29 giugno 2008

Bologna Pride

Sono sul viale, al semaforo.
Non è certo una bella maniera per presentarsi al telefono. Ma sembra che non ci abbia più di tanto fatto caso alla mia infelice uscita. Che signore! E' stato un compagno di passeggiata meraviglioso: oh, mai che mi avesse chiesto un sorso dell'acqua che mi ero portato dietro. Ha capito subito che mi avrebbe privato del bene necessario ;-)
Un caldo opprimente, quando invece quel servizio ciofeca del meteo di yahoo aveva dato pioggia fino al giorno prima, che solo Bologna sa regalare con questa facilità. E io mi sono sciolto, nonostante fossimo arrivati appositamente in programmato ritardo, proprio per evitare la canicola peggiore.
Tra passeggiata infinita, innumerevoli sms col canadese per sapere dove eravamo rispettivamente, per incontrarlo poi solo a fine fiera, ho avuto tempo per conoscere sia Livingston, notato girandomi per un po' verso l'indietro e pensando un classico ma io quello lo conosco, sia la famiglia PerSpa, che non avevo manco visto, a soli 2 metri da noi. Ma poi c'era anche Andrew, che salvo un mio improvviso calo dell'udito, non mi ha chiamato maestrina. Ovvio che gli avrei fatto lezione di buona educazione, ma invece pare sia ben educato di suo.
In serata, tornato a Prato dalla TUF Sister, ho vissuto per un altro po' in un'altra canicola, del tutto identica alla prima. Che posti da perdere!
Son qui a casa ancora cotto. Mica ho recuperato del tutto. Ma ci tornerei volentieri subito. Magari chiedendo ospitalità sul trenino delle famiglie arcobaleno, che sai che bello stare lì col fischio del treno.

27 giugno 2008

let the Pride run

Domani si va a Bologna. Finalmente. E in esclusiva, l'accompagnamento della TUF sister.
Sono le classiche, piccole, meravigliose cose della vita.

23 giugno 2008

io invece

Voi avrete visitatori che arrivano nei vostri blog grazie alle classiche chiavi di ricerca a sfondo porno et similia.
Io invece ho chi sceglie di ricercare un vero e proprio romanzo. Intendendo quasi l'intero testo: "come deve essere costruita la pedana della batteria acustica su un palco in un ambiente pubblico chiuso".

22 giugno 2008

piace l'aragosta?

Quelle che a prima vista ieri pomeriggio parevano essere delle scottature alla fine si sono rivelate vere e proprie ustioni. Stanotte e stamani, invece che lenire il dolore e piano piano diventare meno rosse per effetto della crema dopo sole spalmata più volte, se possibile ho l'addome e la schiena ancor più color aragosta. Incazzata per giunta. E un ovvio mal di testa sta coronando il tutto.
Insomma, niente di grave in realtà. Mi idrato a tutto spiano e dovrò solo aspettare un colorito normale per tornare al sole, tanto più che avrò il tempo per andarci solo nei fine settimana. Però ecco, mi sento completamente un cretino.

