28 dicembre 2012

essere zio oggi

Che i bimbi, in generale o anche solo i tre nipoti, siano propensi alle bugie è risaputo. Che questa cosa allo zio non gli garbi, altrettanto.
In un afflato educativo che vuole primeggiare coi genitori, sono due settimane che non do loro la barrettina di kinder ferrero settimanale (avessero da venire viziati a prenderne addirittura due). A forza di vedermi la confezione sulla credenza, ho iniziato a mangiarle io. E ora non son più multiple di tre, farei un torto a qualcuno di loro, eh.

21 dicembre 2012

è il giorno per chiedere a Giacobbo il rimborso

Se proprio vogliamo attendiamo fino alla mezzanotte. O, addirittura, fino a che non sia diventato il giorno 22 in tutti i fusi orari della Terra.
Però poi, inevitabile, scatta la richiesta di rimborso. Tutti quei soldi buttati per permettere alla cialtroneria di essere in prima serata tv. Numerose trasferte all'estero, a volte riassunte in servizi da pochissimi minuti, servizi prodotti in casa e servizi acquistati da altre parti.
Oggi è il giorno della richiesta di rimborso non perché non sia successo nulla, allora aveva torto lui; oggi è il giorno della richiesta di rimborso perché da oltre un anno la trasmissione televisiva più spara minchiate ha eluso il suo più grande cavallo di battaglia del calendario maya, quasi che a calare un velo pietoso bastasse a farsi dimenticare.
Ritengo che sparare minchiate possa rientrare benissimo nei diritti garantiti ma non spararle attraverso la televisione pubblica e ben pagato coi soldi dei contribuenti.
Giacobbo, restituisci il maltolto. Ridacci i 'vaini.

16 dicembre 2012

piccoli segnali di avvicinamento dei maya

A casa mia, al piano terra, abita l'amministratore del condominio. Ho chiesto, incontrandoci una sera nell'androne, se poteva farmi il conto delle quote arretrate che devo ancora versare. Che in realtà lo so fino a quando pagai, ma metti che abbiano fatto qualche piccolo intervento extra che, visto che sono a casa solo per cenare e per dormire, potrei non aver visto; insomma, la cifra che so essere il mio debito potrebbe essere leggermente maggiore.
Ti metto un foglietto nella cassetta della posta, è stata la risposta.
Sono passate due settimane. E io pagai le quote ordinarie fino a tutto dicembre 2011. Insomma, non solo per un anno non mi hanno sollecitato, ma nemmeno a sollecitarli io fanno qualcosa.
Che vogliano lasciarmi godere quei soldi per questi ultimi nostri giorni?

01 dicembre 2012

il ciclo della fondazione, l'iscrizione al ballottaggio e una Sola tra le tante

Riesco ancora a sorprendermi, e questo mi fa sempre piacere, anche nel caso in cui la sorpresa arrivi su temi in tutta sincerità noiosi.
Tutta la giornata di venerdì a parlare dello scandalo per registrarsi, anzi no tutti ai seggi e si chiamano i carabinieri, per il voto di domenica del ballottaggio tra Bersani e Renzi.
Il fantomatico sito domenicavoto.it, che mi ha visto tra i suoi visitatori solo nel dopocena, che prometteva, da quel che avevo capito in giornata, che ti iscriviamo noi al ballottaggio, dacci i tuoi dati e poi ghepensimì. Addirittura 128mila e-mail hanno inviato ai comitati provinciali delle primarie del centrosinistra coi dati di persone che si sono iscritte al loro sito (e circa 100mila richieste respinte perché provenienti da indirizzi ip che in questi giorni hanno effettuato attacchi di mail bombing). Pure il servizio anti-spam è stato fornito. Ok, bravi. Ma, a chi si può stringere la mano?
Tutta la procedura di iscrizione al ballottaggio si esauriva alle ore 20 di ieri stasera, venerdì. E io sul sito vedo solo due pagine, la homepage, che riporta quante e-mail abbiano mandato a ciascun comitato provinciale, e la pagina contenente le note della fondazione Big Bang.
Domanda sciocca, da misero utilizzatore di internet: ma i siti .it non devono riportare obbligatoriamente nella homepage la partita Iva o, se uno non ce la ha (che ancora, nel paese delle partite iva, c'è la libertà di non averla), un codice fiscale, un identificativo, la misura della camicia?
Allora, mi son chiesto, visto che qui niente si sa su chi organizza queste cose, mentre tanto si è sentito da chi vi ha partecipato perché finalmente ha trovato l'autostrada per la libertà di iscriversi al ballottaggio, perché non trovare qualche altra fonte?
Già, le fonti, queste sconosciute. E dove poi, in tutta la rete? Ma siamo matti?! Ci saranno miliardi di siti.

Sì, ma i candidati al ballottaggio sono due. E guarda caso entrambi coi loro siti personali.
Pierluigi. Matteo. I link rimandano alle istruzioni per iscriversi al ballottaggio. Mi pare che ci siano scritte le stesse cose, organizzate diversamente ma i punti salienti son quelli.
Ah, il sito delle primarie è sempre e solo stato primarieitaliabenecomune.it non altri. Curioso che nella giornata di ieri in pochi ci abbiano pensato.

Non so, la giornata finisce con questo senso di stupore, su come magari alcuni, che sanno delle dinamiche di internet molto, ma proprio molto più di me, forzino la realtà delle cose scrivendo immani cazzate, quali, nei commenti al post linkato, presentarsi comunque ai seggi anche se non gli è stata accettata l'iscrizione o, la curiosa preferenza che molti avrebbero per compilare i form su un sito che poi ti manda per te l'e-mail all'indirizzo che potevi avere con un semplice click. Ma che fatica risparmiata. Che servizio al client... ehm cittadino.

25 novembre 2012

ammiro i fiorentini (solo per oggi)

Mai avrei potuto immaginare che, in questa vita, sarei arrivato a pensare una cosa del genere: oggi ammiro i fiorentini. Li ammiro perché in queste ore stanno votando alle primarie del centrosinistra.
Ammiro quei fiorentini che stanno votando per Renzi. Hanno capito di aver commesso, anni fa, l'errore di eleggerlo e ora stanno raggiungendo, con una semplice ics sulla scheda, il duplice obiettivo: correggono l'errore e se lo levano di torno.
Ammiro quei fiorentini che stanno votando per Bersani, Vendola, Puppato o Tabacci. Hanno capito di aver commesso, anni fa, l'errore di eleggerlo e ora stanno raggiungendo, con una semplice ics sulla scheda, il duplice obiettivo: si fanno carico dell'errore tenendoselo e salvano l'Italia tutta.
Si vota fino alle ore 20 di stasera, poi tornerò a pensare le solite cose sui fiorentini.

23 novembre 2012

la colletta alimentare e la verginità della nestlé

Domani, andando a fare la spesa, troverò e parteciperò alla colletta alimentare, come tutti gli anni una delle iniziative benefiche alle quali offro qualcosa, sempre al solito coi miei se e coi miei ma (come quella volta delle sdentate, nei commenti al post linkato).
Ma la ragione per aver scritto questo post è in realtà un'altra, che poco fa mi ha sconvolto. L'endorsement, o la semplice divulgazione dell'iniziativa da parte della ... udite udite ... Nestlé. Non ho creduto ai miei occhi a leggere questo tweet.
Noto come la parola "insieme" possa far propendere per la lettura "noi di Nestlé, insieme al banco alimentare". Ho cercato sul sito, ma sembra che la colletta non veda la Nestlé né tra gli sponsor principali né tra gli altri.
Anche se fosse un'iniziativa isolata di chi, all'interno del loro ufficio stampa, ha pensato di segnalare la bella e caritatevole iniziativa, io la trovo un affronto rivolto alle centinaia di milioni di persone che per la loro povertà devono ringraziare ditte quali la Nestlé con le politiche commerciali aggressive per sfruttare da una parte le risorse naturali e il lavoro, dall'altra per stimolare scorrettamente dei consumi di prodotti per l'infanzia nelle fasce più povere delle popolazioni nei paesi in via di sviluppo. Insomma, a casa mia queste cose sono catalogate tra i maggiori schifi.

21 novembre 2012

il piscio verde

Ci sono alcune associazioni che da sempre, fin dalla prima volta che le sentii nominare senza ancora sapere bene di cosa si occupavano, mi stanno simpatiche. È proprio, la mia, una reazione a pelle.
Greenpeace è una di queste.
E allora perché stasera dei loro attivisti mi stavano per buttare giù dalla bici? Per dirmi quanto è bella la loro associazione e quanto sono belle le cose che fanno e quanto ci si sente bene a farle insieme?
Io quando torno a casa la sera sono stanco. Presente l'articolo 1 della Costituzione? Ecco, la mia Costituzione dice proprio all'art. 1 che io, tornando a casa la sera, sono stanco. Non mi rompere, per favore (il per favore è necessario affinché la mia Costituzione possa essere definita liberale).
Certe sere son talmente stanco che basterebbe lo spostamento d'aria causato da uno starnuto a farmi cadere dalla bici. Non allungare la mano verso il mio braccio debolmente aggrappato al manubrio mentre proferisci  parole quali "Griiinpiiissss, sali a bordo con noi?" che poi, arrivato a casa, ti intitolo il post dedicandolo ad una pratica naturale di futura invenzione.

