Tutto iniziò molti anni fa. Una semplice curiosità fu la spinta necessaria a fare la prova delle prove: una torta al cioccolato. Anzi la Sacher!! Perché in genere le mie idee iniziali hanno i piedi ben saldi per terra, ma è facile che poco dopo subentrino manie di grandezza. Da una semplice ricetta di una torta, presa dal libro di mia madre, fino alla ricerca delle varianti giuste per arrivare ad un risultato che anch’io, incontentabile per natura quando si tratta di dolci, potessi considerare degno di menzione. Non ero ancora conscio che i risultati che avrei ottenuto potessero portare verso mete ben più gratificanti del saper fare bene una torta. La scoperta di poter sperimentare i sensi miei e degli altri è da definire semplicemente appagante. E allora ci provo a buttare giù qualche riga, chissà che le parole bastino a rendere l’idea su ciascuno de I 5 sensi.
La Vista (degli altri): colpita da un flash, attratta da una calamita. Soprattutto chi non se l’aspetta; gli occhi fissi lì di fronte a quella cosa tonda, scura, traslucida. Lo sguardo sorpreso verso di me, che rapido ritorna verso di Lei, perché c’è il bisogno di osservarla ancora, quasi non vi fosse sicurezza in quello che vi è stato appena portato davanti.
La Vista (la mia): guardo i vostri occhi, non visto possibilmente. Carpire tutto in un istante, cogliere la sorpresa ma non solo, catturare quella scintilla che segue la sorpresa, quando si realizza che Lei è lì, proprio per essere mangiata. È un istante, io sono lì per questo.
L'Olfatto: profumo, delizia, aroma di cacao che dolcemente invade le narici. Istanti lieti, perché se c’è il giusto cioccolato, come quelli aromatici del Sud America, è questo il momento in cui si scatena la “chimica” umana. Reazione naturale, apoteosi dell’evoluzione.
Il Tatto: bramare la fetta e non saper come prenderla, tentennare tra la forchetta… la mano… si sbriciolerà? No, se non ne prendi solo un’ostia. E se la prendo con la mano la glassa si scioglierà? Si, soprattutto se siamo d’estate, non ci si può far nulla… e io pazzo che almeno una d’estate la faccio, come posso volerle così male.
Il Gusto: sublimare quello che si è appena visto e odorato. Con lentezza, chi ci riesce. Sforzati, ché non la puoi sbranare, centellina anche le briciole. Falla sciogliere in bocca, sembra impossibile resistere. E allora mastica, piano però. La gara stavolta ha regole tutte sue, sei te che cerchi di resistere e sempre più, invece, ti scordi di quello che ho detto; perché lo so, non si può dar retta a un pazzo… e ti liberi di questa idea balzana che ti ho messo in testa, e cerchi di lasciarti andare… non essere frenetico però, gustatela la vita. Ce n’è ancora? Certo, se fai caso non invito mai tante persone in una volta… non sono però momenti solitari, sono momenti conviviali… e se il convivio è piacevole, Lei è tutta un’altra cosa, anche per il bis.
L'Udito (il mio): sì, forse per me è la parte più piacevole… non sono così vanesio da parlare dei complimenti, a volte arrivano subito ancor prima di assaggiarla. Ah la parola, mezzo di comunicazione preferito eppure così ipocrita a volte; e così incompleto. No, spesso i complimenti mi infastidiscono. Non sono qui per ascoltare le vostre parole, sono qui per ascoltare il vostro silenzio. Ed è quando cala il silenzio che io, anche con gli occhi bassi rivolti verso il piatto, vi osservo, vi ascolto, vi rubo le sensazioni che state provando. Perché emozionare è bello, è vero… ma perché sono veri anche questi versi: “Every artist is a cannibal, every poet is a thief”.
Non ho un animo da vero artista in realtà, ma mi ci vuole del tempo per prepararmi a farne una. Per me non può essere una cosa meccanica e la faccio solo quando me la sento e quando ne vale la pena per offrirla a chi voglio bene. L'effetto che dà può durare pochissimo, eppure può essere molto intenso.
