini sono come la sorella di Kate.

16 maggio 2011

ma tu guarda lo scrutinio

Ma tu guarda se a seguire passo passo questo scrutinio delle parziali, seppur importanti, amministrative 2011 io debba sentirmi tutto contento e giulivo come forse non mi succedeva dal 1996.
Solo una cosa, il ballottaggio a Milano, ormai quasi certo, toglierà ancor di più voce ai referendum che si terranno solo due settimane dopo, il 12 e 13 giugno.

15 maggio 2011

la caraffa

E alla fine la comprai. Giusto in tempo prima del referendum.
Già mi venne sotto il naso qualche mese fa, che alla coop la davano in offerta, solo che non ci pensai che mi sarebbe potuta diventare utile.
L'altro giorno poi, nel corso di un impeto improvviso, ecco che passo dalle acque minerali, ne prendo su un cartone, passo poi dal corridoio degli utensili da cucina et voilà, eccotela là, sullo scaffale dentro la sua triste scatola di cartone verde e beige. La caraffa per l'acqua col filtro.
Alla fine sto tornando alle mie vecchie abitudini, nulla di nuovo insomma. Solo che da un po' avevo ripreso con le acque minerali e smesso con l'acqua della cannella.
A pranzo ho fatto il confronto con la penultima bottiglia d'acqua. Regge. E poi ho pure fatto il calcolo del risparmio. Pur bevendo molto poco, stimo un risparmio di almeno la metà della spesa. E questo nonostante la confezione dei filtri non è che la regalino.
Insomma, nei supermercati di queste lande si stanno riducendo le zone dedicate alle bottiglie di plastica dell'acqua. Vuoi per questi acquisti, vuoi per l'installazione da parte dell'azienda dell'acqua di tre punti di prelievo di acqua gratuita in città: c'è sempre la fila.
Non so quante bottiglie di plastica in meno vengono consumate ma ho l'impressione che siano proprio tante.

13 maggio 2011

il bravo contribuente si vede dalla scelta dell'8 e del 5 per mille

E anche questo anno il mio dovere di bravo cittadino ma soprattutto di bravo contribuente l'ho fatto.
Per fare il bravo contribuente non intendo il pagare le tasse. Io sono un lavoratore dipendente, non godo pertanto della possibilità di evaderle. Intendo dire quindi che le poche scelte che posso fare cogli euro di tasse che pago cerco di farle sempre ponderandole bene.
Per cui la scelta dell'8 per mille è ricaduta come da anni a questa parte sulla Chiesa Valdese. Che con la sua scelta di impiego dei fondi per tutta una serie di progetti, anche la ricerca scientifica sulle cellule staminali, controllati e controllabili, ma non un solo euro per le attività del proprio culto, ha ed avrà ancora la mia firma convinta.
Inoltre la scelta del 5 per mille è ricaduta sull'Accademia della Crusca. Una scelta come al solito dovuta al contrappasso: è meglio che gli ignoranti, in questo caso della lingua italiana, finanzino chi rappresenta l'eccellenza, piuttosto che l'eccellenza finanzi l'ignoranza. Che qui in fatto di filosofeggiamenti si è imparato da Catalano.

11 maggio 2011

quando a tremare è l'intelletto

Dell'imminente terremoto romano che avrebbe dovuto svolgersi, quasi come se fosse una recita teatrale, oggi ne scoprii solo poco tempo fa la previsione, richiamato da berci internettiani che allietarono anche vari account di miei amichetti e amichette della capitale.
Se non fosse stato per il solito passaparola avvenuto sull'internet italiano, cioè in quell'ansa sterile che è il web nazionale rispetto al resto del mare dei naviganti, manco avrei saputo dei tremori terrestri in quel di Roma.
Forse per via del mio stare in città di provincia, ma oggi sono restato sorpreso dal Tg1 delle 13,30 che ha riportato la notizia. Ehm... la boiata.
Dunque, a me piacerebbe sapere quanti se lo siano veramente filato questo terremoto che, maleducato, alla fine non si è neanche presentato. E non solo oggi, che è la giornata dell'io lo avevo detto, ma anche e soprattutto nei giorni e nelle settimane scorse. Forse potranno venirmi in soccorso i miei amichetti di prima ed informarmi.
Che poi a dirla tutta un terremoto oggi c'è stato davvero, a circa 50 km da Murcia in Spagna, con una magnitudo di 5.1. Che nulla sarebbe, non fosse però per le vittime che ci sono state, rispetto al paio di scosse da magnitudo 5.5 e 5.6 che si è beccato anche oggi il Giappone. Mi sa che ci sarà pure stato qualcuno che avrà visto nessi logici e consequenziali tra il non evento romano e quello realmente verificatosi in Spagna.
Domani, se me ne ricorderò, andrò a consultare i dati in questo momento non ancora disponibili per dirvi se qualcuno al 10 piano di qualche palazzo dell'Eur ha scurreggiato troppo forte facendosi così registrare per sempre nel database dei terremoti strumentali dell'Usgs.

