Se di questi tempi le decisioni della maggioranza parlamentare o direttamente del governo fanno sempre più rizzare i capelli, c'è da preoccuparsi ancor di più quando vengono prese in spirito bipartisan.
In barba alle regole del tanto decantato mercato, la legge 128 del 27 luglio 2011 obbliga entro paletti molto limitati la disciplina del prezzo dei libri.
Dal 1 settembre prossimo infatti non saranno più possibili sconti, da calcolare sul prezzo di copertina, superiori al 15%. Solo in pochi casi eccezionali essi potranno arrivare al 25%, ma per periodi limitati e comunque non durante il mese di dicembre.
Il tutto parte dal falso assunto che siccome, è la stessa legge che lo ribadisce il concetto, l'editore è libero di fissare il prezzo di copertina ecco che la libera concorrenza è garantita.
In questo modo si tutela la categoria dei librai, schiacciati sempre più in questi ultimi anni dalle scontatissime vendite online.
La categoria dei lettori qui in Italia è molto risicata, soprattutto se confrontata con altri paesi europei. Questa legge rischia di ridurla ancor di più. Perché se il permettere ad una categoria di commercianti di sopravvivere si traduce in un aumento dei prezzi d'acquisto ecco che uno degli effetti più naturali sarà quello di veder ridursi il numero dei consumatori, con le conseguenze sulla diffusione culturale in questa nazione, sempre più vicina alla stasi se non addirittura all'analfabetismo.
Qui sta uno dei mali di questa classe politica, o forse non solo di questa ma anche di tutte le precedenti. Non arrivare mai a vedere che gli interessi di un pubblico, chiamatelo di consumatori chiamatelo di cittadini (anzi, loro lo dovrebbero sempre chiamare così) sono maggiori di quelli di una categoria. Vedere cioè la massa di cittadini come un frutto da spremere sempre e comunque.
Fino al 30 agosto sui siti online ci sono sconti importanti di cui approfittare. Se potete fatevi quest'ultimo regalo. Io per 70 euro mi son già preso 11 libri su ibs. E penso di non aver finito.
In barba alle regole del tanto decantato mercato, la legge 128 del 27 luglio 2011 obbliga entro paletti molto limitati la disciplina del prezzo dei libri.
Dal 1 settembre prossimo infatti non saranno più possibili sconti, da calcolare sul prezzo di copertina, superiori al 15%. Solo in pochi casi eccezionali essi potranno arrivare al 25%, ma per periodi limitati e comunque non durante il mese di dicembre.
Il tutto parte dal falso assunto che siccome, è la stessa legge che lo ribadisce il concetto, l'editore è libero di fissare il prezzo di copertina ecco che la libera concorrenza è garantita.
In questo modo si tutela la categoria dei librai, schiacciati sempre più in questi ultimi anni dalle scontatissime vendite online.
La categoria dei lettori qui in Italia è molto risicata, soprattutto se confrontata con altri paesi europei. Questa legge rischia di ridurla ancor di più. Perché se il permettere ad una categoria di commercianti di sopravvivere si traduce in un aumento dei prezzi d'acquisto ecco che uno degli effetti più naturali sarà quello di veder ridursi il numero dei consumatori, con le conseguenze sulla diffusione culturale in questa nazione, sempre più vicina alla stasi se non addirittura all'analfabetismo.
Qui sta uno dei mali di questa classe politica, o forse non solo di questa ma anche di tutte le precedenti. Non arrivare mai a vedere che gli interessi di un pubblico, chiamatelo di consumatori chiamatelo di cittadini (anzi, loro lo dovrebbero sempre chiamare così) sono maggiori di quelli di una categoria. Vedere cioè la massa di cittadini come un frutto da spremere sempre e comunque.
Fino al 30 agosto sui siti online ci sono sconti importanti di cui approfittare. Se potete fatevi quest'ultimo regalo. Io per 70 euro mi son già preso 11 libri su ibs. E penso di non aver finito.
5 commenti:
Quella norma è però chiamata la norma pro-IBS, che teme tantissimo Amazon.it, quindi boh, prima di comprare da costoro... :)
Paolo, dov'è che viene chiamata pro-Ibs? Io semmai ho trovato più pareri concordanti sul fatto che chi sarà penalizzato saranno i consumatori in primis, e subito dopo i siti di vendita online (senza distinzione tra Ibs ed Amazon). Un libro scontato a solo il 10% si può trovare anche in libreria, a quel punto io preferirei andare a prenderlo lì invece che ordinarlo online.
E' pro-IBS perché questa balzana legge ha cominciato a circolare come idea da quando c'è Amazon.it, che può permettersi volumi (ed integrazioni con Kindle) che gli altri manco sanno cosa siano.
Paolo, amazon.it esiste da novembre 2010. La legge approvata a luglio ha iniziato il suo iter parlamentare subito dopo l'insediamento della nuova legislatura, a maggio 2008.
Non credo che questi politici abbiano la lungimiranza di prevedere cose a distanza di 3 anni. Certo che ora amazon è limitata, ma è limitata anche ibs visto che sconti del 15% sono all'ordine del giorno tra le NON offerte.
Mi chiedo che fine faranno le offerte dei fondi di magazzino col 50% di sconto, in fin dei conti è roba che uno svende per non ritrovarsela più tra i piedi. Mah.
non mi ricordo più l'html per < a href >
il link che volevo mettere è questo http://www.infoservi.it/welcome-amazon-it/5674
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