23 novembre 2012

la colletta alimentare e la verginità della nestlé

Domani, andando a fare la spesa, troverò e parteciperò alla colletta alimentare, come tutti gli anni una delle iniziative benefiche alle quali offro qualcosa, sempre al solito coi miei se e coi miei ma (come quella volta delle sdentate, nei commenti al post linkato).
Ma la ragione per aver scritto questo post è in realtà un'altra, che poco fa mi ha sconvolto. L'endorsement, o la semplice divulgazione dell'iniziativa da parte della ... udite udite ... Nestlé. Non ho creduto ai miei occhi a leggere questo tweet.
Noto come la parola "insieme" possa far propendere per la lettura "noi di Nestlé, insieme al banco alimentare". Ho cercato sul sito, ma sembra che la colletta non veda la Nestlé né tra gli sponsor principali né tra gli altri.
Anche se fosse un'iniziativa isolata di chi, all'interno del loro ufficio stampa, ha pensato di segnalare la bella e caritatevole iniziativa, io la trovo un affronto rivolto alle centinaia di milioni di persone che per la loro povertà devono ringraziare ditte quali la Nestlé con le politiche commerciali aggressive per sfruttare da una parte le risorse naturali e il lavoro, dall'altra per stimolare scorrettamente dei consumi di prodotti per l'infanzia nelle fasce più povere delle popolazioni nei paesi in via di sviluppo. Insomma, a casa mia queste cose sono catalogate tra i maggiori schifi.

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