04 aprile 2011

quando la candidatura non fa una grinza

Mi viene chiesto, a me che come noto sono una blogstar di quelle che necessitano sempre di tappeto rosso (sennò i tacchi delle mie scarpe se ne risentono, quei viziati), se sarò della partita per la campagna delle presidenziali Usa del 2012.
Dopo un primo momento di sorpresa e poi di gaudio ho colto un aspetto che qui da noi, ahimè, non siamo più di tanto abituati ad affrontare, quanto meno con le tempistiche anglosassoni: la conseguente apertura del portafoglio. Eh già, perché questi puritani saranno appunto dei cacacazzo però in quanto a coerenza non hanno da imparare poi molto: sostieni la candidatura, caccia il soldo. Non fa una grinza.
La mia atavica tirchieria per adesso ha avuto il sopravvento. Scommetto però che non mancherà poi molto al pensare che sì, in fin dei conti un buon presidente, come pare sia da quaggiù, come Obama potrebbe meritarsi qualche mio soldo, utilizzando in pratica la stessa logica che mi permette, restando in Italia, dal guardarmi bene di dare anche solo due centesimi ad un qualsiasi politico nostrano.

2 commenti:

Paolo ha detto...

Non sono sicuro che tu possa finanziare un candidato alla presidenza USA, perché non sei cittadino americano.

SacherFire ha detto...

Paolo, ciò è molto triste, anche perché i miei soldi sono buoni. Che poi, a pensarci bene, ma Clinton non ricevette un mare di soldi dalla Cina?