29 aprile 2010

ogni piccola scelta, 8 x mille

Eccomi qua, al mio appuntamento annuale col modello 730, e le relative scelte dell'8 per mille e del 5 per mille.
Per non finanziare la chiesa cattolica, dalla quale ormai mi sono distaccato ufficialmente, non basta infatti non sceglierla nel modello dell'8 per mille, ma occorre essere consapevoli che oramai da svariati anni anche le scelte che i cittadini fanno per lo Stato vanno nella realtà a finanziare ristrutturazioni di beni di diretta gestione e proprietà delle diocesi. Inoltre la non scelta dell'8 per mille, opzione esercitata da ben oltre la metà dei contribuenti, comporta che questa quota venga ripartita, a diretta richiesta, tra le confessioni che possono riceverla. Per cui, nella maggior parte dei casi la chiesa cattolica, pur ricevendo scelte esplicite da solo un terzo dei contribuenti (o forse meno) incassa direttamente o indirettamente una quota vicina all'80-85% del totale dell'8 per mille nazionale. Da anni questa percentuale è, dal mio punto di vista, fortunatamente iniziata a scendere.
Una singola scelta, per quanto sia ben supportata da serie motivazioni, quasi mai è sufficiente. Tante piccole scelte, oltre che non rappresentare più la misera goccia nell'oceano, danno anche un grado di maggiore consapevolezza di come stanno le cose.
Detto tutto questo, ecco che anche per quest'anno ho confermato l'8 per mille alla Chiesa Valdese che da anni ha conquistato la mia fiducia per il modo trasparente di presentare i rendiconti dell'impegno di questi fondi.
Per quanto riguarda il 5 per mille, questa volta sono tornato ad uno dei miei primi amori: Accademia della Crusca, qualcuno dovrà pure occuparsi degli ignoranti della lingua italiana come me.

27 aprile 2010

mi devo segnare alcune cose

A Firenze, proprio nel centro che più centro non si può, presso le edicole o le tabaccherie non esistono più quelle fantastiche cartoline kitsch di una volta. Generalmente ora si trovano di buon livello, alcune sono proprio belle. Insomma, ad averne voluta cercare una apposta non ho raccolto il benché minimo frutto. Mi sono dovuto accontentare di una falsamente spiritosa ma vabbè, tanto non era per me.

Per imbucare una cartolina nei quartieri nord di Firenze occorre girare per chilometri. Ormai queste cose non si fanno più e le cassette postali sono rare come il lampredotto o forse più.

In centro a Firenze è come girare in centro a Roma: gente su gente. Con la sister siamo dovuti andare sulle salitine dell'oltrarno per non trovare più nessuno.

Chi sta a Rifredi non va mai in centro. Mi sa che è perché oltre ai fiorentini ci si trovano turisti a branchi, allora uno punta ad avere a che fare solo coi primi.

Al pranzo in strada del 25 Aprile a Pistoia bisogna arrivare prima di mezzogiorno. Così si può prendere un tavolo che entro le 13,30 va all'ombra.

Altra regola da ricordare: chi si attarda nonostante tutti siano pronti, causando poi la permanenza al sole fino alle 16, va strozzato. Anzi, prima gli vanno tolte le chiavi della macchina e poi strozzato.

Se al pranzo in strada del 25 Aprile a Pistoia scatti le foto e le pubblichi può capitare, anche a distanza di anni, di ritrovare le tue foto appese nella mostra fotografica dell'evento. Quindi ecco le nuove.

22 aprile 2010

non solo earth day

Nel giorno della Terra mi viene da ricordare uno dei suoi frutti migliori: tanti auguri Rita.


Foto da Wikipedia con licenza Creative Commons.

21 aprile 2010

quella email che parla di labbra

Ricevo un avviso relativo ad una casa nuova contenente, tra l'altro, la seguente frase:

Dovrei imboccarci dentro a metà maggio, e appena funzionanti il bagno e l'ADSL la magione sarà dichiarata agibile.

