La rielezione di Napolitano alla Presidenza della Repubblica apre uno scenario originale e per niente salutare alla democrazia italiana. La prima carica dello Stato trasformerà il suo ruolo di garanzia in un qualcosa di diverso, un ruolo ambito non più a fine vita politica ma da potersi perpetuare.
La mia felicità di aver visto Napolitano eletto nel 2006 è finita un'ora fa quando ho saputo della sua disponibilità a farsi rieleggere.
Questa ma anche altre decisioni sue e di altri, fatte in nome e per interesse del Paese quando il tutto si riduce a qualche centinaio di esponenti politici e il non aver saputo cogliere il bisogno di rinnovamento da parte dei grandi elettori e, a questo punto, anche di Napolitano, porterà ad altre rotture con il resto dei cittadini italiani. Il tutto per perpetuare cosa e chi? La generazione dei 60/70enni?
Curioso che in troppi, vedendo le difficoltà di trovare accordi siano andati a cercare soluzioni verso un 88enni e non verso le generazioni più giovani, le uniche che saranno condizionate in pieno dalle scelte come quella che sarà compiuta tra poco e che le pagheranno in pieno, in termini di tenuta democratica di questa società.
1 commento:
Sono sgomenta. E' uno schifo.
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