28 agosto 2011

È così bello parlare a vanvera

Ho colpevolmente tenuto sul mio comodino per circa un anno il libro "Tremonti, istruzioni per il disuso". Stamattina ho concluso la sua lettura. Gli autori sono gli stessi del blog noisefromamerika, che già da tempo linko qui sulla destra.
In parte cose risapute, in parte no almeno per me, ma su tutto la semplicità nello smontare il falso profeta dell'economia italiana.
Perché il concetto è semplice: per parlare per bene di economia occorrono gli economisti; come per parlare bene di scienza occorrono gli scienziati. Il concetto è semplice solo se non si guarda in casa nostra perché qui, qualsiasi sia l'argomento, è il politico che parla. E spesso lo fa a vanvera.
Ne consiglio vivamente la lettura.

27 agosto 2011

le opportune scelte nel cerchiare i diversi

Anche se per ora google+ non pare abbia preso molto, al di là dei numeri che vengono comunicati, praticamente ogni giorno vengo aggiunto nei contatti, che lì si chiamano cerchie, di qualcuno.
Gente per lo più sconosciuta. Curioso sempre nei loro profili ma, in tutta sincerità, contraccambio in misura nettamente inferiore, diciamo 1 a 10.
Quello che un paio di volte in questa settimana mi ha colpito è che sono stato linkato anche da gente che nel proprio profilo ha pubblicato frasi, battute e quant'altro, omofobe.
Sì perché il fare una battuta per affermare la propria eterosessualità mettendola in contrapposizione con l'incertezza -manco il diritto a venire riconosciuto per gay- della sessualità altrui, quasi che uno dovesse convincersene da solo prima ancora che convincere gli altri che lui no, è etero, per me si chiama omofobia. Se della peggiore o migliore specie non importa.
Ma allora mi chiedo perché gente così mi inserisca nei propri contatti. Forse è perché ho scritto molto poco sul profilo? O forse è perché mentre sono troppo presi dal vedersi esteriormente non riescono a comprendere il semplice fatto che i gay sono lì tra loro anzi, sono andati addirittura loro a linkarli.
Per ovviare alle loro cecità ho da poco modificato la frase del profilo aggiungendo un disclaimer.
Always the same chaltrons [disclaimer: lo scrivo qui, forse potrà servire almeno per chi sa leggere. Qui, tra l'altro, si è anche gay. Se nel tuo profilo hai contenuti anche solo vagamente omofobi (sì, quelle che spacci per battute sono parole omofobe, fidati) passa oltre, non mi inserire tra le tue cerchie.]

Una speranza la mia, non di più.

18 agosto 2011

la grande finanza e le piccole menti

L'introduzione di una tassa, la cosiddetta Tobin tax, sulle transazioni finanziarie in borsa affosserebbe i mercati. Dicono. Un'aliquota intorno allo 0,1% che affossa: bah.
In questo periodo, che non c'è questa tassazione, i mercati si affossano da soli grazie a enormi manovre speculative, obiettivo da contrastare proprio con una tassa del genere menzionato.
Lo vedo solo io che il momento per introdurla è più propizio che mai?

17 agosto 2011

popolare

È comparso poco fa sulla bacheca del mio blog l'avviso per inserire AdSense nel codice. Motivazione: il tuo blog è popolare, e molti blog popolari guadagnano con AdSense.
Popolare questo blog?
Mettetevi subito in fila, e zitti, sennò gli autografi non ve li fo!

cartolina

Mi è arrivata una cartolina. Ormai chi le invia più?
Leggo lo spazio del destinatario, sorprendendomi nel non trovare il mio nome. C'è scritto: Io sono a Falterona. Nipote G.
Poi, nello spazio per i saluti, il mio indirizzo.

16 agosto 2011

libri in agosto

Se di questi tempi le decisioni della maggioranza parlamentare o direttamente del governo fanno sempre più rizzare i capelli, c'è da preoccuparsi ancor di più quando vengono prese in spirito bipartisan.
In barba alle regole del tanto decantato mercato, la legge 128 del 27 luglio 2011 obbliga entro paletti molto limitati la disciplina del prezzo dei libri.
Dal 1 settembre prossimo infatti non saranno più possibili sconti, da calcolare sul prezzo di copertina, superiori al 15%. Solo in pochi casi eccezionali essi potranno arrivare al 25%, ma per periodi limitati e comunque non durante il mese di dicembre.
Il tutto parte dal falso assunto che siccome, è la stessa legge che lo ribadisce il concetto, l'editore è libero di fissare il prezzo di copertina ecco che la libera concorrenza è garantita.
In questo modo si tutela la categoria dei librai, schiacciati sempre più in questi ultimi anni dalle scontatissime vendite online.
La categoria dei lettori qui in Italia è molto risicata, soprattutto se confrontata con altri paesi europei. Questa legge rischia di ridurla ancor di più. Perché se il permettere ad una categoria di commercianti di sopravvivere si traduce in un aumento dei prezzi d'acquisto ecco che uno degli effetti più naturali sarà quello di veder ridursi il numero dei consumatori, con le conseguenze sulla diffusione culturale in questa nazione, sempre più vicina alla stasi se non addirittura all'analfabetismo.
Qui sta uno dei mali di questa classe politica, o forse non solo di questa ma anche di tutte le precedenti. Non arrivare mai a vedere che gli interessi di un pubblico, chiamatelo di consumatori chiamatelo di cittadini (anzi, loro lo dovrebbero sempre chiamare così) sono maggiori di quelli di una categoria. Vedere cioè la massa di cittadini come un frutto da spremere sempre e comunque.
Fino al 30 agosto sui siti online ci sono sconti importanti di cui approfittare. Se potete fatevi quest'ultimo regalo. Io per 70 euro mi son già preso 11 libri su ibs. E penso di non aver finito.

non è un concetto difficile

Suvvia, davvero che non è difficile arrivarci. Via 9gag.


03 agosto 2011

la vita lungo una route

Da qualche giorno tale conoscente, se si può definire così chi ho incontrato una volta per 2 minuti, che risponde al nick di Marmaz se ne è andato in America e sta percorrendo la Route 66.
Che io, quanto sono bravo a volte, sapevo già da ben pochissime settimane che in realtà della Route 66 ne è rimasto solo il mito. È dal 1985 che è stata smantellata, spesso nel senso letterale; per accorgermene ho impiegato solo quei 26 anni. Un'inezia.
Insomma per farla breve, i tweet del milanese errante e, vedo ora, i suoi post sul blog stanno cercando di riportarlo in voga, questo mito. Curioso, visto che molti non vogliono neanche vedere ma solo sorvolare. Sì perché il midwest americano per molti è costituito dagli flyover states.
So da me che mi son buttato nei viaggi altrui, fosse solo per compensare la mia staticità, però stavolta mi pare una cosa carina sottolineare questo divenire sulla strada, questo viaggiare che non abbia la banalità di uno spostamento ma che sia un eterno apprendimento.
Unico appunto: il viaggio non è accompagnato, quanto meno dalle tracce scritte, da una colonna sonora. Mo' glielo twitto.
Ed un'unica, per ora, caduta di stile: non sapere che a Saint Louis c'è l'arco. Ma insomma!