Da oggi fino al 23 ottobre sarà la settimana del commercio equo e solidale. Solo dei piccoli gesti, fatti col tramite di una attività semplice come la spesa, di solidarietà coi produttori del sud del mondo. Oltre che presso le botteghe del commercio equo, anche presso i punti vendita di Bennet, B'Io, Cadoro, Conad, Coop, Famila, Leclerc, Naturasì, Unes. Io equo...
5 commenti:
Ecco, questa è la nuova frontiera del commercio equo. La distribuzione nei punti vendita di medie dimensioni e non più solo le botteghe; perchè, mi dispiace, ma a me non piace fare acquisti nelle botteghe: mi sembra di andare in una boutique, non tanto per i prezzi, ma per la gente che le frequenta.
Quindi Claudio io ti sembro uno da boutique?!? Non me lo aveva mai detto nessuno! ;-PPP
Eheheh, ti piacerebbe?! Non lo so, magari a Livorno è diverso, ma qui a Roma per comprare equo devi abitare in centro oppure in quartieri chic o di tendenza (Rione Monti, San Lorenzo, Pigneto...) e lì le botteghe sono davvero boutique, come prezzi e come clienti. Negli altri quartieri, le botteghe semplicemente non ci sono. Per il semplice fatto che fallirebbero: qui a Roma si è innestato un circolo vizioso, un corto circuito per cui il commerio equo fa figo, le botteghe hanno di consequenza prezzi alti, molto più che equi, e per questa ragione sorgono solo in certi quartieri e sono frequentate solo da certe persone. E così via.
Proprio per questo sono contento di poter trovare finalmente i prodotti fair trade alla Coop.
confermo. qui è piuttosto chic comprare equo e solidale. non so a che punto è l'iniziativa del comune per aprire un grande spazio permanente vicino a s. paolo (se non ricordo male). per ora benvenuta l'iniziativa nei supermercati (anche se nessuno di questi li ho vicino casa)
Qui c'è da chiarire una cosa: i prodotti del commercio equo sono quasi sempre più cari. Ma, d'altra parte, sono anche prezzi imposti, e che rimangono fissi per molto tempo. Oggi ad esempio il prezzo del caffè equo è rimasto quello di 3-4 anni fa, invece i caffè rinko sono quasi dimezzati; immaginate chi ci rimette il dimezzamento del prezzo finale?. La bottega/boutique non ha la possibilità di deciderne il prezzo. Per verificare se sono per davvero prodotti equo e solidali chiedete il depliant, che ogni prodotto dovrebbe avere, che dimostra quali voci determinano il prezzo. Se non c'è, è molto facile che di solidale ci siano solo i soldi che finiscono nelle tasche del negoziante.
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