28 febbraio 2007

il paese vecchio

Il paese vecchio è quello dove un quasi novantenne che si erge a interprete dei bisogni e desideri delle giovani generazioni viene ascoltato. Il paese giovane ascolterebbe e poi sommergerebbe di pernacchie questo arguto analista della società odierna.

"Il presidente Prodi è intervenuto per parlare di questa visione di regolamentazione delle unioni tra persone dello stesso sesso, non sono queste le riforme che il paese e i giovani si attendono". Questa la motivazione espressa da Andreotti stasera in Senato al momento delle dichiarazioni di voto per la fiducia al governo Prodi. Tale discrepanza di vedute ha causato il non voto da parte del senatore a vita. Per far abbassare il quorum. Perché ora non ti sfiducio ma intanto ti ricordo che ti aspett(iam)o al varco, tra poco.

Sarei anche stufo di starmene sulla sponda del fiume ad aspettare il cadavere del mio nemico. Rischio di svanire e di invecchiare come e peggio di questo paese. Iniziamo da Roma il 10 marzo a svecchiarla un po' questa società?

27 febbraio 2007

SF on tour 2007

SacherFire torna in tour. Per la prima tappa sembra che sarò a Genova, domenica prossima. Seguiranno dettagli.

una serata impiegata bene

Di ritorno dall'incontro alla libreria Gaia Scienza con Ivan Scalfarotto. Come è stato sottolineato al momento degli interventi le sue parole non sono affatto geniali, non sono affatto nuove, semplicemente sono piene di buon senso. Forse una chiacchierata a tutto tondo ha il rischio di parlare di molto e di non stringere su nulla ma aggiungo subito che nei suoi discorsi di ieri sera ha usato più logica lui di gran parte della classe politica da molti anni a questa parte. E pure molto entusiasmo, ormai perduto nel centrosinistra. Ovviamente un quarantenne per forza di cose ne mette molto di più di un 60/70enne, ma parte di quell'entusiasmo, parte di quella passione credo si possano chiamare cuore, una cosa assente a sinistra da tanti, troppi anni. Un cuore che ha fatto capolino parlando delle tematiche omosessuali, nonostante lui stesso si definisca politico casualmente omosessuale (volendo dire che non si interessa di politica per affrontare le questioni omosessuali). Lì ho percepito però un qualcosa in più rispetto ad altri argomenti toccati. Non è un politico di professione e non c'è neanche bisogno di sottolinearlo, ma riesce a dare, questa la mia impressione, rappresentanza a chi non si sente rappresentato o meglio a chi non si è mai sentito rappresentato: ai giovani. Limpida spiegazione del perché possa avere e possa dare un futuro.
Accidenti, mi viene da usare la parola futuro da applicare all'Italia. Mica sarà contagioso questo Scalfarotto?

25 febbraio 2007

il gioco dei libri

Prendo spunto dal gioco fatto da AmicaN ed elenco 20 libri per me finora significativi. Rigorosamente in ordine sparso, anche perché per ordinarli mi ci vorrebbe un secolo.
  1. La vita meravigliosa - Stephen Jay Gould;
  2. Medico ad Auschwitz - Miklos Nyiszli;
  3. Il nome della rosa - Umberto Eco;
  4. Metello - Vasco Pratolini;
  5. Il gran sole di Hiroshima - Karl Bruckner;
  6. La struttura della teoria dell'evoluzione - Stephen Jay Gould;
  7. Angeli da un'ala soltanto - Sciltian Gastaldi;
  8. Il signore degli anelli - John Ronald Reuel Tolkien;
  9. Il visconte dimezzato - Italo Calvino;
  10. Harry Potter e la pietra filosofale - Joanne K. Rowling;
  11. La scoperta di Troia - Heinrich Schliemann;
  12. Cronache della galassia - Isaac Asimov;
  13. Rainbow road - Alex Sanchez;
  14. ...e venne chiamata due cuori - Marlo Morgan;
  15. Se questo è un uomo - Primo Levi;
  16. Lungo cammino verso la libertà - Nelson Mandela;
  17. Il divo Claudio - Robert Graves;
  18. La notte della repubblica - Sergio Zavoli;
  19. Gente d'Irlanda - Rossana Guarnieri;
  20. Dossier Odessa - Frederick Forsyth.
In tutto diciannove autori, 5 italiani, due veri e propri saggi, un po' di passato, un po' di futuro, un po' di me e delle mie sensibilità.

