"Oggi gli omosessuali non sono più obbligati a portare un triangolo rosa sui vestiti, ma continuano a essere regolarmente esposti a pregiudizi, al bigottismo, alla violenza, e a discriminazioni avallate ufficialmente".
Sono partito da questo messaggio inviato da Terry Davis, segretario generale del Consiglio d'Europa, alla Conferenza internazionale contro l'omofobia per cercare questi avalli in documenti ufficiali dei nostri partiti. In fin dei conti, mi sono detto, sono curioso di sapere su quali basi fondano i loro ragionamenti.
Sono andato sul sito della Lega; ebbene, nella sezione dei documenti politici non c'è traccia non solo di documenti sull'omosessualità ma, pensando magari che l'argomento fosse trattato all'interno di documenti più generali, neanche sulla famiglia. Questo almeno nelle tesi del loro ultimo congresso. Nelle proposte di legge della sezione politiche sociali non ho trovato niente. Nel documento della scuola politica su cosa in 5 anni di governo è stato fatto, al paragrafo 2.3 si parla di famiglia ma soprattutto in termini fiscali. In definitiva non ho trovato nulla sui diritti civili.
Sono andato sul sito di AN; sulla sezione dei dipartimenti on line, mi ha attirato l'esistenza della Consulta etico religiosa, e infatti non sono stato deluso. Tra le pubblicazioni una su omosessualità e natura. Non sono tanto le tesi espresse a lasciarmi perplesso, quanto l'italiano. Un testo simile la maggior parte delle persone che conosco lo avrebbe scritto meglio. Nel testo è presente un paragrafo sui motivi biologici antropologici, tema spesso citato dal mondo politico che in realtà è del tutto privo di una benché minima conoscenza dell'argomento ispirandosi sovente a quel determinismo biologico e/o al creazionismo scientifico che saltuariamente torna in voga negli ambienti cristiani integralisti americani. Ma la chicca sta nel paragrafo sui motivi sociali: "[se le unioni omo venissero legalizzate]... sussisterebbe anche il pericolo che una persona con tendenza omosessuale potrebbe dichiarare la sua omosessualità o addirittura cercare un partner allo scopo di sfruttare le disposizioni di legge". Inoltre nel paragrafo sui motivi giuridici si legge: "Gli omosessuali, in quanto persone e in quanto cittadini, possono sempre ricorrere, come tutti i cittadini, al diritto comune per tutelare situazioni giuridiche di reciproco interesse". Questa tesi si sta diffondendo sempre più, anche a sinistra. Rinunciate, froci che non siete altro, a lottare per dei diritti che non vi saranno mai riconosciuti tanto ci sono già leggi che tutelano accordi privati. Il diritto soggettivo che riconoscerebbe una cosa ignorata dai diritti civili, universali. Una bella lezione su come tornare indietro di secoli.
Sono andato poi sul sito di FI; singolare come tra le 23 riforme del governo del nano citate a sinistra non sia presente nulla che richiami alla famiglia. Nella carta dei valori, di cui segnalo a margine il capitolo "partito di centro liberal-popolare e liberal-socialista", mi ha colpito il cap. "contro il relativismo culturale", perché inizia con la frase "le società occidentali vivono oggi una sorta di eclissi di valori" che mi ricorda tanto qualcun'altro. Insomma non ho trovato espliciti riferimenti a nessuna tematica omosessuale.
Sono andato sul sito dell'Udc; pensavo di trovare qualcosa. Il sito è semplicemente vuoto di documenti. Sul link del congresso dello scorso anno c'è la descrizione della scenografia ma non cosa è stato deciso. Nulla.
Mi sono buttato, alla Totò, a sinistra. Sul sito dell'Ulivo mi sono scaricato il programma. Riporto quanto scritto nel capitolo sulla giustizia, paragrafo sui diritti civili: "L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un'unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà". Posso capire che nel rendere operativo un testo simile si facciano proposte diverse ma non credo che Rutelli se lo sia letto fino in fondo.
Tutto questo per dire che in realtà, tranne l'accenno di principio presente nel programma dell'ulivo, non vi è traccia, oltre alle dichiarazioni quasi quotidiane che il vento porta via, nei documenti dei partiti di nessun riferimento a questioni inerenti i diritti civili, tanto meno quelli specifici degli omosessuali. Una tematica, per così dire, di scarso interesse. Scarso interesse politico ma non sociale. L'idea che mi sono fatto, o meglio che ho rafforzato avendola già da tempo, è che se possibile il mondo politico attuale, condito da tanti 60 e 70enni, è sempre più distaccato dalla società.
