11 aprile 2010

luci del Seicento

Caravaggio e la luce. Anzi, Caravaggio è la luce. Potrei definire così quello che ho visto ieri alle Scuderie del Quirinale. Ma forse è anche altro, perché quell'oscurità quasi onnipresente che avvolge le figure non può avere solo la funzione di esaltare la luce, spesso esterna al quadro e quindi estranea, eppure di un'intensità bellissima. Ma la componente di mistero resta comunque nel quadro proprio per la presenza dell'oscurità, la luce ne squarcia solo una porzione.
Spiritualità che trasuda dalle tele, e che va ben oltre la tragicità di alcune scene. È stato lì, nello scoprire questo elemento, ché nelle foto già viste in realtà è al confronto trascurabile, che mi son detto che sì, feci proprio la scelta giusta tanti anni fa: la vedo, la percepisco ma ne resto ormai inesorabilmente lontano.
Molto bello l'allestimento e l'illuminazione delle opere, stavolta la poca luce non mi ha dato affatto fastidio. Audioguida con didascalie talmente lunghe da risultarmi imbarazzanti. E senza nulla da dire sul Bacco!
Due opere in particolare: Deposizione e uno dei San Giovanni Battista.
E poi la fuori quota: lei, collocata purtroppo come seconda opera, subito data in pasto alle orde di visitatori. La vedrei bene a casa mia.
Ah, le foto che ho trovato non sono minimamente paragonabili, nei colori e nelle luci, ai quadri. Andateci, fino a metà giugno ne avrete la possibilità.

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