Su tutto una grande, immensa, scoraggiante caduta dell'intelletto umano.
Dilettanti questi romani, mettersi così in evidenza per una bischerata immane come questa, rinunciando a ragionare con le proprie teste per comodità, nella migliore delle ipotesi.
Me ne torno nel mio guscio fatto di dubbi. E aspetterò l'unica certezza che la vita mi abbia mai dato: il 21 dicembre 2012.

08 maggio 2011

in che senso?

Le madri non sono più come una volta. Mi ricordo infatti che se sgarravo una ricorrenza era un brontolio continuo per ore, quando ero fortunato. Poco fa invece:
"pronto mamma, auguri"
"per cosa?"
"ma per la festa della mamma"
"ah, ..., in che senso?".

05 maggio 2011

ma come baciano in Giappone?

Mai più senza! Hai il tuo ragazzo lontano chilometri e chilometri da casa? La tua ragazza non può stare senza i tuoi baci anche quando siete al lavoro?
Sì, accattatevi anche voi cari sacherlettori questo apparecchio per baciarsi a distanza. Un dispositivo governa l'altro, e possono essere posti anche a grandi distanze.
Non preoccupatevi se non conoscete il giapponese, tanto quello che c'è da capire si capisce.
Però la domanda sorge spontanea: com'è che in Giappone c'è qualcuno che pensa che una cannuccia piegata sia l'equivalente di una lingua in bocca?


03 maggio 2011

benaugurante Scopaia

Stamani, alla vista della civetta de Il Tirreno, non sapevo se ridere o se piangere. Proporre formalmente il cambio del nome di un quartiere per, come dire, favorire la valorizzazione dell'area.
Il quartiere è La Scopaia. Un nome un programma, è vero. Ma che bello. La gente stanno male.
E la pagina del nostro quotidiano in edicola oggi è questa.


E ora la parola passa ai lettori. Mapperfavore!!!

30 aprile 2011

coltivar le fragole

Nel corso di questo mese, da quando cioè ho iniziato a comprarmi le fragole, non ho notato nessuna variazione sul grado di maturazione. E pensare che sui banchi della coop erano presenti già dalla metà di febbraio.
Il gusto non è variato, nel senso che lo senti il gusto di fragola ma non è di certo quello di un frutto maturo al punto giusto, nonostante sia passato più di un mese. Mentre la capacità di conservazione resta la stessa: se le preparo e le mondo il giorno dell'acquisto difficilmente butto via anche un solo pezzettino, se lo faccio il giorno dopo il quadro degli scarti si riempie. Per non parlare di cosa succede dopo due giorni.
Con che metodi le coltivano? Le pianticelle nei campi che producono qualche fragola gustosa ci sono ancora o son tutte da coltivazioni idroponiche, psichedeliche o nucleari?