18 novembre 2012

attenti: i gay sposeranno le vostre ragazze

Diciamo che le cose che dicono, per come le ho comprese -chiaro-, sono plausibili. Se hai ha che fare con persone che ragionano solo tramite stereotipi, possono capire veramente se parli il loro linguaggio.

02 novembre 2012

Oltre il cioccolato

Nel mio discettare su cosa mi poteva aver portato da Bruxelles, avevo scartato le banali ipotesi dei cioccolatini belgi, delle birre belghe e della statuina del Mannekenpis.
Ma l'amico mi ha sorpreso proprio perché ha saputo cogliermi impreparato su uno di questi punti.
Oltre il cioccolato, quanto meno quello di produzione umana.

31 ottobre 2012

Breaking News: solo domani SF a Milano

Ripeto, domani e solo per domani il sottoscritto SF sarà a Milano. Amichi milanesi, siete ancora in tempo a scappare! O, a scelta, a venirmi a trovare dalle parti di corso Magenta (credo, boh, mo' spetta che controllo).

29 ottobre 2012

scaldamento

Questa sera ho acceso per la prima volta il riscaldamento. Un inizio in sordina, con le cose come da procedura certificata, metti la levetta su on, metti l'altra levetta su inverno, gira la manopola da acqua calda a riscaldamento+ac, alza di pochissimo il termostato in modo da far accendere la caldaia, sfiata i termosifoni, metti l'acqua negli umidificatori, aspetta il secondo ciclo di riscaldamento per alzare un po' di più il termostato e regolare la manopola del riscaldamento su temperature dell'acqua accettabili, e via così.
Insomma, la notizia è che diversamente dal solito non ho mandato in fusione la caldaia, l'impianto, i termosifoni, l'aria in casa. Se penso poi che ieri i miei son riusciti a immettere acqua nel loro impianto ad una pressione oltre i 3 bar fino ad ottenere una cascata d'acqua dalla valvola di sicurezza, direi che sono stato bravo quest'anno.

22 ottobre 2012

il grestel

In fondo il grestel è solo un po' di patate.
Questa frase potrebbe sembrare ad un trentino una bestemmia. Eppure oggi l'ha proferita la sachermamma, trentina fin nel midollo. Se lo dice lei mi adeguo, ho pensato dapprima, anzi un corno, non gliela ho fatta passare e ho fatto bene a rimarcare la sua uscita esprimendole il mio fastidio e la mia disapprovazione. Ci ho aggiunto anche che, essendo un piatto invernale, insomma oggi proprio, con 24°, non sarebbe stato il caso.
Il grestel, che qui a Livorno pronunceremo grEstEL, dimostrando fin dall'inizio di non sapere di cosa si tratta, ché qui le e strette, brevi e delicate raramente le sappiamo apprezzare, figuriamoci pronunciare, non è altro che un tipico piatto di recupero di avanzi. Tre ingredienti: lesso, cipolla, patata. Messi in padella nell'ordine inverso a come li ho scritti, con anche mezza civiltà contadina dentro di esso, coi suoi sapori semplici che ti rendono bella la vita.

07 ottobre 2012

il lombo di suino, parliamone

Com'è che scopro solo ora il lombo di suino, affettato buonissimo e saporito che potenzialmente vale abbinamenti in tanti piatti da poterli rendere addirittura prelibati?
L'ho scoperto alla coop, mio personale luogo delle meraviglie. Nel senso che c'è sempre la stessa roba, da decenni, eppure ogni tanto riesce a meravigliarmi perché spuntano fuori dal nulla delle cose mai viste.
Insomma, un affettato, nuovo per queste latitudini, si aggiunge all'elenco degli acquisti.

03 ottobre 2012

i luoghi del cuore, la Chiesa degli Olandesi

Il FAI ristrutturerà il più votato tra i luoghi del cuore, una serie di luoghi in Italia da non dimenticare. Se non sapete quale votare, c'è quello di Livorno, la chiesa della Congregazione Olandese Alemanna. I sacherlettori sono bravi e seguono il sachercialtrone.
Dai che ce la facciamo. Votate, votate, votate. Entro fine ottobre. Grazie.

23 settembre 2012

quando ammiro il microblogging

A volte il microblogging, insomma quella roba lì, tipo twitter, mi dà la svolta alla giornata.
L'hashtag odierno che apprezzo di più è #troystory. Il riferimento è alle sfilate milanesi di nicol minetti.
Commovente.

20 settembre 2012

il vero anniversario dell'unità d'Italia

È inutile girarci intorno, il tanto celebrato 150° anniversario dell'Unità d'Italia dello scorso anno è un falso storico. L'Italia, intesa come regno, sarà pure nata in un giorno del marzo 1860, ma in quel momento era tutto quello che ci pare tranne che unita. Occorsero altri 10 anni per arrivare alla reale unità. Per 10 anni mancò all'insieme non un'isoletta o uno scoglio in mezzo al mare, non qualche chilometro quadrato al di qua o al di là di uno spartiacque montano, bensì Roma.
Ed è così, qualunque cosa possa essere detta oltretevere o per non dispiacere oltretevere.
20 settembre 1870 - 20 settembre 2012.
L'Unità d'Italia compie oggi 142 anni.

18 settembre 2012

pride 2013 a Palermo: un po' più in là, no?

È di oggi la notizia che il prossimo pride nazionale, quello per l'anno 2013, sarà tenuto a Palermo.
Il mio commento, seppur senza intenti offensivi nei confronti dei palermitani e siciliani in genere, è: un po' più in lontano era difficile andare.
Mi spiace perché vorrei sempre parteciparci. Certo che così distante mi cascano le braccia.

14 settembre 2012

se dopo 12 giorni torna già la voglia

Son passati 12 giorni dal concerto dei Sigur Rós a cui ho assistito a Villafranca di Verona. Pochi giorni fa sul loro sito hanno pubblicato un elenco di prossime date del loro tour tra febbraio e marzo. Ieri l'altro c'era il link per la prevendita dei biglietti ma ho titubato visto che, prima di leggere qualsiasi informazione sull'acquisto, chiedevano un po' di dati anagrafici. Stasera mi sono accorto che da oggi è iniziata la vendita vera e propria.
Nel giro di cinque minuti ho acquistato due biglietti per la data del 19 febbraio a Milano.
Non so da quale sindrome io sia affetto ma di certo è qualcosa che obnubila la mente. Però mi tiro su dicendomi che divento felice con poco. Evviva.
Si inizia di nuovo: chi vuol venire?

10 settembre 2012

abbonamento ai Sigur Rós

Ma come, sono reduce dal bel concerto di soli 8 giorni fa a Villafranca di Verona, gustato in compagnia dell'autoctono John, e scrivo solamente bello perché non c'era Kjartan, il pianista, cioè l'unico tra loro che ufficialmente ha studiato musica, e questi mi ripubblicano un altro elenco di date per febbraio prossimo?
Ma allora ditelo, devo fare l'abbonamento ai Sigur Rós? Sul sito ufficiale non c'è l'apposito link per gli sconti agli aficionados, mi sa che al solito dovrò arrangiarmi.
Lunedì 18 febbraio a Jesolo oppure Martedì 19 febbraio al Forum di Assago? Il dubbio mi sta lacerando anche se forse tornerà più comoda la seconda data.
Prenderò 2 biglietti (almeno). Iscrizioni ai sachelettori aperte.

06 settembre 2012

l'eguaglianza alemanna

Dal nostro inviato sul posto ricevo, più che gradita, la foto seguente: essa testimonia come anche in fiammingo il nome della mia città resti Livorno.

Essendo il latore della foto il noto Wikimanno ho scelto di scrivere nel titolo di questo post l'aggettivo alemanna, che tanto richiama il nostro. Per completare la spiegazione sul titolo aggiungo che è curioso notare come colui che si è recato a perder tempo tra il regno della birra ed altre amenità sia andato nelle zone originarie dei primi componenti della nazione olandese-alemanna che nacque nella Livorno seicentesca.
Altra curiosità, che completa la spiegazione del titolo quasi fosse un ossimoro, è il fatto che in fiammingo si sia scelto di chiamare Livorno col suo nome italiano per una forma di rispetto all'accoglienza e all'onore dato ai loro rappresentanti giunti all'epoca in città che ebbero la possibilità, sconcertante per l'epoca, di riunirsi in nazione in terra straniera. Loro, i padri di quelli che avrebbero creato l'apartheid.
Sì, lo so, sono contorto. Ed è bastata solo una foto per scatenare tutto questo delirio. Evviva.