24 febbraio 2007

parla di e con me

Perché anche voi etero possiate scrivere presto ad una/o vostra/o amica/o qualcosa come questo:
Ciao, un mio amico gay mi ha invitato a leggere questo appello a favore dell'estensione del matrimonio civile alle persone omosessuali. Il testo esplicita le ragioni per ampliare il misero disegno di legge sui Di.Co che ormai, con la crisi di governo di questo fine febbraio 2007, uscirà per un bel po' dall'agenda politica italiana. Il favore che il mio amico mi ha chiesto, e che io chiedo a te, è semplicemente quello di andare al link che ti segnalo per leggere tale appello denominato Manifesto per l'eguaglianza dei diritti. Solo un paio di minuti di lettura per poi valutare se firmarlo o no. In quest'ultimo caso mi piacerebbe sapere il motivo, anche se fosse che la cosa ti abbia disturbato molto.
Ti scrivo perché penso che se io posso accedere ad un istituto quale è il matrimonio, non ritengo sia giusto che ci sia qualcuno al quale sia precluso. Perché non ritengo che le risposte date alla richiesta delle persone omosessuali di potersi sposare debbano necessariamente iniziare e finire con le mai motivate accuse di minare la famiglia. Come se il termine famiglia fosse esclusivo di una parte, seppure maggioritaria, della nostra società. Come se il mio amico possa avere posto tra di noi a patto di non usare termini per qualificare sé stesso quali affetto, sostegno reciproco, pieni diritti.
Considera se con questa riflessione io minacci a mia volta la società oppure cerchi di dare una visione nuova perché sono sorte nuove esigenze nella nostra società. Esigenze di una maggiore appartenenza, di un maggior senso di cittadinanza per una minoranza.
L'utilità di questo appello non si misura nelle possibilità di vederlo recepito il più presto possibile. L'utilità di questo appello ha per forza di cose, contingenti e no, un respiro più ampio: innanzitutto l'espressione di solidarietà non può essere ridotta ad una mera conta, ma anche la testimonianza che vorrei anche tu portassi con la tua firma può essere letta come un convincimento molto radicato e non come un semplice e banale passaparola; perché io è questo che ti chiedo: firma solo se sei d'accordo. E si sa che valgono di più dieci persone convinte di cinquanta indifferenti, perché queste ultime non le può rappresentare niente se non l'inedia. E io, che ti voglio bene, non voglio vederti inerte e senza idee.
Nel dubbio parlane con me. Nella certezza parla anche di me.

23 febbraio 2007

condition sondaggio

Influenzare la politica del quasi certo prossimo governo Prodi bis? E come? Ma con l'apposito instant sondaggio delle Rane (sulla colonna destra). Non ci sono opzioni tra le più raffinate ma si sa, Machiavelli è morto da quel dì e in questo paese ormai tocca accontentarci dei sondaggi provenienti dalla inner Tuscany.

21 febbraio 2007

la benzina sta finendo

Andare in minoranza su un tema come la politica estera è troppo importante e bene ha fatto Prodi a dimettersi.
L'occasione che non verrà colta, almeno nelle intenzioni odierne, sarà quella di andare alle urne. Non che questo sia un valore di per sé; figurarsi, dopo un anno dalle precedenti sarebbe il record di durata più breve per una legislatura. Solo che si potrebbe dare, lo dico ingenuamente, una spinta al rinnovamento della politica. Non solo inteso come nuove leve al comando, ma anche come modo di fare politica. Dove una classe politica che, per motivi anagrafici, abbia davanti a sé anche il proprio futuro e al contempo che inizi a prendersi le proprie responsabilità in termini di risultati conseguiti o no.
Illuminanti le dichiarazioni di Rutelli, che ho letto su televideo: vedremo nei prossimi giorni se le forze della sinistra radicale e quelle che hanno già perso dei rappresentanti sapranno riportare una affidabile disciplina nelle loro fila parlamentari e scongiurare nuovi episodi di infedeltà.
Si guarda già al rifare un Prodi bis (non solo Rutelli lo dice, ovviamente), e in più si invitano gli altri alla fedeltà. Bella parola per chi non ha saputo restare fedele ai propri personali principi. Riporre speranza in questo modo di ragionare? In chi ha candidato una Binetti? Io non ci riesco, e non è nemmeno questione di amarezza. Ben altra fu quella dell'ottobre '98.
Mi duole pensare che non sia stata cambiata la legge elettorale. Mi duole pensare che per quanto riguarda lo straccio dei Dico chissà quando se ne riparlerà. Non mi duole pensare che difficilmente il centrosinistra potrà riprendersi dalla botta di oggi; dico riprendersi in termini di credibilità presso il proprio elettorato. Ormai considero l'odierna classe politica di centrosinistra agonizzante, e io sono addirittura favorevole all'eutanasia; non occorrerebbe nemmeno arrivare a tanto, basterebbe sospendere l'accanimento terapeutico. Un elettore di uno dei maggiori serbatoi.

