18 agosto 2006

Windy heart & soul

Quello che mi ha spiazzato nel viaggio in Inghilterra è stata l'escursione fatta all'Old Harry. Ho trovato un luogo dell'anima finora sconosciuto. Forse da visitare in un altro momento dell'anno, quando ci sarà meno gente.
Vento, tanto vento. Le nuvole si rincorrevano, col sole che faceva capolino. E le scogliere... che altezza! Già mi parevano alte dal primo punto di osservazione ma poi siamo andati in tratti dove l'altezza in pratica raddoppiava. E quei campi del foreland aperti sul mare... che bellezza. Ancora vento, che spazzava via tutti i rumori, tranne quelli dei pensieri che invece si affollavano sempre più fitti. Ecco qual è stato l'elemento scatenante per far dire che l'Old Harry è anima allo stato puro.
Dell'altro luogo dell'anima invece ne ero a conoscenza, eccome. Avevo però immaginato Stonehenge immersa in una piana solitaria. Me la sono ritrovata in mezzo al traffico. Entro qualche anno le due strade spariranno sotto a due tunnel ma lo sconcerto ha prevalso nella prima reazione.
Su tutte, queste sono le foto che preferisco di questi due luoghi. Per Stonehenge e per Old Harry. Foto solitaria la prima, eppure scattata con persone vicine. Foto di persone la seconda, anche se dirette distanti da me. Desiderio di umanità e desiderio di intimità, una sensazione indescrivibile per me con le parole. In entrambe le occasioni ho impiegato molto a trovarla. In entrambe le occasioni è arrivata quando eravamo avviati verso il ritorno. Quando il vento teso ha cominciato a farmi effetto, ché sono di un vento diverso eppure è stato lo stesso potente. Attimi di pensieri lievi, di pace interiore, di intima forza. Istanti da poter condividere solo con queste foto. Non un sorriso evidente, non un dolce bacio hanno sottolineato questi istanti: solo un impercettibile divenire migliore della propria esistenza rende impagabile essere stato in questi luoghi.

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