Le funzionalità essenziali del vivere di un friendfeeder d'oggidì.

E comunque io il titolo non lo ho capito. Ma se un amico ha aspettato tutta una vita per scriverlo sono contento per lui e mi batterò perché possa continuare a condensare in poche parole il suo essere cialtrone.

18 aprile 2010

metonimia vulcanica

Facciamo un po' d'ordine sui nomi, ché qui mi pare ci sia tanta voglia di non andare a verificare nulla e dare per scontato che, siccome lo dicono gli altri, si dica così. No. I sacherlettori hanno l'obbligo morale di fare i bravi e di dare l'esempio.
Il vulcano islandese che sta eruttando si chiama Eyjafjöll.
Il ghiacciaio che ricopre il vulcano si chiama Eyjafjallajökull.
Per cui se nelle vostre future conversazioni vorrete affermare delle boiate continuate con quello che in questi giorni sta passando la stampa, e cioè che sta eruttando un ghiacciaio. Vedete di aggiornare il linguaggio coi nomi propri, senza tentare metonimie vulcaniche.
Approfondimenti all'eruzione qui. Mentre per quanto riguarda i vostri voli bloccati a terra c'è un bel sito, di quelli che danno dipendenza, che quando funziona è una meraviglia: flightradar24.com.

cambio d'abito

Che ne dite del nuovo vestitino del blog?
A 2 colonne, minimalist, white. Avrei voluto la colonna di destra un po' più larga, e che tra la fine di un post ed il titolo del post sottostante ci fosse una mezza riga di spazio in più; però al tempo stesso sono riuscito a mantenere tutti i gadget di fuffa che avevo raccolto negli anni nonostante mi dicesse che no, è difficile che restino tutti interi e non te lo consigliamo.
A dirla tutta l'avviso del pericolo l'ho letto troppo velocemente e sono andato avanti prima ancora di aver realizzato. Comunque dai, è venuto bene, e mi garba.

17 aprile 2010

regular straight?!?!

Ho appena scoperto che i jeans neri acquistati, credo, un anno e mezzo fa portano sul di dietro un'etichetta, nemmeno tanto piccola ma finora sfuggita alla mia vista, che riporta la seguente scritta: REGULAR STRAIGHT.
Voglio sparire!

16 aprile 2010

15 aprile 2010

attesa per donare due mani

Si era paventata la, seppur remota, possibilità di ricevere un bellissimo regalo di compleanno. Uno di quelli che avresti ricordato per tutto il resto della vita.
Una volta sarei stato in grado di cogliere tra le virgole, tra i commi, tra le citazioni, tra i considerando un punto di appiglio per ulteriori future argomentazioni. Ora in realtà ho fatto fatica a leggere la sentenza n° 138 della Corte Costituzionale relativa alla richiesta di togliere gli ultimi ostacoli al matrimonio omosessuale.
Quasi che non sapessi che no, nessun potere giudiziario può riconoscere diritti inesistenti ma è solo quello politico che lo può fare. La decisione della Corte, in questa lettura, è del tutto saggia ma è al contempo proprio questo che mi spaventa. Il problema è che da anni a questa parte in Parlamento non è più rappresentata parte della nostra migliore società. Confidare che l'attuale classe politica comprenda cosa significhi estendere un diritto ad una minoranza lo trovo utopico.
C'è un passo della sentenza che dà conforto eppure risulta molto amaro. La Corte infatti dice di esserci, anche se non può riconoscere questo diritto, per tutelare specifiche situazioni:


[...] nell’ambito applicativo dell’art. 2 Cost., spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette, restando riservata alla Corte costituzionale la possibilità d’intervenire a tutela di specifiche situazioni (come è avvenuto per le convivenze more uxorio: sentenze n. 559 del 1989 e n. 404 del 1988). Può accadere, infatti, che, in relazione ad ipotesi particolari, sia riscontrabile la necessità di un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale, trattamento che questa Corte può garantire con il controllo di ragionevolezza.