19 febbraio 2007

ritmica



Addirittura Moby in persona ce lo ha segnalato.

18 febbraio 2007

va lento, anzi lentino

Pare che domani, lunedì 19 febbraio, sia la giornata mondiale della lentezza.
Va a finire che diverrà la festa per me più importante dell'anno. La mia festa, perché celebra l'esser lenti, l'andar con calma, il tergiversar nel nulla. Uno degli slogan di domani sarà il sempreverde 'no stress'. Se proprio posso dirmi competente in qualcosa dico questo.
Primo proposito: le cose che dovrò fare domani le farò dopodomani.

15 febbraio 2007

DICO: che paura

In poche righe, con le capacità di sintesi che tanto ammiro, ecco una bella analisi di Vecchifroci.
"Nessuno tra i nostri colti avversari ha il coraggio di dire una cosa elementare. Che se un impegno più leggero e meno riconosciuto, come un patto Di.co, rappresenta un rischio per l’istituzione matrimoniale, ciò significa che si ammette, in modo implicito ma chiaro, che la gente non aspetta altro che un’alternativa valida per fuggire da quella istituzione. La gente in generale, non i gay. Questa campagna è la confessione di una debolezza e di una grande paura. Si sanno fragili, e gridano all’apocalisse."

a basso consumo

Domani venerdì 16 è la giornata del risparmio energetico, e culminerà alle ore 18 quando, a chi vorrà parteciparvi, sarà chiesto di spegnere qualsiasi dispositivo elettrico non indispensabile. Per parte mia, se vi riuscirò, me ne andrò dal lavoro un po' prima così rispetterò l'orario. O, in alternativa, spegnerò il pc, tanto per un po' si può anche lavorare senza.
E' un piccolo contributo, una piccola partecipazione ad una bella iniziativa. Via Weissbach.

mai nessuno che mi regali un fiore


I am a
Canna


What Flower
Are You?


"You stand up for what you believe in, even if it gets in the way of what other people think. You are proud of yourself and your accomplishments and you enjoy letting people know that."

rappresentanze virtuali

Sui blog regolarmente visitati ieri, di post su s. Valentino (la festa di ogni cretino che ... bla bla bla) ne ho letti veramente da pochissime parti e nemmeno con toni entusiastici.
Quando noto qualche differenza tra il quotidiano e il virtuale mi pongo sempre dei fantastici quesiti. C'è o no rappresentatività della società italiana nella blogsfera? Ormai reitero questa domanda da poco dopo il mio debutto da blogger, con il referendum sulla fecondazione assistita del giugno 2005, quando mi feci influenzare a sproposito da commenti ed opinioni raccolti online.
Le volte che arrivo a darmi una risposta alla domanda sulla rappresentatività mi dico immancabilmente no. Per l'argomento in questione però non mi viene da dire nulla. Se non che è meglio dare queste opzioni per approfondire:
  • A. non ho festeggiato s. Valentino perché era l'anniversario della strage di Al Capone a Chicago (rispetto i morti, io!);
  • B. non ho festeggiato s. Valentino perché intenta/o a trombare col/la partner (ci siamo fermati alla quinta, giusto perché l'unghia dell'alluce mi si è torta - uhi che male amore);
  • C. non ho festeggiato s. Valentino perché intenta/o a trombare con l'amante (che è sempre meglio);
  • D. non ho festeggiato s. Valentino perché animista integralista (e un po' comunista);
  • E. festeggio da sempre s. Valentino perché sono convinta/o che se mangio cioccolato in quel giorno non mi farà ingrassare (l'amore? e che c'incastra?);
  • F. festeggio s. Valentino per la prima volta, peccato sia da sola/o (da anni);
  • G. io? io mi tocco.