21 giugno 2008

al mare tutti urlano

Stamani sono andato al mare. Arrivo presto alla spiaggia dei Tre Ponti (che sarebbero 5 ma ormai la toponomastica quella è e quella rimane) e mi piazzo subito a prendere il sole in un punto abbastanza arieggiato. Il posto non è che sia tra i più silenziosi, in pratica la strada è lì, separata dalla spiaggia da un muretto e dal marciapiede, ma è abbastanza comodo per arrivarci in bici. Posto comunque molto chic tra il popolo livornese tutto (famiglie, anziani, giovani, single, coppie, bambini, chi altri?) che non ha voglia, tempo o mezzi per andare lungo la scogliera da Calafuria in giù (o i soldi per andare sugli stabilimenti balneari).
Verso le 10,30 sento che si eleva, tra le voci di sottofondo dei vicini e un po' di traffico, una voce di donna. Non capisco cosa dice per via del vento. Ma la signora accontenta la mia curiosità alzando ancora un po' il volume. Era a circa una ventina di metri da me che cercava di chiamare col cellulare qualcuno, e la sua parente che cercava di darle un numero. Alla buon ora riesce a parlare: chiamami a questo numero, subito! Ancor più incuriosito dal tono perentorio, sbircio meglio da sotto il cappellino. Dal volto mi pare tranquilla anzi, mi viene il dubbio stia facendo uno scherzo. Quando però il cellulare squilla ha inizio ben altra scena. Assassino, vieni qui che t'ammazzo! Ripetuta almeno tre volte, con una veemenza da far paura. La sua parente, forse accorgendosi che a quell'ora la spiaggia è già piena e che stanno dando spettacolo, cerca di farla andare verso la strada e ha anche l'accortezza di farla girare verso la strada. Dopo poco tutto finisce.
Tempo due minuti e sento di nuovo urlare. Era la parente che stava parlando al cellulare. E capisco che era lei parte più in causa rispetto alla donna di prima. Stavolta si va da un hai ammazzato ir tu' babbo, ad un ti levo dar mondo, assassino! per poi reiterare l'invito del vieni qui che t'ammazzo! Il tutto si è sentito nonostante abbia avuto lo scrupolo di allontanarsi ad almeno 50-60 metri lungo la strada.
Quello che mi colpisce in questi casi è vedere come si comportano queste persone, che letteralmente piazzano nella vita degli altri i loro problemi, non nel momento dello sfogo ma subito dopo. Queste donne, affrontando forse un problema che stava loro a cuore (eufemismo?), sono comunque rimaste in spiaggia. Un po' a prendere il sole, un po' a fare il bagno in mare. Passata la mezz'oretta da ossesse ecco che tranquille vanno a rinfrescarsi.
Il sole è certamente un ottimo antidepressivo e però, come tutte le cose, una dose eccessiva con l'aggiunta del mare -ambiente non rilassante di per sé- può essere deleteria.
L'idea del post però mi è venuta per una cosa successa dopo. Verso le 11,30 è iniziata ad arrivare, e a mettersi abbastanza vicino al mio posto, la solita combriccola che vedo tutte le estati di gente gaia, trans, lesbo, & friendly families. Sono, come capita spesso con le combriccole livornesi, abbastanza caciaroni. Il bello però è che dopo quei 5, 10 minuti di saluti con chi di loro era già arrivato, battute ad alto volume alla care, oggi sono tanto stanca, e c'ho le mie cose, non mi rompite! e risposte alla fatti trombare allora, così vivi e fai vivere meglio in genere iniziano a diventare più silenziosi. E viene meno quindi l'unico reale fastidio che possono dare.
Stavolta però ho assistito ad una cosa nuova per quel posto. Una famiglia, genitori giovani e una bimba di un anno o poco più, si è da loro allontanata visibilmente infastidita, nonostante fosse già iniziata la tregua ai decibel da loro emessi.
Anche qui mi è venuta da fare una considerazione: questa famiglia, già presente in spiaggia fin da poco dopo il mio arrivo, ha scelto di andarsene davanti ad una compagnia variegata (per friendly families intendevo famiglie con bambini o ragazzini) ma chiaramente a maggioranza gay, che sfrociava un po'. Ma non davanti alle grida di una madre di famiglia, di fatto? "normale"?, che intimava a qualcuno di andare lì per ammazzarlo.
Episodi banali ma che possono dare qualche indicazione. Capisco che la strada per arrivare ad ottenere un riconoscimento di diritti sarà un po' più difficile fin quando ci saranno persone che preferiscono far assistere la propria bimba di un anno d'età a scene violente (tali erano) ma non a qualche scheccamento.
Quasi quasi al gaypride a Bologna per un po' starò al fianco delle famiglie arcobaleno. Così, per lieto contrappasso.

15 giugno 2008

silenzio! il nemico è all'ascolto

Con un'evidente ipocrisia che li contraddistingue ormai da più di un decennio, con le emergenze nazionali che incombono sull'Italia in questo periodo, le forze di governo hanno deciso che sì le intercettazioni sono un affare serio e vanno affrontate quanto prima. L'ipocrisia, ovvio, non sta nella reale mancanza di serietà -conoscendo i personaggi si potrebbe dire tutto il contrario, ma chissà come mai- della questione ma della capacità di continuare a fare propaganda sui finti problemi per mascherare la solita difesa degli interessi personali.
Ma per i reati più gravi continueranno ad essere permesse.
Grazie al cazzo! Per la clinica privata (tanto bello il modello sanitario di formigoni) milanese come sarebbero stati affrontati i problemi derivanti da qualche sospetto (seppure con rilevanza penale riconosciuta)? Il mondo della fantasia investigativa avrebbe potuto aprirsi a chissà quali strade. Libertà di investigare, ecco cosa stanno difendendo. Come non esserci arrivati prima?
Nel frattempo, che si voglia piangere o ridere, si può però firmare questa petizione.