Verrebbe anche da ringraziarli, i giudici costituzionali, per ciò che hanno tenuto ad inserire nella sentenza eppure sarebbe ora di andare oltre la mera tutela. Che poi, a dirla tutta, sarebbe da farla applicare all'istante, o forse ci siamo già dimenticati della vergognosa pregiudiziale di incostituzionalità votata lo scorso autunno dalla Camera alla proposta di legge che introduceva le aggravanti previste per i reati d'odio anche agli atti omofobici?
In realtà il mio è solo uno di quei grazie detti più col pensiero, quelli di quando si tengono le labbra serrate, quasi che facessi troppa fatica per socchiuderle. La fatica in realtà è dovuta al fatto di sapere che la strada da percorrere deve andare per forza dove non ha speranze di giungere da nessuna parte.
È quella stessa fatica che toglie gli entusiasmi e che fa recedere dai sogni. Alla fine uno si guarda le mani che a poco a poco sono diventate vuote: ecco, quello che io potrei offrire a mio marito sono le mie mani, con tutto quel poco che riescono a fare e a tenere, sempre che questo sia ancora sognare.

12 aprile 2010

e giunse il Giorno della Risposta

"Voi non sapete nulla del tempo futuro eppure io, coi miei circuiti brulicanti di intelligenza, riesco a governare la rotta delle infinite correnti delta delle probabilità future, e a capire che un giorno verrà un computer i cui soli parametri operativi io non sarò degno di calcolare: un computer, però, che infine sarà mio destino progettare. [...] Ora chiedetemi quello che volevate chiedermi."

"La Vita, l'Universo e Tutto. Sì, c'è una risposta. Ma devo rifletterci su."

Questo infausto destino d'attesa vi è toccato, cari sacherlettori. Ma oggi, 12 aprile 2010, è il vostro Giorno della Speranza e dell'Illuminazione. Il Giorno della Risposta.
Mai più vi sveglierete la mattina pensando: "Chi sono io? Qual è lo scopo della mia vita? Dal punto di vista cosmico ha veramente importanza se non mi alzo per andare a lavorare?" [cit.]
Non avrete più questi problemi perché oggi finalmente saprete una volta per tutte la chiara, semplice Risposta a tutte le seccanti domande sulla Vita, l'Universo e Tutto!
La risposta più completa che posso darvi è: 42.

Ma in attesa che la comprendiate, per oggi e solo per oggi, avrete la possibilità di porre al qui presente saggio una qualsiasi domanda, nei commenti al post o preferibilmente qui. Magari otterrete un qualcosa che andrà oltre il semplice 42.


11 aprile 2010

luci del Seicento

Caravaggio e la luce. Anzi, Caravaggio è la luce. Potrei definire così quello che ho visto ieri alle Scuderie del Quirinale. Ma forse è anche altro, perché quell'oscurità quasi onnipresente che avvolge le figure non può avere solo la funzione di esaltare la luce, spesso esterna al quadro e quindi estranea, eppure di un'intensità bellissima. Ma la componente di mistero resta comunque nel quadro proprio per la presenza dell'oscurità, la luce ne squarcia solo una porzione.
Spiritualità che trasuda dalle tele, e che va ben oltre la tragicità di alcune scene. È stato lì, nello scoprire questo elemento, ché nelle foto già viste in realtà è al confronto trascurabile, che mi son detto che sì, feci proprio la scelta giusta tanti anni fa: la vedo, la percepisco ma ne resto ormai inesorabilmente lontano.
Molto bello l'allestimento e l'illuminazione delle opere, stavolta la poca luce non mi ha dato affatto fastidio. Audioguida con didascalie talmente lunghe da risultarmi imbarazzanti. E senza nulla da dire sul Bacco!
Due opere in particolare: Deposizione e uno dei San Giovanni Battista.
E poi la fuori quota: lei, collocata purtroppo come seconda opera, subito data in pasto alle orde di visitatori. La vedrei bene a casa mia.
Ah, le foto che ho trovato non sono minimamente paragonabili, nei colori e nelle luci, ai quadri. Andateci, fino a metà giugno ne avrete la possibilità.

