Domenica ho invitato i miei a cena. O meglio, il seguente dialogo intercorso con mia madre il sabato, mi ha indotto a fare l'invito:
- domani non sappiamo cosa fare, li inviti a mangiare questi due poveri vecchietti incidentati?
- non ci penso nemmeno
- ma come ti permetti, pure dopo l'incidente, dove ho mai speso i miei soldi a farti studiare
- (passando istantaneamente ad un tono euforico) venite a cena a mangiare la pizza?
- certo, grazie. Ah certo che se non ci fosse Andrea...
Gli inviti sono storicamente radi in quanto non sono mai del tutto sopportabili le pulci che mia madre fa sulla tenuta della casa. Per lei essere casalinghi o essere fuori casa per lavoro per almeno 11 ore al giorno è la stessa cosa. Ogni tot mesi ricarico le pile della sopportazione e scatta l'invito.
Bagno, cucina, 2a camera (la mia camera era strategicamente chiusa), salotto gli oggetti delle sue attenzioni.
- certo che questo salotto potresti anche rifarlo
- già
- e quella parete quasi spoglia?
- (da sempre una parete del mio salotto è del tutto spoglia; sono riuscito a preservarla dagli attacchi del nipote, e per me è già un successo) come quasi, è spoglia del tutto
- guarda qui nel bagno, questo non va bene, bisogna farci più attenzione
- sì sì, va bene
- non mi dare ragione così
- allora ciao mamma, alla prossima pizza.
L'ha presa a ridere. Mi è andata bene.
1 commento:
Spontaneità al potere! :D
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