23 agosto 2012

what a diamond

Da ieri su youtube sto guardando video di gente, per lo più ammerregana, che fa proposte di matrimonio.
La quasi totalità sono proposte accettate, anche se qualcuno, immagino devoto alla verità a tutti i costi, si è divertito a caricare anche quelli con impressionanti rifiuti, quali ciaffoni dati, incazzature varie, ché l'ammmore mica tutti sono in grado di coglierlo quando passa.
Nel mentre vi riprendete dalla notizia sulle mie visioni internettiane, scrivo qui il seguito del post, teso più che altro all'analisi delle reazioni umane in queste situazioni.
A parte le reazioni delle spose, alcune molto sincere e toccanti, altre prese -ma si sa, ah signora mia, come son fatti questi americani- da isterismo saltellante, quasi tutte che lacrimano come una madonna, molte che fanno le scimmie urlanti, quello che mi colpisce sono gli altri.
Gli altri, quelli che son lì solo di contorno, anche se la situazione creata per l'evento ha visto il loro aiuto, supporto, sostegno. Alcuni di questi altri attendono solo qualche istante e vanno addirittura a rompere l'abbraccio e il bacio dei futuri sposi, manco stessero per sposarsi loro. Molti di questi altri urlano, o meglio ululano a perdifiato che non so come facciano le loro povere corde vocali. Ci sono poi alcune donne, sempre facenti parti di questi altri, che sono interessate solo all'anello, e urlano solo per quello, manco fosse l'Unico, e lo soppesano neanche tanto velatamente, il mio aveva più carati del tuo gne gne gne, continua a piangere così te lo valuto meglio senza che tu te ne accorga.
Passando agli uomini, che qui volevo arrivare, devo dire che si conferma la teoria: quelli più carini sono anche quelli che organizzano le occasioni più belle per fare la proposta. Giusta dose di semplicità, ironia, emozione. Il loro essere strafighi ai miei occhi è da escludere ovviamente dai miei metri di giudizio.
Curiosa l'assenza di fantasia tra chi è un poliziotto o ha chiesto aiuto ad amici poliziotti: tutti immancabilmente simulano un fermo mentre sono alla guida, con l'eventuale aggiunta di un inizio di arresto. Anche qui, qualche manzo sarebbe perdonabile, i cessi no.
Alla fine di tutto arriva il momento dell'introspezione. Che sia arrivato il momento che qualcuno mi si proponga? Che sia giunto il momento che mi richiamino al lavoro prima della fine delle ferie? Che sia troppo caldo e umido in questi giorni?
Nel dubbio informo la gentile pletora dei sacherlettori che no, la piazzata su un palco davanti a centinaia di sconosciuti no, nessuno si deve permettere di pensarla adatta a me. Sempre che non ci sia anche Bono a cantare e a far da cupido, è chiaro.

22 agosto 2012

ventilazione

Preso dalla calura di Lucifero, che per poco l'altra notte son stato male, più che dal caldo dall'umidità, ieri sono corso a comprarmi un ventilatore, visto che oramai neanche i muri della casa riescono a mantenere, come diligentemente hanno fatto per anni, una frescura accettabile.
Così per tutto il pomeriggio di ieri e pure per tutta la notte sono stato sotto ventilazione continuata; la temperatura oscillava sempre tra i 29 e i 30° ma è stata tutta un'altra vita. Oggi invece sto resistendo, anche se sento che tra un po' lo accenderò di nuovo.
Il tutto in attesa che, nei prossimi anni, arrivi ad acquistare un condizionatore. A quel punto l'apocalisse finalmente arriverà.
A margine, mi meraviglio di me stesso: la moda dell'estate di dare un nome agli anticicloni subtropicali mi sta piacendo. È il caldo, lo so.

19 agosto 2012

e per ora ridimensiono flickr

Già lo sapevo, ma visto che nessuno ha implorato il ritorno delle foto attualmente oscurate mi sa che resto, almeno per un po' così.
Mi è scaduto l'altro giorno l'account pro su flickr e sono tornato alla visualizzazione di sole 200 foto, di alcuni set, senza collezioni, statistiche e tanti fronzoli insomma. A questo giro non mi è venuto di andare di corsa a rinnovare; cosa poi, il pagamento per tutte le mie foto? Che poi chiedere di essere implorato per una cosa del genere è la classica scusa per non dire che in realtà è una mia decisione. Un po' mi sta dispiacendo non poter vedere alcune belle foto che avevo fatto, ma sulle 1.200 pubblicate saranno state una ventina quelle che per me valevano veramente la pena.
E se le caricassi su picasa? Solo che mi andrebbero pure su google+, che meriterebbe una morte morta invece di essere alimentato. Oddio, ora che mi sovviene, caricare alcune foto lì potrebbe agevolare la fine del triste g+, stimolando molti a levarsi di torno. Mhm... ora ci penso per bene.

16 agosto 2012

i timidi napoletani

O quasi. Alcune impressioni del mio recentissimo errare in quel di "vedi Napoli e poi muori".
Come resistere alle insistenze dei viaggiatori napoletani presenti nello scompartimento del treno durante il viaggio di andata? Non si può, la mia proverbiale spocchia ha ceduto alle loro insistenze. Curioso che, appreso che non ero di Napoli, in separati momenti, sì perché le conversazioni intavolate contemporaneamente erano almeno tre, mi sia stato chiesto del perché stessi allora andando a Napoli.
L'ospitalità del romano trasferitosi per lavoro a Napoli, che fa di lui il potenziale obbiettivo di biasimi misti a commiserazioni, ha previsto tante corse di taxi quante ne ho mai prese finora nel resto della mia vita, musei, tanti musei, chiese, tante chiese, mal di piedi e di gambe, tanto mal di piedi e di gambe, camera con vista.
Le poche cose che ho capito di Napoli.
Città, musei e chiese, tutto bellissimo. Città sbrigativa, al contrario di quello che uno si potrebbe aspettare, l'importante è che, fatta una certa, tu ti levi di torno. Così ad esempio a Capodimonte, un'ora di tempo per visitare 60 sale, fate un po' voi; oppure da Pellone, la pizzeria. Qui però è toccato agli altri levarsi di torno presto, noi siamo stati onorati dall'aver dovuto chiedere noi il conto.
Trasporti pubblici un po' ridicoli, frequenza degli autobus minore di una città di provincia.
Sensazione di allerta costante. Radiografie subite, innumerevoli. Problemi solo col caldo.
Mozzarelle di bufala di un altro pianeta. Sfogliate da riprovare con qualche grado in meno. Caffè, non me lo hanno fatto. Brutta storia.
E su tutto la netta sensazione, forse influenzata da quanto detto dall'ospite, che in fondo in fondo, i napoletani, quelli più veraci, esprimono una misconosciuta timidezza.

26 luglio 2012

autodiagnosi per un ginocchio sbarazzino

Dopo ben 6 giorni continui di scricchiolii, di pulsazioni, di liquidi in libera circolazione interna, di dolorini sulla parte e anche lì vicino, più giù, più su, di lato, da stasera il ginocchio tace. Dopo giorni di movimenti inconsulti per fare le scale nelle più disparate movenze da tetrapode ubriaco, stasera no, sono andato su e giù per gli scalini senza tanti problemi.
In questi giorni mi sono diagnosticato un po' di cose: rottura traumatica del menisco mediale, MA no mica mi si è gonfiato, mica mi è impedito il movimento per cui lesioni degenerative del menisco mediale, MA forse no, perché altrimenti non sarebbe passato il tutto, quindi infiammazione di tendini o di membrane, o altrimenti artriti o robe simili.
Scopertomi definitivamente ansioso, paranoico e pure ipocondriaco, sono, prima di svolazzare come una farfallina ballando sulle punte e piroettando in tutti i versi, alla ricerca di uno specialista. Più per rassicurazioni che altro. Accetterò tutti i consigli, MA l'ortopedico dovrà essere carino.

25 luglio 2012

a Livorno siamo ospitali con (guasi) tutti

Le voci del giorno riportano che quel posto, sito a circa 20 km a nord di Livorno, verrà inglobato nella nostra provincia. Tanti dubbi e perplessità sulla proposta governativa, poche invece le certezze.
Una di queste è la notoria ospitalità livornese. Essendo noi un guazzabuglio di genti di ogni risma e provenienza, l'apporto pisano farà avere alla nostra città quella giusta dose di nobiltà che mancava.
Visto da qui mi sento di scrivere che, finendo davvero le cose per come sono annunciate in questo momento, alla fine vedrete che tutto si sistemerà.
Più o meno.
Dopo le barricate in Borgo Stretto a forza di gao gao, le manifestazioni degli antagonisti a Shangai a forza di boia dè, le tensioni agli uffici della motorizzazione alla consegna delle targhe automobilistiche con la sigla LI ai pisani, le proteste del comitato 21-dicembre-2012-fuori-i-pisani-da-Livorno, quelle del comitato concorrente 21-12-2012-oh-maya-vedete-di-levarvi-da-treppassi, dopo qualche settimana passata così, senza neanche più potersi prendere quelle 6 ore di pausa per andare al mare, vedrete che poi tutto tornerà nella norma.
La situazione sarà più incandescente solo in un posto: proprio alla Provincia di Livorno. Le incomprensioni tra colleghi genereranno dapprima un sottobosco di piccole ripicche che, nonostante disposizioni, raccomandazioni e quant'altro, degenereranno in breve in vere battaglie campali.
Come l'impiegato livornese, nel cercare un contatto di (sigh) umanità col pisano che gli avranno affibbiato nel suo ufficio, potrà sopportare le risposte insulse all'invito "ovvia, ci si va a prende' un 5 e 5, ti va?" "...??? 10?" oppure "...???? ah, io lo so cos'è, è la cecìna, vero?"
Così più che a bastonate non potrà finire.
Il motto di tutti questi episodi sarà un evergreen:
sei un pisano
tifoso contadino
è triste il tuo destino
al mare vieni ad affogà
sei un pisano
e per colpa di gerbi
hai perso tutti i derby
e non lo puoi sopportà.
A chi di loro verranno crisi di nervi per le reiterate prese di mira dei colleghi autoctoni sarà rincarata la dose con qualche storciodi'ollo (it. storcio di collo) dato bene.
Stay tune.

