23 maggio 2008

730, 8 per mille, 5 per mille

Anche quest'anno, un po' in ritardo rispetto al passato, si avvicina il momento del mio appuntamento alla Cgil per il 730.
Confermo le mie idee già espresse svariate volte sulle due scelte possibili, e cioè sulla destinazione dell'8 per mille e quella del 5 per mille.
I meccanismi che portano all'assegnazione dei fondi delle scelte, e soprattutto delle non scelte, dell'8 per mille dell'Irpef sono secondo il mio parere semplicemente perversi. Solo facendo una scelta precisa ed informata un contribuente si vede rispettato. Nel caso di non scelta e nel caso di scelta per lo Stato il contribuente è semplicemente preso in giro dalla fame di contributi pubblici della chiesa cattolica. Questa, non contenta delle quote espressamente attribuite da quei contribuenti che la scelgono, si avvale della maggior parte dell'8 per mille destinato esplicitamente allo Stato perché questi indirizza i suoi fondi alla ristrutturazione di chiese, con la motivazione della salvaguardia del bene culturale (scelta assolutamente condivisibile, a condizione che ognuno paghi gli interventi di manutenzione delle sue proprietà e non di quelle di altri). Nel caso di non scelta, il proprio 8 per mille viene destinato in proporzione alle confessioni religiose che hanno ottenuto il riconoscimento per poterlo chiedere. Solo una percentuale di circa il 40% dei contribuenti fa una scelta esplicita, mentre il restante 60% dona inconsapevolmente la propria quota alle confessioni religiose.
Il mio 8 per mille andrà, anche quest'anno, alla chiesa Valdese. Per il semplice motivo che dell'impiego di questi fondi viene dato annualmente un resoconto pubblico dal quale si evince inoltre che neanche un euro è utilizzato per le loro attività di culto. Come per tante cose, si tratta ovviamente di riporre o no fiducia. E io mi fido di più di chi dà conto di quello che fa coi soldi altrui rispetto ad altri soggetti che sulle questioni finanziarie sono assolutamente omertosi.
Per la scelta del 5 per mille, sottoposta alla scandalosa decisione di fissare il tetto - a livello nazionale - di 250 milioni di euro distribuibili a fronte di una scelta fatta da oltre il 60% dei contribuenti (si parla quindi di 400 milioni espressamente destinati al mondo no profit e alla ricerca), quest'anno opto per un'associazione in difficoltà, la Società Volontaria Soccorso di Livorno, anche detta Assistenza, un'istituzione nel mondo associativo livornese. Mi perdoneranno i miei accademici preferiti, quest'anno spero riusciranno a fare senza di me.

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