15 dicembre 2007

freddo sociale

Un flusso ininterrotto di auto - fino a dove potevano circolare -, motorini, biciclette e pedoni. Il tutto immerso in un'atmosfera da 5°-6° ma con vento di tramontana che li faceva sembrare molto meno. Così mi si è presentato davanti lo spettacolo in strada di stamattina in centro città.
Ma non mi è piaciuto particolarmente. Ho subito fatto una considerazione, veritiera e triste allo stesso tempo: dov'era tutta questa gente in questi giorni, ormai sono due mesi proprio oggi che vado nel nuovo ufficio, visto che in centro c'è una concentrazione di attività commerciali ed uffici altissima? Perché, passando per le strade più centrali che ci siano, incontravo neanche un terzo delle persone che ho incontrato oggi? Le scuole sono ancora aperte, e non erano certo giovani quelli che ho visto in giro. L'effetto natale non è che sia così decisivo, perché sarebbe stato presente seppur in ridotte dimensioni durante la settimana, e invece niente.
Tutto questo mi dà l'impressione che questa città piano piano si lasci avvinghiare da un'indolenza a partire dalle sue fondamenta, e che trovi i momenti migliori per colpire nella quotidianità dei giorni feriali; quasi che qui del lavorare ormai non importi più di tanto.

1 commento:

Numero 6 ha detto...

È un fenomeno noto: si chiama "anticipo della tredicesima".