20 ottobre 2005

lasciate ogni speranza voi ch'entrate

Ho un ché di antico nel considerare sacra l'ospitalità ma c'è sempre una vocina dentro che mi dice che avere un ospite è un onore. A volte non mi riesce essere troppo espansivo ma se invito qualcuno è perché desidero averlo a casa mia. Finora solo poche volte ho dovuto ricredermi.
Certo, dico anche a te. Certo che puoi venire da me, e sarai pure trattato bene. Cercherò di farti sentire a tuo agio, perché dalla tua felicità trarrò la mia. Ti offrirò magari poco ma sarà tutto quello che in quel momento posso. Certo, le differenze che ci sono tra noi sono enormi. Differenze di vedute, di ragionamento, di sensibilità. Non sono così ipocrita da dimenticarmene, ma se ti ho invitato a casa mia vuol dire che è ok. Io non sono un san Francesco, la mia non è una accettazione totale, ma mi basta dirti solo poche cose. Basta che tu entri in casa mia con solo la parte umana del tuo animo, basta che tu durante una conversazione non opponga delle eccezioni logico funzionali, basta che tu non intenda il verbo 'integrare' come riferito solo ed esclusivamente agli integrali, basta che tu non ti ostini a dare consigli se noterai delle disfunzioni elettroniche, basta che tu accenni ai tuoi trascorsi universitari. Basta che tu non mi ricordi che sei un... ingegnere del cazzo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Devo ammettere che per un po' ho sudato freddo ;-PPPP

Numero 6 ha detto...

E io che pensavo di essere solo venuto a mangiare.

SacherFire ha detto...

Con rispetto, ma non penso si possa definire 'mangiare' quando uno a colazione ha a disposizione la Sacher e, oltre a quella, si sbafa anche fette biscottate e nutella! ;-DDD

Anonimo ha detto...

Sacherfire, il primo ospitality show ;)

Anonimo ha detto...

john

SacherFire ha detto...

Ospitality che?!?!!! Scordatelo! ;-D