E se mettessi al mio blog una licenza Creative Commons, che succederebbe?
Ci avete mai pensato per il vostro blog? Qualche giorno fa anche Grillo ha dedicato un post all'argomento, ma non è di certo arrivato primo. Comunque sia, pare che una regola introdotta da poco possa, solita questione di interpretazione normativa, ostacolare linkaggi, citazioni, ecc. totale o parziale di riviste e giornali.
In pratica se leggo un articolo, online o sul giornale comprato, e lo cito dovrei corrispondere un qualcosa all'editore. Col piffero! Quindi, visto che i blog stanno diventando sempre più fonte di rifornimento notizie anche per i giornali, ormai ridotti a citare sempre più spesso qualcun'altro perché non solo il giornalismo d'inchiesta ma anche una semplice intervista (fatta bene) sono diventati cosa rara, stavolta potremo fregarli. Credo infatti che la regola introdotta all'inizio del mese sia stata ispirata ad una qualche richiesta in tal senso da parte degli editori. E però non hanno pensato bene che, avendo smesso di fare il loro lavoro, sono loro ad avere più bisogno degli altri che viceversa.
Detto questo, e vista la mia grande sobrietà e modestia, penso proprio che metterò, alle cavolate che scriverò qui una bella licenza Creative Commons, che permette tra l'altro di decidere svariate cose, se rendere i testi disponibili anche per usi commerciali o no, se è possibile citarli o no, ecc. Insomma, un copyright da personalizzare.
Io, che vi amo allo spasimo, vi ho sempre citato. Anche voi. Un grande amore il nostro quindi. Basato anche sulle cavolate che scriviamo. Che si fa, mettiamo i diritti?
Ci avete mai pensato per il vostro blog? Qualche giorno fa anche Grillo ha dedicato un post all'argomento, ma non è di certo arrivato primo. Comunque sia, pare che una regola introdotta da poco possa, solita questione di interpretazione normativa, ostacolare linkaggi, citazioni, ecc. totale o parziale di riviste e giornali.
In pratica se leggo un articolo, online o sul giornale comprato, e lo cito dovrei corrispondere un qualcosa all'editore. Col piffero! Quindi, visto che i blog stanno diventando sempre più fonte di rifornimento notizie anche per i giornali, ormai ridotti a citare sempre più spesso qualcun'altro perché non solo il giornalismo d'inchiesta ma anche una semplice intervista (fatta bene) sono diventati cosa rara, stavolta potremo fregarli. Credo infatti che la regola introdotta all'inizio del mese sia stata ispirata ad una qualche richiesta in tal senso da parte degli editori. E però non hanno pensato bene che, avendo smesso di fare il loro lavoro, sono loro ad avere più bisogno degli altri che viceversa.
Detto questo, e vista la mia grande sobrietà e modestia, penso proprio che metterò, alle cavolate che scriverò qui una bella licenza Creative Commons, che permette tra l'altro di decidere svariate cose, se rendere i testi disponibili anche per usi commerciali o no, se è possibile citarli o no, ecc. Insomma, un copyright da personalizzare.
Io, che vi amo allo spasimo, vi ho sempre citato. Anche voi. Un grande amore il nostro quindi. Basato anche sulle cavolate che scriviamo. Che si fa, mettiamo i diritti?
4 commenti:
Comunque la norma pare sia caduta, niente balzelli.
E se me la spieghi meglio, magari li mettiamo.
AdF: cosa, la storia dell'obolo (anche se Gerry col suo commento ci avverte che non c'è più) o il Creative Commons e le sue varianti?
Gerry: ma sei proprio sicuro?
Fai tu, sono talmente stanco che ti sto a sentire ugualmente. ;-)
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