12 giugno 2007

questa Terra Matta

Aiu uora finite nu libre bellisimo assaie, che conziglio ai voie tutte. La vita di Rabito Vicenzo, la maletrata e molto travagliata e molto desprezata vita di une caruse della chilasse 1899.
La crande storia dello '900 raccontata da un uommo seplice. Di 'na fozza nara tiva impressiunante.
E se questo mio scrittura non vi quaglia iè pecchè lu libre è scritto tutte a qesta manera. Nu dialette e coie errore oltograficie. Vossignuria di oricini siciliane non si spafentino.

No, non sono uscito pazzo. Semmai il libro Terra Matta è davvero da considerarsi un'opera d'arte. Perché quando un uomo ha veramente da raccontare qualcosa, non è di certo il suo semianalfabetismo che può impedirglielo. Per tutti i Vincenzo Rabito di questo mondo, anche quelli che conosciamo o abbiamo conosciuto.

2 commenti:

gaia ha detto...

Oooooh! wow! devi sapere che questo libro è un po' figlio mio... :°)

Anonimo ha detto...

recenzeïone

Lingua che sa
di terra matta
e disperatissima
conta
la descrazïata vita
dei Rabito Vincenzo
di questo mondo
che pregano
lanciando bestemie
ai loro santi
e sognano
la santa pace,
li macaroni,
le fave atturrate,
una qualche
sorta d’amore.
Che poi
tirato il conto
la somma è questa:
di madre ce n’è
una sola – e non è
la Padria
il resto
è storia.