14 febbraio 2007

stupidità

Gli epiteti usati nel tempo contro di me sono stati talmente numerosi ed i più vari che in tutta sincerità ho sviluppato una ironica indifferenza. Ci sono le ovvie eccezioni, conta soprattutto il tono col quale mi si rivolge la parola e ancor di più conta la persona che parla.
Ma vederseli inviati per iscritto è differente. E, nonostante avessi accolto quel testo con la solita ironica supponenza, alla fine m'è toccato capitolare: sono stupido. Ho tratto conclusioni affrettate e non posso che ammettere, con quella fastidiosa onestà (non scrivo intellettuale perché sennò giungeranno altri epiteti) che ahimé mi riconosco, che avevo torto. Detesto che mi si dimostrino, stavolta in modo matematico, le mie pecche. Sono già abbastanza severo con me stesso, ora tocca chinare la testa davanti a chi mi dà dello stupido con la soddisfazione di sapere che non potrò replicare. Rabbia.
Ho replicato con rassegnata rabbia ma anche ponendo l'enigma: E ora che faccio, ignoro il tutto o chiedo scusa a chi in realtà non si era fortunamente accorto di nulla?
La risposta, nuovamente, non ammette repliche: Sacher, sei stupido!

13 febbraio 2007

vento di maestrale

Alle 18,20 via, letteralmente scappato dal lavoro. Da stamani è una bella giornata, un cielo stupendo. Maestrale teso. Non sarà un pedalata troppo agevole verso casa.
Dalla z.i. Picchianti a casa, a velocità di crociera, sono 25 minuti. Non ho voglia di stare così tanto per la strada. Voglio il tepore di casa mia. Pedalerò più forte, sì ma c'è vento. Lo stesso.
50 metri dopo l'uscita dal passo carrabile giro in via Nicolodi, la raffica di maestrale ricorda subito che no, c'è anche lui e dovrò farne i conti. Per un attimo mi sembra di tornare indietro. Effetto vela. Giro in via Guarini. Meglio. Ma di nuovo in via delle Sorgenti è una tragedia. Fortuna che il passaggio a livello è aperto. Fino all'incrocio con viale Foscolo vento forte e contrario. L'incrocio è al solito pericoloso ma oggi stranamente ci sono poche macchine in giro. Trovo l'istante giusto per non fermarmi e passare. E via verso l'incrocio con via Marzocchini - che ricordi qui, marzo 2003, preso in pieno da motorino che non rispettò lo stop, il viaggio al pronto soccorso, l'attesa, il sudore di quei momenti, le scosse di adrenalina - stavolta tutto ok. E via col viale Carducci, autostrada di vento (contrario). Non avrei già più fiato, però basta non pensarci. Incrocio con via del Vigna (dove c'è il Civili) - altro ricordo, altro incidente, marzo 2005, tamponato da macchina che non rispetta lo stop, la bici che si accartoccia su se stessa e io che cado in piedi attonito (e intonso) - tutto ok di nuovo. Incrocio con l'Aurelia. Qui per forza dovrò mettere piede per terra. E infatti, ma sarà l'unica volta. A sinistra per viale Alfieri. Il solito pazzo mi taglia la strada per entrare sul controviale, mi tocca rimanere sulla carreggiata centrale e non è cosa sana per una bici. A dritto fino a via Gramsci. Lì mi aspetta, lo so, eccolo... folata di maestrale mi accoglie all'angolo. Solita colonna d'auto superata a destra, un giorno o l'altro mi arriverà una sportellata. Viale Marconi è la solita fatica al buio. E sto viale non finisce mai. E poi quelli che ti vedono all'ultimo e frenano per non tamponarti. Ogni sera sono sempre di più. Via Calzabigi e soprattutto incrocio con via Marradi, mi sa luogo del mio prossimo incidente, ormai tutte le volte rischio. Oggi mi sono guadagnato un bel vaffa - ma avevo spazio. Poco dopo arrivo. Ore 18,37 poso la bici. Record ventoso (contrario). Sono madido di sudore. Prima di entrare dal portone una bella ventata mi saluta. Ore 18,42 l'acqua inizia a scorrere nella doccia. Inizia la cura di casa mia.

