Che decisione sibillina quella del governo.
A parte il dover comprendere meglio se effettivamente l'emendamento al decreto omnibus tolga definitivamente torno la questione referendum sul nucleare, cosa questa non scontata né secondaria, ma hanno trovato il modo per risolvere -inteso come capacità loro a risolvere i problemi, cioè in modo scarso quando siamo fortunati- anche due altre questioni.
Prima. Il referendum sul nucleare avrebbe fatto da calamita anche per gli altri due rischiando di portare la maggioranza dell'elettorato al voto, così invece gli interessi che amici del quartierino vorrebbero mantenere sull'acqua verrebbero conservati dal non raggiungimento del quorum, e nello stesso modo anche il referendum sul legittimo impedimento potrà vedere la non decisione dell'elettorato, che ovviamente sarà letta come se "il popolo" approvi che una carica pubblica possa non essere distratta da un processo perché troppo impegnata a lavorare per esso.
Seconda. Lo stop che porterà, come dicono per ora i giornalisti, al blocco della costruzione delle centrali nucleari è una risposta diretta alla Francia, guarda caso proprio la firmataria degli accordi per la fornitura delle competenze necessarie al piano nucleare italiano, per le sue recenti decisioni in tema di immigrazione.
Il dubbio che pervade tutto questo è che è sempre più una politica ed una capacità decisionale da dispetti tra bambini. Qui del futuro non c'è proprio una visione, di uno Stato nemmeno.
A parte il dover comprendere meglio se effettivamente l'emendamento al decreto omnibus tolga definitivamente torno la questione referendum sul nucleare, cosa questa non scontata né secondaria, ma hanno trovato il modo per risolvere -inteso come capacità loro a risolvere i problemi, cioè in modo scarso quando siamo fortunati- anche due altre questioni.
Prima. Il referendum sul nucleare avrebbe fatto da calamita anche per gli altri due rischiando di portare la maggioranza dell'elettorato al voto, così invece gli interessi che amici del quartierino vorrebbero mantenere sull'acqua verrebbero conservati dal non raggiungimento del quorum, e nello stesso modo anche il referendum sul legittimo impedimento potrà vedere la non decisione dell'elettorato, che ovviamente sarà letta come se "il popolo" approvi che una carica pubblica possa non essere distratta da un processo perché troppo impegnata a lavorare per esso.
Seconda. Lo stop che porterà, come dicono per ora i giornalisti, al blocco della costruzione delle centrali nucleari è una risposta diretta alla Francia, guarda caso proprio la firmataria degli accordi per la fornitura delle competenze necessarie al piano nucleare italiano, per le sue recenti decisioni in tema di immigrazione.
Il dubbio che pervade tutto questo è che è sempre più una politica ed una capacità decisionale da dispetti tra bambini. Qui del futuro non c'è proprio una visione, di uno Stato nemmeno.
2 commenti:
giusto, nel senso che i bambini non hanno (giustamente) la visione del futuro; ma anche nel senso che vedono solo se stessi.
proprio come il governo.
(il referendum, comunque, si evita solo se viene abrogata la norma: dubito che un emendamento riesca a fermarlo. ma così ci si arriverebbe senza una campagna informativa, anzi, con la maggioranza degli italiani che pensa che non si faccia più. il risultato è lo stesso)
E ora stanno cercando di depotenziare pure quello dell'acqua. Guarda caso resterebbe in balia di sé stesso quello sul legittimo impedimento. Ah già, per quello il referendum c'è già stato con almeno il 70% degli italiani che lo approva. Referendum, sondaggio, che vuoi che sia.
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