24 settembre 2006

soffrire per la morale altrui

Questo blog, tante volte interessasse, è a favore dell'eutanasia. E il fatto di proporre in queste ore, nel massimo degli slanci possibili da parte della politica, aperture chiamate "testamento biologico" è visto né più né meno come aprire ai pacs per le coppie omossessuali quando invece è richiesta l'estensione del matrimonio. Banali sottigliezze che a poco servono. Classico cerchiobottismo.
Perché chi non volesse udire né leggere la parola eutanasia, dovrebbe poi spiegare come fa ad essere a favore di una legge che, se applicata nel suo spirito, significherebbe dare a ciascuno di noi la possibilità di decidere cosa ci può essere fatto, e cosa no, in termini di cure.
Però è triste constatare che per una persona che disgraziatamente dovesse cadere in stato di coma irreversibile potrebbero essere applicate le disposizioni testamentarie mentre per una persona che, seppur molto malata, è cosciente e richiede di staccare macchinari, cioè sta decidendo per sè, non sarà possibile. Perché questa sarebbe eutanasia.
Chi non decide, su questa ma come su molte altre questioni, di fatto propende per una posizione. E chi proprio non ce la fa più a considerare vita quello che sta passando dovrà, ahi lui, continuare a morire soffrendo per la morale altrui.
Un gesto d'amore di una violenza disumana.

3 commenti:

Numero 6 ha detto...

Faccio come sempre l'avvocato del diavolo, ma credo che se il problema fosse tutto nella fine delle sofferenze, la discussione durerebbe poco, e comunque i cattolici parlerebbero sempre da cattolici.

In questo paese fino a non molto tempo fa c'era in manicomio gente che era semplicemente "indesiderabile" per chissà quale motivo, e assolutamente priva di qualsivoglia patologia psichiatrica (ragazze madri, eredi scomodi, ecc.).

L'eutanasia, chimiamola con il suo nome, aprirebbe problemi ancor più grandi. Problami da affrontare, beninteso, non irrisolvibili, ma che oggi molti non vedono come priorità politica.

Anonimo ha detto...

La posizione che giustamente critichi nel tuo post è (anche) quella del presidente del Senato, Marini, il quale afferma che al massimo si potrà parlare di "testamento biologico". "Per quanto mi riguarda" - aggiunge - la parola eutanasia non c'è, non ha spazio, io credo, nel dibattito politico del nostro paese". Non una posizione contraria e quindi opinabile. No: la negazione persino della possibilità di una discussione. È lo spirito laico di questa maggioranza a esprimersi - immagino - proprio come sulla questione dei pacs. Siamo in buone mani.

Anonimo ha detto...

Diciamo che è la dimostrazione che un compromesso moderato spesso è peggio di una posizione estrema.