03 agosto 2005

appuntamenti mancati

L'amica C si è messa in testa da un po' di tempo di trovarmi il fidanzato. Dapprima in via discreta poi, col passare del tempo, in modo sempre più sfacciato. Da quando è iniziata questa manfrina è sempre aleggiato quale obiettivo principe un nome: 'Serge' (forse Sergio ma non è scontato e poi fa più... da richiamo ;-P). Serge fa il parrucchiere insieme ad un suo caro amico (etero). Ne consegue che ogni tanto viene pronunciata la frase: "Andrea, quando ti vai a tagliare i capelli?". Per un paio di volte sono riuscito a svicolare andando, con l'apposita macchinetta, a farmeli tagliare dal babbo il quale sarebbe anche quasi bravo nonostante la velocità bradipesca, ma che se non c'è una bella luce tende a dimenticare qualche ciuffetto qui e là. Dopo la castratina tocca poi prendermi qualche insulto per essere sfuggito al mio destino.
Poco fa invece, colto al solito alla sprovvista, ho avallato una sorridente richiesta di andare a fare... le comari dal parrucchiere insieme alla suddetta amica (?). Data prescelta la fine di agosto, prima del rientro al lavoro. "Io vado dal mio amico e te Andrea, nella poltrona accanto, da Serge". Chissà che mi è passato per la mente: ok! ho detto.
L'incredula amica C subito telefona, risponde proprio Serge che però dice che... per quel periodo lui è in ferie. Tutto è caduto come un castello di carte... o se si preferisce tutto si è sciolto come neve al sole (d'agosto poi).
O magari sono salvo. Non so. Solo che questi slanci per far "soccombere" gli altri alla nostra enorme bontà mi ricordano tanto l'episodio nei Promessi Sposi ('zzo, che coincidenza) di Donna Prassede che, nel tentativo benevolo di far dimenticare Renzo a Lucia, praticamente le usava una discreta violenza psicologica.
O sono io che voglio stare sul piedistallo, in attesa che crolli?

2 commenti:

Numero 6 ha detto...

Io ho un'amica C che tutte le volte che gli nomino qualcuna mi dice di lasciar perdere. Soprattutto quando nomino lei.

Anonimo ha detto...

Adotterei la tattica un piede a terra e l'altro sul piedistallo, giusto per non farsi mancare nulla. john