Questa è la mia specialità; "consentitemi di dare tutto il meglio di me" [§ Babette]. La Sacher è amore per le cose belle, per gli altri, per sé stessi, perché ogni tanto ce lo meritiamo un bacio dalla vita :-*
La Vista (degli altri): colpita da un flash, attratta da una calamita. Soprattutto chi non se l’aspetta; gli occhi fissi lì di fronte a quella cosa tonda, scura, traslucida. Lo sguardo sorpreso verso di me, che rapido ritorna verso di Lei, perché c’è il bisogno di osservarla ancora, quasi non vi fosse sicurezza in quello che vi è stato appena portato davanti.
La Vista (la mia): guardo i vostri occhi, non visto possibilmente. Carpire tutto in un istante, cogliere la sorpresa ma non solo, catturare quella scintilla che segue la sorpresa, quando si realizza che Lei è lì, proprio per essere mangiata. È un istante, io sono lì per questo.
L'Olfatto: profumo, delizia, aroma di cacao che dolcemente invade le narici. Istanti lieti, perché se c’è il giusto cioccolato, come quelli aromatici del Sud America, è questo il momento in cui si scatena la “chimica” umana. Reazione naturale, apoteosi dell’evoluzione.
Il Tatto: bramare la fetta e non saper come prenderla, tentennare tra la forchetta… la mano… si sbriciolerà? No, se non ne prendi solo un’ostia. E se la prendo con la mano la glassa si scioglierà? Si, soprattutto se siamo d’estate, non ci si può far nulla… e io pazzo che almeno una d’estate la faccio, come posso volerle così male.
Il Gusto: sublimare quello che si è appena visto e odorato. Con lentezza, chi ci riesce. Sforzati, ché non la puoi sbranare, centellina anche le briciole. Falla sciogliere in bocca, sembra impossibile resistere. E allora mastica, piano però. La gara stavolta ha regole tutte sue, sei te che cerchi di resistere e sempre più, invece, ti scordi di quello che ho detto; perché lo so, non si può dar retta a un pazzo… e ti liberi di questa idea balzana che ti ho messo in testa, e cerchi di lasciarti andare… non essere frenetico però, gustatela la vita. Ce n’è ancora? Certo, se fai caso non invito mai tante persone in una volta… non sono però momenti solitari, sono momenti conviviali… e se il convivio è piacevole, Lei è tutta un’altra cosa, anche per il bis.
L'Udito (il mio): sì, forse per me è la parte più piacevole… non sono così vanesio da parlare dei complimenti, a volte arrivano subito ancor prima di assaggiarla. Ah la parola, mezzo di comunicazione preferito eppure così ipocrita a volte; e così incompleto. No, spesso i complimenti mi infastidiscono. Non sono qui per ascoltare le vostre parole, sono qui per ascoltare il vostro silenzio. Ed è quando cala il silenzio che io, anche con gli occhi bassi rivolti verso il piatto, vi osservo, vi ascolto, vi rubo le sensazioni che state provando. Perché emozionare è bello, è vero… ma perché sono veri anche questi versi: “Every artist is a cannibal, every poet is a thief”.
Non ho un animo da vero artista in realtà, ma mi ci vuole del tempo per prepararmi a farne una. Per me non può essere una cosa meccanica e la faccio solo quando me la sento e quando ne vale la pena per offrirla a chi voglio bene. L'effetto che dà può durare pochissimo, eppure può essere molto intenso.
Questa è la mia specialità; "consentitemi di dare tutto il meglio di me" [§ Babette]. La Sacher è amore per le cose belle, per gli altri, per sé stessi, perché ogni tanto ce lo meritiamo un bacio dalla vita :-*
1 commento:
E' vero Kiellins, emozionarsi e far provare emozioni è vita.....
grazie per avermi regalato più volte un "bacio dalla vita"!
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