Protagonisti: io, Gilthas, Roberto(che per quasi tutta la giornata ho pensato si chiamasse Marco – chissà cosa avrà pensato quando ci siamo presentati e io gli ho risposto: anche te Marco? J), Silvia detta La Secca, mamma di Silvia, Marta detta La Pitonessa, Emanuele (ragazzo di Marta), Tupy, Beppe, amica di Tupy e ultimo, viste le regole dei protocolli internazionali, Andrea (ir pisano).
Cronistoria, parte iniziale: sabato 4, sveglia alle 7, uscita di casa alle 7,50. Riesco ad arrivare in stazione prima del previsto e prendo il treno per Pisa delle 8,11. Coincidenza per Genova alle 9,02; verso le 8,45 inizia una sfilza infinita di annunci ritardo treni da far paura. Accanto a me un gay ultracinquantenne diretto a Torre del Lago che inizia a sbraitare come un ossesso sull’Italia che va in malora con trite affermazioni qualunquiste, però che i treni toscani stiano raggiungendo negli ultimi anni standard vergognosi è vero. Finalmente parto per Genova con un ritardo maggiore al tempo della coincidenza prevista per Milano. Uff… Ritardo in parte recuperato e tempo a disposizione a Genova di salire sul treno per Milano pari a 1 minuto. Ce l’ho fatta, fine dello stress. Arrivo a Milano alle 12,55 e inizio dell’avventura vera e propria, sintetizzata qui sotto.
Cose da ricordare: incontro con Gilthas (finalmente, dopo gli scritti sul NG e sul blog, le mail, le foto e il paio di telefonate, lo conosco di persona). Incontro con gli altri. Il vino alla trattoria piacentina, anche se visto il caldo ne ho bevuto poco. Incontro cor pisano davanti al Bar Ricci. Sempre ir pisano preso dall’euforia del suo primo pride inizierà a riprendere tutto quello che gli passerà vicino e oltre, fino alla fine del corteo. Tupy che viene colpita in testa dalla rivista del Cassero di Bologna, tirato da qualcuno di loro dal carro. Alcuni carri, con annessa musica. Alcuni travestiti. Il saluto a Silvia and mum davanti alla Scala, o era in piazza Duomo? Mah. La panchina del Parco Sempione adocchiata da Roberto al termine della sfilata sulla quale ci siamo letteralmente fiondati. Il saluto verso le 20,30 col resto della comitiva, momento nel quale però ho realizzato che rimanevo da solo cor pisano;-). Il concerto di Dolcenera all’Arena, tanto breve quanto intenso e sentito (solo 4 canzoni). Le riprese fatte da Andrea al suddetto concerto (spero sia rilasciato a breve il bootleg). L’ospitalità per la notte di Salvatore e Marco, amici der pisano.
Cose imbarazzanti: la faccia perplessa di Tupy alla mia presentazione dopo che avevo fatto mente locale ricordandomi che una volta sul NG c’era una Tupy che postava. La prima oretta dell’incontro, visto che tranne alcuni non ci si conosceva, fino a quando al “Pane al pane vino al vino” hanno iniziato a portarci da mangiare; lì abbiamo iniziato a scioglierci un po’. La parte iniziale della manifestazione, così poca gente? poi aumentata a dismisura tra le 16 e le 16,30. L’iniziale imbarazzo di Gilthas quando gli ho accennato al pensiero che gli avevo portato; poi superato, vero?^__^
Cose da rivedere: ir pisano che continuava a sparire per riprendere con la videocamera la sfilata; nel corso dell’intera durata del corteo (almeno 4 ore) avrò cercato di rintracciarlo almeno 20 volte; chiamate a cui ha risposto = 2. I miei confronti tra questo pride e quello di Roma del 2000; in definitiva non potevo ritrovare quella stessa carica emotiva, di rabbia, di orgoglio che ci fu nella capitale. Gilthas che interpellato al riguardo, non mi accenna alla canzone Pride quale canzone uduidica apposita per il pride appunto (non lo metto nelle cose da dimenticare, visto che potrei essere da lui “massacrato” su questo terreno se solo lo volesse ;-) ). Il numero delle fontanelle nel Parco Sempione pari a 0; se invece esistono, almeno le segnalassero con fuochi d’artificio, io non le ho trovate in oltre 2 ore che sono rimasto lì.