14 giugno 2008

stanare

Mi sta frullando in testa da qualche giorno la solita idea pre-gaypride. E cioè di andarci facendomi accompagnare da un paio di amici (amici... si fa presto a dire amici, dico piuttosto AMICI) etero.
Quest'anno per motivi familiari avrei proprio bisogno di loro. E poi è a Bologna, non ci sarebbe quindi il problema della distanza per nessuno dei due: uno che è abituato a farsi centinaia di chilometri su strada e l'altro che in fin dei conti lavora a Modena.
Finora hanno puntualmente svicolato al loro destino. Presenti le classiche motivazioni quali 'le cavallette', 'm'è morto il gatto', 'il tubo del gas della zia della nonna della vicina sta perdendo ed io sono l'unico che possa aiutarla nonostante i suoi 300 parenti'?
Ecco, vorrei riuscire per una volta a stanarli. In genere queste idee che mi vengono nel mese di giugno sono state alquanto frustrate in passato dalle risposte ricevute.
Ma quest'anno non transigerò: abbiano almeno a fare lo sforzo di trovare una scusa originale, ché ormai stanno raschiando il barile della stupidità. E io ci tengo a che i miei amici dicano sempre cose intelligenti.
O forse è solo gelosia: non si deve battere la mia stupidità.

09 giugno 2008

a letto? sono un russo

Così almeno mi dicono quelli di Are you british in bed.co.uk
Magari perché ho scelto il gelato quale cosa che leccherei dal corpo del mio partner, ma in fin dei conti era l'unica scelta per me plausibile, ché dovevo scegliere il gulash?
Ed ecco il giudizio finale:

Your lovemaking is revolutionary!
It will inspire others to stage their own sexual revolutions for generations to come. You're a Czar in the bedroom. Merely satisfying your partner will never be enough for you... you must conquer them completely. This has probably got a lot to do with the fact that you are no stranger to oil... even the type that is crude.

Ma che cazzo ho risposto per venire giudicato così?
Via Typesetter.

07 giugno 2008

un dolce sorriso

Mi capita molto spesso, nel passare sotto o comunque nelle vicinanze della casa di una persona a me cara, di farle un saluto col pensiero. In modo del tutto naturale mi nasce dentro anche l'idea di darle un abbraccio o una carezza. Trovo che possa essere una forma di conforto, nei momenti tristi di una persona, e di conferma dell'affetto che esiste, nei momenti migliori.
In questa settimana mi sono trovato ad abbracciare più volte un uomo che ho conosciuto da poco ma col quale è nata fin da subito una reciproca empatia. Gli abbracci erano per la perdita del figlio. Ma in quei momenti in realtà di conforto non ne aveva bisogno; la sua prima reazione infatti è stata quasi di euforia, è stato lui ad abbracciare tutti, lui ad avere una parola per tutti.
C'è stato solo un attimo in cui mi sono accorto che la maschera stava per cadere. Provai a dirgli qualcosa, anche se le parole sono del tutto inutili in certe occasioni, ma lui continuando ad abbracciarmi mi ha bloccato: Andre, te hai capito tutto.
In realtà non è vero. Un dolore del genere non lo ho mai provato. In un istante ho visto solo il senso di smarrimento, ho sentito il suo grido, ho capito per dove stava partendo la sua mente. Ma ciascuno di noi deve arrivare a capire da solo che quella ricerca, che continuerà disperata chissà fino a quando, non porterà a nulla, a meno di trovare per la strada nuovi motivi per vivere.
Percorso personale e solitario. Anche nell'ipotesi che accetti la compagnia di persone che gli vogliono bene. Sarà, in questo caso, come passare vicino alla sua casa e rivolgergli il più dolce dei sorrisi e il più bello dei pensieri.

03 giugno 2008

spari

Scoprire una disumanità di portata inimmaginabile è di uno sconforto unico. Che avesse pessime potenzialità sì, me ne ero accorto da tempo. Certo è che vederle espresse al meglio rende ugualmente stupefatti, e schifati.
Di chi parlo? Ma della mia responsabile ovviamente. E pensare che per una volta non ero io il soggetto in causa.

02 giugno 2008

oui, je suis parisien



What City Should You Live In?

You should live in Paris. The city of lights will appeal to your appreciation of beauty and romance. You are a lover and a poet by nature, and Paris' sensitive charms will be a perfect match for yours.

Find Your Character @ BrainFall.com


Ovviamente non ci sono mai stato. Via Panda.

canzone del mese - maggio 2008

Maggio deve essere un mese particolare. Per questo scelgo una canzone particolare. Bisogna scovarle da qualche parte, devono piacere anche agli angeli.
Per un altro angelo che va: Sigur Rós, Svefn-g-englar.