06 settembre 2010

il fallimento di uno scienziato

Il dott. Boschi, a capo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, raccoglie da svariati anni più apprezzamenti che critiche per il suo lavoro da parte degli scienziati del campo di scienze della terra.
Fa specie leggere la sua boutade di oggi. Con una breve dichiarazione manca di riconoscere alla divulgazione scientifica quel ruolo che dà lustro al lavoro di tante e brave persone davanti agli occhi degli altri cittadini.
La lotta tra scienza e ignoranza non permette né cali di tensione né di pensare che si possano paventare decisioni drastiche come quella proposta. È nel modo di divulgare la conoscenza scientifica che gli scienziati si giocano la maggior parte della loro credibilità, non possono rinunciarvi ma debbono andare, chi ne ha i ruoli e le capacità, ancor più in prima linea ed insistere, insistere e insistere.
Il chiudere i contatti per evitare di essere mal interpretati -questo sport sta diventando davvero nazional-popolare- è talmente contrario agli interessi della scienza da rischiarne un isolamento terrificante, in un periodo poi in cui si sta minando la qualità della scuola e dell'università.
Indipendentemente dalle intenzioni che Boschi avrà avuto, curiosando sulla pagina dei comunicati stampa dell'INGV non è riportato ad ora nulla, forse è giunto il momento di farsi da parte.
Smettere di usare la ragione è permesso, basta non far più parte, a nessun titolo, di un'istituzione scientifica.

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