12 febbraio 2007

Il giorno di Darwin

Oggi si celebra il Darwin Day. Infatti il caro Charles nacque ben 198 anni fa. Dalla pubblicazione, avvenuta nel 1859, de 'L'Origine delle specie' il pensiero umano fu arricchito da quello di uno dei suoi massimi rappresentanti. La teoria evoluzionistica ha imposto un cambiamento radicale nel modo di pensare il passato ma anche il presente e il futuro e, nei suoi quasi 150 anni dalla ufficiale divulgazione, ha saputo non solo respingere gli attacchi ad essa rivolti ma ad alimentarsi con nuove prove.
Rileggendo un po' di libri, ho buttato giù questo post per ricordare le basi del pensiero darwiniano o, almeno, le basi così come le ho capite io. Inoltre segnalo questo link, ci sono in questi giorni alcune iniziative sparse per l'Italia per ricordare lo scienziato inglese, lì troverete l'elenco.
Darwin espresse il suo pensiero anche con altre pubblicazioni. Grazie alla sua produzione scientifica la sua grandezza è verificabile su più livelli. A livello superficiale possiamo vedere come si sviluppa la sua capacità descrittiva e di analisi della realtà leggendo alcuni trattati da lui scritti. A livello intermedio come ogni suo scritto è parte integrante dell'evoluzione stessa. La sua teoria si completa insomma nella sua intera produzione. A livello più profondo Darwin colloca la biologia e la sua storia alla pari col più diffuso e compreso lavoro sperimentale delle altre scienze, prime tra tutte la fisica e la chimica.
Darwin basò su quattro principi la sua teoria.
Uniformità: partire dal grado più basso per portare fin da subito dati e prove per l'evoluzione da avere poi al proprio arco al momento in cui passare a parlare dei cambiamenti e della loro storia. Curiosità è, ne L'Origine delle specie, che chi si attende grandi proclami si ritrova invece immerso in dettagliate descrizioni di piccioni viaggiatori. Anch'io, paleontologo da strapazzo e che di lavoro - ovviamente - faccio tutt'altro, caddi in questo errore. Ma la strada maestra scelta da Darwin, la deduzione storica, non poteva essere spiegata meglio.
Sequenzialità
: riuscire a definire e ordinare forme considerate indipendenti all'interno di vari stadi di un singolo processo. Qui, a differenza del principio di uniformità, la deduzione non si basa su cambiamenti immediati ma esiste un secondo stile deduttivo basato sul tempo. Tutte le fasi di un processo possono coesistere contemporaneamente; quando si riconoscono le diverse forme come fasi sequenziali dello stesso processo eccone dedotta la storia dei loro cambiamenti.
Confluenza: ove non sia possibile applicare la sequenza temporale di variazioni di forma ecco che un altro principio può venire in soccorso. Si tratta in pratica di coordinare tra loro vari elementi probatori su un singolo argomento. La forza del pensiero di Darwin sta nella capacità di creare connessioni con una mole enorme di dati.
Discordanza: nel momento in cui si osserva una singola forma ecco che non la si può, tramite la confluenza, collocare in una fase di un processo, non se ne conosce insomma la storia. Ma se nella forma si cerca un elemento di stranezza, una imperfezione, ecco che si ha un elemento che può essere spiegato come vestigia di una fase precedente; da qui si può partire per dedurne la sua storia.
Parole ispirate e tratte in massima parte da 'La struttura della teoria dell'evoluzione' di S. J. Gould, mio autore/divulgatore preferito.

10 febbraio 2007

rischio di ricovero

Se entro un mese avrò finito tutto so già che farò la fine dell'autunno 2003: rischio di ricovero.

m@c-ssaggio

(Non che i miei commenti abbiano importanza ma, visto che non ho potuto inviarlo altrimenti, lo scrivo qui quello che ho tentato di inviare stamani):

!
??
:(

(A margine, mi mancheranno le quotidiane scoperte in giro per la rete quasi che quelle segnalazioni fossero diventate essenziali; e pure le rare, profonde e belle, riflessioni personali. Non lo scrissi mai, e ora è certo tardivo, però è la migliore chiusura che ho trovato per tutto quello che ho letto: grazie).

