13 giugno 2005

Il buio della ragione

Il buio della ragione intitolo questo post. Non mi viene in mente altro titolo. Il buio sulla ragione, sulla libertà di scelta che c'era su tematiche troppo importanti per poter essere spazzate via da un “non mi interessa”, o ancora peggio da un “questioni troppo difficili per me”. Già perché come si vuole girare la questione che il 74% dell'elettorato non sia andato a votare significa che il disinteresse, per alcuni, e il calcolo opportunistico, per i più, non hanno la maggioranza ma il completo controllo. Questo io lo chiamo “buio”.
Mi sarei aspettato un'affluenza non sufficiente per il quorum, ma mai un dato così basso: 26 %.... ci sarebbe da piangere, a pensare solo a cosa è stato fatto, di male, contro il valore democratico che ha il referendum. Contro il senso di partecipazione democratica che deve essere uno dei pilastri di una nazione che si vuole chiamare democratica. Sarà l'amarezza, il fatto è che in situazioni come queste viene da chiedermi seriamente se so in che paese vivo, o se forse non do troppo peso a valori che non sono affatto condivisi dagli altri.
Mi viene da sorridere amaramente a pensare a quelli che per puro calcolo non sono andati a votare, tanto poi il parlamento (p minuscola stavolta) correggerà la legge. E sono tanti che la pensano così, aumentando se possibile il buio della ragione. Come se un parlamento che ha approvato una tale legge possa, con le stesse persone poi, apportare significative correzioni, ma per favore!!!
Significative limitazioni alla libertà di scelta direi piuttosto. È solo un esempio, il 3° quesito interveniva su quella “novità” chiamata personalità giuridica dell'embrione... altro che all'incostituzionalità della 194 siamo arrivati. Anche un discorso di aborto terapeutico ne sarà necessariamente interessato. Chi non è andato a votare si è anche rifiutato -rifiuto all'ascolto, altro grande "buio"- in buona parte di ascoltare le ragioni di chi lanciava questi allarmi.
Allarmismo, ormai per farsi ascoltare non basta neanche quello, troppo abituati a stare dietro alle urla e agli schiamazzi quotidiani. In fin dei conti il buio della ragione parte anche da questa incapacità sempre più diffusa al confronto delle idee, e all'incapacità a lottare anche per idee contrarie alle proprie ma che devono, se ci si vuole considerare democratici, avere il rispetto di tutti.
Che sto dicendo: rispetto, democrazia, confronto.... oggi ha vinto l'indifferenza, il fatto che i valori su cui si basa una nazione sono decisi a maggioranza e chi non li condivide s'adegui... alla faccia della democrazia, dove i valori sono comprensivi delle varie ragioni, delle varie sensibilità.
Oggi sono triste. Queste erano le mie ragioni; hanno perso, ho perso.

2 commenti:

Gilthas ha detto...

Abbiamo perso, purtroppo.

Gil/come dice Brain, ho paura

SacherFire ha detto...

Dall'amarezza per la sconfitta non può sorgere paura... almeno cerchiamo di non dargliela vinta completamente, non così. Ecco la nostra vendetta: essere ancora in piedi nonostante tutto. No pasaràn! ^___^