quando il vegetariano attacca il carciofo

Dire che Bonci è il pizzaiolo pizzettaro definitivo è dire poco.
Sarà pure una celebrità, ma quando è entrato dopo la nostra prima degustazione, l'atmosfera è volta al cielo terso e all'aria pulita.
Funghi e salsiccia, la chilometri zero (4 formaggi laziali), e un morso di petto di manzo con senape piccante. Se non fosse arrivata la km 0 avevo già puntato quella con le patate. E c'era una mozzarella di bufala e peperoni (e fogliolone di basilico) da foto ma ho rinunciato alla degustazione che ero ancora devastato dalla cena di giovedì, pensa un po'.
Ottimo antipasto per la mostra su Caravaggio.
Insomma, in 4 metri quadri si concentra una tale quantità di prodotti tipici ed una tale quantità di umanità da rimanerne affascinati per sempre.
Mi ci porterete ancora, vero?

1.200 volte SacherFire

Toh, per una volta non celebro con gli U2, quantomeno intesi come band.
Il riferimento del titolo è duplice.


09 aprile 2010

ospitalità toscana

Ma davvero vuole la villa in Toscana? Ok dai, per 1.000 ettari rettifico: ma davvero vuole la tenuta in Toscana?
Riassumendo in 3 frasi le parole del nostro neo eletto presidente Enrico Rossi:
1. Evidentemente il fascino e l'armonia della Toscana hanno colpito ancora e nonostante i risultati elettorali così poco brillanti del Pdl il presidente Berlusconi è voluto venire qui per comprare casa;
2. Siamo sinceramente contenti che il premier, quando non glielo vieteranno legittimi impedimenti, pensi di trascorrere un po' del suo tempo libero in Toscana;
3. Come sono lontani i tempi in cui, dalle tolde delle navi, voleva detoscanizzare l'Italia.
Comunque sia non vorrei apparire scortese ma anche nelle altre regioni ve lo pupperete per un po', vero?

08 aprile 2010

il verso di

Il verso dell'elefante? "barrito". Del pavone? "papulio". Volpe? "gannito". Api in volo? "ronzio". Bambini audiolesi stuprati? "chiacchiericcio".


Via questo twit di 4ndy, a sua volta ispirato dal twit di Andrea | pSiko.

03 aprile 2010

l'Italia ai tempi del Titanic

Da utilizzare quale migliore spiegazione da dare a chi, forse, è ancora in grado di capire le metafore.

Ricordi il Titanic? A un certo punto, quando la nave era spacciata quelli della 1a classe sono scesi a chiudere le porte della terza classe perché non c'erano scialuppe per tutti. Ecco, tu hai votato per gente così e non sei tipo da 1a classe.


Via Isola Virtuale.

02 aprile 2010

c'era una volta il martedì sera

Ma sì, ricordate? Poco dopo la fine del Carosello, e prima dell'invasione giapponese, iniziò ad andare in onda il primo contenitore di fumetti (e se non fu il primo poco importa) che io ricordi. Che bellezza!



Dentro Supergulp c'erano loro, e scusate se è poco.



Ah già, l'ho menzionato, vuoi che non lo metta anche se andava in onda tutti i giorni?


01 aprile 2010

stream, non album

Ma come non sopporto che un giorno sì e uno no Flickr cambi le impostazioni della lingua del mio account mettendo l'italiano al posto dell'inglese.
Ma chi te lo chiede, ma chi lo vuole. Io voglio vedere le stats, i sets, le collections, i tags, i comments, le favorites, voglio fare l'upload, l'organize, mettere le photos sulle maps.
Niente da fare, nei giorni dispari c'è l'album con le raccolte, ci sono i set (toh, si dice uguale), i tag (aritoh), si possono caricare e organizzare le foto (anche sulle cartine).
Nel rileggere quanto ho scritto mi sembro il classico cretino ma è giusto che lo evidenzi. Cretini sì ma onesti.