06 aprile 2009

banale contributo alle previsioni sismiche

Prevedere un terremoto è allo stato attuale molto difficile. Ci sono ovviamente ricerche scientifiche che tentano di raggiungere questo obiettivo.
Queste ricerche danno voce a quello che empiricamente tutti possono notare, sempre ché si trovino in un'area colpita da un sisma e che la scossa avvenga di giorno: il colore e la luce che il cielo ha. Solo in occasione di un sisma si può vedere tale fenomeno. In realtà non è il radon, oggetto delle ricerche e che difficilmente si alza da terra essendo molto pesante, a dare questo effetto ma altri gas.
Darwin pubblica un post dove linka alcune ricerche effettuate in questi anni sulle correlazioni tra alte concentrazioni di radon e attività sismica (se avete voglia e tempo andate a vedere, fosse anche per banale curiosità). Gli studi, giapponesi ma non solo, hanno trovato strette relazioni tra il radon sprigionato dalla crosta terrestre coi sismi. Non siamo dunque agli inizi, ma nemmeno alla fine.
L'obiettivo di una buona previsione non può essere quello di spaccare il secondo per un evento sismico e trovarne con esattezza l'epicentro in tempo per eventuali evacuazioni; ma non può nemmeno essere quello di predire, come ha fatto il dott. Giuliani ricercatore ai laboratori del Gran Sasso, un evento per un giorno a Sulmona per poi aversi una settimana dopo a distanza di qualche decina di chilometri.
Il problema è duplice, se da una parte occorre affinare molto di più le tecniche previsionali (e di questo non c'è ancora evidenza scientifica a livello mondiale), dall'altro occorre capire che una presentazione come quella prospettata dal dott. Giuliani è pura follia. Da notare che lo stesso dott. Giuliani, qualche giorno prima dell'articolo del Corriere della Sera che ho linkato, diceva questo (lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo). Bertolaso ha risposto molto bene secondo me oggi al Tg1 quando al giornalista ha detto un qualcosa tipo "la previsione riguardava Sulmona, una settimana fa. Se avessimo evacuato Sulmona, magari avremmo sfollato la gente proprio a L'Aquila, con le conseguenze che possiamo immaginare".
Una cosa sono gli studi del dott. Giuliani, che quest'esperienza forse dimostrerà essere sulla strada giusta, un'altra è metterli insieme con esigenze di protezione civile. Chiunque può fallire, causando danni incalcolabili.
Se avrete la sfortuna di vivere l'esperienza di un terremoto avendo il sottoscritto accanto, qualcuno di voi potrebbe accusarmi quale causa di eventuali ferimenti o peggio: facile che, salvo mio immenso panico, cercherei di impedirvi di scappare a meno che le vie di fuga non siano brevi e facili. Il fatto è che la fuga è uno dei comportamenti più a rischio. Le scale, insieme ai balconi, sono le prime strutture che possono crollare. E se la casa crolla mentre sarete ai piani sarà più facile ai soccorritori raggiungervi, se crolla mentre sarete per le scale andrete sotto a tutte le macerie. Questione di statistica, di grandi numeri; di eroi atletici, che fanno le scale di 3 piani in 5 secondi, ce ne sono. Loro si salveranno, ma quanti rimarranno indietro? La quasi totalità. A noi non rimane altro che tentare di usare la testa.

3 commenti:

Anellidifumo ha detto...

Sei il mio geologo preferito.

SacherFire ha detto...

Ho capito: sono l'unico che conosci. ;-)

Anellidifumo ha detto...

Anfatti.