28 giugno 2005

i consigli cioccolatieri #1 - la scelta

Vedo intorno a me un interesse smisurato su qualsiasi cosa possa essere ingoiata, ingurgitata, mangiata, sbranata, divorata, gustata, e chi più ne ha più ne metta. Così anch'io voglio dire la mia ;-), anzi inizio una serie di post, sì perché qui cose da dire, brevi o lunghe che siano, ce ne sono un'infinità. E visto il nick che mi sono scelto, parlo proprio del derivato per antonomasia del KAKAHUALT (antico nome azteco del cacao), cioè proprio del cioccolato.

Come scegliere il cioccolato? Quali enigmi si aprono quando troviamo più marche, più qualità, più gusti? Stando ben attenti un filo conduttore si trova, al di là delle nostre preferenze: si tratta degli ingredienti. La famigerata etichetta, che il bravo consumatore critico legge sempre e che il classico consumatore medio ignora sempre, ci dà quelle informazioni iniziali importanti che possono aiutare nella scelta.
Il buon cioccolato deve essere fatto solo con pasta di cacao e con burro di cacao. Bisogna avere solo un'accortezza, evitare soprattutto le cioccolate con grassi o oli vegetali aggiuntivi. Infatti questi rendono il cioccolato di più bassa qualità, facendo risparmiare le ditte produttrici visti i costi inferiori rispetto al cacao, risparmio che solo in qualche caso arriva anche al consumatore. Se le percentuali di questi grassi vegetali arrivano al 5% (del peso complessivo) massimo consentito dalla direttiva europea del 16/3/2000 in sostituzione del burro di cacao il prodotto niente ha a che fare con la cioccolata. Considerando che a seconda delle varianti, il cioccolato contiene dal 20 al 30% del peso complessivo di burro di cacao, in realtà quel 5% ha un'incidenza per così dire maggiore sulla qualità del prodotto finale.
Attenzione all'etichetta quindi. È il primo passo per una scelta consapevole. Qui alcuni link ad articoli sulla direttiva prima citata: articolo lug/1999, articolo mar/2000, articolo apr/2000, articolo gen/2003, articolo2 gen/2003.

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