16 luglio 2012

gli sponsor del silenzio olimpico

Questo tweet del nazionale di nuoto Gianluca Maglia mi ha ricordato una notizia di qualche settimana fa che avevo sepolto nella memoria. Con oggi infatti comincia il silenzio olimpico. In pratica i partecipanti alle olimpiadi, non ho capito se è una cosa imposta a tutti o è un'invenzione italiana, non potranno utilizzare i social network per tutta la durata delle olimpiadi anzi, mi correggo, visto che la cosa parte oggi già da dieci giorni prima.
A mio modo di vedere una nuova forma di censura. Sembra infatti che la cosa venga fatta per impedire di favorire il mondo delle scommesse o per evitare violazioni sui diritti d'immagine.
Sulla prima scusa, dato che un atleta di cosa vogliamo che twitti durante i suoi allenamenti se non del suo stato di forma, mi viene da pensare che chi può trarre i maggiori vantaggi su una mancanza di notizie dell'ultimo secondo sullo stato di forma di un atleta sia proprio il mondo delle scommesse.
Sulla seconda, come ogni volta che pubblichiamo qualcosa su internet, il problema è falso visto che non può ricadere se non su chi pubblica materiale riservato. A meno di non evitare a priori la pubblicazione di foto che possono dare fastidio agli sponsor. Che non hanno diritto a entrare sui campi di gara, ma che le olimpiadi sanno bene come influenzarle.
Secondo questi tweet della giornalista di skysport Lia Capizzi, queste regole sono state imposte dal Coni agli atleti, mentre a loro giornalisti direttamente dal Cio.
È prevista pure una multa da 10.000 € per chi viola con un tweet il divieto. Immagino che potrebbero essere destinati ai fondi per gli impianti sportivi, intendo quelli che non hanno goduto degli appalti da grandi opere come per i mondiali di nuoto a Roma.
Dunque veniamo a loro, gli sponsor dell'iniziativa.
Da parte italiana il principale è Intesa San Paolo. Quello tecnico è l'Emporio Armani. Quelli ufficiali Kinder, Fiat, True Italian. Partner ufficiali Procter & Gamble, Samsung, Edison. L'official carrier è Alitalia. I media partner sono La Gazzetta dello Sport e Radio Italia. Partner istituzionale il Ministero delle Politiche Agricole.
Lo so, per alcuni anch'io mi son chiesto: ecchec'incastra?!
Da parte Cio i partners olimpici sono Coca Cola, Acer, Atos, Dow, General Electric, McDonalds, Omega, Panasonic, Procter & Gamble, Samsung, Visa. E altri, ma di minore importanza.
Nel mio piccolo mondo c'è poco di loro e cercherò di diminuirlo ancor più. Solo tanti, ma proprio tanti piccoli mondi potranno fare qualcosa. Per ora dico solo che il mio euro non lo avranno. Spero che la somma totale aumenti.

15 luglio 2012

se l'aceto non è balsamico

L'aceto balsamico di Modena a marchio Fiorfiore Coop per me, che non sono mica un esperto, non è balsamico. È un ottimo aceto, per carità, decisamente migliore di molti altri ma non ho capito perché lo vendano col marchio Igp e soprattutto col nome balsamico.
Dice l'etichetta che è pure invecchiato ma non si sa da quanto tempo. Forse è questo, abituato ad aceti balsamici invecchiati anni e anni, non so distinguere un aceto balsamico(?) giovane da un aceto qualsiasi.
La prova definitiva l'ho avuta oggi a pranzo. La mia domenicale bistecca all'aceto balsamico sapeva di un buon gusto agro e nulla più.
Peccato. Lo avevo comprato convinto di aver fatto una buona scelta. Almeno la bottiglietta è carina, la conserverò per l'olio buono.

13 luglio 2012

il mantra delle fonti (ma è pur sempre pisano)

Avevo già scritto un post molto critico su Enrico Letta, ma poi prima di pubblicarlo mi è venuto in mente di cercare un po' di conferme alle fonti che avevo letto su twitter e su facebook. Sì, la frase sui voti meglio che vadano al Pdl che a Grillo l'ha detta, certo che letta nel suo contesto, cioè l'intera intervista, è depotenziata rispetto alle letture date in giro online.
Bisogna ripetersi tutte le volte il mantra: le fonti, andiamo alle fonti prima di aprire bocca.
Comunque questo, a 46 anni, non è capace di ironia e ciò la dice lunga su dove io lo possa collocare.

es. di capacità ironiche (tweet del 17 giugno 2012).

la ricerca del percorso sicuro

Contrariamente alle mie sane abitudini sono andato a fare la spesa all'ipercoop. Dopo un po' che vagavo tra centinaia di scaffali e miriadi di clienti mi è suonata in testa una vocina, perché non iniziare a ripetere mentalmente il giro che ogni sabato faccio alla mia cooppina a La Rosa? che poi tanto ina non è, quando venne costruita a fine anni '70 era il più grande supermercato che c'era in Italia da Livorno verso sud, ma questo è un altro discorso.
Nel tentativo di fare una spesa quasi adeguata ho pensato quindi di far finta di essere nel mio piccolo ma soprattutto conosciuto mondo. Ora, il problema di per sé è semplice, solo che trovare all'iper una distribuzione dei prodotti che in qualche maniera assomigli a quella della cooppina è da folli. Già con la prima cosa, entrando a La Rosa prendo il pane mentre all'iper si trova esattamente nel punto più lontano all'entrata, ho capito che no, il metodo di sopravvivenza mentale stava fallendo miseramente; ma poi è l'offerta in sé a spiazzarmi: avere una scelta per ciascun prodotto è una cosa, avere davanti agli occhi un esercito di 30 oli tutti differenti tra loro, tutti da controllare è un martirio. E poi nel bordello decido male e mi faccio prendere dalla smania di scappare. Ancora adesso son qui che mi chiedo cosa non ho comprato dei miei consueti acquisti settimanali.
L'unico punto di interesse è stata la novità di trovarmi tutte, e se dico tutte vuol dire tutte, le birre trappiste. Le sette fantastiche abbazie trappiste lì davanti a me coi loro prodotti più commerciali, cioè tutte le birre che producono per l'esterno delle loro mura. Ecco, ho rinunciato a prenderle tutte anche perché non disponevo del mio direttore di banca per l'accensione dell'apposito mutuo, certo che la sorpresa di trovarle è stata più che gradita.
Arrivato a casa, la contentezza di essere tornato in un ambiente a me favorevole mi ha trasformato, lo scrivo perché cose come questa succedono una volta ogni morte di papa, oh scusa ratzi non volevo, in un esperto pellettiere. La nuova cintura acquistata da poco, rivelatasi troppo lunga per il mio vitino da vespa, ehm, è stata presa, sfibbiata e accorciata per renderla della misura giusta. A volte mi sorprendo così, mi ritrovo a fare cose mai affrontate in vita mia e mi vengono una bellezza. Son soddisfazioni.

08 luglio 2012

la poco irrestistibile ascesa al consumismo moderno

Sono andato per la prima volta in vita mia all'Ikea, rigorosamente accompagnato da fedeli badanti che hanno cercato di rincuorarmi durante le mie irrisolvibili perplessità (ah, ma se prendo questa poltrona col suo cuscino il prezzo è minore della somma dei due articoli, con un altro cuscino il prezzo è la somma dei due? perché?). Telegraficamente:
1. la combinazione caldo fiorentino + aria condizionata svedese è stata devastante; mi sono consolato a non essere stato l'unico col mal di testa per quasi tutto il tempo; velo pietoso sui dolori reumatici alla schiena;
2. le polpette svedesi sono state bocciate senza appello, soprattutto dallo stomaco; la marmellatina ai mirtilli aveva un suo perché, la salsa all'arrosto non sapeva neanche lei cosa ci stesse a fare; la tortina al cioccolato, offerta del giorno, che ben mi son guardato dal prendere ma che comunque ho assaggiato conteneva un surrogato, ho detto tutto; alla fine del pranzo la trita e ritrita frase è uscita anche dalla mia bocca "ma un bel piatto di pasta al pomodoro no, eh?";
3. la concentrazione di bei ragazzi e begli uomini è stata da gaypride; yeeaah, evviva l'ikeeaah;
4. i primi acquisti all'Ikea della mente malata qui scrivente: plastis (per produrre il ghiaccio a forma di delfino, che farà tanto contenti i nipoti), bräda (il cuscino, non il piano rigido), benno (da anni sapevo di avere l'angolino giusto in salotto per questo porta dvd; la meraviglia dei badanti di cui sopra che, dopo il montaggio, hanno constatato l'esistenza di muri non dritti né in verticale né in orizzontale in casa mia, eh sì che ci saranno venuti centinaia di volte), poäng con annesso poggiapiedi (finalmente anch'io posso poängare).
Un post di cui si sentiva il bisogno.

