22 agosto 2010

e da domani

E così domani c'è il rientro al lavoro. È da ieri sera che alterno attimi di lucidità a deliri più o meno consapevoli, sbraitando ad alta voce per le piccole e grandi cose rimaste irrisolte in ufficio.
Va da sé che l'essere impegnato è una cosa che mi è sempre piaciuta, e non sopporto lunghi periodi senza fare niente. Vivo quindi il mio solito, enorme, spirito di contraddizione.
Stavolta però pare sia più grande del solito il fastidio del rientro, da certe dinamiche so che devo allontanarmi e la sola idea di ritrovarle lì, come se non fosse passato neanche un giorno, causa impeti di rabbia.
Curioso che questo mi succeda nel luogo di lavoro che più di tutti mi ha dato la maggior tranquillità possibile. C'entra il fatto che non è che le mansioni che svolgo mi piacciano così tanto. Ma tant'è, per lamentarmi sono sempre pronto.
E poi è tornato il caldo. E pure le zanzare.

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