09 febbraio 2007

banner a richiesta



Diritti Ora





Non programmerete mica qualcosa per quel sabato? Vi porto a Roma, no DICO!
Special thanks to Fireman per il banner.

DICO la mia

Subito i riferimenti. Mi sono ispirato andando da: Village, Anellidifumo, Fireman, Querelle(s), Panda, Gilthas, Typesetter, Restodelmondo, Scalfarotto. Ma mica mi sono fatto influenzare. Anche perché se così fosse avrei idee un po' più chiare mentre anche questo post, oltre che il mio cervello, è un po' fumoso. Ma fa lo stesso.
Penso che il DICO non sia il male assoluto eppure se in Parlamento non emendano un po' il testo del disegno di legge del governo mi sa che potrei arrivare a pensare il banale 'si stava meglio quando si stava peggio'.
  1. La chicca della dichiarazione che può essere presentata anche separatamente dai conviventi, però con l'obbligo spettante al primo che va all'anagrafe ad avvertire il secondo per raccomandata con ricevuta di ritorno (al proprio indirizzo poi), è una presa per il culo. Punto. Possibilità che passi una modifica a questo punto della legge? Forse.
  2. Diritti acquisiti coi fantastici limiti temporali di durata minima della convivenza. I 9 per l'eredità mi sa che violano qualche principio giuridico. Se riconosci il diritto ad ereditare (perché il DICO lo riconosce) il limite temporale sa di forzatura, forse addirittura anticostituzionale. Possibilità che sia modificato questo passo? In parlamento nessuna. Probabile con una bella sentenza. Un po' come il riconoscimento nel 1997/98 della maternità ai co.co.co. (ché la loro legge istitutiva non prevedeva mica, non dimentichiamocelo).
  3. Nessun accenno al patrimonio. Comunione o separazione dei beni, no way? Che è sta roba? Posso addirittura ereditare, seppure dopo 9 anni, ma non viene regolato il regime dei beni? Anche una lacuna normativa può essere una presa per il culo. C'è un solo accenno, all'art. 11 comma 4, ai mobili in comune (crepa nella norma che aprirà alle successioni come tra coniugi?).
  4. Articolo 4 (assistenza per malattia e ricoverano). La dicitura 'le strutture ospedaliere disciplinano le modalità di esercizio del diritto di accesso del convivente ...' può essere benissimo essere applicata così: i conviventi 5 minuti al giorno per le visite, i parenti quanto vogliono. Sto dando di fuori? Pensate agli ospedali gestiti da preti e poi non ditemi che non avrebbero la possibilità di fare un regolamento del genere.
  5. Art. 7 (alloggi pubblici) Che le regioni 'tengono conto della convivenza' può anche essere applicato separando le convivenze dal resto, quasi fosse una categoria da salvaguardare.
Non so quando il disegno di legge potrà arrivare in Parlamento. Mi piacerebbe subito perché così la manifestazione di Roma del 10 marzo potrebbe avere un bel 'sostegno' proprio dalla discussione parlamentare e da eventuali novità positive o negative. Anzi, diciamo solo negative. Non sono ottimista sul fatto che quel testo possa migliorare là dentro. Ma allora dovrò concludere dicendo toccherà accontentarmi?
Al solito la mia mente mi dà segnali contraddittori. Solo ora mi ha ricordato che, legge buona o no, non me ne farei di nulla lo stesso (almeno a breve): mi manca la materia prima.

08 febbraio 2007

lidl e penny insorgeranno

Ho visto in giro per la blogsfera, dato che la tv la guardo sempre meno, le news sui DICO. Causa stanchezza in breve dico (è il caso di dirlo) che la battuta migliore è quella che recita: Dico, diritti da discount.

07 febbraio 2007

mica posso fare merda per 50

E' stato così che mi sono espresso nei confronti del consigliere delegato che oggi pomeriggio, arrivato in ufficio, mi ha affrontato incazzandosi perché a pranzo ha fatto una gran figura di merda (concetto espresso per 3 volte di seguito). Essendo arrivata una novità, ed essendo io l'unico a saperne qualcosa, ecco che la figura che ha fatto è dipesa da me. E come facevo a sapere che era a pranzo con un'assessore mentre io nel frattempo risolvevo tutto con un'impiegata dello stesso? Ovvio che non aveva risolto nulla mentre mangiava, visto che i problemi tecnici si risolvono tra tecnici e non tra politici, ma la figura fatta Andrea, dove la mettiamo?
Per cui ho iniziato, per la prima volta sul lavoro, ad inveire contro un mio responsabile. Tra le altre cose, mi sono espresso come da titolo, trattandosi di uno dei fatidici compiti in più, forse vinti col bonus 'vinci una scrivania, lavora per due'.
Non essendo uso alzare la voce mi sono chiesto che ne sarà di me. E sinceramente, in questo momento, non me ne frega niente.