05 luglio 2012

vado a mangiare le polpette

Sabato andrò, rigorosamente accompagnato da amici insegnanti di sostegno per le povere menti malate come la mia, per la prima volta in vita mia all'Ikea a Sesto Fiorentino.
Addirittura ci pranzeremo pure. Ovvio che sia appena stato a visitare il sito, o meglio la pagina dell'Ikea Food.
Che difficile decisione dovrò prendere: salmone o polpette?
Ricordo ancora quando lavoravo presso il precedente datore di lavoro che con un mia collega, nel consolarci che anche se le cose in ufficio andavano male avremmo trovato posto all'Ikea, ci eravamo già assegnati i compiti, lei a preparare le polpette, io sarei stato il perfetto addetto al salmone.
La poang è diventata overrated o la sua versione economica palesa un understatement fastidioso?
Certo che dove la piazzo in casa mia, dovrei buttare qualcosa, mah vedrò. Ora sfoglio il catalogo. Se me ne vengo con le candeline che qualcuno mi sopprima.
Yeeaah, vado all'Ikeeaah.

29 giugno 2012

le grida sterili e il futuro di una città

Tornando verso casa stasera, nel passare dall'Attias mi sono imbattuto in alcuni cellulari dei carabinieri. Son restato per un attimo perplesso poi ho capito che dietro stava per partire una manifestazione e le forze dell'ordine erano lì alla testa del corteo. Sono sceso dalla bici e per una cinquantina di metri ho proseguito sul marciapiede. Un centinaio di persone forse.
Mentre passavo hanno iniziato con un microfono e un impianto di amplificazione posto su un furgone a urlare uno slogan: fuori il PD da Livorno!
Mi sono sentito raggelare.
Mi reputo facente parte di quella sinistra che pretende che i propri rappresentanti eletti siano migliori. Mi ritrovo quindi spesso critico nei confronti di chi ho partecipato ad eleggere ma che non sta dando, secondo me, il meglio di sé stesso. Arrivo anch'io in alcuni momenti alla fase della critica senza un costrutto. Eppure al partito del no a prescindere, dell'esser contro a prescindere, io non mi ci sono mai iscritto. Ecco, i partecipanti al corteo di protesta erano questi qui, che da qualche anno vengono chiamati antagonisti. Ma al di là del nome è proprio l'approccio che li contraddistingue. Non fai qualcosa, è colpa tua; fai qualcosa, è colpa tua. Starsene lì a criticare, a protestare. E il pensiero? Oltre a tutte le colpe al Pd, cosa c'è?
Qui sono anni che la dirigenza del Pd, ma un po' in generale di tutto il centrosinistra, dimostra i propri limiti di visione e di capacità nel dare una svolta per pensare ad un nuovo futuro per questa nostra città. L'insofferenza di buona parte della cittadinanza pertanto c'è, è quotidiana, non è un fulmine a ciel sereno l'espressione di malumore.
La mia sorpresa di stasera è però stata quella di aver sentito quella frase qui, a Livorno.
Per due motivi: non ho mai sentito urlare una frase del genere neanche quando veniva Almirante a fare quei comizi provocatori. Non c'era il grido: fuori il Movimento sociale da Livorno. E non penso che il 2012 sia un momento storico peggiore rispetto agli anni '70. Stasera mi è sembrato quasi che, in quei pochi attimi per urlare quello slogan, si sia rotto il giocattolo della tolleranza che qui è da sempre stato uno degli elementi fondanti dell'essere livornese.
L'altro motivo è più contingente ma, forse, anche più beffardo. Il corteo si stava dirigendo verso la Camera di Commercio dove è in svolgimento la seconda giornata della conferenza programmatica del Pd cittadino. Cioè dove, dopo molti anni che non succedeva, il Pd discute insieme alla cittadinanza del nuovo futuro per la città. Conferenza programmatica organizzata da De Filicaia, segretario comunale del partito, cassaintegrato, e Ciampini, coordinatore della segreteria, due lauree e disoccupato.
Forse non arriveranno a nulla, ma loro ci stanno provando a dare un nuovo pensiero alla città. E io mi vanto di aver fatto sempre le scelte migliori. Stavolta poi è ancor più facile: io sostengo chi prova a riempire un teatro o una sala di teste che si aiutino a pensare, e non a chi cerca di svuotare di idee una città.

25 giugno 2012

un rullo d'arte, e qualcosa in più

Dopo attento ascolto, miei cari sacherlettori, il blog qui presente esprime il più profondo e sentito ringraziamento ai Sigur Rós per aver creato un bellissimo nuovo album, Valtari.
, o Fjögur píanó hanno passaggi talmente toccanti da intravedere altro oltre alla musica. Non per niente hanno due video ufficiali molto particolari, per chi apprezza l'arte visiva è sicuramente qualche minuto ben speso. Il curioso video di Ég anda vi darà, se già non le conoscevate, informazioni utili sulla manovra di Heimlich, e non mi chiedete perché, è già tanto se con google translate trovo dei mezzi significati ai loro titoli. La prima versione del 2011, allora chiamata col curioso nome di Luppulagio, la preferivo all'appena pubblicata Varðeldur per un suono nettamente più pulito, ma tant'è, me ne farò una ragione.
Ci sono però due pezzi, Varúð e Dauðalogn, ai quali non posso pensare se non che sia arte allo stato puro. Il primo è già accompagnato da un bel video, il secondo -che per ora linko solo per l'ascolto- spero vivamente sia il prossimo video che pubblicheranno, così dice il sito ufficiale, col 2 di luglio.
Ecco, questi due pezzi sono per me, se riesco ad esprimermi, la sublimazione nella bellezza della parola vulnerabile. Una delle condizioni migliori per mettersi all'ascolto della loro musica.
Sappiate che mi son preso l'ennesima, stupenda, maglietta.
Scrivo cose del genere e non ho ancora comprato il biglietto per il concerto di Villafranca di Verona di domenica 2 settembre.

23 giugno 2012

a Leonardo andò decisamente meglio

Nel giorno del centenario della nascita di Alan Turing il mio pensiero è andato a Leonardo da Vinci.
Decisamente più fortunato il secondo essendo vissuto nel '500, periodo più aperto del '900.

11 giugno 2012

questo pride che non si affievolisce mai

La festa del gaypride quest'anno ha goduto delle belle decisioni prese dai suoi organizzatori. La prima che nonostante il terremoto comunque si continuasse, la seconda di eliminare i carri (che non ho mai capito perché li chiamino così visto che sono veri e propri tir) e devolvere le spese per questi in fondi per la ricostruzione, e la terza che ha visto aggiungere nel programma le iniziative di raccolta fondi, sempre per le zone terremotate.
Sono passato dapprima in piazza Maggiore dove sapevo esserci dei banchetti con la vendita diretta del parmigiano "ammaccato". Quando sono arrivato era già finito, in due ore lo avevano dato via tutto. Ecco, e a me niente? No. Se vuoi c'è del pane di Ferrara, altro prodotto tipico. Che per me, di tipico quel pane lì è che proprio non lo concepisco, né come forma né come gusto. È altro dai, non è pane.
Doveva piovere e invece c'era il sole. Già l'inizio era stato promettente. Tantissima gente che, per la prima volta, è stata l'unica protagonista. Eh sì, è stato il mio primo gaypride senza carri. Ora, dopo questo Bologna Pride 2012, so che è possibile anche un altro pride, più centrato sull'iniziativa di gruppi più piccoli e che dà, di conseguenza, più visibilità alla grande massa dei partecipanti. Le bande presenti sono state molto brave e coinvolgenti, vero trait d'union per tutta la parata. Pure Bologna, dopo l'accoglienza un po' freddina del 2008, è stata partecipativa.
Io, come ho scritto in qualche tweet, così tanta gente non l'avevo mai vista tranne, ovviamente, allo storico pride di Roma 2000. Mi son trovato all'angolo tra via Marconi e via dei Mille, e poco più avanti tra questa e via dell'Indipendenza ed entrambe le volte ho visto in due direzioni gente a non finire.
Sono pertanto rimasto molto sorpreso questa mattina nel leggere in giro le stime che parlavano di una partecipazione di 30.000 persone, visto soprattutto che non erano provenienti dalla questura. Io avrò pure preso un abbaglio, ma anche chi ha riportato questo dato.
Ho fatto un po' di foto. Le sto caricando poche alla volta perciò tornate a vederle.

09 giugno 2012

al Bologna Pride

Oh, io oggi pomeriggio sarò al Bologna Pride. La lobby gay colpirà ancora: scappa Giovanarda! Yeppa yeppa yeah.

05 giugno 2012

ognuno ha gli amici che si merita

Oggi, compleanno del mio migliore amico, vengo chiamato da lui al telefono.
Rimasto un po' basito dalla situazione dell'avergli fatto gli auguri durante la sua telefonata, e non mia, mi ha sorpreso ancor di più per il motivo della stessa.
Era per avvisarmi che, tante volte stessi per partire per andare a cena da lui, restassi a casa perché quest'anno non fa niente.
È stata la prima volta che mi chiamano per dirmi che non c'è una festa alla quale tra l'altro nessuno mi aveva invitato.