Sono partito da questo messaggio inviato da Terry Davis, segretario generale del Consiglio d'Europa, alla Conferenza internazionale contro l'omofobia per cercare questi avalli in documenti ufficiali dei nostri partiti. In fin dei conti, mi sono detto, sono curioso di sapere su quali basi fondano i loro ragionamenti.
Sono andato sul sito della Lega; ebbene, nella sezione dei documenti politici non c'è traccia non solo di documenti sull'omosessualità ma, pensando magari che l'argomento fosse trattato all'interno di documenti più generali, neanche sulla famiglia. Questo almeno nelle tesi del loro ultimo congresso. Nelle proposte di legge della sezione politiche sociali non ho trovato niente. Nel documento della scuola politica su cosa in 5 anni di governo è stato fatto, al paragrafo 2.3 si parla di famiglia ma soprattutto in termini fiscali. In definitiva non ho trovato nulla sui diritti civili.
Sono andato sul sito di AN; sulla sezione dei dipartimenti on line, mi ha attirato l'esistenza della Consulta etico religiosa, e infatti non sono stato deluso. Tra le pubblicazioni una su omosessualità e natura. Non sono tanto le tesi espresse a lasciarmi perplesso, quanto l'italiano. Un testo simile la maggior parte delle persone che conosco lo avrebbe scritto meglio. Nel testo è presente un paragrafo sui motivi biologici antropologici, tema spesso citato dal mondo politico che in realtà è del tutto privo di una benché minima conoscenza dell'argomento ispirandosi sovente a quel determinismo biologico e/o al creazionismo scientifico che saltuariamente torna in voga negli ambienti cristiani integralisti americani. Ma la chicca sta nel paragrafo sui motivi sociali: "[se le unioni omo venissero legalizzate]... sussisterebbe anche il pericolo che una persona con tendenza omosessuale potrebbe dichiarare la sua omosessualità o addirittura cercare un partner allo scopo di sfruttare le disposizioni di legge". Inoltre nel paragrafo sui motivi giuridici si legge: "Gli omosessuali, in quanto persone e in quanto cittadini, possono sempre ricorrere, come tutti i cittadini, al diritto comune per tutelare situazioni giuridiche di reciproco interesse". Questa tesi si sta diffondendo sempre più, anche a sinistra. Rinunciate, froci che non siete altro, a lottare per dei diritti che non vi saranno mai riconosciuti tanto ci sono già leggi che tutelano accordi privati. Il diritto soggettivo che riconoscerebbe una cosa ignorata dai diritti civili, universali. Una bella lezione su come tornare indietro di secoli.
Sono andato poi sul sito di FI; singolare come tra le 23 riforme del governo del nano citate a sinistra non sia presente nulla che richiami alla famiglia. Nella carta dei valori, di cui segnalo a margine il capitolo "partito di centro liberal-popolare e liberal-socialista", mi ha colpito il cap. "contro il relativismo culturale", perché inizia con la frase "le società occidentali vivono oggi una sorta di eclissi di valori" che mi ricorda tanto qualcun'altro. Insomma non ho trovato espliciti riferimenti a nessuna tematica omosessuale.
Sono andato sul sito dell'Udc; pensavo di trovare qualcosa. Il sito è semplicemente vuoto di documenti. Sul link del congresso dello scorso anno c'è la descrizione della scenografia ma non cosa è stato deciso. Nulla.
Mi sono buttato, alla Totò, a sinistra. Sul sito dell'Ulivo mi sono scaricato il programma. Riporto quanto scritto nel capitolo sulla giustizia, paragrafo sui diritti civili: "L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un'unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà". Posso capire che nel rendere operativo un testo simile si facciano proposte diverse ma non credo che Rutelli se lo sia letto fino in fondo.
Tutto questo per dire che in realtà, tranne l'accenno di principio presente nel programma dell'ulivo, non vi è traccia, oltre alle dichiarazioni quasi quotidiane che il vento porta via, nei documenti dei partiti di nessun riferimento a questioni inerenti i diritti civili, tanto meno quelli specifici degli omosessuali. Una tematica, per così dire, di scarso interesse. Scarso interesse politico ma non sociale. L'idea che mi sono fatto, o meglio che ho rafforzato avendola già da tempo, è che se possibile il mondo politico attuale, condito da tanti 60 e 70enni, è sempre più distaccato dalla società.
3 commenti:
un pò come la chiesa cattolica...
AmicaN
L'omerta dietro cui mimitizzarsi.
Non sò se è peggio quando usano le persone al momento, per propaganda elettorale e poi tutto resta lettera morta.
Bastardi!!
Buon Day Pride
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