08 giugno 2005

THE UNFORGETTABLE FIRE

Pensare di arrivare a scrivere un post del genere, ecco qual è stato uno dei motori principali che mi ha spinto ad aprire il blog.
Conobbi gli U2 alla radio con New Year's Day e fu subito colpo di fulmine ^___^. War, il loro 3° album fu il mio primo album rock. Ancora non sapevo quello che stava per arrivare...
Unforgettable Fire, TUF, il Fuoco, tutte queste espressioni mi portano a parlare delle mie emozioni, adolescenziali ma non solo. È stata certamente una combinazione fortunata l'uscita di questo 4° album degli U2 col fatto che in quel periodo fui pronto ad affrontare un lungo percorso di definizione della mia persona, a tirare fuori le emozioni rimaste sopite, a iniziare a risorgere da una zona d'ombra.
All'epoca già sapevo di essere gay; non ho mai avuto dubbi e questo mi ha permesso di accettarmi senza tanti problemi. Con gli altri, come è frequente, sì ce ne furono. Un periodo buio, iniziato troppo presto, qualche anno prima di TUF. Storie purtroppo consuete di prese in giro, di umiliazioni, di rinunce a tante cose per timore, per paura. Storia meno consueta, per fortuna di molti, di un respiro rubato e della sorpresa e della rabbia conseguenti per l’incapacità a reagire, per l'ennesima rinuncia, quella importante, decisiva forse, a non veder portare via una parte di me. Una storia alla quale è succeduta una fase sì buia ma anche necessaria, per poter essere affrontata coi tempi dettati dall'animo.
L'ascolto di The Unforgettable Fire fu una riscoperta delle emozioni. Riscoperta di emozioni credute sepolte, non più presenti. Suscitate dalla musica in un primo momento, l'inizio di TUF con quei suoni delicati ma soprattutto penetranti. Dritti nell’anima, colpito da una, da più sferzate: Unforgettable Fire e anche Bad. La prima rappresentante la parte emotiva interiore, da tenere per me, la seconda la parte da gridare al mondo. Io, che non pensavo di poter provare più niente di così coinvolgente, di così intimo. Non doversi più porre con senso di indifferenza davanti alle cose, io che potevo ancora provare amore, per gli altri, e per me stesso.
E poi arrivarono anche le parole, che resero ancor più significativa quella musica. Versi scritti per altro, sicuramente, versi fatti miei. "and if the mountain should crumble or disappear into the sea, not a tear, no not I". No, non una lacrima allora, nonostante le profondità raggiunte. Non era il momento, non poteva esserlo... lo fu con TUF, e iniziò la risalita piano piano.
E la parte gridata, raffigurabile come un Urlo di Munch... ma non solo, perché non bastava; quella raffigurazione era solo la parte di disperazione... c'era dell'altro dentro, ci è voluto del tempo per capirlo, ma c'era. La voce di Bono fatta urlo della parte di anima ancora presente, nonostante tutto.
Mi accorsi, ultimo barlume di consapevolezza, dell’istante in cui si ruppe qualcosa dentro. Un semplice, terrificante respiro interrotto. Quello che si perde così non si ritrova. Non l’ho ritrovato. È stato quando capii questo che potei iniziare a rinascere, diverso ma a poco a poco con sempre meno rimpianti. Bastò la musica, bastarono le parole. Un semplice mezzo ma con me, fortunato, fu potente.
Ecco il mio amore per TUF, luce quasi solare, fuoco emotivo, mia via per scoprire di nuovo che le emozioni c'erano ancora. Sì, "I'm wide awake, I'm wide awake, I'm not sleeping".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggo solo ora.
Fratello TUFico! ^______^ [laragazzablu]

SacherFire ha detto...

grazie, Sorella TUF ^___^