02 maggio 2006

primi maggi

Dice: a che ore è questo Edelweiss ST? Boh, te vieni, poi quando sarà il momento si inizia a mangiare. E così me ne rivado da quelle parti nel giro di 6 giorni. E chi c'è ad accogliermi al Serraglio? Un veneto che sta pensando seriamente di trasferirsi in Toscana, e ciò provoca comprensibili timori: saremo invasi da immigrati padani? Non vorremmo che l'accoglienza nella Toscana felix peggiori. Sono già arrivate alcune nuove conoscenze: un certo straniero, una certa runa, un certo briborco, una certa personaggia, insomma altri nick che si materializzano in carne e ossa. Rassicurato dalle blogstar inconsapevoli già conosciute, povere loro, affronto quindi un'altra tornata di presentazioni.
Toh, e la panna? Ah già, stavolta la variante non è mica la famosa 'porca', ma una sfiziosa Sacher Mora. Ma la festeggiata fa: Sacher, facciamo la panna? Che dire, già si era messa in tiro, poi una donna mi fa così, potrei iniziare a pensare che sia da sposare, ma lo è di già, risulta? E quindi dopo neanche 5 minuti dal mio ingresso ecco che sono lì ad aprire sportelli, a cercare di far funzionare sbattitori elettrici, macinini per lo zucchero a velo, ma no metticelo così che va bene lo stesso. Arrivano dei piri e poi iniziamo.
Crostini co' funghi, crostini cor salmone (che se avessi scritto sarmone sarei stato cafone), crostini co' pinoli provenienti direttamente dalla famosa frase: "cosa vuoi di più? du' pinoli". Pasta. Zuppa. Arista. Roastbeef (diobonocom'erabono). Patatine ritardate, nel senso poverine che sono arrivate in tavola in ritardo rispetto al secondo. Fragole. Sacher Mora. Millefoglie con apposite candeline coi numeri 3 - 0 - 2, chi l'ha capito è bravo. Questo significa che la spiegazione del "due volte 30" che mi è stata data non è che mi abbia convinto.
Strano ma vero, nonostante avessi dimenticato l'antistaminico, stavolta i veri padroni di casa non mi hanno dato allergia. E accarezzali, e mantrugiali, e micio micio, e puci puci, e... eddio levati di vì!
Passeggiata ristoratrice, una capatina verso un'ottima granita siciliana, passando per un posto la cui insegna mi ricorda qualcosa. Uno dei templi della bontà cioccolatiera toscana. Che dire, sono rimasto estasiato. Il parco, la panchina, le piacevoli chiacchiere. E poi il ritorno che c'è da prendere un treno. E allora saluti, baci e abbracci che anche se ci si vedrà è sempre una sensazione mista di felicità e dispiacere. Ma va bene così, perché è questo che rende questi incontri ripetibili.
Le foto? Le foto sono qui.

7 commenti:

Red Mosquito ha detto...

Non riesco a vedere le foto.

AmicaB ha detto...

E' stato un vero piacere anche per noi, SIGNORE! ;PpPpP

Anonimo ha detto...

Lo sanno tutti che sei un SIGNORE. SE ci fai caso l'ho messo in parentesi

Anonimo ha detto...

Si messer Sache è stato un vero onore

Anonimo ha detto...

Caro e dolce Livornese le foto non riusciamo a vederle controlla se va tutto bene???

Anonimo ha detto...

Spero di avere altre occasioni, altro tempo, un'altra Sacher.

Anonimo ha detto...

:)
john