Oggi, nell'andare verso l'appuntamento ormai tradizionale del 25 aprile a Pistoia, ho trovato sui treni dell'andata e del ritorno delle situazioni per me nuove.
Stavolta mi son mosso passando da Firenze. Sia col treno delle 9.06 da Livorno sia col treno delle 17.34 da Rifredi ho fatto dei viaggi allucinanti. Vagoni pieni zeppi, passeggeri in ogni dove, e le sardine in scatola che si schernivano di noi ballando. Due viaggi al limite dell'allucinante. I treni puntuali. C'è spazio per migliorare.
Con l'esclusione dello scorso anno per cause di forza maggiore, il 25 aprile in treno è una cosa da me già sperimentata molte volte, e sempre sulle stesse tratte. Mai una volta che abbia visto degli affollamenti del genere, e sì che di gente che si sposta ce ne è sempre stata.
Due considerazioni.
La prima è che qui in Italia la composizione dei convogli ferroviari è fissa. I treni Livorno - Firenze, tranne eccezioni, hanno sei vagoni. Che sia quello delle 6.30, o delle 23 sei vagoni hai a disposizione. Molti viaggiano vuoti, altri strapieni. Se quello delle 8.11 è invece più lungo perché viaggia nell'orario di punta per i pendolari, e stai tranquillo che lo avrai sempre così, anche il 1 gennaio. Non so se sia questione impossibile da affrontare o se sia difficile da organizzare, quindi impossibile perché organizzare è verbo sconosciuto a queste latitudini, ma non viene mai in mente a nessuno che i treni potrebbero essere composti in base alle affluenze stimate di viaggiatori?
O, se questo è impossibile, visto che ormai sono ridotte ad un numero esiguo le stazioni che hanno o fungono da depositi - è così impossibile iniziare anche col traffico locale un sistema di prenotazioni, almeno per i convogli che viaggiano al di fuori degli orari dei pendolari?
Mi sa che la situazione possa essere, al solito aggiungo, beffarda. E cioè che qualcuno ci abbia già pensato, e chissà da quanto; la certezza però sta in un altro elemento, e cioè che per inedia, inefficienza, accidia, chiamatela come volete, questo qualcuno si sia trovato davanti al classico muro di gomma. E poi signora mia, i dirigenti -quelli che contano- le devono pensare loro queste cose, guai altrimenti, che non lo sapeva?
La seconda considerazione è più spicciola. Inizia a costare tanto, troppo, spostarsi in macchina, vero?
1 commento:
Infatti, a forza di "dagli al politico" qui dimentichiamo che il vero muro di gomma spesso è formato dai dirigenti e funzionari dei vari enti (vedi anche comuni e province)
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