04 febbraio 2007

che fine!

E io che pensavo potessi disturbare chi mi sta intorno per molto meno tempo. Vi toccherà sopportarmi.


November 2048
at age 81


- probable cause -


cancer


Al terzo e imperdibile test segnalato da Panda dovevo per forza pubblicarne almeno uno.

02 febbraio 2007

BAD

Una delle tante generazioni perse. Eh già, è difficile che un sistema sociale non abbia le proprie. Alcune perdite sono più visibili, altre meno, altre ancora addirittura sono nascoste.
Qualcosa di simile avvenne qui tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80. Assolutamente tangibile in alcuni quartieri, meno in altri, nascosto in altri ancora.
C'era una scelta da fare per la generazione di adolescenti di allora, era palpabile nell'aria. Scegliere da quale parte stare. Chi dentro e chi fuori.
[If you twist and turn away, if you tear yourself in two again, if I could yes I would, if I could I would, let it go, surrender, dislocate]
Ad una parte di quegli adolescenti non potevi chiedere nulla, perché avevano già deciso la loro compagnia.
[If I could throw this, lifeless lifeline to the wind, leave this heart of clay]
E non potevi, neanche quelle poche volte che tentavi di svegliarli dal loro torpore, far altro che andartene. Intravidi un'altra strada e, nonostante loro che rimanevano indietro, la intrapresi.
[See you walk walk away, into the night, and through the rain, into the halflight, and through the flame]
Ancora oggi non sopporto - non sopporto - l'idea di lasciarmi indietro qualcuno per una qualsiasi ragione, perché se ce l'ho fatta io, allora tutti. Se ce la faccio tutt'oggi, allora tutti.
[If I could through myself, set your spirit free, I'd lead your heart away, see you break break away, into the light, and to the day]
Eppure la realtà non è come la si vorrebbe. Se una ragione non ce la diamo, ne saremo travolti. La mia ragione la trovai, ma con essa non potei aiutare nessuno se non me stesso. La mia scelta nacque dalla paura, ma lei non la vuole condividere nessuno.
[If you should ask then maybe they'd, tell you what I would say, true colors fly in blue and black, bruised silken sky and burning flag, color crash collide in blood shot eyes, if I could you know I would, if I could I would, let it go...]
Uscire di casa e vederti passare accanto chi, coetaneo o poco più, barcollava. Riconoscere quelle andature insicure e incespicanti e distinguerle tra astinenza e pera appena fatta. Rientrare a casa e trovare l'androne e le scale sporche di sangue.

[this desperation, dislocation, separation, condemnation, revelation, in temptation, isolation, desolation, let it go]
Il testo di Bad è scritto in blu. Perché Bad è blu. Blu come le vene. Blu come i lividi. Blu come il cielo della sera al quale gridare. Blu come il mare profondo nel quale sognare di svanire.
[and so fade away, to let it go, and so fade away, to let it go, and so fade away]
E per chi resistette, resiste e resisterà, un urlo liberatorio alla vista di un porto sicuro, una casa accogliente, un abbraccio di infinita potenza.
[I'm wide awake, I'm wide awake, wide awake, I'm not sleeping]

01 febbraio 2007

che ne dite?

Bè dai, per essere il primo cambio di template direi che va bene.
Se qualcuno, mosso forse a compassione o giusto per vantarsi, volesse farmi pervenire brevi spiegazioni, che io possa applicare facilmente, su come far comparire sulla colonna a lato l'elenco delle etichette e anche del perché cliccando sui commenti non compare subito in una finestra pop-up ma si va prima sulla pagina del singolo post (forse non tutti i template supportano i pop-up immediati?) potrei commuovermi e proporre, col mio fatidico slancio, il solito - trito - e - ritrito - premio.