12 agosto 2010

sedici anni

“sedici anni dopo è naturale chiedersi “dove abbiamo sbagliato?”, “come è stato possibile non capire che questo avrebbe fatto tutto questo casino?”. sono passati sedici anni, adesso lui traballa per l’ennesima volta, e noi ci ritroviamo in un paese bloccato, in crisi industriale, economica e sociale, e ci accorgiamo improvvisamente che in questi sedici interminabili anni lui non ha combinato sostanzialmente niente. ha parlato, parlato, parlato e straparlato. ci ha storditi di chiacchiere. non ha trasformato questo paese in un paese conservatore, lo ha solo rovinato come si potrebbe rovinare qualcosa usandola male, e non trasformandola in qualcosa che non ci piace. non siamo diventati gli usa dopo reagan, la gran bretagna dopo la thatcher, la romania dopo ceausescu. siamo la stessa italia di prima, più cattiva e molto più stupida e più povera. sono passati sedici anni e sono stati il nostro vietnam, il paese è stato trasformato in una palude inestricabile in cui l’unica opzione possibile era quella di mantenere le posizioni, e l’unica sua posizione è stata salvare il proprio culo. sono sedici anni che questo sta rinchiuso in una casamatta di avvocati, manco fosse kurz, e finge di governare. sedici anni in cui si sarebbe potuto cambiare il volto al paese, se veramente fosse stato governato da una coalizione liberale. invece sono rimasti a grattare le pulci al premier, nonostante maggioranze bulgare. sedici anni di questioni televisive, giudiziarie, e di ordine pubblico. adesso siamo a un nuovo capolinea, siamo a una cosa da rosso o nero alla roulette: se perde ce lo siamo verosimilmente levato dalle balle, se vince, torna e rade al suolo tutto quello che è rimasto da radere. capire come sia stato possibile non accorgersi subito dei problemi che ci avrebbe creato sarebbe interessante, e sarebbe utile capirlo in fretta. perché, così come gli scimpanzé imparano dalle madri a pescare le termiti sottoterra, sarebbe il caso che anche noi, razza evoluta, fossimo in grado di capire in tempo chi o cosa sarà il nostro prossimo, enorme problema. e magari smettere di coltivarlo.”

Via BeautifulTumblr.

3 commenti:

vorreispiegarviohdio ha detto...

Sacrosante parole. Peccato che i più non siano in grado ci capirle. Per loro, se in 16 anni non è riuscito a cambiare questo paese, è solo perchè i comunisti glielo hanno impedito: attraverso tutti i loro giornali, la magistratura, l'intellighenzia culturale.

SacherFire ha detto...

Che fai qui? Ma non eri in montagna a setacciare l'oro? ;-P
Ho capito, tempo pessimo quindi tempo da perdere online... ahhh, non esiste più la montagna di una volta, quella completamente isolata dal mondo, le caprette ti fanno ciao, ecc. :D

vorreispiegarviohdio ha detto...

1) L'oro qui non lo si setacciava: lo si estraeva da allucinanti miniere (ce ne è una il cui imbocco è talmente in quota, che per 5-6 mesi all'anno era bloccato dal ghiaccio) dove ne morivano a centinaia.
2) Rimpiango quelle estati in posti così sperduti che a mala pena c'era il telefono.
3) Il tempo fa così schifo che non rimpiango ci siano tutti questi collegamenti.