Il lungo percorso si può affrontare meglio se prima godiamo del giusto sostegno di un pranzo a base di cous cous alle verdure e di una sacher. Cmq il post precedente è lì apposta.
Se il corteo doveva iniziare alle ore 16 (mi viene il dubbio che magari si sia davvero mosso a quell'ora, visto il numero di persone presenti) noi ovviamente arriviamo alle 16,30. I signori si vedono da questi dettagli. Parcheggio in un posto indicibile (S. Pietro in Vincoli, ma indicibile non è tanto il nome quanto davanti a quel facoltà eravamo): questo pride inizia benissimo! mi son detto, eppure non mi son fatto coraggio nonostante l'ironia. Una lacrima furtiva mi è scesa e un timore che poi fossimo quattro gatti si è fatto largo nel mio animo straziato.
Metro da Colosseo a Piramide. A Roma da decenni hanno anticipato il connubio storia-modernità. Sei lì che ti vedi il Colosseo e l'Arco di Costantino e poi fai due rampe di scale ed entri in metro.
Ci mettiamo all'ombra e cediamo alla richiesta di Gilthas di aspettare il carro del Torino pride. Dopo mezz'ora siamo ancora lì ma va bene. Fa caldo, però rimaniamo sotto gli alberi e delle belle folate di vento ogni tanto ci rallegrano. A Piramide non mi pare ci sia moltissima gente. Però i carri che hanno già iniziato a sfilare sono molti. Alla fine arriva il nostro e ci accodiamo. Musica. Belle persone. Inizio a cambiare idea sul numero di partecipanti passato il Circo Massimo, guardando verso il Colosseo vedo molte, ma molte persone. Facciamo delle soste, che si riveleranno per i miei piedi dei toccasana.
L'incanto di un Gay Pride non è rappresentato solo da chi partecipa, ma anche da chi assiste ai lati del corteo. Poche facce perplesse, molte sorridenti. Alcuni, i soliti esagerati, addirittura entusiasti.
Buona musica nel complesso, grazie anche all'aver fatto avanti e indietro lungo il corteo per un po'.
Piazza S. Giovanni quando arriviamo è praticamente già piena. Io pensavo di essere a metà del corteo ma forse mi sbagliavo. La stanchezza piano piano prende il sopravvento. Se i piedi un po' si sono salvati non così la schiena. Ma tant'è, una sofferenza del genere la preferisco a qualsiasi altra.
Questo pride mi ha soddisfatto sotto molti punti di vista. Percorso insieme ad un gruppo di sette persone, di cui tre radiose-persone-gaie e quattro tristi-persone-etero ;-). La folla, un po' meno trasgressiva del solito, almeno così mi è parso, immensamente gioiosa.
Metto insieme questi due elementi. Perché nel nostro corteo c'è veramente spazio per tutti, venuti pure di loro iniziativa, e c'è ben poco spazio a nient'altro che a testimoniare con gioia e leggerezza, nonostante i doverosi e vari discorsi fatti dal palco, la nostra volontà a veder rispettato il nostro diritto di cittadinanza e la nostra libertà.
Tutto questo con la consapevolezza che tutti i distinguo, tutte le divisioni che ormai lacerano da tempo la vita politica di questo paese erano ieri molto lontani, troppo ormai da chi partecipava a questo corteo. Distinguo ben presenti nella stessa piazza circa un mese fa, loro sì con una mai vista rappresentanza politica a favore e al tempo stesso pieni di livore selettivo.
E' stata una giornata lunga, stancante e felice. Una buona cena, seppure il conto non sia stato proprio conveniente, un buon gelato, un'altra lunga camminata da Piazza Navona al Colosseo e soprattutto gli abbracci della Mae* hanno suggellato il tutto.
E al solito, the last but not the least, le foto.
Se il corteo doveva iniziare alle ore 16 (mi viene il dubbio che magari si sia davvero mosso a quell'ora, visto il numero di persone presenti) noi ovviamente arriviamo alle 16,30. I signori si vedono da questi dettagli. Parcheggio in un posto indicibile (S. Pietro in Vincoli, ma indicibile non è tanto il nome quanto davanti a quel facoltà eravamo): questo pride inizia benissimo! mi son detto, eppure non mi son fatto coraggio nonostante l'ironia. Una lacrima furtiva mi è scesa e un timore che poi fossimo quattro gatti si è fatto largo nel mio animo straziato.