Cose da dimenticare: lo scontato mal di piedi (hanno continuato a pulsare fino alla mattina di oggi, 5 giugno). La ricerca voluta da Gilthas dei ragazzi della sua associazione Informagay, per un semplice motivo: una volta trovati gli hanno affibbiato lo striscione, è stato prima delle ore 17, e l’ha tenuto fino alle fine del corteo (ore 20?). La mancanza di solidarietà da parte mia nei confronti di Gilthas e Roberto che stoicamente hanno tenuto lo striscione (inizialmente pensai che lo portassero solo per un po’, ma dopo qualche oretta potevo anche ripensarci, visto che ho fatto la sfilata sempre insieme a loro). La posizione all’interno del corteo, troppo distanti dai carri con musica. La ripresa fatta da Andrea a me che sorrido e saluto alla fine del concerto di Dolcenera con mio bacio finale alla futura audience del video, e ir pisano che dice: oh, scusami tanto, ho interrotto le riprese un attimo prima del tuo bacio!!
Cronistoria, parte finale: concerto all’Arena fino al termine, ore 22,30. Sulla via di casa degli amici der pisano. Cena scongelata e bella chiacchierata cor pisano (sempre lui :-P) fino all’1 passata. Stamani, dopo una nottata passata insonne (con l’eccezione di una mezz’oretta) grazie al fatto che non riesco a dormire in un letto nuovo la prima volta, mi sono alzato alle 8, e sono andato in stazione per prendere il treno delle 9,10 per tornare a casa. Arrivo a casa mia alle 13,45. Durata complessiva = 30 ore.
Alla fine una bella esperienza pur sapendo dei limiti di queste manifestazioni, molto spettacolari ma con meno sostanza del necessario sul tema dei diritti. Ovviamente il tutto secondo la mia modesta opinione. Avanti un altro ^___^.
Cronistoria, parte iniziale: sabato 4, sveglia alle 7, uscita di casa alle 7,50. Riesco ad arrivare in stazione prima del previsto e prendo il treno per Pisa delle 8,11. Coincidenza per Genova alle 9,02; verso le 8,45 inizia una sfilza infinita di annunci ritardo treni da far paura. Accanto a me un gay ultracinquantenne diretto a Torre del Lago che inizia a sbraitare come un ossesso sull’Italia che va in malora con trite affermazioni qualunquiste, però che i treni toscani stiano raggiungendo negli ultimi anni standard vergognosi è vero. Finalmente parto per Genova con un ritardo maggiore al tempo della coincidenza prevista per Milano. Uff… Ritardo in parte recuperato e tempo a disposizione a Genova di salire sul treno per Milano pari a 1 minuto. Ce l’ho fatta, fine dello stress. Arrivo a Milano alle 12,55 e inizio dell’avventura vera e propria, sintetizzata qui sotto.
Cose da ricordare: incontro con Gilthas (finalmente, dopo gli scritti sul NG e sul blog, le mail, le foto e il paio di telefonate, lo conosco di persona). Incontro con gli altri. Il vino alla trattoria piacentina, anche se visto il caldo ne ho bevuto poco. Incontro cor pisano davanti al Bar Ricci. Sempre ir pisano preso dall’euforia del suo primo pride inizierà a riprendere tutto quello che gli passerà vicino e oltre, fino alla fine del corteo. Tupy che viene colpita in testa dalla rivista del Cassero di Bologna, tirato da qualcuno di loro dal carro. Alcuni carri, con annessa musica. Alcuni travestiti. Il saluto a Silvia and mum davanti alla Scala, o era in piazza Duomo? Mah. La panchina del Parco Sempione adocchiata da Roberto al termine della sfilata sulla quale ci siamo letteralmente fiondati. Il saluto verso le 20,30 col resto della comitiva, momento nel quale però ho realizzato che rimanevo da solo cor pisano;-). Il concerto di Dolcenera all’Arena, tanto breve quanto intenso e sentito (solo 4 canzoni). Le riprese fatte da Andrea al suddetto concerto (spero sia rilasciato a breve il bootleg). L’ospitalità per la notte di Salvatore e Marco, amici der pisano.
