Anni fa ricorreva periodicamente, soprattutto nel mondo dell'associazionismo -prima che diventasse quasi sinonimo di anarcoinsurrezionalismo e simili -, il boicottaggio ai prodotti Nestlé. La multinazionale infatti aveva avuto in passato, anni '80 soprattutto, dei comportamenti talmente scorretti nei paesi in via di sviluppo da renderla odiosa ai più. Il comportamento maggiormente sotto accusa era la politica fatta in modo estremamente capillare per commercializzare il latte in polvere per neonati. In pratica venivano offerti alle puerpere campioni gratuiti in modo che iniziassero ad allattare il proprio bimbo col latte in polvere, dopodiché non c'era niente da fare, una volta svezzato avevi voglia a provare a dargli il latte materno. Il costo della confezione, al di fuori dei dispensari, delle missioni, dei pochi ospedali, era proibitivo. Col risultato che veniva allungato con più acqua del dovuto, coi conseguenti problemi di malnutrizione, malattie e maggiore mortalità infantile che ne conseguiva.
L'obiettivo del boicottaggio non era quello di far fallire la Nestlé ma solo quello di far registrare un calo nelle vendite. All'inizio degli anni '80 il primo boicottaggio internazionale arrivò, se non ricordo male, a diminuire le vendite del 2%. Bastò per far sì che il marchio tanto amato dai bimbi di tutto il mondo tornasse sui propri passi.
Siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio dopo qualche anno fummo di nuovo punto e a capo.
Ora, io lo so che non riuscirei nemmeno volendolo con tutto me stesso ad organizzare l'ennesimo boicottaggio mondiale dei prodotti Nestlé. Nel mio piccolo saranno 20 anni che non compro più nulla, e se l'ho fatto è perché non ero troppo aggiornato sugli acquisti più recenti di altri marchi da parte della multinazionale.
Qualche volta è capitato, pure tuttora, che mi venisse regalato qualcosa. In genere riciclo o, incredibile a dirsi, gentilmente faccio notare che quando parlavo della Nestlé era a riguardo del boicottaggio, non per decantarne i prodotti. Al terzo sbaglio m'incazzo, perché alla fine è solo una mancanza di rispetto per le mie scelte e per le indicazioni che do.
Stavolta la confezione regalatami era più complessa, non era solo di prodotti Nestlé, c'erano più cose. Ma dentro c'erano anche questi qui:
L'obiettivo del boicottaggio non era quello di far fallire la Nestlé ma solo quello di far registrare un calo nelle vendite. All'inizio degli anni '80 il primo boicottaggio internazionale arrivò, se non ricordo male, a diminuire le vendite del 2%. Bastò per far sì che il marchio tanto amato dai bimbi di tutto il mondo tornasse sui propri passi.
Siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio dopo qualche anno fummo di nuovo punto e a capo.
Ora, io lo so che non riuscirei nemmeno volendolo con tutto me stesso ad organizzare l'ennesimo boicottaggio mondiale dei prodotti Nestlé. Nel mio piccolo saranno 20 anni che non compro più nulla, e se l'ho fatto è perché non ero troppo aggiornato sugli acquisti più recenti di altri marchi da parte della multinazionale.
Qualche volta è capitato, pure tuttora, che mi venisse regalato qualcosa. In genere riciclo o, incredibile a dirsi, gentilmente faccio notare che quando parlavo della Nestlé era a riguardo del boicottaggio, non per decantarne i prodotti. Al terzo sbaglio m'incazzo, perché alla fine è solo una mancanza di rispetto per le mie scelte e per le indicazioni che do.
Stavolta la confezione regalatami era più complessa, non era solo di prodotti Nestlé, c'erano più cose. Ma dentro c'erano anche questi qui:
Da varie |
Hello Kitty?!? Come si fa a resistere alla voglia di indire un nuovo boicottaggio mondiale alla Nestlé?
9 commenti:
Ricordo che la prima a parlarmi del boicottaggio alla Nestlè fu la frenci tanti tanti anni fa. La prendevo in giro. La consideravo una pazza bolscevica e visionaria. Quella ragazza mi ha insegnato tutto.
OT: ho scelto due foto da te scattate per la mostra sui 10 anni del 25 Aprile al circolo. Le ho prese senza tua autorizzazione da Flickr. :-)
Però adesso puoi dire che hai esposto ad una collettiva. E con quella macchinetta che ti ritrovi non è poco. :-PpP Se ti va di venire a vedere la mostra, è allestita fino al 25 gennaio.
AmicaB: querida e cara, è perché non conoscevi me, altrimenti t'avrei sfrancicato io a forza di insegnamenti ;-)
OT sacheriano: guarda che le foto su Flickr sono quasi tutte pubblicate con la licenza Creative Commons, quindi sono utilizzabili a patto che vengano rispettati alcuni punti.
1. Non commercial: se l'iniziativa è aggratis allora si può;
2. Share alike: se tante volte venisse fatto un catalogo (aggratis anche quello) sarebbe possibile pubblicarcele sopra;
3. Attribution: e qui ti volevo! Hai citato, vero?!, la fonte? Il link all'account su Flickr ci vuole, sennò sei passibile di ammende molto ma molto pesanti. Provvedi. Grazie.
P.S. tante volte mi facessi sapere, proprio su Flickr toh, quali sono queste due foto... :-)
Si, le ho prese proprio perché hai scelto la licenza Creative Commons.
No, non ti ho citato perché lo spirito della mostra non e' valorizzare i fotografi bensì le foto ma soprattutto festeggiare un decennale. Non compaiono i nomi di nessuno dei fotografi. Se ti crea problemi le tolgo. Le due foto sono quella dove la sottoscritta alza il suo ditino medio e l'altra e' quella di Inve che osserva i fagioli piu' cattivi della storia fagiolica. Non te lo scrivo su Flickr perché ho problemi a entrarvi ultimamente.
Appoggio il tuo boicottaggio :)
Brain
AmicaB: mi sa che deve essere qualcosa che avete nell'aria a Pistoia. Mi rispondi iniziando con un le ho prese PROPRIO perché hai scelto la licenza Creative Commons, e poi non rispetti la clausola dell'attribuzione. Sì, diamo la colpa all'aria malsana che respirate, và. Dello spirito della mostra non me ne importa una cippa. Le gigantografie che hai fatto (perché sono state fatte delle gigantografie, vero?) se magari me le fai avere, così compensiamo questo grave torto ;-P
Brain: brava! Mi chiedo chi dei due ha chiesto all'altro di collaborare, se Hello Kitty s'è fatta avanti con Nestlé o viceversa. Pare però che un accordo l'abbiano trovato. Tristezza.
Dio bono, pensavo ti facesse piacere! Che palle.
AmicaB: ma infatti; pensa te se non me lo avesse fatto ;-P
Io con il marchio Nestlè non compro niente, e da quando ho coscienza di farlo. E spiego le ragioni a tutti quelli con cui mi trovo a fare la spesa.
Paolo: bravo!! e ora, con Hello Kitty, c'è una ragione in più. Usala! ;-D
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