30 maggio 2012

la soluzione per il Bologna Pride 2012

Dalle voci che si rincorrevano fin da ieri sull'annullamento del Gaypride di sabato 9 giugno a Bologna a causa del terremoto e soprattutto per un, a mio parere, malpensato rispetto nei confronti dei morti, oggi si è invece arrivati ad una soluzione che mi vede d'accordo.
La parata si farà senza i carri, la musica la faranno le bande presenti e il corteo si trasformerà in una macchina di solidarietà. Senza dubbio sono, per ora, solo parole ma che nel leggerle mi hanno fatto molto piacere. Una ragione in più per esserci.
Il resto sul sito del Bologna Pride 2012.

29 maggio 2012

lo psicodramma delle ore 9

Le reazioni di alcuni a volte mi fanno venire il dubbio se esista per me un'appartenenza ad una differente specie.

Stamattina della scossa delle ore 9 ho sentito solo il boato, come un camion che passa, ma non l'ondulazione; stavo entrando in bagno per rinfrescarmi un po'. Una volta uscito ho notato una certa agitazione. Qualche collega era fermo al portone, altri che scendendo dai piani alti un po' turbati che mi dicevano della scossa. Come la volta scorsa ad inizio anno, non ho sentito niente, o meglio ho fatto mente locale dopo che quel rumore di camion era in realtà il boato del sisma.
Dopo qualche minuto è arrivata la mia collega che abita fuori città. Aveva sentito della scossa alla radio.
ODDIO È SUCCESSO UN MACELLO!!! A GENOVA! A LA SPEZIA! A PISA!! Lacrime agli occhi a contorno del tutto.
Io avevo già iniziato a curiosare su internet ma di Liguria e Toscana proprio non avevo trovato nulla. L'Ingv non dava ancora nessun dato. Il sito dell'Ansa era giù. L'Usgs americano, dopo aver tribolato non poco per trovare una pagina interna che fosse utile, ha dato finalmente l'avviso, magnitudo 5.8. In quel momento anche l'Ingv: magnitudo locale 5.8. Curiosa coincidenza dei dati. Mi sono spostato sulle homepage dei giornali. Sul corriere e su repubblica si accennava ad una magnitudo 5.9. E iniziavano a pubblicare i primi brevi stralci di notizie.
D'un tratto è arrivata la responsabile annunciando la scala Richter da 5.9!!! Chiaramente il fatto che l'Ingv e l'Usgs avessero pubblicato una magnitudo da 5.8 è stato da subito catalogato dai suoi pochi e malfunzionanti neuroni quale disturbo al verbo che stava portando.
Andando poco dopo nella stanza della mia collega ancora scossa, ho riportato che sul corriere stavano parlando di Bologna dove alcuni negozi erano stati evacuati.
ODDIOO, I NEGOZI EVACUATIII!!
Sì, appunto. Quindi le persone hanno avuto tutto il tempo di uscire.
Ah!!!
Seppur destata da quell'attimo di consapevolezza è passato nel suo sguardo anche un lampo di disprezzo.
Pochi minuti ancora e la responsabile disquisiva, con malcelato fastidio, sull'inutilità in queste situazioni degli eroi, che anzi sono controproducenti perché danno un esempio sbagliato mentre conta solo la fuga.
Quella mezz'oretta è stata, come corollario della storia, da molti passata ai cellulari, ovviamente coi segnali molto deboli.

Interno ufficio. Alcuni sentono la scossa, altri no. Alcuni cercano di informarsi, altri no. Alcuni, proprio perché non c'è motivo di preoccupazione diretta cercano di ragionare, altri proprio perché non c'è motivo di preoccupazione diretta necessitano di sragionare.
La mia vera preoccupazione è a questo punto un'altra: semmai arrivasse un vero terremoto a Livorno quando sarò in ufficio, dovrò guardarmi dalla mobilia, dai soffitti e dai muri oppure dal più pericoloso isterismo già dimostrato dai miei colleghi?

25 maggio 2012

buon towel day

Per pochi minuti arrivo in tempo.
Buon towel day dunque. E la foto no, non l'ho fatta e non ne ho intenzione, anche perché senza dimostro di essere più cialtrone.

20 maggio 2012

i soliti calcoli della magnitudo italiana

Terremoto in Emilia Romagna di oggi.
Cerco di essere sintetico. Per frasi più approfondite e, forse, più sconnesse, rimando in fondo al post.

USGS, il servizio geologico statunitense, pubblica il dato della scossa principale alle ore 2:03:52 (UTC): Magnitudo 6.0.
INGV, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, pubblica il dato della scossa principale alle ore 2:03:52 (UTC): Magnitudo 5.9.
Il terremoto dunque è lo stesso. Eppure le misurazioni della magnitudo sono differenti.
A leggere bene nelle due pagine linkate i due istituti parlano di due cose in realtà differenti: l'Usgs non dà indicazioni particolari, il simbolo usato è M = magnitudo, mentre l'Ingv usa Ml = magnitudo locale.
La magnitudo locale è la conosciuta, almeno di nome, scala Richter.
La magnitudo usata dall'Usgs è quella chiamata brevemente magnitudo momento, o per intero magnitudo del momento sismico.
La seconda è un deciso perfezionamento della prima. L'Usgs pubblica sul suo sito anche la policy che utilizza per la scala. Hanno introdotto questo documento di riferimento 10 anni fa, anche se utilizzano le misurazioni in magnitudo momento da molti più anni.

Pensavo di averne già scritto qui sul blog delle differenze tra le due magnitudo e che qui in Italia usiamo la vecchia misurazione, in riferimento soprattutto al terremoto de L'Aquila dell'aprile 2009, ma non ho trovato nulla. Forse me lo sarò sognato.
La questione potrebbe sembrare di lana caprina per chiunque non sia un sismologo ma in realtà c'è un elemento di notevole interesse.
Anche per il terremo de L'Aquila l'Ingv parlò di magnitudo locale 5.9. Mentre l'USGS parlò di magnitudo 6.3. La differenza allora fu decisamente molto più ampia del terremoto odierno.
In Italia, seppure in questo periodo ci stia pensando il governo Monti a togliere tutto, i danni per le calamità naturali sono pagati dallo Stato. Ma a certe condizioni: per i terremoti infatti è proprio la magnitudo 6.0 a fare da spartiacque tra il risarcimento completo e quello parziale.
Indovinate di quale tipo di magnitudo parla la legge italiana?

08 maggio 2012

i peti vengono dal culo

Così si è espresso ieri il nipotino neanche 3enne alla nonna, parlando con un tono malizioso che stride in bocca ad un bimbo. Glielo ha detto il fratellino più grande, quella teppa.

Questa frase di mio nipote mi è venuta in mente dopo aver letto l'articolo pubblicato oggi su Current Biology dal titolo "Could methane produced by sauropod dinosaurs have helped drive Mesozoic climate warmth?" che tradotto fa più o meno un "Può il metano prodotto dai sauropodi aver causato il riscaldamento climatico del Mesozoico?", che detta così potrebbe essere catalogata tra le cose di scarso interesse, ma riportata in altro modo, come ho letto, effettivamente richiama una certa dose di attenzione "Riscaldamento climatico nella preistoria, per gli scienziati fu causato dalla flatulenza dei dinosauri".
Ad una veloce lettura dell'articolo sono seguite le mie grasse risate. Poi, nella ricerca di fonti attendibili per cercare di comprendere come smontarlo, mi sono invece imbattuto in elementi che mi hanno più portato a pensare che i tre estensori non abbiano del tutto sbagliato metodo di analisi.
Dapprima mi son chiesto chi fossero i tre ricercatori. Verificato che di geologia ne dovrebbero sapere, la cosa infatti non è così scontata visto che in tanti si mettono a parlare di paleontologia avendo back- (e pure front-) -ground del tutto distanti, ho cercato di verificarne le fonti. A mio parere la fonte più importante tra quelle citate nell'articolo è lo studio pubblicato due anni fa su Historical Biology intitolato Giants on the landscape: modelling the abundance of megaherbivorous dinosaurs of the Morrison Formation. Un pippone pieno zeppo di numeri e parole, eppure redatto con un costrutto comprensibile ai più: capire quale modello di distribuzione avevano, con riferimenti alle loro dimensioni, i dinosauri erbivori in quella che sarebbe diventata l'attuale America settentrionale.
Nel pippone linkato, per il quale lo so che non smetterete mai di ringraziarmi, stanno forse alcuni punti deboli che potrebbero inficiare il successivo studio sulle 'flatulenze dei dinosauri'.
Infatti la Morrison formation, e meno male che c'è pure la pagina italiana su wikipedia, risale al tardo Giurassico, un periodo troppo precoce per sostenere il non detto della ricerca: l'estinzione dei dinosauri. Trasformando in battuta quanto voglio dire, significherebbe che almeno dalla deposizione della Morrison formation fino all'estinzione dei dinosauri alla fine del Cretaceo i grandi sauropodi avrebbero scorreggiato per 90 milioni di anni di fila, producendo una quantità di metano insostenibile per il clima di qualsiasi pianeta. A me pare esagerato, sicuramente anche in alcune delle loro culture si svilupparono per così dire delle morali puritane che trasformarono la sana pratica evacuativa in stigma sociale.
Altro punto probabilmente debole è rappresentato dalle correlazioni tra densità delle popolazioni dei sauropodi nel tardo Giurassico e quelle degli erbivori attuali africani. Se la Morrison formation nel Nord America dà indicazioni che il clima fosse lì all'epoca paragonabile alle praterie e savane africane odierne, non c'è però nessun accenno, o almeno io non lo ho trovato, sulla vegetazione o ancora meglio sull'apporto calorico delle due vegetazioni. Quindi danno per scontato che le due vegetazioni portassero simili apporti calorici agli animali erbivori.
Vero? Potrebbe esserlo davvero, non fosse che nel record della vita sulla Terra registriamo nel Cretaceo la diffusione rapida delle angiosperme, un cambiamento nel mondo vegetale forse senza precedenti. Da qui mi viene il dubbio che le stime sulle densità delle popolazioni siano risultate essere troppo generose. Insomma, sarebbe il caso di rivedere il numero di scurreggioni coinvolto.
Il tempo, e altre ricerche, ci diranno come considerare l'ipotesi di cui ho scritto.