Metro da Colosseo a Piramide. A Roma da decenni hanno anticipato il connubio storia-modernità. Sei lì che ti vedi il Colosseo e l'Arco di Costantino e poi fai due rampe di scale ed entri in metro.
Ci mettiamo all'ombra e cediamo alla richiesta di Gilthas di aspettare il carro del Torino pride. Dopo mezz'ora siamo ancora lì ma va bene. Fa caldo, però rimaniamo sotto gli alberi e delle belle folate di vento ogni tanto ci rallegrano. A Piramide non mi pare ci sia moltissima gente. Però i carri che hanno già iniziato a sfilare sono molti. Alla fine arriva il nostro e ci accodiamo. Musica. Belle persone. Inizio a cambiare idea sul numero di partecipanti passato il Circo Massimo, guardando verso il Colosseo vedo molte, ma molte persone. Facciamo delle soste, che si riveleranno per i miei piedi dei toccasana.
L'incanto di un Gay Pride non è rappresentato solo da chi partecipa, ma anche da chi assiste ai lati del corteo. Poche facce perplesse, molte sorridenti. Alcuni, i soliti esagerati, addirittura entusiasti.
Buona musica nel complesso, grazie anche all'aver fatto avanti e indietro lungo il corteo per un po'.
Piazza S. Giovanni quando arriviamo è praticamente già piena. Io pensavo di essere a metà del corteo ma forse mi sbagliavo. La stanchezza piano piano prende il sopravvento. Se i piedi un po' si sono salvati non così la schiena. Ma tant'è, una sofferenza del genere la preferisco a qualsiasi altra.
Questo pride mi ha soddisfatto sotto molti punti di vista. Percorso insieme ad un gruppo di sette persone, di cui tre radiose-persone-gaie e quattro tristi-persone-etero ;-). La folla, un po' meno trasgressiva del solito, almeno così mi è parso, immensamente gioiosa.
Metto insieme questi due elementi. Perché nel nostro corteo c'è veramente spazio per tutti, venuti pure di loro iniziativa, e c'è ben poco spazio a nient'altro che a testimoniare con gioia e leggerezza, nonostante i doverosi e vari discorsi fatti dal palco, la nostra volontà a veder rispettato il nostro diritto di cittadinanza e la nostra libertà.
Tutto questo con la consapevolezza che tutti i distinguo, tutte le divisioni che ormai lacerano da tempo la vita politica di questo paese erano ieri molto lontani, troppo ormai da chi partecipava a questo corteo. Distinguo ben presenti nella stessa piazza circa un mese fa, loro sì con una mai vista rappresentanza politica a favore e al tempo stesso pieni di livore selettivo.
E' stata una giornata lunga, stancante e felice. Una buona cena, seppure il conto non sia stato proprio conveniente, un buon gelato, un'altra lunga camminata da Piazza Navona al Colosseo e soprattutto gli abbracci della Mae* hanno suggellato il tutto.
E al solito, the last but not the least, le foto.
7 commenti:
:*
Auguri per la bella giornata e corro a vedere le foto
Lasciatelo dire: la foto che ti ha fatto il Borgo è stupenda :-)
Un Pride a Roma dev'essere veramente FAVOLOSO!
P.S.: San Pietro in Vincoli ed annessa facoltà: non ti libererai MAI di noi!
Anche a me piace molto la foto che mi ha fatto il Borgo :)
QC, che onore! Il tuo commento è un'istigazione, sappilo ;-P
ciao, da una settimana è nato GayToDay (www.gaytoday.it)un blog aggregator GLBT dove linkare i tuoi post...
facci un salto e se ti va iscriviti
Fabio aka FireMan
FireMan, c'ero già stato a dare un'occhiata proprio attraverso il tuo link. L'idea è carina, ho pensato però di non linkare i miei post lì... insomma, non vorrei far scadere subito il livello ;-) Ci azzecco poco, ecco. Comunque grazie per l'invito :)
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