28 aprile 2011

il verso del TomTom

Ho accompagnato i miei in un viaggio in auto facendo loro da autista. Sono ancora in grado di cavarsela, anche in autostrada, ma nel traffico prettamente domenicale. Senza camion cioè. Invece qui si trattava di guidare anche e soprattutto in mezzo al traffico pesante.
Qualche anno fa si comprarono il TomTom, in modo da poter raggiungere tutti i bocciodromi di questo mondo senza più farsi andare a prendere ai caselli dai loro amici disseminati in mezza Toscana.
Non essendo ancora stata progettata la sachermobile, non ho dimestichezza coi navigatori satellitari. Ecco quindi che per fare le sconosciutissime FI-PI-LI o la A1 o la A22 la sachermamma, dal sedile posteriore, governava il tutto.
Qualche indicazione, qualche suono per gli autovelox, con tanto di madre incorporata che faceva il conto alla rovescia sulle decine di metri mancanti; insomma un cazzabubbolo che uno si abitua presto ad avere nel viaggio con sé.
Ad un certo punto ha emesso un suono: mmmmuuuuuuuuuu. Un muggito enorme, fastidioso, estemporaneo. È il suono scelto per l'avviso del non rispetto della velocità. Saltuariamente nei tratti con molto traffico e cantieri era per la troppa ma obbligata lentezza; la gran parte delle volte però era per l'eccesso di velocità.
Ci sono tratti, in prossimità di Modena o di Bologna, a quattro corsie dove improvvisamente la velocità dovrebbe scendere a 100 km orari, secondo il TomTom muggente; peccato non vi fosse nessun cartello di limitazione della velocità ai lati della carreggiata.
Alla domanda se loro, quando son da soli, guidassero seguendo non i cartelli ma i muggiti la risposta è stata secca: certo!
Penso che se mi dovesse arrivare una multa per ciascun muggito ascoltato nel viaggio dovrei vendere la casa.

24 aprile 2011

sarà l'orografia italiana

Così, uno la mattina di Pasqua non sa che fare e allora...
Sono andato sul sito delle ferrovie francesi. Poi su quello delle ferrovie italiane. Ho preso due tratte dell'alta velocità paragonabili come distanza: Parigi - Marsiglia e Milano - Napoli. Entrambe intorno ai 700 km o poco più.
Paragonate due cose: tempi di percorrenza e prezzo base del biglietto (le offerte ci sono da entrambe le parti, in Francia però ti dicono quanto ti costa l'offerta ancor prima che tu scelga il treno).
In Francia il TGV, avente partenze cadenzate un'ora dopo l'altra, impiega 3 ore e 20 minuti.
In Italia il Frecciarossa, avente pure lui una cadenza di un'ora, impiega 4 ore e 55 minuti.
Prezzo del TGV 85,20 €.
Prezzo del Frecciarossa 100,00 €.
Costo al km, 12 centesimi oltralpe, 14 centesimi qui da noi (cioè circa il 17% in più - ma sarà l'orografia italiana).
Se però si rapporta per il tempo di percorrenza (200 min. in Francia e 295 min. in Italia) la cosa inizia ad essere imbarazzante. In Francia siamo a poco più della metà dei costi. Ma sarà l'orografia italiana.

23 aprile 2011

Richert mi sta simpatico

Bella scoperta questa mattina: Richert Schnorr.
Quasi quasi, ora che devo uscire a fare la spesa, alla coop mi metto a fare come lui.

22 aprile 2011

Rita, un giro di sveglia

Rita Levi Montalcini oggi compie 102 anni.
Come ha detto mio padre poco fa: dé, un giro di sveglia.
Qui un video che, a suo modo, commuove. Che bella Italia, basta scoprirla.












19 aprile 2011

dispetti tra bambini

Che decisione sibillina quella del governo.
A parte il dover comprendere meglio se effettivamente l'emendamento al decreto omnibus tolga definitivamente torno la questione referendum sul nucleare, cosa questa non scontata né secondaria, ma hanno trovato il modo per risolvere -inteso come capacità loro a risolvere i problemi, cioè in modo scarso quando siamo fortunati- anche due altre questioni.
Prima. Il referendum sul nucleare avrebbe fatto da calamita anche per gli altri due rischiando di portare la maggioranza dell'elettorato al voto, così invece gli interessi che amici del quartierino vorrebbero mantenere sull'acqua verrebbero conservati dal non raggiungimento del quorum, e nello stesso modo anche il referendum sul legittimo impedimento potrà vedere la non decisione dell'elettorato, che ovviamente sarà letta come se "il popolo" approvi che una carica pubblica possa non essere distratta da un processo perché troppo impegnata a lavorare per esso.
Seconda. Lo stop che porterà, come dicono per ora i giornalisti, al blocco della costruzione delle centrali nucleari è una risposta diretta alla Francia, guarda caso proprio la firmataria degli accordi per la fornitura delle competenze necessarie al piano nucleare italiano, per le sue recenti decisioni in tema di immigrazione.
Il dubbio che pervade tutto questo è che è sempre più una politica ed una capacità decisionale da dispetti tra bambini. Qui del futuro non c'è proprio una visione, di uno Stato nemmeno.