Nel dare quel titolo al post paleso il mio subdolo tentativo per farvi leggere un po' di paleontologia, ché altrimenti manco sapreste cos'è, perché purtroppo solo boiate come il mio titolo, o come il film Jurassic Park, vi attraggono, non le argomentazioni scientifiche.
Ed ora che siete stati raggirati, buona continuazione di serata.

06 maggio 2012

la storia dei Quattro Coronati

In una giornata, quella di sabato 28 aprile, in cui il mio cicerone romano mi ha -come è uso fare durante le mie puntate nella capitale- scorrazzato per chiese (tanto a Roma ce ne è un fottio, non siamo ancora arrivati a metà, pur sembrando dei novelli woitilacci che se le faranno tutte queste chiese) sempre piene di festanti (?!) ospiti di matrimoni appena finiti di celebrare o con la sposa in arrivo a bordo di una bianchina, ecco che sorprendentemente ne abbiamo trovata una priva di sposi e annessi invitati.
Casualmente arrivati in via Capo d'Africa, dalle parti del Colosseo, l'attenzione viene catturata dal bastione posto in fondo alla strada. Chissà cos'è, chissà se ci si può entrare. Fatta una salitina niente male per sgranchirsi le giunture, eccoci davanti a questa specie di fortezza. Uno, due chiostri, la chiesa bellina e con la classica frescura che ti aspetti.
Volendo il mio consiglio, la chiesa si presta bene a celebrarvi matrimoni. Sarà la mia natura di bastian contrari ma nel giorno in cui tutte le altre erano occupate ecco che solo per questa vi darei il mio consiglio. Qui alcune foto del vostro SF.

Ed ora, per la serie "le allegre vite dei santi", una breve illustrazione di chi siano e cosa abbiano fatto questi santi quattro coronati. Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio erano degli scalpellini cristiani vissuti ai tempi di Diocleziano. Quest'ultimo, antipatico fino al midollo, se ne andò a comprare del marmo per i suoi palazzi (anche allora non ci si fidava degli architetti) in Pannonia, che oggi chiamiamo Ungheria, Austria, Croazia, Slovenia (poi dice uno non si deve rifare al passato... un'unica regione al posto di quattro), e incontrando questi scalpellini ordinò loro, nel senso di dare una commessa di lavoro, di scolpire un'effigie del dio Esculapio.
I quattro, affatto commossi dalla richiesta e per nulla avvolti dall'aurea mistica dell'esculapio (qui alle mie latitudini il suo richiamo ha precisi connotati pregni di positività), ricorsero alla classica scusa de "la nostra religione non ci permette di ...", per cui vennero dapprima flagellati per convincerli con le buone ad abiurare il cristianesimo. In seguito venne ordinata, stavolta nel senso di imporre, la loro morte tramite inserimento in casse di piombo e conseguente getto delle stesse in un fiume.
A margine, pure un altro -tale Simpliciano- fu condannato a morte perché cercò di recuperarne le salme. Tutti e cinque sono diventati protettori dei muratori, ma solo ai primi quattro è stata intitolata la basilica che ho visitato. E questo non fu affatto sportivo.

01 maggio 2012

salvaiciclisti - la manifestazione del 28 aprile

La bella iniziativa del gruppo #salvaiciclisti ha potuto godere di una bellissima giornata e di una bella folla che ha fatto contorno a quello che era e sarà in futuro il fatto principale: finalmente in Italia si inizia a parlare di una diversa mobilità urbana, pensata per i ciclisti ed i pedoni.
Tanta gente, tante biciclette, tanto spirito giovanile. Per un bel post rimando volentieri a quello di Marmaz che raccontare lo sa fare meglio di me.
È stata una meravigliosa passeggiata in mezzo a tanta bella gente. Perché sì m'è toccato camminare, gli amici che mi ritrovo a Roma non hanno bici funzionanti da prestare. Vai a sapere cosa ci fanno, io la mia Bianchi sciagattata insisto ad usarla nonostante ogni tot perda qualche pezzo. Però ci sono, rispondono alle mie email di esortazione e mi ci accompagnano pure.
Sia chiaro, ci sono state pure cose che non hanno funzionato. Il sistema di amplificazione è stato ampiamente sottodimensionato. Non sentivo bene pure quando ci eravamo avvicinati.
E ancora altro. Me lo faceva notare il cicerone de noantri, dove noantri siamo i cialtroni foresti, e il cicerone è quello che ha l'inflessione della parlata leggermente tendente alla lingua di Trilussa. Diceva infatti, mentre ci avvicinavamo lentamente al cuore della folla, che più che una manifestazione sulla mobilità si stava trasformando in una manifestazione nazionale dell'immobilità. Tutti fermi tutti bloccati e incastrati.
Bell'ossimoro, ho pensato, qui si dà il là alla lobby automobilistica, prenderanno a spunto questo ingorgo di ruote e manubri per dimostrare che negli ingorghi di auto si sta più larghi.
Eppure in quel marasma ho visto gente che riusciva a spostare lievemente la bici senza farla mai urtare contro qualcuno o qualcosa. Io avrei portato via caviglie polpacci stinchi con ruota anteriore, pedali e pure ruota posteriore. E se non credete che sia possibile è perché non mi avete mai visto quando, anni fa che potevamo mettere le bici nell'androne di casa, con tutte le attenzioni del caso andavo immancabilmente a strusciare in più punti e a diverse altezze il portone di casa, sverniciandone un po' per volta il legno.
Molte belle persone. Intendendo che andare in bici fa bene, ti fa diventare più bello. Mi dicono che il livello delle ragazze era decisamente alto, non so, mi fido. Fidatevi di me quando dico che sicuramente lo era quello degli uomini, madonna se lo era. Un po' di foto della giornata.

29 aprile 2012

la sacher ventilata

Vengo a sapere che il forno aveva pure il programma pasticceria. Ventilato sì ma col programma.
È stata, che io ricordi, la seconda sachertorte preparata interamente fuori dalla mia casetta. La prima, ricordano le cronache della prima repubblica, fu creata, con infinita meraviglia delle mie zie e di mia madre per la concessione della cucina a loro da sempre negata, a casa di mia nonna nei primi anni '90.
Insomma, la sfida della ventilazione era una cosa che non avevo ancora avuto occasione di affrontare. Per me una novità assoluta, viaggio ancora con un vecchio forno elettrico e so che, quando tirerà le cuoia, sarò costretto a reinventarmi.
Due cose su tutte: sì, la ventilazione fa quello che dice, distribuisce il calore per bene e infatti l'impasto si è lentamente alzato quasi fosse un disco perfettamente piatto. E no, per ora la ventilazione mi ha fatto toppare sui tempi di cottura ma soprattutto sulla giusta temperatura per una perfetta lievitazione.
Non ne sono restato soddisfatto ma nel giro di 20 minuti ne ho vista comunque svoltolare via sotto i miei occhi la prima metà.
Tanto c'era pure il secondo dolce. Il dessert è stato garantito.
I bucatini all'amatriciana erano notevoli. Pure l'orsetto di maiale ha riscosso un certo successo.

25 aprile 2012

i treni carri bestiame toscani del 25 aprile 2012

Oggi, nell'andare verso l'appuntamento ormai tradizionale del 25 aprile a Pistoia, ho trovato sui treni dell'andata e del ritorno delle situazioni per me nuove.
Stavolta mi son mosso passando da Firenze. Sia col treno delle 9.06 da Livorno sia col treno delle 17.34 da Rifredi ho fatto dei viaggi allucinanti. Vagoni pieni zeppi, passeggeri in ogni dove, e le sardine in scatola che si schernivano di noi ballando. Due viaggi al limite dell'allucinante. I treni puntuali. C'è spazio per migliorare.
Con l'esclusione dello scorso anno per cause di forza maggiore, il 25 aprile in treno è una cosa da me già sperimentata molte volte, e sempre sulle stesse tratte. Mai una volta che abbia visto degli affollamenti del genere, e sì che di gente che si sposta ce ne è sempre stata.

