Stamani per andare a pranzo stavo pedalando all'imbocco di via Grande. L'incrocio, abbastanza trafficato per molte ore al giorno, fa sì che chi viene da sud possa girare in via Grande senza passare dal semaforo; succede abbastanza spesso che pur dovendo dare la precedenza le macchine sfreccino allegramente, molti senza -apparentemente- guardare.
Me ne stavo proprio lì in quel punto quando con la coda dell'occhio destro ti vedo un qualcosa di bianco che si stava avvicinando velocemente. Uno di quegli istanti in cui il cervello riesce a cogliere anche le frazioni nelle quali è composto. Ho avvertito che in realtà erano due cose bianche, escludendo quindi contemporaneamente che potesse essere un auto.
Non ho capito, se non alla fine, che direzione avessero questi oggetti bianchi. All'udire due forti splash consecutivi sull'asfalto ho compreso: erano due cacate di gabbiano in rotta di collisione, o quasi, con la mia bici.
Con la mia consueta e ridicola flemma ho continuato a pedalare testimoniando solo con un lieve movimento della testa che sì, avevo capito.
Se quei gavettoni mi avessero preso mi avrebbero rovinato. Sul serio. Mi avrebbero ricoperto e, soprattutto, ricolorato all'istante la maglietta color ruggine in avana.
Non mi esercito troppo spesso sui se e sui ma, però stavolta mi sono proiettato nella testa un breve film dove, nonostante la gavettonata, riprendevo velocemente la pedalata flemmatica senza dar adito a nient'altro che non fosse un grido: gabbiani di merda!
Me ne stavo proprio lì in quel punto quando con la coda dell'occhio destro ti vedo un qualcosa di bianco che si stava avvicinando velocemente. Uno di quegli istanti in cui il cervello riesce a cogliere anche le frazioni nelle quali è composto. Ho avvertito che in realtà erano due cose bianche, escludendo quindi contemporaneamente che potesse essere un auto.
Non ho capito, se non alla fine, che direzione avessero questi oggetti bianchi. All'udire due forti splash consecutivi sull'asfalto ho compreso: erano due cacate di gabbiano in rotta di collisione, o quasi, con la mia bici.
Con la mia consueta e ridicola flemma ho continuato a pedalare testimoniando solo con un lieve movimento della testa che sì, avevo capito.
Se quei gavettoni mi avessero preso mi avrebbero rovinato. Sul serio. Mi avrebbero ricoperto e, soprattutto, ricolorato all'istante la maglietta color ruggine in avana.
Non mi esercito troppo spesso sui se e sui ma, però stavolta mi sono proiettato nella testa un breve film dove, nonostante la gavettonata, riprendevo velocemente la pedalata flemmatica senza dar adito a nient'altro che non fosse un grido: gabbiani di merda!
Nessun commento:
Posta un commento