17 agosto 2006

Such a lovely place (& churches of war)

Such a lovely place. Winchester, mon amour. Il posto per gente come noi. Vicina a Southampton quanto basta. Pioggia che fa tanto british. Il Caffè Nero, colazione sopraffina con un muffin buonissimo e un espresso macchiato ordinato con l'apposita intenzione di vedere se la commessa si accorgeva della perfetta pronuncia italiana... 'sta stronza non si è nemmeno commossa! Bella gente dentro, compreso un bell'uomo vicino a noi, perché si sa, Winchester è per questo tipo di gente e pure per quella danarosa. E però ci starei molto volentieri. E poi si vuole mettere andare alla Tavola Rotonda di Re Artù, addirittura preceduti dal più bel ragazzo inglese della vacanza? Che soddisfazioni!
Non parlo invece di quella specie di conglomerato denominato Windsor. Che delusione! A parte che nessuno era lì per riceverci (cialtroni), ma la cosa entusiasmante erano gli aerei che, con cadenza di 1 minuto circa (e il traffico era ridotto), andavano ad atterrare al vicino aeroporto di Heathrow. No, decisamente un posto da perdere. Sul ritorno abbiamo recuperato un po' con la vista di Ascot. Ma anche lì nessuno ad accoglierci (aricialtroni).
Such a churches of war. Abbastanza sconcertante che per meritarsi un ricordo nelle chiese inglesi bisogna aver ammazzato qualcuno. Sono così sia la cattedrale di Salisbury che quella di Winchester. Circa il 90% delle persone citate nelle lapidi, nelle targhe e cose simili sono morte in guerra. Ha fatto eccezione l'abbazia di Bath. Ma mi sa che è un caso isolato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo il nostro narratore di viaggio ;-)