Due considerazioni.
La prima è che qui in Italia la composizione dei convogli ferroviari è fissa. I treni Livorno - Firenze, tranne eccezioni, hanno sei vagoni. Che sia quello delle 6.30, o delle 23 sei vagoni hai a disposizione. Molti viaggiano vuoti, altri strapieni. Se quello delle 8.11 è invece più lungo perché viaggia nell'orario di punta per i pendolari, e stai tranquillo che lo avrai sempre così, anche il 1 gennaio. Non so se sia questione impossibile da affrontare o se sia difficile da organizzare, quindi impossibile perché organizzare è verbo sconosciuto a queste latitudini, ma non viene mai in mente a nessuno che i treni potrebbero essere composti in base alle affluenze stimate di viaggiatori?
O, se questo è impossibile, visto che ormai sono ridotte ad un numero esiguo le stazioni che hanno o fungono da depositi - è così impossibile iniziare anche col traffico locale un sistema di prenotazioni, almeno per i convogli che viaggiano al di fuori degli orari dei pendolari?
Mi sa che la situazione possa essere, al solito aggiungo, beffarda. E cioè che qualcuno ci abbia già pensato, e chissà da quanto; la certezza però sta in un altro elemento, e cioè che per inedia, inefficienza, accidia, chiamatela come volete, questo qualcuno si sia trovato davanti al classico muro di gomma. E poi signora mia, i dirigenti -quelli che contano- le devono pensare loro queste cose, guai altrimenti, che non lo sapeva?
La seconda considerazione è più spicciola. Inizia a costare tanto, troppo, spostarsi in macchina, vero?

23 aprile 2012

veni vidi bici - endorsement

Mi chiedo se sia già il momento per fare l'endorsement ufficiale per la manifestazione di sabato prossimo, 28 aprile, ai Fori Imperiali a Roma: Veni Vidi Bici - Salva i ciclisti (città a misura di bicicletta).
Intanto faccio notare che per la prima volta, credo, su questo blog viene scritta la parola endorsement. E vi ci scrivo pure la traduzione, che l'ho messa a senso e pazienza se mi son sbagliato: ... approvazione, adesione. Toh, c'ho visto giusto; oddio, può essere usata pure per girata. Vabbè, fine divagazione.
Insomma, tutto per dire che a Roma, alla manifestazione sulla mobilità ciclistica ci andrò ma sarò a piedi. Quei gran cialtroni dei miei amici hanno pensato bene di romperle, di lasciarle inutilizzate per anni e così via, povere bicilettine. Però vengono pure loro e io, si sa, mi accontento. Ai Fori Imperiali dunque, dalle 15 alle 18!
Il sito Salvaiciclisti vi dirà tutto quello che c'è da sapere e che, neanche se lo cercherete per bene, non troverete qui.
Dico solo che se non si è mai provata la sensazione, nel girare per le nostre città, che sia arrivato un punto di non ritorno e che sia necessario un cambiamento del paradigma della mobilità urbana, non saranno di certo le soluzioni proposte da questa iniziativa ad invogliare chi non vuole cambiare. Potrete restare chiusi nelle vostre auto per due ore in più al giorno di quanto già non vi succeda, ma resterete soli coi vostri lamenti.
Curioso che in Olanda, durante la crisi petrolifera dei primi anni '70, successe quello che mi augurerei per le nostre città. La situazione è simile, un'occasione forse irripetibile.

22 aprile 2012

i consigli cioccolatieri #17

Quest'anno, per la prima volta da tempo immemore, non mi ero comprato nessun uovo di pasqua. Poi me ne hanno regalato uno, anzi due.

Il primo ad arrivare da parte dei miei che ne hanno fatta una scorta per i nipoti, quello che avrei comprato senza alcun dubbio visto ormai l'abbonamento sottoscritto anni fa, è quello fondente al 60% a marchio Solidal Coop. Aromatico, buon compromesso tra palato e portafoglio. Una certezza anche per le sorprese: delle cazzatine immonde prodotte da varie cooperative sparse per il mondo. Io le conservo, poi quando qualcuno di simpatico mi viene a trovare in genere gliele rifilo.

Il secondo ad arrivare è stato per opera dell'amico F e la sua degna compagna C, che da due anni si son messi in testa che sì mi devono regalare un uovo di cioccolato.
Fondentenero Novi al 72%. Una sorpresa, visto soprattutto il fatto che compro spesso le tavolette di cioccolato fondente Novi al 72%. Non ho capito se hanno variato la qualità del cacao o se nell'uovo di pasqua mettono insieme agli ingredienti classici qualche additivo per dare un gusto più pieno. Dico solo che un uovo di cioccolato così pieno di poesia non lo avevo ancora mangiato. Nella serie dei consigli cioccolatieri non ho mai usato una scala di valori ma solo espresso dei giudizi. Nel caso, quest'uovo ne occuperebbe finora senz'altro il gradino più alto.

21 aprile 2012

quei 5 minuti che cambiano tutto

Avete presente quei momenti in cui con solo un abbozzo di idea nella testa si inizia comunque a fare qualcosa con entusiasmo? Ad es. a me succede spesso quando devo farmi venire delle idee per cucinare.
In un battibaleno, invece della triste schiacciata con prosciutto e fiordilatte che mi accingevo a preparare per cena, ho messo su una torta salata. Ho preso la pasta sfoglia che avevo nel frigo, verdurine surgelate, quel prosciutto, quel fiordilatte, altri formaggi e via a rimestare con uova, pan grattato, noce moscata. E in 10 minuti tutto era in forno.
Mi son messo a fare altro e son tornato in cucina poco fa a mettere a posto. Gli scarti delle verdure nell'umido, l'involucro della pasta sfoglia nella plastica... ma guarda bellina questa crostata che propongono quale buon utilizzo della pasta sfoglia, vediamo anche la seconda ricetta che sarà senz'altro una torta salata... una torta alla frutta... leggo meglio l'involucro: confezione di pasta frolla.
Ecco ora è ancora lì in forno, sta quasi per finire di cuocere. Nuove frontiere dell'alta cucina.
E poi di sale ce ne ho messo poco.

14 aprile 2012

e ad aprile il pancarré tornò

E la mafia del pancarré fu, evidentemente, sconfitta.
Eh sì, dopo ben sette mesi di assenza sugli scaffali della cooppe è tornato ad esserci, anche se in quantità limitate, il pancarré a marchio coop.
Chissà quali traversie sono accadute in tutto questo tempo, chissà quali trattative segrete tra mafia del pancarré e Stato ci sono state, chissà con quali grani, con quali farine sono ora prodotte le fette di pancarré a marchio coop. Sarà stata sconfitta la mafia russa del grano ucraino e kazako? Sarà stato utilizzato il pregiatissimo grano antartico e, quindi, la coop si sta svenando per calmierare il prezzo? Per ora non è dato saperlo. Godiamoci pertanto, prima di sapere quale patto col diavolo sia stato stipulato, questo ritorno. E urliamo tutti in coro: a me un toast!!!

13 aprile 2012

e neanche una volta la famosa canzoncina

Esprimo la mia meraviglia. Nel corso dell'intera giornata di ieri nessuno, ma proprio nessuno, mi ha fatto la classica battuta. Non so se esserne preoccupato o se rallegrarmi per la serietà dimostrata.
E ora, sfatando l'alone di saggezza e serietà che permea da sempre la mia modesta persona, la canzoncina ve la propino io. Seguitene il testo e dondolatevi.




Nella cantina di un palazzone
tutti i gattini senza padrone
organizzarono una riunione
per precisare la situazione.

Quarantaquattro gatti,
in fila per sei col resto di due,
si unirono compatti,
in fila per sei col resto di due,
coi baffi allineati,
in fila per sei col resto di due,
le code attorcigliate,
in fila per sei col resto di due.

Sei per sette quarantadue,
più due quarantaquattro!

Loro chiedevano a tutti i bambini,
che sono amici di tutti i gattini,
un pasto al giorno e all'occasione,
poter dormire sulle poltrone!

Quarantaquattro gatti,
in fila per sei col resto di due,
si unirono compatti,
in fila per sei col resto di due,
coi baffi allineati,
in fila per sei col resto di due,
le code attorcigliate,
in fila per sei col resto di due.

Sei per sette quarantadue,
più due quarantaquattro!

Naturalmente tutti i bambini
tutte le code potevan tirare
ogni momento e a loro piacere,
con tutti quanti giocherellare.

Quarantaquattro gatti,
in fila  per sei col resto di due,
si unirono compatti,
in fila  per sei col resto di due,
coi baffi allineati,
in fila  per sei col resto di due,
le code attorcigliate,
in fila  per sei col resto di due.

Sei per sette quarantadue,
più due quarantaquattro!

Quando alla fine della riunione
fu definita la situazione
andò in giardino tutto il plotone
di quei gattini senza padrone.

Quarantaquattro gatti,
in fila  per sei col resto di due,
si unirono compatti,
in fila  per sei col resto di due,
coi baffi allineati,
in fila  per sei col resto di due,
le code attorcigliate,
in fila  per sei col resto di due.

Sei per sette quarantadue,
più due quarantaquattro!

04 aprile 2012

a long long time ago

È che mi sono messo a riguardare Longtime companion (in italiano un insolito Che mi dici di Willy?) e mi è venuta così la voglia di googlare. Un pezzo di storia, trovato in un attimo facendo la ricerca per data.
Correva l'anno 1981; il 3 luglio il New York Times pubblicava questo articolo. Quanta strada da allora.