26 luglio 2006

a proposito di caldo

In queste mattinate di nuova attività sportellare sto raccogliendo alcune chicche che vorrei scrivere qui non solo a vostro ma anche a mio uso, tante volte un giorno mi venisse voglia di rileggermi. In quelle 4 ore di apertura passa un mondo variegato che ti fa pensare il classico: il mondo è bello perché è vario.
Le mamme intimidite dal termine università e tutto quello che la può rappresentare (me compreso! - io che intimidisco è come una sacher salata, non torna) ma che per amor di figlia o figlio vengono verso l'ignoto mondo delle immatricolazioni, e ti seguono per ogni sillaba che pronunci, e arrossiscono al momento in cui si accorgono che il dubbio che hanno appena espresso non ha niente a che fare con quello che le stavo dicendo.
Quel ragazzo che vuole fare il trasferimento da Venezia. La pratica deve essere avviata da là, comunque lei dove vuole andare (intendendo: a quale corso vuole andare, all'univ. di pisa)? A Genova. !!!! E come mai viene da noi? Perché, non è lo stesso? !!!!
Quella ragazza che viene per prendere tutte le informazioni per l'immatricolazione, prenda il bollettino, il bando di qui, il bando di là, e che quando ti saluta torna un attimo indietro e ti fa: questa è l'univ. di pisa, vero? !!!!
Quell'uomo che, non più ventenne, fa la faccia un po' risentita quando gli chiedi quanti hanni ha. Dai 50 in su ci sono sconti sulle tasse favolosi, ma non rientrandoci per poco, il suo risentimento aumenta ancora di più.
Quella signora che si presenta dicendo che sa che deve pagare una mora sulle tasse, io che le preparo la distinta per qualche decina di euro, arriva di rincorsa la collega che fa: hai controllato per bene tutti gli anni indietro? (boh!). Centinaia di euro di arretrati!! (Sono buono io, non posso star lì a svenare gli altri).
Quel ragazzo, uhmm niente male, che vuole fare un corso a numero chiuso con test di ammissione, che mentre gli spiego cosa deve fare noto che si sente a disagio e se ne esce con un: è tutto, posso andare? (bimbo, ma non ti ho mica chiamato io!).
Quella ragazza che vuole fare una seconda iscrizione, ma non è possibile, ma le mie amiche l'hanno fatto, non è possibile, eh ma dé ma insomma, comunque possiamo sentire le segreterie centrali, se lasci un recapito ti facciamo sapere a breve. No!
Quell'assistente sociale che viene per prendere informazioni per iscrivere alcuni detenuti, che si scrive tutto con la velocità di un bradipo e io credendo di fare prima chiedo: visto che l'inizio della procedura di iscrizione è online queste persone hanno accesso a internet? Lo sguardo scandalizzato, neanche avessi proposto di portare dentro armi, mi fa recedere da ogni altra proposta per abbreviare il suo lento, estenuante scrivere.
Quel ragazzo carino, anzi no, bello, veramente bello che chiede un certificato e te lo chiede in lingua (inglese), e per un attimo penso "con lingua???", ma poi mi riprendo e mentre gli rispondo che non è possibile penso che glielo avrei scritto pure in cinese antico.
Quell'altro ragazzo, ancora più bello (tutti e due stamani, è stato il mio giorno?), che indugia col suo sguardo su di me e io che penso mentre sono lì che sto guardando quel cavolo di programma al computer: non mi guardare, ti preeegooo, sto lavorando. Niente continuava a guardarmi interessato; mi sa che in un qualsiasi locale mi avrebbe chiesto qualcos'altro che non la sua situazione tasse.
Insomma, umanità varia. Quasi quasi inizia a piacermi. Domani cannerò tutto, me lo sento.

7 commenti:

Alice Twain ha detto...

Scusa, ma l'idea dei computer in cella mi fa morire dal ridere. In alcuni carceri c'è ancora spazio per un laboratorio di informatica, rigorosamente non connesso alla rete e con quale 486 a disposizione della dozzina di detenuti, più o meno, che possono seguire il corso (in due turni separati). Altrove i laboratori sono stati smantellati per farne celle per i nuovi detenuti.

Anonimo ha detto...

Grandiosa questa vetrina di umanità.. grazie sacher per averla condivisa.. :D
PS:
ma al quasi cinquantenne potevi suggerire di aspettare qualche anno.. eheheheheh

Anonimo ha detto...

Forza Sacher divertiti, ho paura che tra poco diventera routine.
Ma che fai lavori all'odiata Pisa??

Anonimo ha detto...

la piantate con questa cosa "tanto domani sarà un disastro", pliz? Guarda che vengo lì e te dò du' pizze! ;-P

SacherFire ha detto...

Pizze? Bè, avrei un po' di fame ;-PP
Cmq, qui è il mio spazio libero... e mi lamento quanto mi pare, tiè!

Anonimo ha detto...

mi riconosco nel non più ventenne che si iscrive
john

Anonimo ha detto...

IO credo che essere in contatto con tante persone sia Bello (oddio bisogna vedere quali persone) MI ricordo la differenza che c'era fra il lavoro in latteria con quello in fabbrica. Nella latteria il tempo mi volava in fabbrica si fermava. Comunque per un classificatore di soggetti come te deve essere una bazza. Credo che avrai materiale per poter scrivere una decina di post