Cose imbarazzanti: la faccia perplessa di Tupy alla mia presentazione dopo che avevo fatto mente locale ricordandomi che una volta sul NG c’era una Tupy che postava. La prima oretta dell’incontro, visto che tranne alcuni non ci si conosceva, fino a quando al “Pane al pane vino al vino” hanno iniziato a portarci da mangiare; lì abbiamo iniziato a scioglierci un po’. La parte iniziale della manifestazione, così poca gente? poi aumentata a dismisura tra le 16 e le 16,30. L’iniziale imbarazzo di Gilthas quando gli ho accennato al pensiero che gli avevo portato; poi superato, vero?^__^
Cose da rivedere: ir pisano che continuava a sparire per riprendere con la videocamera la sfilata; nel corso dell’intera durata del corteo (almeno 4 ore) avrò cercato di rintracciarlo almeno 20 volte; chiamate a cui ha risposto = 2. I miei confronti tra questo pride e quello di Roma del 2000; in definitiva non potevo ritrovare quella stessa carica emotiva, di rabbia, di orgoglio che ci fu nella capitale. Gilthas che interpellato al riguardo, non mi accenna alla canzone Pride quale canzone uduidica apposita per il pride appunto (non lo metto nelle cose da dimenticare, visto che potrei essere da lui “massacrato” su questo terreno se solo lo volesse ;-) ). Il numero delle fontanelle nel Parco Sempione pari a 0; se invece esistono, almeno le segnalassero con fuochi d’artificio, io non le ho trovate in oltre 2 ore che sono rimasto lì.
Cose da dimenticare: lo scontato mal di piedi (hanno continuato a pulsare fino alla mattina di oggi, 5 giugno). La ricerca voluta da Gilthas dei ragazzi della sua associazione Informagay, per un semplice motivo: una volta trovati gli hanno affibbiato lo striscione, è stato prima delle ore 17, e l’ha tenuto fino alle fine del corteo (ore 20?). La mancanza di solidarietà da parte mia nei confronti di Gilthas e Roberto che stoicamente hanno tenuto lo striscione (inizialmente pensai che lo portassero solo per un po’, ma dopo qualche oretta potevo anche ripensarci, visto che ho fatto la sfilata sempre insieme a loro). La posizione all’interno del corteo, troppo distanti dai carri con musica. La ripresa fatta da Andrea a me che sorrido e saluto alla fine del concerto di Dolcenera con mio bacio finale alla futura audience del video, e ir pisano che dice: oh, scusami tanto, ho interrotto le riprese un attimo prima del tuo bacio!!
Cronistoria, parte finale: concerto all’Arena fino al termine, ore 22,30. Sulla via di casa degli amici der pisano. Cena scongelata e bella chiacchierata cor pisano (sempre lui :-P) fino all’1 passata. Stamani, dopo una nottata passata insonne (con l’eccezione di una mezz’oretta) grazie al fatto che non riesco a dormire in un letto nuovo la prima volta, mi sono alzato alle 8, e sono andato in stazione per prendere il treno delle 9,10 per tornare a casa. Arrivo a casa mia alle 13,45. Durata complessiva = 30 ore.
Alla fine una bella esperienza pur sapendo dei limiti di queste manifestazioni, molto spettacolari ma con meno sostanza del necessario sul tema dei diritti. Ovviamente il tutto secondo la mia modesta opinione. Avanti un altro ^___^.
6 commenti:
Imbarazzo assolutamente superato (e già in parte inghiottito: complimenti!)
Gil/il mio Pride è durato di più, sono partito alle 15,18 ;-PPPPP
Piazza Duomo. Ci siamo divertitissime ma, ragazzi, ai cortei lenti non siamo abituate. Dopo le quattro ore che ci sono vpolute per andare da piazza Repubblica a piazza Duomo (passando per piazza Cavour: per chi non conosce Milano un percorso che alle studentesche di quindici anni fa si faceva in trenta minuti netti, compresa la doppia sosta di cinque minuti in largo Stati Uniti per gridare slogan prima verso il consolato USA e poi verso i tram fermi "ATM gratis!") siamo stramazzate dal mal di schiena. La sera eravamo così stanche che per cena abbiamo mangiato due fette di melone a testa e poi siamo andate a dormire +_+
e meno male Gil ;-) anche se, come accennai, il caldo e la fretta hanno fatto sì che non venisse tropp bene.... ehhh, sai com'è, la ricerca della perfezione porta all'insoddisfazione cronica ^___^
type, non credete di aver esagerato? solo fetta di melone? ci voleva anche il prosciutto ;-PP
kebbèllo, kebbèllo! il naso fiutava puzza-di-buono... :o)
Vabbè, sara' per via della botta in testa! 3 baci e mezzo (ho foto bedde assai!)
Tupyyyyy!!!!! Quale onore!! ^___^ dove sarebbero queste foto bedde? il link al blog non visualizza niente :-( Cmq, anche a te :-***+1/2
Eravamo in fasce ascetica, e il prosciutto, comunque, ci avrebbe richesto troppe energie masticatorie.
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